Riscoprire il pensiero dimenticato di Maria Montessori a proposito dei bambini e della religione. Tre scritti che indagano lo sviluppo del sentimento religioso nell'infanzia. Riscopriamo l'insegnamento del Vangelo secondo cui la religione, prima ancora che fatto culturale e di dottrina, è un sentimento, un rapporto vitale dell'anima con Dio; e che un misterioso legame di amore unisce Dio e il bambino. Prefazione di Monica Amadini.
«Queste pagine accusano la distanza da un approfondito scavo biblico dei testi; non mi appartiene la profondità degli esegeti, che peraltro hanno tutta la mia stima e la mia gratitudine. Li considero una benedizione per tutti noi che li abbiamo avuti compagni di viaggio preziosi dai giorni del Concilio a oggi.
Oltre la distanza da una raffinata esegesi, d’istinto si potrà cogliere nel mio commento una sproporzione tra testi più a lungo commentati e altri meno approfonditi. La sproporzione viene dalla vita, la mia. Che mi ha portato a sostare più a lungo, anche per ragioni pastorali, su alcuni passaggi del Vangelo e meno su altri.
Sono innamorato – la parola è degna e bellissima – innamorato di Gesù di Nazaret, del rumore leggero dei suoi passi e a volte penso con emozione al movimento che è scaturito dai suoi passi, dal suo viaggio. Dal suo viaggio i nostri viaggi. Non saremmo quello che siamo, non ci troveremmo al punto in cui siamo, non avremmo la visione del mondo che abbiamo se non avessimo sentito il rumore dei suoi passi e se non lo avessimo seguito, pur con tutte le infedeltà che ci segnano, per acuto di nostalgia».
La ragione della speranza è un manuale, pensato sia per studenti delle facoltà teologiche e degli istituti di scienze religiose, sia per quanti sono interessati alla teologia. Il volume costruisce infatti un percorso che si sofferma su alcune tematiche fondamentali: a partire dal racconto originario della morte e risurrezione di Cristo e dalla sfida alla ragione umana che il mistero pasquale suscita, affronta la tematica di come sia possibile parlare adeguatamente di Dio e quale sia la singolarità cristiana nel parlare di Dio. Il testo riflette sulla tradizione e sulla recezione nella fede dell'annuncio cristiano, si sofferma sul carattere epistemologico, sui metodi e sullo sviluppo storico della teologia in quanto scienza e, infine, spiega come si rapporti la teologia con la vita personale e comunitaria e quale sia la sua funzione ecclesiale. Il testo inserisce i concetti fondamentali della teologia, utili ai principianti della disciplina, all'interno di una tesi secondo la quale essa è possibile solo a partire dalla novità dell'evento-Gesù e che la sua funzione è sostenere e nutrire la ragione, la speranza e l'amore di quanti, singoli e comunità, si soffermano ad ascoltare quest'annuncio.
Il riferimento alla fecondità/sterilità del grembo femminile e alle gioie/dolori legate all'esperienza del generare e del dare alla luce attraversa trasversalmente la Scrittura, dal libro della Genesi a quello dell'Apocalisse, sia in quanto esperienza antropologica fondamentale, sia in quanto metafora utile a descrivere l'agire di Dio e degli esseri umani in rapporto a Lui. A partire da una analisi puntuale del ricorrere di questi riferimenti nell'Antico e nel Nuovo Testamento, lo studio intende esplicitare lo spessore ermeneutico di questo riferimento in ordine alla comprensione della rivelazione di Dio e dell'identità e missione dell'essere umano. Tre sono i nodi teorici che questo percorso permette di far emergere: il primo è l'analogia tra generazione e creazione, tema fortemente presente nelle religioni antiche, recepito dalla Scrittura ma censurato dalla teologia dopo il Concilio di Nicea; il secondo riguarda il legame intrinseco tra nascita e resurrezione, tema che ha favorito la comprensione e l'annuncio del kerigma pasquale e ha informato lo sviluppo della catechesi e della liturgia battesimale dei primi secoli, dimenticato progressivamente in seguito sia nella riflessione che nell'azione pastorale della Chiesa; il terzo riguarda la presenza e il ruolo di Maria nella storia della salvezza, tema ancora caldo e attuale della mariologia contemporanea. Prefazione di Giovanni Cesare Pagazzi.
Maria è maestra di preghiera, perché in lei sono presenti tutte le caratteristiche di chi vive il rapporto di intimità con Dio. Il Rosario rivissuto con lei. Al termine una raccolta delle più diffuse litanie.
In queste riflessioni spirituali sui racconti di passione l'arcivescovo di Firenze scandisce le varie tappe dei racconti di passione inserendo in filigrana al testo evangelico il contributo dell'esegesi storico-critica. In questa trama appaiono spunti essenziali di taglio teologico e spirituale, perché quelle pagine sono destinate a proporre significati che coinvolgono il lettore provocando una sua scelta esistenziale. Gli scritti evangelici sono un «grande codice» della nostra cultura occidentale. Senza di essi sarebbe indecifrabile un'immensa porzione delle opere artistiche letterarie, musicali. Per questo conoscere quelle pagine è necessario anche a chi ha lasciato alle spalle la sua matrice cristiana.
L'itinerario, a lungo sperimentato nella diocesi di Modena-Nonantola, propone cinque incontri per tre anni. In stile laboratoriale, fa propria la scelta di una formazione «trasformativa», capace di prendersi cura di tutte le dimensioni del catechista: essere, sapere e saper fare. Nel primo anno si accompagnano i catechisti a rivolgere la loro attenzione all'iniziazione cristiana come cammino che coinvolge i bambini e gli adulti, e che trova nella comunità cristiana il primo soggetto evangelizzante. Nel secondo anno viene messa al centro la figura del catechista, l'impegno importante all'autoformazione e alla collaborazione nel lavoro di équipe. Il terzo anno è dedicato a ripensare ai sacramenti dell'iniziazione cristiana e ad articolare un cammino di formazione liturgica integrato con l'itinerario catechistico.
Secondo la Bibbia, l'omicidio commesso da Caino nasce da una collera repressa, sfociata in un gesto di violenza cieca. L'"ira funesta" accompagna l'esordio dell'Iliade e la guerra di Troia, il gesto tragico della Medea di Euripide e il furioso accanimento di Orlando quando scopre l'infedeltà di Angelica. Passione complessa e misteriosa che assale come un vento impetuoso, divampa come un fuoco divorante e si abbatte con la violenza di una tempesta, l'ira può essere causata dall'ingiustizia, dall'orgoglio, dal desiderio, dall'inganno, dall'umiliazione. Essa può raggiungere il confine della follia, ma è di solito una perturbazione dell'animo limitata nel tempo, che non si mantiene a lungo e pertanto si distingue dall'odio e dal risentimento. Poiché ha a che fare con le relazioni ed è rivelatrice della nostra vulnerabilità, l'ira consente di conoscere noi stessi e può anche essere un sentimento psicologicamente buono, in grado di fornire un'energia che la sola ragione non può suscitare. In passato, nella liturgia funebre, si cantava la sequenza del Dies irae, il giorno dell'ira di Dio, la "giusta ira" che non mira a distruggere, ma ad affermare e custodire l'irriducibile differenza tra il bene e il male.
Il volume non pretende di sostituirsi ai molti e pregevoli commenti al Vangelo di Marco, ma piuttosto mira ad aiutare i catechisti e gli operatori pastorali a leggere assieme a catecumeni, cresimandi, persone in ricerca quello che è stato definito il “Vangelo del catecumeno” (card. Carlo Maria Martini).
La struttura in schede propone il testo evangelico nella versione della CEI, affiancato da riquadri di approfondimento biblico o teologico, il messaggio centrale del brano, alcune domande per la riflessione personale e la condivisione, una preghiera conclusiva ispirata al testo in esame.
La sezione conclusiva mette a disposizione dei lettori un sobrio commento, articolato ‘scheda per scheda’ secondo lo schema della prima parte, nonché attività e suggerimenti per ogni incontro.
Sommario
Al lettore. Un inizio originale. Prima sezione (1,1-3,6): Gesù, il regno di Dio tra noi. Seconda sezione (3,7-8,26): Gesù annuncia e guarisce. Terza sezione (8,27-10,52): come seguire Gesù, il Messia. Quarta sezione (11,1-13,37): riconoscere Gesù, il Messia e il Figlio dell’uomo. Quinta sezione (14,1-16,18): Gesù è il Figlio di Dio. Materiali per accompagnatori e catechisti. Premessa. Scheda per scheda. Indice dei riquadri tematici. Bibliografia essenziale.
Note sugli autori
Gli autori sono incaricati, per le diocesi di Milano e di Firenze, del catecumenato e della catechesi per gli adulti. Insieme hanno già pubblicato il volume Vivere la Pasqua dei cristiani. Un sussidio per la mistagogia, Leumann (TO) 2001.
Quale formazione serve per accompagnare gli adulti che chiedono il battesimo? In che modo leggere la Bibbia con chi non ha ancora ricevuto i sacramenti? Come preparare un ritiro con i catecumeni? Cosa proporre dopo l'iniziazione alla vita cristiana? Sono alcune delle domande alle quali cerca una risposta questo libro che, a partire dalle indicazioni del rituale e dagli orientamenti della CEI, raccoglie esperienze e buone pratiche compiute in varie parti d'Italia. La riflessione di vescovi, parroci, accompagnatori e catecumeni offrono la testimonianza di un percorso vivo e un aiuto affinché diocesi e parrocchie possano andare incontro a chi oggi desidera diventare cristiano. La nuova edizione, alleggerita della parte operativa che verrà valorizzata in una collana di sussidi specifici, viene arricchita dalla presentazione di mons. Erio Castellucci e da un'introduzione di don Jourdan Pinheiro, responsabile nazionale del settore per il catecumenato.
Il discorso biblico sulla paternità evidenzia la complessità del tema e gli interrogativi che solleva. Partendo dalle grandi figure bibliche e dalle loro vicende umane, questo testo ne mette a fuoco i tratti essenziali e percorre le principali tappe della vita di un padre: dare un nome, circoncidere i maschi, educare, lasciar andare. Allo stesso tempo, esplora le insidie in cui egli può cadere: assenza, violenza, comportamenti che rendono difficili i rapporti fra generazioni. I figli fanno parte di una discendenza e da questa appartenenza alla famiglia ricavano un'eredità, che insieme è peso e grazia. Per questa ragione, ubbidire al precetto che richiama ad onorare il padre può apparire a volte un'impresa delicata.