Dietro ogni scuola cattolica e ogni centro di formazione professionale di ispirazione cristiana c'è sempre un gestore, che ne consente il funzionamento concreto e ha responsabilità non solo amministrative, ma anche e soprattutto educative, essendo il garante e il custode del progetto educativo della scuola, o del centro. Il XV Rapporto del Centro Studi per la Scuola Cattolica ne analizza la figura, offrendo spunti interessanti per definirne gli aspetti giuridici, organizzativi, economici, pedagogici ed ecclesiali, affiancando gli interventi di numerosi esperti del settore con i risultati di un'indagine condotta per la prima volta a livello nazionale. Completa il volume la consueta raccolta di dati statistici sul sistema italiano di scuola cattolica nell'anno scolastico 2012-13.
È stata la Grecia a passare all'Europa l'idea di razionalità come discussione critica. Per questo, se è nel giusto P.B. Shelley a dire che «noi tutti siamo greci», ha però altrettanto ragione B. Croce a sostenere che «non possiamo non dirci cristiani». L'Europa, infatti, come ha scritto S. de Madariaga, «È socratica nella sua mente e cristiana nella sua volontà». Di qui l'ammonimento di T.S. Eliot: «Se il cristianesimo se ne va, se ne va tutta la nostra cultura; e allora si dovranno attraversare molti secoli di barbarie».
Nel 1931 Gandhi è a Roma per una visita ufficiale. Uno degli incontri che più gli stanno a cuore è quello con una religiosa italiana pressoché sconosciuta ai più: Sorella Maria. Un'anima mistica, colta ma senza pretese intellettuali, in contatto con centinaia di persone d'ogni origine e nazionalità. Indipendente ed estroversa nelle manifestazioni religiose, questa donna, nel suo eremo umbro, ha iniziato un'originale avventura spirituale e umana all'insegna dell'amicizia e del dialogo, al di là delle barriere religiose e culturali. Questo volume, attraverso l'epistolario tra Sorella Maria e Gandhi (durato vent'anni, dal 1928 al 1948, quando il Mahatma fu ucciso da un estremista) svela un'amicizia tra mondi diversi che oggi può essere di aiuto a comprendere e a vivere, senza lasciarsi condizionare dalla paura, questi anni diffìcili di inizio millennio.
Incontriamo la Chiesa sorella ortodossa curato da Laura Gloyer, responsabile del Segretariato Attività Ecumeniche per la zona di Brescia, presenta un ritratto lineare della religione ortodossa, che rappresenta la più importante presenza di cristiani non cattolici in Italia, con quasi due milioni di fedeli: la storia, la teologia, la spiritualità, la liturgia e il canto, come icona sonora. La testimonianza di eminenti voci della Chiesa romena, greca e russa e di studiosi aperti al dialogo permettono di accostarsi a questa realtà e contribuire così ad una convivenza consapevole ed includente, nella nuova Europa.
Dalle riflessioni di uno dei più autorevoli studiosi di storia del cristianesimo emerge un itinerario intellettuale che è anche uno spaccato della storia culturale degli ultimi decenni in Italia. La sua formazione a Torino con Franco e Michele Pellegrino, i percorsi di ricerca (a partire dagli studi sullo gnosticismo), le imprese editoriali, il futuro della storia del cristianesimo e della storia delle religioni nell'età della globalizzazione. Un'apologia della storia e della tradizione critica, come strumento per leggere il passato e orientarsi in un presente dove riemerge una dimensione pubblica delle fedi tra fondamentalismi e neoateismi.
Venerdì Santo, i cristiani su tutta la terra ascoltano il racconto della passione e della morte di Gesù, il Signore. È la Croce nel cuore della liturgia, oggi, in tutte le chiese delle città e delle periferie, in ogni angolo della terra. Ora siamo nella chiesa di S. Maria della Sanità mentre risuona solenne per tre volte "il grido-canto" di fede, che convoca tutti ad adorare: Ecco il legno della croce Venite adoriamo Ecco il legno della croce. Ecco il legno della croce. La croce è lì, innalzata da un uomo del popolo e illuminata da due candelieri sorretti da due giovani missionari. È realizzata con il legno dei barconi provenienti dalle coste libanesi a Lampedusa, incrocio di mari e di popoli, terra di accoglienza e di lacrime, testimone di gente stremata dalla fame, dalle guerre, dalle violenze, dalle torture; testimone di umanità perdute nelle acque del Mediterraneo. Questa croce, graffiata, crivellata, con tre chiodi rialzati, non ha perso completamente l'azzurro-verde del cielo e del mare e il marrone della terra, da cui prorompe la storia del mondo, il racconto dei naufraghi e la loro forza di osare, il brivido di prendere il largo nel mare aperto, il fremito di speranze nuove... la morte. Qui nulla è occultato delle sofferenza di Cristo e dell'umanità. È l'epifania della violenza di cui gli uomini sono capaci. Penetra in noi la consapevolezza di appartenere "alla carne umana", che presto diventa intercessione e adorazione umile e silenziosa. In processione uno dopo l'altro ci accostiamo alla croce con le espressioni più belle dell'amore: c'è chi l'accarezza, la bacia, l'abbraccia, appoggia la fronte sul legno, s'inginocchia... Poi la croce viene distesa sulla nuda terra e giungono a piccoli gruppi o persone sole, gente di tutti i colori, di tutti i popoli, così com'è il rione Sanità, ad adorare, a immergersi e a condividere storie cariche di lacrime e dense di nostalgia. Stando appoggiati nella fede camminiamo sulle nostre strade con passi lenti e silenziosi. La grazia ispira. C'è profumo di popolo. La croce costruisce ponti di comunicazione di generazione in generazione, tra una terra e un'altra. Alla Sanità, piccolo angolo del mondo, transitano da sempre persone e popoli di culture e di fedi diverse a raccontarci resistenze, dolori, martiri, speranze e progetti. Le catacombe custodiscono le testimonianze vive dell'accoglienza di popoli africani giunti qui 15 secoli fa.
"La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come "prossimità". [...] In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità". Queste pagine nascono dalla volontà di "accompagnare" il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il tema - Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo - è approfondito a più voci, partendo da prospettive e sensibilità diverse. Completa il testo una proposta di strumenti per l'uso pastorale del Messaggio del Papa, con schede operative per educatori e catechisti. Questo libro inaugura una serie di volumi che, annualmente, favoriranno la diffusione, il commento e l'uso pastorale dei Messaggi del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Poeta, narratore e saggista di ispirazione cristiana, Christian Bobin è considerato uno dei massimi scrittori francesi di oggi. La sua forma di scrittura prediletta è quella del frammento, come dimostra questa raccolta, nella quale ogni parola, ogni frase, ogni immagine riesce a esprimere il fascino e il mistero di Cristo nella meraviglia della natura e del creato. Pagine di intensa spiritualità, una medicina dell'anima per tutti. "E che i nostri cuori si aprano ogni giorno alla freschezza e allo sfavillio dei papaveri". Introduzione di Franco Giulio Brambilla.