La studiosa di teoria politica Seyla Benhabib propone un appello in favore del federalismo cosmopolita. L'autrice sostiene la necessità di confini non aperti ma porosi, in grado di contemperare il diritto di accesso di rifugiati e richiedenti asilo con le prerogative giuridiche degli organismi democratici territorialmente definiti. I diritti degli altri costituisce un contributo al dibattito politico contemporaneo, di interesse per studiosi e cultori di teoria politica, diritto, filosofia e relazioni internazionali.
Questo è un libro sul libro, su questo strano oggetto, o merce, e sul luogo in cui esso viene messo in vendita, la libreria, affidata alle cure di quel singolare commerciante che è il libraio, a cui spetta non solo vendere, ma innanzitutto scegliere, esporre, offrire il libro alla curiosità del lettore. L'autore riprende così i temi fondamentali del suo pensiero e li piega all'intento di fare onore al commercio delle idee e a tutti coloro, librai, editori tipografi, che rendono possibile la condivisione di una "riscrittura ininterrotta dell'enigma".
Il tema dell'empatia chiama a un confronto con l'esperienza vissuta, a un approfondimento delle emozioni, delle reazioni corporee, degli atti mentali che intervengono nei rapporti con gli altri. Chiama soprattutto a un passaggio dalla filosofia a una delle realtà più importanti per la vita di ognuno: la scoperta dell'esistenza dell'altro. Restituire all'empatia la sua specificità di atto che sta alla base delle svariate forme dell'entrare in relazione è un modo per rendere più concreto il vivere insieme agli altri e per rispondere a un bisogno confuso, ma non per questo meno urgente, di quest'epoca.
L'autrice si interroga sulla continuità tra sensibilità e intelligenza, tra sensi e pensiero e suggerisce che tale continuità sia consegnata all'immaginazione, considerata come attività che è a un tempo ricettiva e produttiva. Nella seconda parte del volume l'analisi verte sulla natura sensibile e immaginativa di differenti esperienze artistiche, in cui le immagini mostrano la propria forza conoscitiva, e si propone un'interpretazione filosofica di forme artistiche e letterarie, tra Bacon, Caravaggio, Klee, Calvino, Manganelli e altri.
La novità del testo, che ha la struttura di un manuale, sta nel presentare la molteplicità dei fattori rilevanti nella comunicazione interpersonale, introducendo gradualmente il lettore alla complessità del fenomeno. La tesi sostenuta è che si è davvero competenti nel comunicare se si possiede una adeguata capacità relazionale. La buona comunicazione si fonda sulla visione del mondo e dei rapporti con gli altri, sulle qualità umane molto più che sulle abilità dialettiche. In sintesi, si è efficaci nella comunicazione interpersonale se si adottano comportamenti etici.
In questo volume si presentano le più importanti teorie sul disturbo di personalità, esplorando somiglianze e diversità tra i differenti modelli e identificando possibili vie di integrazione. Questa seconda edizione, completamente rivista e ampliata di due nuovi capitoli, include i più recenti sviluppi nella ricerca e si avvale della capacità di teorici come Otto Kernberg e Aaron Beck di continuare ad aggiornare le proprie teorie alla luce di nuovi dati.
Quali significati veicolano gli oggetti di design? Come riflettono la personalità di chi li acquista e come possono, al tempo stesso, rispecchiare in sé l'intero ciclo di progettazione, produzione, distribuzione e consumo? A queste domande cercano di rispondere gli autori, mostrando come la psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la psicologia dei consumi e della personalità, nonché il marketing, siano discipline coinvolte in questa nuova definizione del rapporto tra domanda e offerta.
Nelle situazioni di separazione-ricostituzione dello scenario familiare l'educazione dei figli acquista un rilievo del tutto particolare. La prospettiva pedagogica di questo volume propone orientamenti a madri e padri che non vogliono rinunciare a esercitare comunque il loro ruolo educativo. Proposte e riflessioni scaturiscono dall'esperienza sul campo dell'autrice e mostrano l'importante ruolo della comunità territoriale e dei servizi di sostegno alla genitorialità nelle separazioni.
Vengono presentati in italiano i contributi degli autori che hanno fatto la storia dell'antropologia medica: la malattia emerge come un processo in cui le trame più intime della nostra esistenza soggettiva sono intrecciate con fenomeni sociali, economici e storico-culturali. Il volume rappresenta uno strumento per quanti, sia sul versante antropologico sia su quello medico, intendono indagare temi che vanno dall'applicazione clinica dell'antropologia ai rapporti fra sofferenza sociale e processi economici.
Questi dialoghi vedono il Dalai Lama a confronto con cinque scienziati e con uno storico in una approfondita indagine sui nuovi orizzonti aperti dagli studi più avanzati di cosmologia e di fisica. Che posto ha il pensiero in un mondo governato da leggi? E come la conoscenza della natura può aiutare la meditazione sui grandi temi della vita, della morte, del dolore e della felicità? Un confronto tra spregiudicatezza scientifica e profonda spiritualità che rispetta i diritti della scienza come quelli dell'esperienza religiosa senza che l'una pretenda mai di prevalere sull'altra.
Gli autori presentano il primo resoconto del trattamento basato sulla mentalizzazione per il disturbo borderline di personalità, la cui efficacia è stata dimostrata dalla sperimentazione clinica. Numerosi esempi illustrano le strategie e le tecniche fondamentali e viene fornita un'informazione dettagliata su come applicare la terapia, fondata sulla mentalizzazione nella pratica quotidiana. Rivolto ai professionisti della salute mentale, questo volume segna una nuova direzione nel trattamento dei pazienti borderline.
Superando la tradizionale visione individualistica, il volume propone una lettura della sofferenza psichica come fenomeno relazionale, non riducibile solo al funzionamento del singolo individuo ma come evento che acquista significato entro la rete di relazioni in cui il soggetto è inserito. Questa differente lettura della patologia psichica implica l'elaborazione di metodi di cura che prevedano la relazione molteplice tra individui come strumento di cambiamento. Compito del curante è dunque quello di predisporre progetti terapeutici capaci di includere le reti relazionali significative del paziente, come la famiglia, i gruppi, i contesti di appartenenza.