Accanimento terapeutico, fecondazione artificiale, eutanasia, trapianti d'organi, clonazione, sviluppo sostenibile, organismi geneticamente modificati, diritti degli animali, ecologia... Sono solo alcuni dei numerosi argomenti che riempiono ogni giorno le pagine dei giornali e ci costringono a riflettere su questioni troppo delicate e complesse per trovare una risposta univoca. In questo volume l'autore cerca innanzitutto di fare il punto sia dello stato attuale della ricerca scientifica e tecnologica, sia delle problematiche etiche che spesso emergono a catena, dando l'impressione che non si possa tenere sotto controllo l'intero processo delle cause e degli effetti.
Opera storica fra le più celebri dell'antichità, "La guerra gallica" racconta l'alternanza di vittorie e sconfitte, le astuzie tattiche, gli eroismi, i numeri vertiginosi delle perdite, le colossali imprese di fortificazione e di edificazione di ponti e strade, la capitolazione finale dei barbari che assicurò a Roma, dopo sette anni, il dominio della Gallia. Con acume e nitidezza di stile, Cesare descrive i fatti nella loro nuda verità ed essenzialità, senza tacere le ragioni del suo comportamento strategico e politico.
Spunti autobiografici conferiscono al romanzo una sorta di vigoroso e talvolta tumultuoso lirismo, cui fa da contraltare un realismo capace di cogliere la pena e l'angoscia del vivere. I due modi narrativi danno vita a una scrittura asciutta ed essenziale, a tratti violenta, che racconta la vicenda di un amore infelice e di una proprietà in rovina con una forte accentuazione delle tematiche psicologiche.
"L'arte straordinaria di questo romanzo si nutre di un irriducibile conflitto che ha sede nelle categorie dello spirito. La vicenda narra del lungo viaggio di Pinocchio dal buio prenatale alla luce: la dolorosa catarsi che lo porterà verso la cruda realtà. Una sorta di "epoché" di sospensione del giudizio governa l'affettività di Collodi per la sua creatura allegra e patetica. Di qui la poesia e la "durevolezza" di un personaggio il quale, grazie alla sua lotta contro l'impossibile, si fa metafora del passaggio dal principio di piacere al principio di realtà." (Dalla prefazione di Vincenzo Cerami) Età di lettura: da 8 anni.
In queste pagine Luca Serianni affronta alcuni nodi fondamentali della storia della lingua italiana tra Sette e Novecento, dal rapporto con la grande tradizione letteraria trecentesca alle impressioni dei viaggiatori stranieri che hanno percorso il nostro paese tra Sette e Ottocento, che offrono indizi sufficienti per "retrodatare" l'italiano come lingua parlata. Allo stesso modo, la rilettura dei libretti d'opera da Verdi a Puccini permette di approfondire i sottili apporti che corrono tra la lingua e la musica al momento del massimo fulgore del melodramma. Con i saggi dedicati alla poesia neoclassica, ad Alfonso Varano e a Pirandello vengono esemplificate le possibilità di confronto intertestuale offerte dalle tecnologie elettroniche.
Rappresentata ad Atene nel 421, quando stava per concludersi la prima fase della guerra del Peloponneso, "La pace" è una delle più graffianti, poetiche e amare commedie di Aristofane. C'è il contadino attico Trigeo che ascende all'Olimpo in groppa a un gigantesco scarafaggio per trovare la pace ma lo trova vuoto, perché gli dei lo hanno abbandonato; c'è Polemos (la guerra) che tiene in schiavitù Irene (la pace) e medita di distruggere tutte le città greche. Trigeo, con l'aiuto del coro, formato di contadini, cercherà di porre fine al conflitto.
Attraverso un'ampia documentazione storica, "La ricchezza e la povertà delle nazioni" affronta il problema più grave e urgente del pianeta: il divario crescente tra i ricchi e i poveri. Nel corso degli ultimi 600 anni, i paesi più ricchi del pianeta sono stati quasi tutti europei. Alla fine del XX secolo la bilancia ha iniziato a inclinarsi verso l'Asia, dove paesi come il Giappone si sono sviluppati con inedita rapidità. Ma perché alcune nazioni sono state privilegiate mentre altre sembrano destinate a restare per sempre nella miseria? Riprendendo la riflessione di Adam Smith, David S. Landes ricostruisce la lunga storia della ricchezza e della potenza nel mondo.
Perché i versi di Leopardi risuonano così memorabili? Spiegarlo vorrebbe dire essenzialmente svelare il segreto della poesia e, al tempo stesso, traccerebbe il confine della non poesia. Nei "Canti", l'indeterminatezza del linguaggio poetico, le folgoranti intuizioni poetiche di Leopardi, l'espressione intermittente della sua visione del mondo, non cessano di sorprenderci. È la natura stessa della poesia che ci stupisce, e che la pone al di fuori della storia garantendone la durata nel tempo.
Umoristico antieroe della modernità, filosofo pazzo, il protagonista Vitangelo Moscarda narra la sua storia che, partendo dalla frantumazione della coscienza unilaterale, culmina in una sorta di santità laica coincidente con l'attività di una scrittura indirizzata al lettore da un "oltre" fuori della vita. Il volume fa parte della serie pirandelliana diretta da Nino Borsellino che firma l'ampia introduzione sulla vita e l'opera dell'autore. L'apparato critico introduttivo è completato da una bibliografia di Graziella Pulce.
Bertolt Brecht non è stato solo uno dei più importanti uomini di teatro del Novecento, ma anche uno dei massimi lirici di lingua tedesca: lo dimostrano sia le poesie politiche sia - su un versante più personale e privato - i versi d'amore o esplicitamente erotici. Questa antologia è opera di un traduttore non occasionale, Gabriele Mucchi, pittore, architetto e designer che di Brecht fu amico personale. Si tratta di una scelta "guidata dagli interessi e dalle emozioni del traduttore", come ha scritto Cesare Cases nella prefazione alla prima edizione italiana di questo volume (nel 1986). "Ci sono poesie famose ma ne mancano di altrettanto famose e ce ne di meno famose e di ignote, spesso per causa di forza maggiore... Ci sono quelle erotiche, che la pruderie dei curatori aveva aspettato quasi trent'anni prima di rendere pubbliche, ma c'è anche la splendida A. M., da mettere accanto ai classici della delusione e della nostalgia amorosa". Oggi, ormai archiviati i furori ideologici del secolo breve, possiamo ammirare la limpidissima vena lirica di uno scrittore universalmente più noto per il suo acceso impegno politico.
Chaim Potok racconta l'età difficile di sei adolescenti, tre ragazzi e tre ragazze colti in un momento di crisi. Incontriamo un ragazzo che per un incidente ha perso l'uso di una mano, un altro che vede il padre abbandonare la casa mentre la mamma dà alla luce il fratellino, un terzo che è invidioso del fratellino adottivo appena arrivato dal Pakistan. E poi una ragazza tormentata da una gang e un'altra che vede la madre vedova risposarsi.