Il problema della verità attraversa l'intera storia dell'umanità e tutti i tentativi di metterlo da parte sono sempre naufragati. Non poteva essere diversamente dato che dire, come molti oggi asseriscono, "la verità non esiste", è essa stessa un'affermazione di verità. Nell'ultimo mezzo secolo, un certo tipo di cultura è tornata a ritenere irrilevante il problema cercando di dissuadere quanti volevano continuare nella ricerca. Ne sono nati nuovi approcci giacché una tematica così complessa e inesauribile, non può essere esaminata da un solo punto di vista. Come se non bastasse, c'è chi ha usato il termine verità per parlare d'altro. Certo, tutto è ammissibile, ma nella babele logica che stiamo vivendo, un minimo di rigorosità dovrebbe essere richiesto a chi fa opera di pensiero. Quello della verità è un problema che bisogna trattare con rispetto perché interessa tutti. È un argomento dai risvolti esistenziali, che non riguarda solo il modo di ragionare, ma implica anche quello di spendere la vita in una maniera invece che in un'altra. Con lettere di N. Rescher, R. Rorty e H. Putnam.
Questo libro nasce dall'iniziativa di un gruppo di autori in vario modo impegnati nei corsi di Storia dell'Architettura, in risposta ad una precisa esigenza emersa nel corso dell'attività didattica.Questo manuale, ormai alla sua ennesima edizione, raccoglie al suo interno più di 200 anni di tecniche e stili architettonici.
In questo libro si mostra e si dimostra che ogni gruppo umano, e in ogni epoca, ha parlato di Dio e su Dio mediante forme mitiche e rituali, le quali hanno dato vita alle tradizioni religiose. Il pensiero filosofico ha fatto altrettanto, istanziando Dio o quale garante della ricerca umana ovvero quale ultimo scopo di questa.
C'è prima la persona o prima la società? Per non cadere in una risposta dualistica, bisogna risalire alle radici antropologiche della vita sociale, che stanno alla base delle diverse forme che essa storicamente può assumere. Questo saggio esamina il rapporto tra le tendenze socializzanti innate e le virtù relazionali, alla luce di un'antropologia integrale, nella quale la persona umana è considerata nella sua globalità somatico-psichico-spirituale. Vengono qui esaminati il tessuto di legami in cui è inserita la nostra esistenza e la responsabilità che compete a ognuno nei confronti del cosiddetto capitale sociale.
In questo volume sono presenti spunti e intuizioni che nascono dallo studio e dall'esperienza di vita dell'autrice, Yarona Pinhas, elaborati attraverso una sintesi dei principali concetti della Cabbalà. Il testo è arricchito da tavole a colori realizzate da Letizia Ardillo che guidano alla contemplazione del testo, al sentire del cuore. Lo scopo del libro è di riportare l'attenzione al cuore come luogo del sentire integro, come l'epicentro della creazione e dell'uomo. Lì dove il cervello comunica nel locale, il cuore parla al globale. Il cervello pensa, ma il cuore sa.
Durante il percorso curativo in ambito delle relazioni d'aiuto si affrontano disagi e sofferenze di varia natura e in psicoterapia si attraversano spesso ricordi traumatici del passato che condizionano il presente. La correzione degli schemi relazionali disfunzionali e il superamento del rancore vissuto si realizza dopo l'espressione della rabbia. La cicatrizzazione sanatoria e definitiva delle ferite psichiche può avvenire soltanto con la dimensione emotiva del perdono che la ricerca scientifica ha evidenziato come indispensabile strumento terapeutico in questo testo.
La Teologia fondamentale è quella scienza che parla di Dio rendendolo il più possibile comprensibile agli uomini del nostro tempo. Questo volume, indirizzato soprattutto ai docenti e agli studenti di questa disciplina, ne presenta i quattro ambiti di ricerca: la rivelazione di Dio attuata in Gesù Cristo e la fede suscitata nell'uomo; la tradizione di questa rivelazione nella Chiesa per opera dello Spirito Santo e il servizio del Magistero e del «sensus fidei» per la sua piena attuazione nella storia. Il volume individua la perla della rivelazione nella salvezza che Dio dona all'uomo e che questi si aspetta anche oggi dalla Chiesa.
Nel mondo dei nostri giorni, l'irrompere del dopo pandemia e della guerra in Ucraina ha rappresentato un "punto di svolta", un tornante della geopolitica. A simiglianza di quel che accade nell'esistenza degli individui in frangenti siffatti, allorché la durezza delle contingenze induce a guardarsi indietro e rimeditare il senso del proprio passato, così una vicenda più grande e corale sollecita a prendere coscienza dei nodi dirimenti di una storia secolare, segnata dal vizio d'origine di una modernizzazione tardiva e delle sue conseguenze nella prospettiva della lunga durata, dall'età sabauda alla Repubblica di ieri e di oggi. Sullo sfondo della necessaria ricomposizione di un tessuto sociale lacerato, si avverte la necessità di ritrovare un sentimento di coesione, pensoso dell'interesse nazionale e di un comune destino, affiora forte anche il bisogno di una religione civile, nella suggestione 'attualizzata' di un Risorgimento prossimo venturo, per fondare un'idea gagliarda di Paese e di Futuro.
Questo libro porta in superficie il lato nascosto del pensiero e della personalità di Marshall McLuhan. È il lato costituito dalla sua esperienza religiosa. I suoi critici sono stati già messi a dura prova nell'esaminare le sue "provocazioni" come "il mezzo è il messaggio" che spostavano l'analisi dei media dal contenuto al canale che lo veicola. Men che meno si sono cimentati nel cogliere l'intima connessione tra le sue tesi sul mondo fisico, riguardanti l'universo dei media e i suoi slanci metafisici, orientati a cogliere ciò che sta oltre la parvenza delle cose. E tanto meno hanno letto tutta la profondità e complessità della sua vita, segnata da un momento topico, quello della sua conversione a 25 anni dalla tradizione protestante della famiglia all'adesione alla vita della Chiesa Cattolica. Questo libro raccoglie i testi fondamentali in cui egli ha espresso, con pudore ma con fermezza, questo suo itinerario culturale e spirituale. Ed ha anche proiettato nel futuro i tratti fondamentali della nostra transizione verso la società postalfabetica, immaginando la non lontana apertura del Concilio Vaticano III necessario per ricollocare il cristiano e l'uomo d'oggi come un protagonista del cambiamento in atto.
Il testo tenta di riformulare il discorso bioetico intorno al mondo della disabilità, della dipendenza e della fragilità, con l'intento di ripensare l'esistenza delle persone disabili e il loro essere nel mondo. Queste riflessioni pongono al centro la persona, superando una mentalità inerente alla mancanza e mettendo in discussione le normali definizioni di normalità tentando così di eliminare barriere, pregiudizi e stereotipi. Gli autori intendono ritrarre l'esperienza della disabilità lungo tutto l'arco della vita sottolineando la necessità di incontrare persone, senza fermare lo sguardo sulla loro disabilità, permettendo così una riflessione bioetica più minuziosa, più inclusiva e attenta ad un corpo dipendente e fragile che appartiene all'esperienza umana in generale.
I due più grandi studiosi di Popper viventi, Marcello Pera e Dario Antiseri, rispondono alle stesse domande su Popper offrendo una visione più ampia e originale possibile sul pensiero del filosofo.