Nonni 2.0. Ovvero diventare nonni nel Terzo Millennio quando la vita frenetica che travolge i figli, spesso chiamati per lavoro a stare molte ore fuori da casa, o lo sgretolamento del tessuto sociale impongono ai più anziani di farsi carico di una seconda vita, non meno intensa, accanto ai nipoti e agli stessi figli, in veste di amorevole e saggio supporto, o addirittura collante del nucleo famigliare...
Chi sono i nonni oggi, nella società 2.0, globalizzata, immersa in un cambiamento epocale, iperconnessa nel Web, ma così frammentata nella realtà <<vera>>? Chiedetelo ai 2.4O0 studenti di 200 scuole italiane statali e paritarie che hanno partecipato al concorso «io & i miei nonni: esperienze e riflessioni», promosso dall'Associazione Nonni 2.O, in collaborazione con la rivista Tempi. Loro lo sanno e lo sanno spiegare benissimo. Questo volume raccoglie i testi vincitori del concorso e una gustosa rassegna di brani estratti dagli altri lavori in gara. Li introducono un contributo firmato dalla sociologa Giovanna Rossi, dalla psicologa Eugenia Scabini e dal giornalista Robi Ronza, a nome dell'Associazione Nonni 2.0, sul ruolo e il compito dei nonni; e una riflessione dello scrittore Davide Rondoni, presidente della Giuria. La Cerimonia si e svolta in Senato, il 4 giugno 2019, alla presenza del Presidente [\4aria Elisabetta Alberti Casellati, che ha impreziosito il volume con un suo specifico contributo.
I cambiamenti culturali e l'intenso uso del digitale quanto hanno modificato e condizionano tempi e modalità di crescita dei ragazzi? Quali sfide educative sono chiamati a gestire i genitori e gli educatori negli anni della scuola superiore?
Questo libro si rivolge ai genitori che ancora credono nel loro ruolo insostituibile nel percorso adolescenze dei figli e ad adulti di riferimento disposti a spendersi nel lavoro formativo. Vengono forniti non ricette precostituite, ma princìpi validi e linee operative che chiedono di mettere in gioco la libertà e il rischio educativo. I temi trattati riguardano l'attuale definizione dell'adolescenza e la possibilità di porle un "limite", le dipendenze che ne ostacolano il percorso, quali possano essere gli spazi d'azione degli educatori, in particolare i genitori. Il contesto esplorato è la scuola superiore: l'orientamento alla scelta, lo studio... Ma l'oggetto di osservazione privilegiato sono le relazioni, con attenzione alle problematiche didattiche ed educative.
Gianpiero Camiciotti, psicologo, docente w dirigente scolastico, possiede un'esperienza pluriennale nell'insegnamento e nel supporto psico-pedagogico a famiglie e adolescenti. Tra le sue pubblicazioni: L'orientamento personale dell'alunno (Le Monnier, 1981) e Tuo figlio adolescente (Ares, 1995).
Alessandra Modugno, docente di filosofia nell'Università di Genova, si occupa di ricerca in àmbito antropologico e metafisico, ma anche di didattica e orientamento. Tra le sue pubblicazioni: Appassionati alla realtà (Armando, 2011) e Pensare criticamente. Verità e competenze argomentativi (Carocci, 2018).
«Mariolina Ceriotti Migliarese presenta la coppia per quello che è: una straordinaria avventura. I cui protagonisti, l'uomo e la donna che si prendono finché morte non li separi, sono i veri, grandi e misconosciuti eroi del nostro tempo. Quest'avventura si realizza in un teatro amplissimo: quello tra le generazioni passate (da cui tutto ha origine) e la vita futura (consentita proprio dall'amore di tale coppia); quello del corpo (primo e ancora confuso interprete del sé) e insieme di Dio (il Terzo che accoglie i due, trasmettendo loro la sua capacità di amare). Sfide grandi, che si accompagnano con altre solo apparentemente più modeste, e comunque misteriosamente collegate alle prime, come l'accettare senza rancore l'arrosto bruciato, o il tono sbagliato di una richiesta, di un commento. Quella della coppia, eroica nella sua necessaria imperfezione, esperta fornitrice di perdoni, è l'avventura umana, la nostra avventura. Che ci chiede coraggio, buonsenso, fantasia, qui prontamente e chiaramente forniti dalle narrazioni e notazioni puntuali dell'autrice, moglie, madre, e terapeuta di straordinaria esperienza e sensibilità». (dall'invito alla lettura di Claudio Risé)
È come se lentamente, ma inesorabilmente, si fosse insinuata nella mente di tutti noi una profonda sfiducia nella nostra possibilità di prenderci cura adeguatamente dei nostri figli: se davvero il nostro ruolo è così delicato e importante come affermano gli psicologi, e se i nostri inevitabili errori possono determinare effetti così funesti, come possiamo deciderci a rischiare? Eppure, il bambino che nasce in risposta alla nostra disponibilità alla vita porta in dote qualcosa per noi: la fiducia assoluta che il cucciolo d'uomo ha in colui al quale viene affidato. Questa fiducia così totale, questo essere inermi e bisognosi di tutto, attiva in noi un desiderio di risposta. Ogni figlio che viene al mondo desidera e merita il miglior rapporto possibile proprio con quei genitori che gli sono toccati in sorte, e non con altri ipotetici genitori più perfetti... I nostri figli vogliono proprio noi, così imperfetti e in cammino come tutti siamo. «Mariolina Ceriotti Migliarese», scrive lo psicologo Marcello Cesa-Bianchi nell'invito alla lettura, «dalla sua esperienza ha cercato e recepito l'insegnamento che porta a quel "buon senso" di cui tanto si avverte la mancanza. Tuttavia il "buon senso", il testo lo conferma, non è sufficiente: deve essere accompagnato, anche negli scritti che riguardano la famiglia, da un profondo e sistematico aggiornamento scientifico, e da quella sapienza che solo l'operato sul campo può offrire, nella riscoperta di valori che mai dovranno andare perduti, quali il rispetto reciproco tra generazioni, la comprensione e la solidarietà fra tutti i componenti della famiglia, una affettività che accompagni, con una creatività sempre maggiore, i bambini e gli anziani, i nonni e i nipoti, e quell'ironia che è bene segua tutta la vita dell'uomo con il suo intelligente sorriso».
«Vivere una vita lunga e umanamente ricca con la persona di cui ci si è innamorati rimane un profondo e costante desiderio del cuore. Ma la vita insieme è qualcosa che non si improvvisa: oggi più che mai è necessario in primo luogo comprendere in che cosa consiste questa specialissima relazione uomo-donna, che contiene in sé il progetto del per-sempre; è necessario riflettere su quali sono le sue inevitabili difficoltà, ma anche su quali possono essere i pensieri-guida che aiutano a nutrirla, a rinnovarla e quando necessario anche a ripararla. Sono necessari pensieri di buona manutenzione, ma anche pensieri che aiutano a gestire gli inevitabili conflitti per poterli superare. L’autore non si rivolge alle coppie in crisi ma a tutte le coppie, in ogni fase del loro percorso, per aiutarle a riscoprire il valore della loro relazione e il suo significato pienamente vocazionale, toccando punti che è indispensabile conoscere: la scoperta dell’identità specifica di ogni coppia, la centralità di un buono scambio sessuale, l’importanza del concetto dei «Punti di vista», che ci aiuta ad uscire dalle contrapposizioni sterili e a rinunciare alla questione impossibile su chi ha «oggettivamente» ragione in un conflitto. Si tratta di riflessioni che hanno una forte ricaduta operativa nella vita della coppia e che, se ben assimilate, possono rendere davvero migliore la vita insieme».
Mariolina Ceriotti Migliarese
La fragilità dei rapporti coniugali ha raggiunto vette drammatiche: i matrimoni basati solo sull'innamoramento sembrano più fragili persino di quelli combinati. In effetti, il vero matrimonio non si costruisce solo con il sentimento, ma imparando ad amare e cercando la felicità dell'altro (e degli altri...). È importante ricordare che quando ci si sposa si entra in un tessuto relazionale molto più ampio rispetto al binomio «io-tu» dei coniugi. Se la coppia saprà comprendere questo portato relazionale, saprà mettersi alla scuola dell'amore autentico vincendo le sfide del nostro presente così «liquido». Il nuovo libro di don Ugo Borghello, che ha dedicato lunghi anni all'ascolto delle coppie, è una guida preziosa per continuare a credere nel «sogno dell'amore per sempre». E non restarne delusi.
Essere madri di un figlio maschio non è facile: eppure ogni madre dovrebbe ricordare che suo figlio da lei ha bisogno soprattutto di ciò che soltanto lei può dargli: quel vocabolario emozionale che per tutta la vita lo renderà capace di sentirsi amato e di amare. Non ci sono grandi figli senza grandi mamme: questo libro illustra in dettaglio gli elementi di questa scuola amorosa e formativa. La grande mamma è colei che sa dare «arco e frecce» a suo figlio per centrare gli obiettivi sa insegnargli che cosa è «casa», sa aiutarlo a cogliere quelle realtà sostanziali che sono l'amore, il sesso e la collocazione nel mondo.
«Per quanto mi riguarda non sono progressista ma neanche declinista. Il mondo è ancora fin troppo bello per me. Un lombrico non smette di stupirmi. E so che nessuna tecnologia mi permetterà mai di comprendere mia moglie, né di amarla di più. La mia resistenza al progressismo procede dal mio accogliere il mondo così com'è dato, con tutto il suo dramma. Non ho ancora imparato a costruire una casa, coltivare un orto, pensare come sant'Agostino, poetare come Dante, perché dovrei gettarmi su un casco con realtà aumentata? Non sono ancora abbastanza umano, perché dovrei cercare di diventare cyborg? Sarebbe, con la scusa di essere all'avanguardia, disertare il mio posto. Chi si meraviglia della nascita di un bambino è poco sensibile alla pubblicità dell'ultimo iPhone. Uno che sa ancora gridare per la nostra salvezza non è abbastanza credulone per votarsi all'intelligenza artificiale. A meno che l'intelligenza artificiale non l'aiuti a gridare di più e a stupirsi del lombrico». Novanta testi brillanti e profondi, in cui Fabrice Hadjadj si interroga sul futuro della nostra umanità sottoposta alla crescente influenza della tecnologia e del consumo. Rifiutando ogni discorso moralistico, attraverso il suo linguaggio festoso trasmette un'irresistibile gioia di vivere, mentre allo stesso tempo chiarisce le basi che ci permettono di rifondare la nostra relazione con l'economia e la politica.
Nel generale analfabetismo emotivo si diffonde sempre più il danno provocato dalle emozioni contrastate: quando l'emotività trova un ostacolo, infatti, si intestardisce, divampa, travolge. Se l'emotività è quella che porta a sentire un'attrazione sentimentale in presenza di un contrasto, come può essere il matrimonio per una persona sposata, diventa prorompente fino all'ossessività.
L'amore romantico contrastato travolge tutto e porta in tanti casi alla rottura di vincoli famigliari già consolidati. La crisi di una famiglia è il danno sociale più rilevante: per evitare tante sofferenze è opportuno studiare il fenomeno prima che si verifichi, perché nella cecità non è facile recuperare il buon senso.
In questo nuovo libro, l'autore individua la radice delle crisi familiari nel mancato riconoscimento e nella difettosa valorizzazione della specificità maschile e di quella femminile, chiamate a integrarsi senza livellamenti. Nella prima parte del volume vengono svolte le considerazioni di fondo sulle cause psicologiche, sociologiche e morali dei disagi familiari. La seconda parte offre efficaci consigli per intervenire nelle situazioni concrete (IV ed.).
Più che mai nella storia dell’umanità, il matrimonio, oggi, rappresenta quel rifugio nel quale trovare riparo, il luogo di estinzione di tutte le paure, il luogo dell’assenza della performance, il luogo del presente esistenziale nel quale si dà pienezza di umanità. Nel matrimonio l’uomo e la donna si prendono per quello che essi sono e per quello che essi saranno, integralmente, e nessuno dei due deve dimostrare alcunché all’altro; entrambi sono l’uno per l’altra; essi sono una cosa sola, un Cuore Comune. Il matrimonio è l’unico luogo dell’esistenza in grado di dare valore al presente poiché ingloba il futuro, quello che i coniugi saranno; la prospettiva del «per sempre» è l’unico antidoto alla fede disumana nella performance come criterio per la valutazione di quanto si possa essere felici. L’indissolubilità del matrimonio è la vera terapia verso la paura di non farcela, di non essere efficienti. La definitività della relazione coniugale, che si nutre delle persone dei coniugi attraverso la relazione dei loro corpi sessuati, è l’antagonista dell’ansia di esistere: marito e moglie non hanno paura del futuro poiché hanno certezza che per loro il futuro esisterà.
«Da questa lettura rinfrancante», scrive don Matteo Fabbri nella Prefazione, «ho tratto conferma che siano del tutto necessari strumenti agili per poter diffondere quei contenuti che a noi cristiani sembrano (o sembravano) essere puro buon senso, ma che ora sono sempre meno diffusi nel sentire e vivere comune».
La crisi della famiglia naturale sta diffondendo in tutta la società malesseri
sempre più gravi, esplosioni di violenza e danni irreparabili nell’educazione
dei più giovani. Per non arrendersi a questa tragedia sociale e culturale, l’autore ha sviluppato con i suoi studi la Conciliazione Familiare, un metodo per affrontare le emergenze di coppia con un approccio professionale diverso da quello consueto. L’obiettivo? Valutare caso per caso che cosa ogni marito e ogni moglie possano ancora fare singolarmente e insieme per salvare il matrimonio. Il presente saggio non è, pertanto, pensato solamente per gli addetti ai lavori, ma per tutti coloro che vogliono ripensare alle proprie difficoltà familiari da un’angolatura diversa da quella oggi tradizionalmente proposta, che lascia aperta la possibilità al recupero del rapporto.