Il samurai, leggendaria figura di guerriero sospesa tra mito e realtà, esercita da sempre un grande fascino che è giunto immutato fino a noi. Ma qual è la sua vera essenza e in che cosa consiste la sua modernità, ancora oggi fonte d'insegnamento nella vita quotidiana, nell'etica e nella politica? A questi interrogativi tenta di dare una risposta Leonardo Vittorio Arena in un testo che mescola saggio e narrazione, ricostruzione storica e riflessione filosofica. Il samurai viene analizzato in una duplice prospettiva, culturale e bellica. Ispirandosi al pensiero di Sunzi, secondo cui non si può combattere senza una strategia, né si può vincere senza avvalersi della teoria, i samurai coltivano l'arte (nelle sue molteplici manifestazioni) e la lotta come discipline distinte ma complementari. La lettura dei classici della letteratura e della poesia giapponese, la meditazione filosofica e religiosa, la scrittura di versi sono esercizio sterile se separato dalla vita, dall'azione guerresca, e quest'ultima diventa senza scopo e destinata alla sconfitta se privata della conoscenza. La via maestra per un vero samurai è, dunque, quella del pennello e della spada. Sulla base di questo concetto, l'autore approfondisce vari aspetti che caratterizzano la figura del samurai: il complesso rapporto con le donne, l'ambiguità sessuale, il modo polivalente di concepire il sacro, "frequentando" varie religioni, l'influsso esercitato dallo zen, e il ruolo determinante della morte.
Nella Lettera Apostolica Porta fidei, mediante la quale Benedetto XVI ha indetto questo speciale «Anno della Fede» per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, egli rivolge un accorato invito affinché «si intensifichi la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo...».
Le Meditazioni Quaresimali di questo anno pastorale intendono quindi corrispondere pienamente a questo invito richiamando la centralità e
la bellezza della fede cristiana in prospettiva missionaria, nel sincero anelito di aprire sempre più ai cuori la «porta della fede» (Atti 14,27).
Questo è davvero un tempo opportuno dello Spirito per riflettere insieme sul significato del dono di grazia più prezioso, sorgente di vita piena e vera, sull’esperienza della fede vissuta nella Chiesa, meditandone insieme le forme e i contenuti più profondi. È un tempo di rinnovata coscienza del dono della fede, di crescita e maturazione in essa di un’autentica testimonianza e realizzazione della vita buona del Vangelo, in dialogo e in cammino anche con chi non ha il dono della fede o è ancora in ricerca.
La psicologia del pensiero è un settore di studi in grande espansione, che esplora un'ampia gamma di attività mentali, dal ragionamento nelle sue varie declinazioni al giudizio, dall'immaginazione del passato e del futuro alla decisione. Il volume presenta in modo organico e lineare i processi cognitivi che sono alla base del pensiero e analizza gli aspetti relativi al nostro modo di ragionare nella vita quotidiana.
Il testo affronta, con rigore e aggiornamento normativo, giurisprudenziale e dottrinale, tutti i profili sostanziali e processuali delle tre funzioni basilari della Corte dei conti: giudizio di responsabilità, contenzioso pensionistico, attività di controllo. Un accurato formulario (assai apprezzato da avvocati, magistrati e concorsisti) sui principali atti innanzi alla magistratura contabile, un aggiornato capitolo di giurisprudenza ed una completa appendice normativa, fanno di questa terza edizione del volume non solo una monografia di valenza scientifica, ma anche un solido strumento di studio e di lavoro per ogni operatore giuridico che voglia approfondire, con rapidità ed affidabilità, i fondamentali istituti, sostanziali e processuali, dell'attività istituzionale della Corte dei Conti, nonché un valido ausilio per i tanti studiosi che intendono intraprendere la complessa preparazione per sostenere il concorso per l'accesso presso la Magistratura contabile.
Il volume, concepito nell'ambito del Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN 2008), affronta temi di grande attualità, come quello delle Film commission locali che tanto hanno trasformato il cinema italiano del nuovo millennio, sia dal punto di vista dei finanziamenti, sia da quello del paesaggio e delle locations. L'irruzione del territorio nel nuovo cinema italiano porta una riflessione anche sulle forme espressive degli autori del Sud e del Nord. Sono proposti anche altri temi di discussione, come quello di una possibile distribuzione alternativa (di cui la stessa università può essere protagonista), o quello, fondamentale, della media literacy, cioè della alfabetizzazione dei giovani dalla scuola all'università. Si tratta, quindi, di un libro che parla di politica, di politica culturale, ma anche di Immaginario e di forme espressive nel e del cinema italiano del nuovo secolo.
Per costruire una giusta integrazione nella società intra-religiosa e intra-culturale occorre rinnovare il rapporto tra religione e politica, dunque il concetto di laicità.
L'autore
Vittorio V. Alberti, docente di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, giornalista, officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, collabora con il Cortile dei Gentili, con l'Istituto L. Sturzo e con La Civiltà Cattolica, è direttore della rivista on-line Sintesi Dialettica.
Il volume esplora la componente sonora e vocale dello spettacolo teatrale, un campo di studi poco esplorato, come lo è in generale il suono rispetto all'immagine. I saggi sono suddivisi in tre sezioni: la musica, con testi di John Cage, Kariheinz Stockausen, Heiner Goebbels, Alvin Curran. La scena, affronta il registro sonoro e vocale all'interno di una pratica teatrale d'autore. Le indagini, offrono riflessioni e analisi storico-teoriche e metodologiche. Sono saggi inediti scritti appositamente per il volume o tradotti per la prima volta in italiano.
Il presente saggio ripercorre le gloriose esistenze del beato Marco D'Aviano e del beato Innocenzo XI, che si svolsero entrambe nel Seicento, secolo in cui l'Europa era impegnata nella difficile lotta contro la sottomissione da parte dell'Impero Ottomano, rischiando così di perdere la sua matrice cristiana.
Una bisca clandestina rapinata una notte probabilmente da qualcuno fuori dal giro. Pesci piccoli che pensavano di sfangarla, invece si ritrovano alle calcagna Jackie Cogan. Un gansgster in giaccone di camoscio spelacchiato e Chevrolet con le fiamme sulle fiancate, cui toccherà mettere in chiaro, tra scrocconi, criminali e avanzi di galera, chi sia a far le regole della malavita a Boston.
In ricordo del professor Roberto Gusmani (1935-2009), già Rettore e storico Decano dell'Università di Udine, prestigioso glottologo di fama internazionale e stimatissimo docente nelle Facoltà di Lingue e di Lettere, è riunita in quest'opera in due volumi una cospicua serie di rigorosi e importanti saggi, sia di docenti udinesi che di autorevoli studiosi di linguistica italiani e stranieri. Nel primo volume numerosi docenti delle Facoltà di Lingue e di Lettere dell'Ateneo udinese si sono impegnati, con passione e acribia, nelle rispettive discipline. I saggi così raccolti spaziano, con rigore e vivacità, dalla storia alla letteratura inglese, dalla geografia alla letteratura italiana, dalla pedagogia alla letteratura francese. Nel secondo volume (in due tomi) la comunità scientifica dei linguisti ha testimoniato con la sua larga e qualificata partecipazione la continuità della lezione di Gusmani.
"Poesia e nient'altro" è la prima antologia in italiano interamente dedicata alla produzione lirica del poeta portoghese Rui Knopfli, nato in Mozambico nel 1932 e morto a Lisbona nel 1997. Una scelta paradigmatica di composizioni, da "O país dos outros" (1959) a "O monhé das Cobras" (1997), che traccia il suo originale percorso lirico, teso tra modelli europei e orizzonti africani, difficilmente inquadrabile entro i parametri delle correnti letterarie canoniche. L'antologia propone i grandi temi affrontati nell'intera produzione del poeta, in toni sempre controllati, densi, spesso sarcastici, e in uno stile sobrio e formalmente curato: la memoria, il tempo, i luoghi, i personaggi e i miti; la riflessione sul soggetto individuale e il soggetto collettivo, nonché sul fare poetico stesso.
Durante lo sviluppo, ogni essere umano è esposto all'impatto del trauma relazionale - la disconferma della legittimità di esistere nel mondo degli altri - sulla capacità di instaurare relazioni umane spontanee e autentiche. Quando l'onda di affetti disregolati colpisce la mente immatura senza che vi sia la possibilità di condividere ed elaborare tali affetti all'interno della relazione primaria, l'individuo rimane solo, con la necessità di controllare l'ombra di questo "tsunami" che gli impedisce di regolare gli affetti nel contesto interpersonale e limita la sua fiducia nell'autenticità dei rapporti umani. Ampliando la prospettiva inaugurata nei due precedenti volumi già tradotti in questa collana, Philip Bromberg approfondisce qui la sua indagine sulla natura della relazione terapeutica: un processo curativo che, poco alla volta, favorisce la crescita della mente relazionale, prosciuga la vulnerabilità del paziente dall'ombra della destabilizzazione affettiva che lo insegue, e libera la capacità di avere fiducia negli altri.