Ahmed è un reclutatore e addetto alla propaganda che vive a Raqqa, capitale dell'autoproclamato Stato islamico. Omar è a capo di una cellula di al Qaida nell'Africa settentrionale e dalla Libia organizza attentati come quello di Ouagadougou. Seguendo le loro storie ci addentriamo nel fenomeno del terrorismo fondamentalista e nelle sue motivazioni geopolitiche, legate alle vicende che da trent'anni sconvolgono l'area che va dal Nord Africa fino all'Afghanistan. Dal risentimento arabo verso le potenze occidentali - che affonda le sue radici nei trattati siglati dopo la prima guerra mondiale e nella nascita della questione palestinese - all'invasione sovietica dell'Afghanistan respinta dai mujaheddin alleati degli Usa. Dalle guerre mosse dagli Stati Uniti all'Iraq alla lotta per il controllo delle risorse petrolifere in Medio Oriente fino alla secolare contrapposizione tra sciiti e sunniti. Sono tante e complesse le ragioni che hanno portato alla crescita delle organizzazioni armate che combattono in nome del fondamentalismo islamico. Ragioni qui raccontate in modo semplice e sintetico, per fornire finalmente gli strumenti per capire l'attualità.
L'Italia è chiamata a varare grandi riforme in tema di diritti civili: ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede la storia e lo chiedono gli italiani. La legge deve rispettare il comune sentire e, a volte, deve elevare il livello culturale di un popolo, giocando di anticipo. Il diritto delle relazioni personali ha bisogno di svolte epocali e di addetti ai lavori specializzati. Per attuare questo ambizioso progetto la politica deve investire tantissime risorse. Quella di oggi è una società complessa e variegata che non può essere ignorata dalla legge, al cui interno qualunque tipo di famiglia ha diritto di esistere e di essere tutelata. Anche nella fase patologica, la famiglia deve essere posta al centro dell'attenzione. Vi è ancora troppa violenza nelle relazioni familiari, troppe nuove povertà, troppi figli contesi come se fossero oggetti di proprietà. Molte cose sono cambiate negli ultimi anni a livello normativo, ma la svolta, quella vera, deve ancora arrivare.
I risultati economici e sociali dell'Italia sono da vent'anni tra i peggiori dei Paesi avanzati. Bassa crescita del Pil, alta disoccupazione, alto debito pubblico, bassi investimenti, contrazione della base industriale. Il senso comune attribuisce tale situazione esclusivamente alle inefficienze e agli sprechi della politica, e alla mancata realizzazione di adeguate riforme liberiste. Eppure, si dimentica che quanto accade è, prima di tutto, influenzato da tre fenomeni di importanza epocale. Il primo è la realizzazione del mercato mondiale che ha trasformato le imprese, delocalizzato gli investimenti e decretato la fine delle tradizionali politiche pubbliche degli Stati-nazione. Il secondo è la "crisi secolare" che rimette in discussione la capacità del capitalismo di garantire lo sviluppo economico e la soddisfazione dei bisogni collettivi. Il terzo è l'integrazione valutaria europea che, rigidamente allineata alle logiche neoliberiste, ha peggiorato l'impatto della crisi. Se se ne vuole uscire, bisogna prima di tutto andare al di là dei luoghi comuni e capire i meccanismi della globalizzazione e dell'integrazione europea. Domenico Moro ce li spiega in questo volume impreziosito da grafici e tabelle esplicative.
Dopo le inchieste sul sistema di Mafia Capitale... la città è in ginocchio. Tutti i servizi primari sono al collasso: dal trasporto pubblico fino alla gestione dei rifiuti, dalla manutenzione della città ai cantieri aperti e mai chiusi. Ed è al collasso la politica, alla sbarra nei processi e incapace di rinnovarsi. Intanto le consorterie criminali si stanno riorganizzando, stringendo la città in una morsa, anche con la violenza. Ci sono tutte, dalla 'ndrangheta alla camorra, da Cosa nostra siciliana alle organizzazioni straniere... E poi la minaccia delle organizzazioni eversive di destra... Tornano le ombre di un passato, quello della strategia della tensione, dove mafia, eversione, massoneria coperta, pezzi della politica e apparati deviati dello Stato giocarono sulla pelle della Repubblica e della democrazia. Ci vorrebbe una Primavera di Roma, un movimento che metta insieme le energie migliori della società e della politica, della cultura e dell'arte, per affrontare la drammatica situazione della Capitale. Ma tracce di questa Primavera non se ne vedono. Prefazione di Marco Damilano.
A parlarne è una tunisina che ha gestito la propaganda militare dell'Isis sui social network e conosce molto bene i segreti inconfessabili del mondo islamico. Ad esempio i bordelli dei terroristi, dove vengono utilizzate donne occidentali come schiave del sesso. Un libro che riesce ad aprire uno squarcio nell'organizzazione del Califfato che sta terrorizzando il mondo, illustrando i meccanismi in atto al suo interno: il ruolo dei social network, luoghi di reclutamento dei nuovi combattenti, di cui si occupano le donne; i canali di finanziamento (oltre ai video porno, il contrabbando di oro nero dai petrolieri vicini all'organizzazione terroristica); la caccia ai cristiani; i combattimenti e il reperimento delle armi; i contatti con i servizi segreti occidentali e arabi.
Lavorando come due Indiana Jones della parola, andando cioè alla ricerca di quanto è uscito da bocche famosissime, scavando negli archivi e - immaginiamo - divertendosi come pazzi, gli autori hanno trovato l'Eldorado. Hanno sottratto all'oblio le perle di saggezza (eufemismo) di personaggi che nella vita quotidiana gestiscono piccoli imperi, che appartengono insomma alla "crema dell'imprenditoria nazionale". Eppure, appena si occupano di pallone, questi stessi personaggi improvvisamente si trasformano. Smarriscono lucidità. Verrebbe voglia di aggiungere: parlano come mangiano! Il calcio con le sue frenesie funziona come la "livella" di Totò: l'ultimo dei tifosi è uguale al primo dei presidenti, Paperone smette di essere diverso da Paperino.
Una raccolta di aforismi irriverente, sarcastica, ma anche malinconica e passionale, di Enrico Vaime. Un "pensare breve" che porta sempre sorprese, con quella capacità unica, appresa da un grande maestro come Ennio Flaiano, di rovesciare le situazioni più drammatiche per renderle esilaranti. Un divertimento intellettuale che tiene insieme buona scrittura e battute fulminanti, un intrattenimento letterario giocato sul filo dell'umorismo e dell'arguzia dell'autore teatrale e radiotelevisivo.
Don Sciortino, direttore di 'Famiglia Cristiana', il più importante settimanale cattolico, si confronta con Giovanni Valentini, editorialista de 'la Repubblica', indicando la strada per un dialogo fruttuoso e aperto tra laici e cattolici, in questo Paese che sembra aver smarrito i suoi valori cristiani. Prefazione di Eugenio Scalfari. La vita della Chiesa cattolica attraversa una fase molto delicata, e per diversi aspetti critica, in Italia e nel resto del mondo: a cinquant'anni dall?inizio del Concilio vaticano II l?istituzione millenaria è chiamata a nuove sfide per cogliere il 'segno dei tempi'.