La cultura originaria dei cappuccini non si desume dai libri. Né quelli letti né quelli scritti. I frati li conservavano in locali dignitosi, ma spogli, selezionandoli con il ferreo criterio della coerenza a un progetto di vita o tollerandoli perché utili a incoraggiare la pietà. Solidali con coloro che non hanno nome, convinti di non lasciare nulla dietro di sé, se non qualche gesto o parola, i fratelli che nel Cinquecento progettano di tornare all'originario spirito francescano ricercano la più disadorna precarietà. Non possiedono nulla, i loro mezzi di sussistenza sono ridotti all'indispensabile, abitano in penuria e devozione, il loro lessico è specifico e disciplinato, le loro architetture sono essenziali e minimaliste. Un tale progetto si presenta alternativo non solo alla cultura dominante, ma anche a quella specifica di marca francescana e porta inevitabilmente a una diversa interpretazione dei documenti fondatori - la regola e il testamento di Francesco - e della relativa tradizione storica e agiografica. Una rilettura che conduce all'ascetismo estremo e che si traduce, in prima istanza, in una dottrina e in un'arte del levare.
Dal suo primo incontro con il Crocifisso in una grotta di Assisi fino al prodigio delle stimmate, vari fenomeni d'ordine carismatico accompagnano, secondo le fonti antiche, l'esperienza mistica di Francesco: apparizioni, rivelazioni private, levitazioni, bilocazioni, scienza infusa, discernimento delle coscienze. Questa profonda dimensione spirituale si associa, nella vita del santo, all'impresa di dare una forma al suo ordine attraverso l'ampia e severa Regola non bollata, presto sostituita con la Regola bollata, scritta con uno stile un po' più curiale, ma pienamente conforme alle aspirazioni del Poverello. Il suo testo più noto resta tuttavia il Cantico delle creature, unica sua opera in volgare, che inaugura l'era dei grandi poeti mistici come Giovanni della Croce, Teresa d'Avila e Pietro d'Alcantara.
L'universo delle relazioni con se stessi e con gli altri arricchisce o impoverisce le nostre vite? Dona senso o inaridisce? Guida alla libertà o rinchiude in prigioni invisibili? Il volume cerca risposte costruttive al crescente senso di disagio, di isolamento, di separazione dagli altri che affligge molte persone rivestendo le relazioni di passività. I cinque capitoli in cui si articola il testo prendono spunto dalla storia di san Francesco d'Assisi e del primo francescanesimo per approfondire temi che riguardano la sfera emotiva; esercizi di auto ascolto e schede di lavoro articolate in domande completano la riflessione. "Ci dimentichiamo che l'essere umano è un essere relazionale e non può prescindere dalla responsabilità verso l'altro", spiega l'autore. "Solo orientandoci al "noi" possiamo compiere l'io. Abbiamo bisogno di ridare vita a due termini: "innocente" e "ingenuo". Tornare come bambini non nella inconsapevolezza, ma nella capacità di accogliere e di stupirsi, di orientarci al positivo dopo avere tutto considerato, almeno per quanto ci è possibile. Abbiamo bisogno di assumere lo sguardo non di bambini dipendenti da tutto e da tutti, ma di adulti-bambini che sanno meravigliarsi, vedere oltre e godere la vita".
Una delle metafore più impiegate per sintetizzare il percorso spirituale e la biografia di Francesco d'Assisi è assunta dall'immaginario cavalleresco, sogno centrale nella cultura del XIII secolo. Tuttavia, le armi, la guerra, il combattimento, le vittorie e le sconfitte sono praticamente assenti nel linguaggio del santo, che si affida con maggiore naturalezza a un ambito semantico che appartiene al mondo del commercio, appreso e praticato nella bottega paterna prima della conversione. Le Ammonizioni sono i testi in cui più forte e costante è l'utilizzo di queste metafore e dove il vero commercio, quello che fa guadagnare cento volte di più, inverte la logica della mercatura: non accumulare per sé ma restituire completamente senza pretendere nulla. Quei testi condividono con le quattro lettere inviate da Chiara ad Agnese di Boemia un'istanza "educativa" poiché in entrambi i casi gli autori si propongono di indicare la via da percorrere per seguire Gesù. Nelle lettere di Chiara le metafore dominanti sono quelle della sposa e dello specchio, immagini ideali sognate da ogni donna medievale di alto lignaggio: un buon matrimonio e la cura della propria bellezza.
Il mondo globalizzato sta soffrendo una grave crisi economico-finanziaria che ha condotto sull'orlo della bancarotta diversi Paesi occidentali, tra cui l'Italia. Molti analisti concordano nell'affermare che essa non si configura come una delle tante situazioni critiche congiunturali, frequenti nel sistema capitalistico, ma come una vera e propria crisi strutturale che sembra aver messo in discussione l'intero impianto economico e i fondamenti antropologici su cui si reggeva. Il libro documenta l'attualità dell'importante contributo che i francescani hanno offerto alla riflessione e alla pratica economica nei secoli XIII-XV, svolgendo un ruolo decisivo nella nascita della moderna economia di mercato e arrivando persino a fondare istituzioni finanziarie come i Monti di Pietà. Risulta davvero paradossale - ricorda l'autore - che un contributo così significativo all'umanizzazione della nuova economia sia stato dato proprio da coloro che avevano scelto di abbracciare la povertà più radicale. Proprio per questo non si può escludere che le risposte di ieri possano orientare la ricerca di soluzioni da dare ai problemi di oggi.
Nel 1225, un anno prima della morte, Francesco d'Assisi è infermo, quasi completamente cieco. Nel giardino del monastero di san Damiano, dove è accolto e curato da Chiara, raggiunge nel corso di una notte di insonnia il fondo fisico e psichico della sofferenza. È in quella circostanza che detta il Cantico delle creature o Cantico di frate Sole, la sua opera più nota, un inno di vittoria sulla disperazione superata al termine di una notte oscura. Grazie al suo contenuto, il testo appartiene alla letteratura mondiale e potrebbe essere considerato il più bel brano di poesia religiosa dopo i vangeli. Un'invocazione universale che richiama i salmi e i canti liturgici e che trova numerosi spunti descrittivi in pagine bibliche, dal cantico di Daniele all'Ecclesiastico, dalle beatitudini all'Apocalisse.
Sommario
1. Presentazione del testo. 2. Commento al Cantico. 3.Un canto nato nella sofferenza. Tra pathos e stupore. Esperienza mistica. 4. Tessuto biblico-liturgico del Cantico. Somiglianze con i salmi e con il cantico di Daniele. L'Apocalisse nel Cantico. La Liturgia cosmica. 5. La grande famiglia del cosmo. L'invocazione universale. La mistica incentrata su Cristo. Il valore effettivo delle creature. Conclusione. Note.Introduzione. 1. La misura inaffidabile. Identità minacciata e identità assassina. L'amore inadeguato di se stessi. Convinzioni negative. Negativi verso se stessi. Comportamenti mortificanti e distruttivi. I sentimenti fuorvianti e distruttivi. 2 La misura in eccesso. 3. Un «se stesso credibile». 4. Amore di sé e amore per l'altro. Conclusioni. Indicazioni bibliografiche.
Note sull'autrice
Angela Anna Tozzi è professoressa di Teologia spirituale alla Pontificia università Antonianum. Tra le sue principali pubblicazioni: La comunità nel pensiero di Chiara Lubich (Città Nuova, 1993); Cercando libertà. Alleanza nuziale (Lev, 2000); Grida nel silenzio (Lev 2000); Gocce di rugiada. Testimoni del nostro tempo (Lev 2001) e Il silenzio delle aquile (Lev 2002),Abbracciati nel vento: matrimonio e verginità a confronto (Messaggero, 2005).
Il fenomeno delle stigmate, da sempre ritenuto centrale nella vita di san Francesco d'Assisi, viene indagato dall'autrice nel dibattito culturale, religioso e scientifico del '900. Anche se il mondo francescano ha continuato ad assumerlo come sigillo dell'Ordine e della Regola, la lettura teologica del fatto, cioè la causalità soprannaturale, è entrata in crisi in modo decisivo a partire dal XIX secolo, aprendo le porte a nuove letture e a nuovi tentativi di comprensione. Il volume è composto di due parti, entrambe precedute da introduzioni dedicate alle immagini che si impongono tra il 1882 e il 1926. La prima parte è ulteriormente suddivisa in due capitoli che si propongono di verificare se la figura tradizionale del santo di Assisi è ancora presente in pubblicazioni, articoli e recensioni. La seconda parte, anch'essa suddivisa in due capitoli, approfondisce, infine, i dibattiti suscitati dalle nuove letture delle stigmate di Francesco.
Note sull'autrice
LIVIANA BORTOLUSSI, laureata in Giurisprudenza all'Università di Trieste, ha conseguito il dottorato in Teologia spirituale alla Pontificia Università Antonianum. Appartiene alla Fraternità francescana di Betania e con la sua comunità collabora alle attività della missione cattolica italiana della diocesi di Würzburg, in Germania. Collabora alla rivista Frate Francesco.
Descrizione dell'opera
Come si può interpretare la relazione tra Francesco e Chiara d'Assisi? Film e romantici lungometraggi hanno messo le ali alla fantasia sollevando l'interrogativo: erano innamorati, amici, alleati? Siamo di fronte a una coppia mistica o alla tragica storia d'amore tra due santi? A una delicata complicità fatta di vicendevole arricchimento o a un'affettività plasmata dalla castità evangelica?
Attraverso la lettura critica delle riflessioni di Leonardo Boff, Marco Bartoli, Jacques Dalarun, Helmut Feld e Margaret Carney, il saggio indaga il rapporto tra il giovane commerciante di tessuti e la figlia della nobiltà, mettendo in luce l'autonomia di entrambi e il loro vicendevole accordo.
Il volume prosegue una collana di brevi saggi di tema teologico, filosofico, storico, archeologico o di spiritualità, affrontati da specialisti di grande competenza, noti e meno noti, che offrono uno sguardo inedito sull'aspetto preso in considerazione. Si tratta di argomenti di interesse culturale che spesso intersecano l'attualità.
Sommario
Introduzione. 1. Leonardo Boff. 2. Marco Bartoli. 3. Jacques Dalarun. 4. Helmut Feld. 5. Margaret Carney. 6. La ricerca storica. 7. Innamorati, amici, alleati? Note.
Note sull'autore
NIKLAUS KUSTER è docente di Storia della spiritualità e francescanesimo alla Philosophisch-Theologische Hochschule di Münster, di Storia della chiesa e spiritualità nelle Università di Lucerna e Friburgo e di spiritualità francescana e clariana alla ESEF di Madrid. In italiano è stato tradotto il volume Francesco d'Assisi. Maestro di spiritualità (Edizioni Messaggero, 2004).
La Chiesa ha dato un rilevante contributo alla nascita della moderna società dell'organizzazione e le regole degli ordini religiosi, dai francescani ai benedettini, si possono interpretare come il tentativo di armonizzare necessità di governo e istanze spirituali, povertà evangelica e guida delle istituzioni. Proprio la dimensione spirituale viene oggi evocata come decisiva per il futuro dell'economia e per lo sviluppo di un più moderno, cosciente e responsabile management della cura collettiva, della salute, del cambiamento, della qualità e del personale. La crescente richiesta di attribuire un senso al lavoro, di gestire relazioni in modo aperto e onesto e di governare i conflitti richiede una cultura d'impresa innovativa, capace di recuperare in modo autentico e credibile il servizio come una delle categorie fondamentali della direzione cristiana e la fiducia come un pilastro dell'agire d'impresa. Il volume prosegue una collana di brevi saggi di tema teologico, filosofico, storico, archeologico o di spiritualità, affrontati da specialisti di grande competenza, noti e meno noti, che offrono uno sguardo inedito sull'aspetto preso in considerazione. Si tratta di argomenti di interesse culturale che spesso intersecano l'attualità.
Coloro che hanno conosciuto personalmente il santo di Assisi sono rimasti così colpiti dal suo messaggio evangelico da rimanerne segnati in modo profondo. L'autore illustra il percorso spirituale della prima fraternità minoritica formatasi intorno a Francesco: si tratta di un'esperienza legata al periodo sorgivo del carisma francescano, caratterizzata da una forte carica motivazionale, basata prevalentemente su un'intensa vita di fede, intessuta di umiltà, docilità spirituale, servizio evangelico, fino al desiderio del martirio. In quel gruppo di frati troviamo ogni genere di personalità, accomunate dall'impegno sincero a vivere secondo la «perfezione del Santo Vangelo».
La prima parte dello studio presenta le principali caratteristiche della vita spirituale della giovane fraternità minoritica, situandola nel suo ambiente storico e culturale, mentre la seconda prende in esame alcune figure di frati la cui vocazione è stata segnata in modo singolare dall'incontro con san Francesco: Bernardo da Quintavalle, frate Leone, Cesario da Spira, Egidio d'Assisi, Tommaso da Celano, Rizzerio da Muccia, Simone da Collazzone, Giordano da Giano, Giovanni da Pian del Carpine, Antonio da Padova. La scelta di queste figure è dettata primariamente dalla presenza di testi scritti dai protagonisti o dagli agiografi che consentono di descrivere i tratti salienti della loro spiritualità.
L'esperienza raccontata è tuttora attuale e offre riflessioni importanti non soloper formare i fratelli e le sorelle minori sul modello di Francesco.
Sommario
Abbreviazioni e sigle. Introduzione. I. I PRIMI PASSI DEL PERCORSO SPIRITUALE DELLA NASCENTE FRATERNITÀ MINORITICA. 1. I primi frati di Francesco. 2. Elementi caratteristici della vita di preghiera dei primi frati. Gli studi nell'Ordine e la spiritualità dei Frati Minori. II. LA SPIRITUALITÀ DI COLORO CHE HANNO CONOSCIUTO FRANCESCO D'ASSISI. 1. «Conversione» di Bernardo da Quintavalle, esempio per gli altri frati. 2. Frate Leone - «memoria» vivente del passato. 3. Cesario da Spira - l'irripetibile amicizia con Francesco. 4. Egidio d'Assisi e la saggezza spirituale del compagno di Francesco. 5. Tommaso da Celano - uno «dei quattro evangelisti francescani». 6. Rizzerio da Muccia - La pace perfetta dell'anima. 7. Simone da Collazzone, gli Atti di una canonizzazione mancata. 8. Giordano da Giano alla luce della sua Cronaca. 9. Giovanni da Pian del Carpine e la Storia dei Mongoli. Antonio da Padova - iniziatore della scuola francescana e dottore evangelico. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
WIESŁAW BLOCK (1968), polacco, frate minore cappuccino della Provincia di Varsavia, è professore aggiunto di Spiritualità francescana sistematica all'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha studiato Teologia spirituale all'Università cattolica di Lublino, dove ha ottenuto il dottorato con una dissertazione dal titolo: «Le figure bibliche nella Vita secunda applicate a san Francesco d'Assisi alla luce dell'agiografia precedente» (Sandomierz 2003). Autore di diverse pubblicazioni, sia in italiano che in polacco, su temi di spiritualità francescana, collabora stabilmente con varie riviste scientifiche.
Descrizione dell'opera
Nei rapporti con le persone che si rivolgevano a lui e con i suoi confratelli all'interno dell'Ordine, padre Pio ha fatto spesso riferimento a san Francesco d'Assisi, come fondatore e modello di vita. Vicende personali dei suoi interlocutori, avvenimenti all'interno dell'Ordine, anniversari di fondazione, itinerari formativi dei giovani religiosi, inducono spontaneamente in padre Pio il richiamo a Francesco come luce agli orientamenti e modello di vita.
Il volume indaga l'immagine di san Francesco che emerge dagli scritti del santo di Pietrelcina, dai primi anni di convento all'età matura. L'immagine che egli consegna è in un certo senso «classica», molto somigliante a quella trasmessa sin dalle origini dell'Ordine francescano. Tuttavia nei suoi testi essa è «impregnata» di insegnamenti ascetici esemplari.
Imitare il Fondatore e vivere la sua Regola consiste per padre Pio nell'abbracciare una via di santificazione, che ha in san Francesco stimmatizzato sulla Verna il rimando più eloquente a Gesù. La piena configurazione al Crocifisso per padre Pio non è solo un'esperienza personale che egli vive nella sua carne, ma è stretta vicinanza di ogni discepolo e di ogni devoto al Serafico fondatore.
Sommario
Premessa storica. I. «Il monaco con la barba». II. Il «vero» spirito di san Francesco. III. Il padre e i figli: l'intercessore provvido. IV. Modello e maestro. V. Maestro di preghiera: il san Francesco della Verna. VI. La «serafica povertà». VII. Modello di umiltà. Sintesi. L'immagine di san Francesco secondo padre Pio. Conclusione.
Note sull'autore
GIUSEPPE ANTONINO, nato a Grumo Appula (BA) nel 1972, è entrato tra i cappuccini di Puglia nel 1993. Dopo gli studi di teologia presso lo Studio Interreligioso Pugliese di Bari, viene ordinato sacerdote nel 2001 e dedica i primi anni al ministero parrocchiale. Riprende la specializzazione all'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma, ove consegue il dottorato. Attualmente svolge il ministero di cappellano ospedaliero presso il policlinico di Bari ed è vicemaestro dello studentato teologico cappuccino dell'Italia sud-peninsulare. Presso le EDB ha pubblicato San Francesco negli scritti di Padre Pio (2011).
Descrizione dell'opera
«Per proclamare in modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio» (Benedetto XVI). Sempre più strada si fa la convinzione che la nuova evangelizzazione non è anzitutto una questione di strategie pastorali ma un evento spirituale. Quali risorse provengono dalle grandi spiritualità cristiane per questa sfida che sta di fronte alla Chiesa agli inizi del terzo millennio? E quale il contributo del carisma francescano all'annuncio del vangelo oggi nella società postmoderna? A tali domande ha cercato di rispondere l'annuale giornata di studio promossa dall'Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum, tenutasi in preparazione della XIII Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana. I contributi di riflessione e le testimonianze contenuti nel volume danno un quadro pieno di speranza. Nella famiglia francescana risuona viva più che mai la parola di Francesco d'Assisi: «Annunciate la parola di Dio perché tutti credano in Lui».
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Saluto del ministro generale dell'Ordine dei frati minori e gran cancelliere della Pontificia università Antonianum (J. Rodríguez Carballo). Saluto del rettore magnifico della Pontificia università Antonianum (P. Etzi). INTRODUZIONE. «Annunciate la parola di Dio perché tutti credano in lui» (P. Martinelli). I. PROSPETTIVE. Il significato della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (N. Eteroviċ). Il contributo della spiritualità francescana alla nuova evangelizzazione (R. Cantalamessa). II. TESTIMONIANZE. L'esperienza della Fraternità missionaria europea di Palestrina (J. Pozzerle). Un'esperienza francescana di nuova evangelizzazione in Francia (D.-M. Thévénet). Testimoni del vangelo oggi: l'esperienza delle missioni al popolo (G. Cornolti - G. Dispenza). Conclusioni (A. Trujillo Cano). Indice dei nomi.
Note sul curatore
PAOLO MARTINELLI, frate cappuccino, è docente di teologia degli stati di vita all'Istituto Francescano di Spiritualità, di cui è preside, presso la Pontificia Università Antonianum ed è professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana. Collabora con le riviste Laurentianum, Religiosi in Italia, Italia Francescana, Communio; dal 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a L. Lehmanne P. Messa, Eucaristia, Vita Spirituale e Francescanesimo (2006); ha curato i volumi: Il rinnovamento della vita consacrata e la famiglia francescana (2007), Autorità e obbedienza nella vita consacrata e nella famiglia francescana (2008), Parola di Dio, vita spirituale e francescanesimo (2009), La grazia delle origini. Studi in occasione dell'VIII centenario dell'approvazione della prima regola di san Francesco d'Assisi (1209-2009) (2009), Santità francescana oggi. Significato figure formazione (2010), La vocazione francescana oggi nel mondo: sfide e risorse (2011), con L. Bianchi, In caritate veritas. Luigi Padovese. Vescovo cappuccino, Vicario Apostolico dell'Anatolia. Scritti in memoria (2011) e La teologia spirituale oggi. Identità e missione (2012).