“Dio vive già nella nostra città e ci spinge a uscire incontro a lui per scoprirlo, per costruire relazioni di prossimità, per accompagnarlo nella sua crescita e per incarnare il fermento della sua Parola in opere concrete”. Con uno sguardo lucido e colmo di misericordia, Papa Francesco si sofferma sul tema della città, del vivere comune tra le persone. In
una società segnata da ingiustizie e squilibri, i cristiani sono chiamati allo stesso sguardo di Dio, testimoniato innanzitutto in Gesù. Uno sguardo che porta ad atteggiamenti di misericordia. “La misericordia - continua il Papa
- crea la vicinanza più grande, che è quella dei volti”. Perché “ la fede vuol vedere per servire e amare, non per constatare o dominare”.
In queste pagine, nelle quali si respira lo spirito di semplicità e di tenerezza che ha conquistato il mondo intero, Jorge Mario Bergoglio offre ai lettori credenti e non credenti un’anteprima della sua visione dei rapporti umani.
L’AUTORE
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini italiane, laureato in chimica, Jorge Mario Bergoglio entra nel seminario di Villa Devoto e nel 1958 comincia il noviziato presso la Compagnia di Gesù, prima in Cile e poi a Buenos Aires, dove nel 1963 si laurea in filosofia. Riceve l’ordinazione presbiterale nel 1969. Nel 1992 è nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires da papa Giovanni Paolo II, e nel 1997 arcivescovo coadiutore della stessa città. Nel 2001 lo stesso pontefice lo crea cardinale. Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina. Durante il suo mandato come vescovo ha optato per uno stile di grande semplicità, rinunciando a trasferirsi nella sede dell’Episcopato e vivendo invece in un comune appartamento. La sera del 13 marzo 2013 è eletto papa al quinto scrutinio: assume per primo il nome di Francesco, in onore di san Francesco d’Assisi. È inoltre il primo gesuita a diventare pontefice e il primo papa proveniente dal continente americano e dall’emisfero australe.
Uganda settentrionale. Un corpo speciale di Navy Seals dell'esercito americano viene paracadutato nel mezzo della giungla: l'obiettivo è Caleb Bahame, il signore della guerra che sta decimando villaggio dopo villaggio la popolazione locale. Ma qualcosa nella missione non va come previsto, perché quella squadra di sceltissimi soldati americani, addestrati a uccidere in ogni condizione e a dileguarsi senza lasciare tracce, viene sterminata da una folla di uomini, donne e bambini disarmati. Solo il tenente Craig Rivera si salva, ma una volta rimpatriato si toglie la vita sotto lo sguardo impotente del colonnello Jonathan Smith, medico microbiologo e membro della squadra top-secret Covert-One. Le immagini videoregistrate della mattanza mostrano un gruppo di contadini invasati, macilenti e coperti di sangue, capaci di muoversi con incredibile velocità e apparentemente insensibili alla paura e alle ferite. Giunto in Africa per indagare, il colonnello Smith scopre che la causa di tanta ferocia e resistenza è un parassita che l'intelligence iraniana progetta di impiegare come arma biologica in una serie di attentati terroristici su vasta scala. Smith deve impedire che il piano diventi realtà. Ma il vero nemico si annida molto più vicino di quanto possa immaginare.
Pur essendo un libro eminentemente religioso, e benché non proponga una teoria politica, la Bibbia ebraica parla spesso di capi e di leggi, di aspri conflitti interni e di guerre tra nazioni, di questioni di autorità e di politica, di critiche mosse pubblicamente al governo e agli strati sociali dominanti. Tutto ciò all'ombra di un Dio onnipotente. Di qui consegue una serie speciale di domande a cui ci si trova davanti nel caso della Bibbia: quale spazio può esservi per la politica quando chi governa in ultima istanza è Dio? In altre parole, in una nazione che vive sotto la dominazione divina e la protezione di Dio, quale spazio resta al processo decisionale guidato da assennatezza e prudenza? Com'è compreso il tempo, come viene usato il passato e come s'immagina il futuro? Quand'è giusto muovere guerra? L'assolutismo religioso favorisce il fanatismo e la guerra santa oppure l'accordo e la pace? Queste sono alcune delle domande che guidano un celebre teorico della politica in un'analisi sottile e avvincente dei testi biblici.
Se una se una cosa è possibile è anche sempre lecita? Dall'eugenetica all'eutanasia; dall'aborto all'accanimento terapeutico. Un saggio filosofico-teologico di Bioetica sul tema della sofferenza e dell'eutanasia con una parte interamente dedicata all'eredità spirituale della Beata Chiara Luce Badano.
Fratel Arturo Paoli, attraverso le conversazioni che vengono qui riportate, dimostra la capacità straordinaria di mettere il lettore davanti ad una scelta di campo: o si è a favore del progetto di Dio, o si è contro. Non esistono alternative più moderate. Si può rispondere soltanto con la decisione di collaborare al progetto di Dio, sentendo nell'intimo - come nella parabola del Samaritano - la sofferenza di quanti sono umiliati e oppressi. L'attualità delle parole di Arturo Paoli, anche di quelle di quasi trent'anni fa, è uno stimolo ad assaporare la saggezza di una persona che ha sempre sentito vicino a sé l'Amico e ne ha ascoltato la voce. Ad ascoltare la testimonianza di tutta una vita in cui l'obbedienza alla Chiesa, mai cieca e passiva, è stata la spinta forte a parlare con parresia ai potenti, e mite nell'essere solidale con gli scarti del mondo, sapendo che sono la perla del Vangelo, nascosta nel campo. L'attualità delle parole di Paoli è uno stimolo ad assaporare la saggezza di chi ha avuto per amico Cristo di cui ne è stato testimone veritiero e credibile. Una fonte di saggezza dalle parole di un Mistico dei nostri tempi.
L'immagine di un Dio severo e lontano dall'uomo è il frutto di una diabolica congiura perbenistica che attraversa da secoli la nostra cultura, con il risultato di un crescente allontanamento dell'uomo da Dio.
Questa l'idea centrale da cui parte la scrittura di Paolo Pivetti, nei vari registri dell'ironia, del paradosso, a volte anche di un provocatorio sarcasmo, ma sempre discorsiva e coinvolgente, in questo "Humor di Dio".
Perché se ridere, sorridere o divertirsi è cosa buona, come possiamo pensare che sia estranea a Dio?
L'autore rilegge una trentina di episodi e capitoli della Bibbia e Vangelo, pagine famosissime e pagine meno note, nelle quali rifulge, anche in particolari spesso trascuranti, lo humor di Dio.
Abbiamo così voluto unire in questo volumetto questi due epiteti – Madre di Dio e della Chiesa – , che accompagnano il culto cristiano alla Vergine e che definiscono il suo ruolo nella vita cristiana, convinti che proprio il tenerli uniti può essere per il credente, oggi, uno stimolo a pensare e a pregare in maniera più consapevole: Maria è Madre di Dio per grazia e per natura, ed è Madre della Chiesa perché Madre di Dio. La sua maternità ci ricorda che siamo “corpo di Cristo” e, come lei, “tempio dello Spirito”. Nel libro sono antologizzati dei testi per approfondire e le preghiere e devozioni più significative.
Questo agile libretto illustrato raccoglie due interventi. Il primo, del teologo canonico Paolo Tomatis, è una carrellata storica su "La devozione al Sacro Cuore di Gesù, ieri e oggi". Il secondo, della teologa Laura Verrani, è una "lectio divina" su "Il Cuore di Dio a partire dalle letture della solennità liturgica del Sacro Cuore".
La vita è una lotteria. L'incertezza genera dubbi e il dubbio ci fa sentire a disagio; quindi ci piacerebbe ridurre, o meglio ancora eliminare, l'incertezza. Ma l'incertezza è ovunque, fa capolino in qualsiasi considerazione legata all'avvenire, si tratti del tempo, dell'economia o del sesso di un nascituro. Persino quelle quantità che crediamo di conoscere, come il numero di abitanti di un paese o le traiettorie dei moti dei pianeti, contengono delle possibilità di errore. Non stupisce perciò che l'uomo abbia da sempre cercato di definire, comprendere e limitare l'incertezza. Nel corso dei secoli, mossi da curiosità o competizione, pionieristici matematici e scienziati hanno via via ridotto le selvagge zone di incertezza per addomesticare le probabilità e le statistiche. Eppure, anche se da sconosciuta l'incognita è diventata conosciuta, il nostro pessimismo ci fa poi concludere che alcuni quesiti sono comunque irrisolvibili, e che le nostre intuizioni ci hanno ingannato. O peggio ancora: quando comprendiamo quanto l'incertezza sia onnipresente e mutevole, ci scontriamo con il caos, la meccanica quantistica e i limiti delle nostre capacità predittive. L'incertezza non è sempre un male. Ci piacciono le sorprese, purché siano piacevoli. A molti diverte puntare qualche soldo sulle corse di cavalli e la maggior parte degli sport non avrebbe senso se sapessimo all'inizio chi vincerà. Alcuni futuri genitori ci tengono a non sapere il sesso del nascituro. La maggior parte di noi, sospetto, non vorrebbe conoscere in anticipo la data della propria morte, e tanto meno come si verificherà. Ma queste sono eccezioni. La vita è una lotteria. L'incertezza genera spesso dubbi e il dubbio ci fa sentire a disagio; quindi vogliamo ridurre, o meglio ancora eliminare, l'incertezza. Ci preoccupiamo di che cosa succederà. Teniamo d'occhio le previsioni del tempo, pur sapendo che il tempo è notoriamente imprevedibile e che le previsioni sono spesso sbagliate. [...] Le faccende umane sono sempre state caotiche, ma anche in ambito scientifico la vecchia idea di una natura che obbedisce a leggi esatte ha lasciato il posto a una visione più flessibile. Possiamo trovare regole e modelli che sono approssimativamente veri [...] ma sono pur sempre provvisori, destinati a modifiche se e quando arrivano nuovi dati. La teoria del caos ci dice che perfino quando qualcosa obbedisce effettivamente a regole rigide, può lo stesso essere imprevedibile. La meccanica quantistica ci dice che, arrivando alle scale minime, l'universo è intrinsecamente imprevedibile. L'incertezza non è solo un segno di ignoranza umana; è ciò di cui è fatto il mondo.
Terra Santa, estate 1134. Lo cerca da sedici anni. Per trovarlo, ha sacrificato la sua giovinezza e il patrimonio della sua famiglia. Si è persino travestita da uomo ed è diventata un cavaliere templare, ma alla fine è stata ammessa in quella cripta. Dove l'attende un vecchio che, con mano tremante, le porge l'oggetto che per lei vale più di ogni altra cosa al mondo. Perché, grazie a esso, quel vecchio ha vissuto per 520 anni. Corno d'Africa, oggi. Bastano pochi minuti a un gruppo di pirati somali per assumere il controllo del lussuoso yacht. Il loro obiettivo, però, non è né impadronirsi dell'imbarcazione né derubare i passeggeri, bensì portare a terra uno dei turisti, una donna americana. Non appena apprende la notizia, il presidente degli Stati Uniti in persona chiede l'intervento della Sigma Force e in particolare di Gray Pierce, il loro migliore agente. Perché quella donna è Amanda Gant, sua figlia, e le persone che l'hanno rapita non sono delinquenti qualunque, ma fanno parte della Gilda, un'organizzazione sulle tracce di un segreto che la famiglia Gant custodisce da novecento anni. Un segreto di cui Amanda è l'ultima depositaria...
Bontà, condivisione, allegria, generosità e amicizia. Sono solo alcune delle qualità in cui si sono distinti i santi che affollano la storia della Chiesa, da Francesco d'Assisi a Filippo Neri, dall'evangelista Luca a Caterina da Siena. Le storie dei santi raccontano di persone in carne e ossa, che hanno saputo fare della propria vita un capolavoro, vivendo un'avventura molto simile a quella di Gesù. Per questo motivo il libro li definisce "campioni", ognuno per una virtù differente e particolare, e li racconta ai più piccoli ma è molto utile anche ai loro genitori, maestri, educatori. Insieme a qualche breve notizia biografica, per ogni santo è riportato un episodio importante della vita in cui egli ha dato prova di essere un "campione" di virtù. I bambini troveranno poi proposte operative e spunti per scoprire che anche nella loro vita ci sono occasioni in cui possono essere "campioni" delle più belle virtù.Un'occasione per tracciare la via della santità, in modo semplice e a misura di bambini! Età di lettura: da 3 anni.
Un bicchiere di sherry, la lettura di un sonetto di John Keats e Clarissa Gray, celebre autrice di romanzi polizieschi, china il capo sui morbidi cuscini del suo letto, felice di addormentarsi nella sua quieta casa di Arran, l'isola sulla costa occidentale della Scozia dove vive da più di vent'anni. Il tempo di chiudere gli occhi, però, che subito il rumore di una porta sbattuta la ridesta dal sonno. Col cuore che batte, Clarissa s'infila la vestaglia, scende gli scalini che portano al primo piano e scopre, vicino alla porta d'ingresso, un uomo quasi calvo, col volto smunto, disteso per terra. Ha la gola tagliata e il sangue sgorga a fiotti intermittenti formando una chiazza amaranto sul tappeto...