Da dove nasce l'abitudine di scambiarsi regali natalizi? I regali di Natale nella forma attuale sono "inventati" attorno al XIX secolo. Quest'uso tuttavia è solo apparentemente recente, poiché si radica nell'antica Roma. È nelle strenae l'origine dei doni, in Strenia, la dea della salute, festeggiata con derrate alimentari che simboleggiavano l'abbondanza nel cuore dell'inverno. Ma nel XIX secolo, il Natale diventa in Occidente una festa della famiglia, slittando dal sacro al profano: nato per i bambini, il regalo viene esteso agli adulti e diventa occasione di ritessitura dei legami familiari.
La famiglia francescana continua a interrogarsi riguardo al tema del rinnovamento della vita consacrata, accogliendo le sollecitazioni del magistero. In tale direzione, il messaggio di Benedetto XVI all’assemblea plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica del 27.9.2005 è stato scelto come spunto di riflessione sull’esercizio dell’autorità in relazione all’obbedienza.
Il volume presenta i contributi offerti nella giornata di studio promossa dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum (aprile 2007), che ha avuto come tema il binomio «autorità / obbedienza», in relazione all’attuale dibattito nella vita consacrata e nella famiglia francescana.
Sommario
Saluto del vice gran cancelliere della Pontificia università Antonianum e vicario generale dell’Ordine dei frati minori (F. Bravi ofm). Saluto del vice rettore della Pontificia università Antonianum (M. Blanco ofm). Introduzione. La relazione tra autorità e obbedienza: il caso serio della libertà (P. Martinelli ofmcap). I. Studi su autorità e obbedienza. Autorità e obbedienza nella vita consacrata oggi. Riflessioni a partire dall’esperienza vissuta (mons. G.A. Gardin ofmconv). Autorità e obbedienza nella vita consacrata nella riflessione del magistero dal Vaticano II a oggi (V. Marini ssm). Obbedienza e autorità nella regola di san Francesco (F. Uribe ofm). II. Contributi su autorità e obbedienza nella dinamica formativa. «Se a te è necessario, perché tu ne abbia altra consolazione, che la tua anima ritorni a me, e tu lo vuoi, vieni» (LfL) (M. Fusarelli ofm). «Presso Dio non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero e sul semplice» (2Cel 193) (M. Melone sfa). «Chi sostiene la persecuzione piuttosto di volersi separare dai fratelli, permane veramente nella perfetta obbedienza, poiché pone la sua anima per i suoi fratelli» (Am 3) (G. Salonia ofm cap). Puntualizzazioni conclusive (L. Temperini tor). Bibliografia scelta su autorità e obbedienza (a cura di P. Martinelli ofm cap).
Note sul curatore
Paolo Martinelli è frate cappuccino. Ha studiato a Milano e a Roma. Si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove dal 1992 è professore invitato. Dal 1993 è docente di teologia degli stati di vita all’Istituto francescano di spiritualità, di cui è attualmente direttore, presso la Pontificia Università Antonianum. Dal giugno 2006 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica. Collabora con le riviste Laurentianum, Religiosi in Italia, Italia Francescana, Communio. Presso le EDB ha pubblicato, con L. Lehmann e P. Messa, Eucaristia, vita spirituale e francescanesimo (2006) e ha curato Il rinnovamento della vita consacrata e la famiglia francescana (2007).
A un primo sguardo, i cammini del pensiero politico e dell’ecclesiologia rosminiane parrebbero in larga misura divergenti e tuttavia vi è tra loro un sottile legame: il concetto di persona umana. Anzi, in certo senso «l’intera vasta costruzione di pensiero che l’enciclopedico Rosmini svolge nel corso della sua vita altro non è che una insistente e prolungata meditazione sulla persona. Politica ed ecclesiologia sono dunque due capitoli di questo ora segreto ora manifesto itinerario» (dalla Conclusione).
Filosofo e teologo a tutto campo, Rosmini lo è anche nella politica e nell’ecclesiologia e le sue pagine meritano ancora oggi di essere lette e investigate: non solo come documento di un’epoca di transizione, ma pure come chiave di lettura di molte problematiche nuove ed antiche.
I saggi proposti, a cavallo fra politica ed ecclesiologia, coronano una ormai venticinquennale attività di studio dell’autore sulle pagine rosminiane. Essi, tutti risalenti all’ultimo decennio e di non facile reperibilità, trovano nel volume una collocazione che li rende disponibili all’ampio pubblico.
Sommario
Premessa. Nota editoriale. Introduzione. Il «liberalismo» rosminiano nella prospettiva del nuovo millennio. I. Il contesto storico. 1. Chiesa e politica. Problematiche rosminiane e questioni attuali. 2. Chiesa e cristianità: Ventura, Rosmini, Gioberti. 3. Un incunabolo del «neoguelfismo»: il Panegirico di Pio VII. 4. Fra Rosmini e Gioberti: religione, nazione, democrazia. 5. Dalle Cinque piaghe alla Missione a Roma. Il progetto riformatore di Rosmini. II. I nodi teoretici. 6. Rosmini e il principio di sussidiarietà. 7. Fra globalizzazione e cosmopolitismo. Rosmini e la «Società universale del genere umano». 8. Rosmini e le istituzioni rappresentative. 9. Al di là della politica - Persona e amore: rileggendo la Filosofia del diritto. Conclusione. Annessi: 1. Il pensiero politico di Rosmini. Una ricerca di M. d’Addio. 2. La Politica Prima di Rosmini. Una riproposizione e una «riscoperta». Indici.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche nell’Università di Parma, ha dedicato a Rosmini numerosi studi, da A. Rosmini e il problema dello Stato (Morcelliana, Brescia 1983) a Politica e società in A. Rosmini (AVE, Roma 1997). Numerosi anche i suoi studi sul pensiero politico del Novecento e, in generale, sul rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell’Ottocento e del Novecento. Per le EDB ha pubblicato: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come “luogo teologico” (1996, 22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999; II ediz. aggiornata e ampliata, 2004), Le parole dell’etica (2002) e Dossetti politico (2004).
Un libro che nasce da una meditazione condivisa con e attraverso le lettere dal carcere di Tegel di Dietrich Bobhoeffer scritte in occasione del primo Natale passato in prigione. Il libro riporta i testi di quelle lettere e una meditazione dialogante con il grande teologo,a partire dalla quotidianità delle sue esperienze nei giorni dell'Avvento e del Natale. E il Natale in carcere somiglia terribilmente al Natale della Santa Famiglia, a immagine del sottile confine che nel mondo hanno il dolore e la speranza, la solitudine e la familiarità.
Il volume è frutto di molti anni di riflessione, di studi, di preghiera e di vita in comunità. Sin dai primordi della sua vocazione l’autore fu infatti incoraggiato dal proprio padre spirituale a lasciarsi attirare dentro il mistero di Gesù attraverso il Vangelo di Giovanni. Quel testo si rivelò per lui miniera di pietre preziose. Fu così che nel 1999 una TV canadese gli offrì uno spazio dove egli potè proporre venticinque discorsi sul Quarto Vangelo. Dalla rielaborazione dei materiali di quella serie, intitolata Conoscendo l’eternità, nasce la presente opera. Con uno stile di “prosa meditativa”, Vanier passa in rassegna tutto il testo del Vangelo, estraendone gemme stupende di bellezza, sapienza e attualità, rese accessibili alla gente di oggi.
Sommario
Prefazione. Introduzione. 1. Per condurci all’amore (Gv 1,1-18). 2. Prepararsi a incontrare Gesù (Gv 1,19-34). 3. Incontrare Gesù per la prima volta (Gv 1,35-51). 4. Una festa di nozze (Gv 2,1-12). 5. Il mondo è solo un luogo di mercato? (Gv 2,13-22). 6. Certezze e potere (Gv 3,1-21). 7. Gesù viene per darci la vita (Gv 4,1-42). 8. Dalla disperazione alla vita (Gv 5,1-47). 9. Cibo per la vita (Gv 6,1-71). 10. Il grido di Gesù (Gv 7,1-52). 11. Perdono (Gv 8,1-11). 12. La verità vi farà liberi (Gv 8,12-59). 13. Vuoi vedere? (Gv 9,1-41). 14. Il buon pastore (Gv 10). 15. Rinasci nell’amore (Gv 11,1-12,11). 16. Il sentiero della pace (Gv 12,12-50). 17. Gesù e la vulnerabilità (Gv 13). 18. Come reagiamo all’amore? (Gv 13,18-30). 19. Dio viene ad abitare in noi (Gv 14). 20. Dare la vita agli altri (Gv 15). 21. Nati al dolore e a Dio (Gv 15,18-16,33). 22. Diventare uno (Gv 17,1-26). 23. Il re dell’amore in catene (Gv 18,1-19,16). 24. Gesù, vittima e salvatore (Gv 19,16-37).
25. Chiamati a perdonare (Gv 20). 26. Incontrare Gesù ogni giorno (Gv 21). Fonti.
Note sull'autore
Figlio del governatore generale del Canada, dapprima ufficiale di marina e poi insegnante di filosofia, nel 1964 Jean Vanier ha fondato nei pressi di Compiègne la comunità dell’Arca, in cui uomini e donne di ogni estrazione sociale condividono l’esistenza con persone portatrici di handicap mentale. L’Arca conta oggi più di 2.200 membri permanenti in 26 paesi, Italia compresa. È autore di numerosi volumi tra cui, disponibili presso le EDB: Non temere; Gesù, il dono dell’amore; Lettera della tenerezza di Dio; Discepoli del Signore; Ogni uomo è una storia sacra; Venite e vedete; La storia dell’Arca. Comunità da scoprire; Povero tra i poveri; La spiritualità dell’Arca. Una presenza nel quotidiano; La lavanda dei piedi; Abbracciamo la nostra umanità; Il sapore della felicità. Alle basi della morale con Aristotele.
Padre Raffaele conobbe p. Pio nel 1964 in occasione di un suo ricovero di quattro mesi a San Giovanni Rotondo. Immediatamente affidò a un diario (10 quaderni) il resoconto di quella straordinaria esperienza. Nel 1970 rielaborò tutta la materia in modo più ampio e oggettivo, raccogliendo le sue riflessioni sotto il titolo La prima linea di p. Pio. Nel suo scritto egli mostra la grandezza del santo del Gargano vista da un confratello cappuccino e sacerdote come lui. L’opera ha anche la caratteristica di essere una sorta di testamento, presentando il vertice della ricerca umana e spirituale di p. Raffaele.
Note sull'autore
P. Raffaele Spallanzani nasce a Mestre il 15 marzo 1922. A 17 anni entra nell’Ordine dei frati minori cappuccini. Ammalato per 29 anni, i suoi giorni sono caratterizzati dalla consapevolezza che l’amore di Dio è qualcosa di meraviglioso che vale la pena di essere vissuto. La sua disponibilità ad alleviare le sofferenze morali e spirituali del prossimo è smisurata. Muore il 5 dicembre 1972. Lascia molti scritti e un numero considerevole di discorsi, conferenze, ritiri spirituali.
Lo studio parte da un’analisi delle forme d’itineranza presenti nella storia d’Israele, popolo in cammino, per poi concentrarsi sull’esperienza dell’itinerante Gesù e sui motivi che la sostengono. Una breve rassegna storica sull’esperienza dell’itineranza sopravvissuta nella Chiesa dei primi secoli e nel monachesimo medievale, sia pure con una valenza ascetica, introduce a cogliere la centralità che san Francesco ha riconosciuto all’essere “pellegrini e forestieri”. Egli ha caricato di contenuti e di nuove intenzionalità l’andare per il mondo, espressione di un bisogno di comunione e di relazionalità che si può tradurre nella volontà di ‘essere per gli altri’ e di ‘essere con gli altri’. L’itineranza francescana appare così una forma di testimonianza da leggere entro un’ecclesiologia di comunione, L’attenzione alla storia successiva della famiglia francescana mostra come l’ideale di Francesco abbia trovato espressioni diversificate nel tempo. Emerge con chiarezza la necessità di recuperare il senso della vita come pellegrinaggio, in controtendenza rispetto al modo comune di vivere la mobilità con la mentalità del turista.
Il volume avvia una nuova collana a cura dell’Istituto francescano di spiritualità del Pontificio Ateneo Antonianum.
Sommario
«Pellegrini e forestieri in un’epoca di mobilità»: storia e senso odierno dell’itineranza francescana (L. Padovese). Itineranti alle origini, itineranti nel tempo: una visione biblica (F. Raurrell). L’itineranza di Gesù e dei suoi discepoli: storia e vangeli (S. Légasse). Alcune riflessioni sull’itineranza di discepole nel NT e sul farsi eunuchi per il regno dei cieli (Mt 19,12) (M.L. Rigato). La sequela Christi: forme d’ascesi itinerante nel primo cristianesimo (L. Padovese). Itinerari e itineranti nell’alto medioevo (secoli VIII-XII) (C.G. Bove). L’itineranza alla luce degli Opuscoli di san. Francesco d’Assisi (O. Schmucki). L’itineranza francescana nelle opere di Tommaso da Celano (N. Kuster). Essere uomo - essere itinerante: un’ontologia dell’itineranza in prospettiva francescana (J. Freyer). Significati e rapporti dell’itineranza francescana (C. Cargnoni). Spunti per una fondazione giuridica dell’itineranza nella legislazione del I Ordine francescano: tra memoria, attualità e “profezia” (P. Etzi). Attualità dell’itineranza fraterna come forma testimoniale della fede (P. Martinelli). La dimensione antropologica dell’itineranza francescana: un valore? (G. Salonia). Itineranti “glocali”: tra la libertà del turista e la schiavitù del vagabondo. Stimoli per una riflessione sull’itineranza francescana oggi (H. Punsmann). “Itinerare” nel mondo dei media per una nuova evangelizzazione (R. Giannatelli).
Note sul curatore
Luigi Padovese, nato a Milano nel 1947, religioso cappuccino, professore ordinario di patristica, insegna all’Istituto francescano di spiritualità del Pontificio Ateneo Antonianum dove è preside, alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsianum. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Turchia. I luoghi delle origini cristiane, Piemme 1987; Il problema della politica nelle prime comunità cristiane, Piemme 1998; Cercatori di Dio: sulle tracce dell’ascetismo pagano, ebraico e cristiano dei primi secoli (Uomini e Religioni), Mondadori 2002. Ha inoltre curato le seguenti edizioni: Massimo di Torino, Sermoni, Piemme 1989; Agostino di Ippona, Sermoni per i tempi liturgici, Paoline 1994.
Essere felice è il grande desiderio di ogni uomo. Aristotele è uno dei grandi testimoni di questa ricerca della felicità. La sua morale scruta le inclinazioni più profonde dell’uomo per portarle alla loro piena realizzazione. Il suo pensiero non è certo privo di lacune, ma l’autore testimonia come le piste tracciate da questo antico filosofo lo abbiano spesso aiutato a cogliere il legame fra la morale, la psicologia e la spiritualità.
Qual è tuttavia il motivo che spinge oggi il fondatore dell’Arca a pubblicare un volume su Aristotele? La convinzione che il Vangelo e la spiritualità cristiana non possano essere separati da un pensiero umano, filosofico e morale. "Questo libro nasce dalle pagine della mia tesi di laurea, ricche di precisazioni filosofiche e di analisi delle parole e dei testi di Aristotele, e nello stesso tempo dalla mia esperienza di vita con donne e uomini fragili e feriti dalla malattia e dal rifiuto. L’ho scritto per rendere accessibile la sapienza di quest’uomo, Aristotele. […] Molte persone, oggi, non hanno una fede religiosa. Bisogna poter dialogare con loro sul piano della ragione, per riflettere sulla realtà umana e sulla maturità umana. Molti dei principi di Aristotele valgono per ogni morale. […] Essere umani significa realizzare se stessi nel miglior modo possibile. Secondo Aristotele, questa realizzazione nasce dall’esercizio dell’attività più perfetta: cercare in ogni cosa la verità, rifuggire dalla menzogna e dall’illusione, agire secondo giustizia, uscire da se stessi per operare per il bene degli altri nella società".
Note sull’autore
Figlio del governatore generale del Canada, dapprima ufficiale di marina e poi insegnante di filosofia, nel 1964 Jean Vanier ha fondato nei pressi di Compiègne le comunità dell’Arca, in cui uomini e donne di ogni estrazione sociale condividono l’esistenza con persone portatrici di handicap mentale. L’Arca conta oggi più di 2.000 membri permanenti in 26 paesi, Italia compresa. Vanier ha scritto numerose opere tra cui, disponibili presso le EDB, Non temere; Gesù, il dono dell’amore; Lettera della tenerezza di Dio; Discepoli del Signore; Ogni uomo è una storia sacra; Venite e vedete; La storia dell’Arca. Comunità da scoprire; Povero tra i poveri; La spiritualità dell’Arca. Una presenza nel quotidiano; La lavanda dei piedi; Abbracciamo la nostra umanità.
Ai nostri giorni la lettera "Tau", appartenente sia all’alfabeto ebraico che a quello greco, viene spesso incontrata sotto forma di ciondoli, spille, elementi decorativi più o meno stilizzati, di semplice legno, di metallo smaltato o prezioso. Tuttavia, non sempre chi la esibisce conosce il significato profondo di questo segno, simbolo francescano per eccellenza, vero concentrato di spiritualità.
Il volume, destinato a tutte le categorie di persone a vario titolo legate alla persona e all’esperienza spirituale di san Francesco, descrive il valore simbolico del "Tau" offerto dalla Bibbia e dalla tradizione ecclesiale per approdare alla devozione del Poverello di Assisi, che lo assume come simbolo spirituale, come segno di personale conversione a Cristo e testimonianza visibile di fede e di speranza nella salvezza operata dalla croce.
Note sull’autore
Mariano Bigi è nato nel 1934 a Reggio Emilia, dove insegna lettere; è coniugato e padre di tre figlie. È stato presidente nazionale (1975-1988) e vicepresidente internazionale (1973-1982) dell’Ordine francescano secolare. Ha pubblicato: Il segno del Tau, Roma 1986; L’universale salute. Profilo storico dell’OFS, Roma 1989; Verso i luoghi di Dio, EDB, Bologna 2000. Ha inoltre curato, in collaborazione con Luigi Monaco, una raccolta di documenti pontifici sull’OFS (Roma 1987). Collabora alle riviste Frate Francesco e Vita Francescana.
La Fondazione "Don Primo Mazzolari" di Bozzolo ha acquisito negli ultimi decenni diversi materiali autografi e inediti di don Mazzolari. Tra essi, "brogliacci" e agende nei quali don Primo riversava se stesso: note di cronaca e schemi di conferenze o di omelie, impressioni sugli avvenimenti e appunti di letture, promemoria di colloqui o riflessioni. La catalogazione e l’esame di questi nuovi scritti permettono di presentare oggi in modo più completo il Diario di don Primo, rispetto all’edizione pubblicata in 2 volumi nel 1974 e nel 1984. In questa serie di volumi l’intero materiale è proposto in ordine cronologico e ogni volume copre un decennio. Viene conservata la parola Diario, come nelle precedenti edizioni, ma il lettore è avvertito che il termine deve essere inteso nel senso più ampio, dato che nella pubblicazione confluiscono appunti e note di ogni tipo, presenti negli archivi della Fondazione. Dunque non di seconda edizione si tratta, rispetto a quella del 1974/84, ma di edizione nuova che ingloba tutti gli scritti nel frattempo acquisiti dalla Fondazione. Dai quaderni e dagli appunti di ogni giorno il ritratto feriale e più immediato di don Mazzolari.
Autore. Primo Mazzolari (Boschetto CR, 1890 - Cremona 1959) viene ordinato sacerdote nel 1912. Nel 1932 è nominato parroco di Bozzolo, luogo definitivamente legato al suo nome. Pacifista sensibile alla causa degli oppressi e alla prospettiva ecumenica, anticipò molte posizioni del Vaticano II dalle pagine del suo giornale Adesso e nei suoi libri. Agli scritti di don Primo Mazzolari le EDB hanno dedicato la ristampa integrale delle annate di Adesso e un’intera collana ormai esaurita, di cui sono stati da poco ristampati: Rivoluzione cristiana; Della fede - Della tolleranza - Della speranza; La parola che non passa; Lettere al mio parroco; La Via crucis del povero; Lettere ai familiari. Sono inoltre già state pubblicate le nuove edizioni ampliate e con inediti di Diario. I (1905-1915) e Diario. II (1916-1926).