C'è una regolarità della guerra, intesa come "assenza di limiti circa l'uso dei mezzi atti a distruggere o asservire il nemico"? Un interrogativo che guida Gianfranco Miglio - in questo testo dove emerge la sua lezione di maestro del realismo politico - nella ricostruzione delle forme in cui la guerra è stata pensata e praticata: da quella civile allo scontro tra nazioni e Stati. Conflitti che, dopo il tempo della distruzione, hanno messo capo a nuove forme di vita politica. Una prospettiva, nota Cacciari nel suo saggio, che sembra essere venuta meno dopo la fine della "guerra fredda": la globalizzazione, le migrazioni e il terrorismo di matrice religiosa aprono un orizzonte ove la guerra appare "senza fine" perché sono assenti soggetti in grado di trarre da essa una sintesi politica, un modo di convivenza segnato dalla pace.
Imparare a scrivere: le forme, i modi, le parole per un'arte utile alla vita. Cinque parole animano questo testo: Libertà, Desiderio, Sorpresa, Testualità, Dialogo. Cariche di storia e di connotazioni positive, costituiscono i nuclei tematici dei capitoli in cui si struttura il volume, innervano la pratica di scrittura, dandole forza, potere e, soprattutto, vita. Un libro per tutti: per il lavoro, la scuola, per scrivere lettere d'amore, per essere abili nei nuovi media e nei social: twitter, facebook. "Scrivere non già come tediosa funzione, ripetitiva e quasi 'fiscale' delle attività scolastiche, una specie di corvée, bensì come straordinaria risorsa per dire di sé e per sé: come prodigiosa espressione di molteplici vissuti di interiorità, di scavo, di rifugio; ma anche di incontri, di relazioni, di partecipazioni; e ancora: di ovvietà quotidiana, e oggi, sempre più attuale, di appartenenza alla comunità umana senza esclusione".
Le "ultime trincee" del primo conflitto mondiale furono le scuole, nelle quali lo Stato italiano si impegnò, con alterni risultati, per controllare la cultura, le opinioni, la vita materiale delle famiglie e delle comunità nei territori acquisiti. Questa ricerca sull'istruzione nelle nuove provincie nazionali all'indomani della Grande Guerra fornisce elementi di comprensione su passaggi storici fondamentali, tra la fine dell'Italia liberale e l'avvento del fascismo: la prima guerra mondiale come "prova di maturità" per l'Italia; la questione dei confini; l'organizzazione delle scuole in Trentino e nella Venezia Giulia; l'eredità della scuola austriaca; l'educazione degli insegnanti; il rapporto tra scuola, religione e cultura popolare. Nella terza parte, molto più di un'appendice, si presentano episodi della vita politica e sociale della Venezia Tridentina e della Venezia Giulia ricostruiti da fondi d'archivio: vicende emblematiche vissute dai protagonisti di ogni decisione politica: i cittadini, il popolo, i maestri, anche i più umili.
Le competenze relazionali, nel bagaglio dell'insegnante, sono fondamentali almeno quanto le conoscenze disciplinari. Migliorare le abilità comunicative con alunni, colleghi, dirigenti e famiglie è possibile. Questo manuale si propone come uno strumento per accompagnare la formazione e l'autoformazione degli insegnanti sui diversi temi legati alla relazione con la propria professione e nella scuola. Presenta esperienze - storie e narrazioni - che possono permettere ai lettori di avvicinarsi ad alcune situazioni di vita vissuta, di identificarsi e di rispecchiarsi in esse. Partendo dalle esperienze vengono proposte alcune riflessioni che hanno l'obiettivo di offrire uno spazio di pensiero, di metariflessione e di criticità sulle diverse tematiche e sulle proprie esperienze professionali. Le buone prassi, poi, vogliono accendere un riflettore sulla positività di certe azioni messe in atto da insegnanti. Lo scopo è di valorizzare strategie e metodologie che possono essere sperimentate da altri. Le schede hanno l'obiettivo di fare da guida, attraverso delle esercitazioni, per un percorso formativo di gruppo, guidato da un esperto, e individuale, per un'autoformazione.
Gli snodi principali dell'evoluzione dello spazio post-sovietico negli ultimi venticinque anni, nei contributi di undici esperti: dalla politica di difesa delle minoranze russofone a quella della gestione delle risorse idriche e dei combustibili, dal significato dei conflitti locali all'importanza dell'economia sommersa e della corruzione. Ogni saggio affronta anche la questione dell'eredità storica: i secoli passati sotto il potere zarista e poi, ancor più, i settant'anni di potere sovietico non sono passati senza lasciare una profonda traccia. Anche il problema dei confini delle comunità etniche e politiche di appartenenza è oggetto di scontro e funge da giustificazione della guerra. Confini sfumati e incerti, ma rivendicati da Stati impegnati fra loro in conflitti tanto bellici quanto ideologici. Questo volume intende fornire almeno una mappa con la quale orientarsi, che è poi ciò che si richiede a qualsiasi buon atlante geopolitico.
La funzione educativa del movimento, analizzato nelle sue implicazioni per il processo di insegnamento-apprendimento, con particolare riferimento al periodo della scuola dell'infanzia e della scuola primaria: il quadro storico e teorico del posizionamento dell'esperienza motoria all'interno della ricerca educativa; la funzione del corpo e del movimento nei processi inclusivi; il percorso evolutivo delle attività di movimento nella scuola dell'infanzia e nella primaria; la didattica del movimento e le competenze didattico-motorie del docente. Diversi studiosi, impegnati nella ricerca educativa centrata sui significati del corpo e del movimento e sulla loro interazione in ambito formativo, rispondono all'esigenza di definire saperi, proporre prospettive teoriche e indicare percorsi che esprimano la dimensione proteiforme dell'esperienza motoria nella scuola dell'infanzia e primaria. Il volume fa parte della serie "L'agire didattico", che presenta il lavoro di ricerca di una comunità di docenti di diverse sedi universitarie.
Una vasta rassegna sulle principali vicende educative dell'ultimo scorcio del Novecento e una presentazione organica della pedagogia italiana contemporanea. L'attenzione è rivolta soprattutto al rapporto tra cultura pedagogica e sviluppo della società italiana, agli sforzi per sostenere una democrazia sostanziale e non formale, ai progetti per una scuola efficacemente "aperta a tutti". Protagoniste della ricerca dell'autore sono due generazioni di studiosi: quella che ha operato nella prima metà del Novecento e nella transizione tra fascismo e post-fascismo (Montessori, Calò, Calogero, Casotti, Codignola, Stefanini, Agazzi, Flores d'Arcais, Borghi, Bertin, Volpicelli) e quella attiva nella successiva stagione, segnata dall'integrazione della pedagogia nell'ambito delle "scienze dell'educazione" e dai dibattiti che accompagnarono questa scelta (don Milani, Cives, Laporta, Laeng, Giammancheri, Scurati, Bettolini, Massa, Visalberghi). Sostenuto da un'ampia documentazione, il saggio formula anche alcune ipotesi sullo stato di salute e sul ruolo della pedagogia nella vita culturale italiana nel passaggio tra i due secoli. Uno strumento di ricerca a disposizione di docenti e studenti.
L'anno santo è stato narrato da generazioni di cronisti, cantato da poeti, studiato da teologi e trattatisti, preso come pretesto e scenario di romanzi. Fiumi d'inchiostro versati da scrittori, famosi o meno, che, in prosa o in versi, si sono ispirati agli "anni del perdono". Raccontandoli con le loro sensibilità, come testimoni o pellegrini, lungo sette secoli. Una singolare storia letteraria dell'anno santo nelle celebrazioni e nelle invettive, nell'entusiasmo religioso e nel sarcasmo di autori attesi o insospettabili: Jacopone, Dante, Petrarca, Bembo, Berni, Machiavelli, Michelangelo, Vasari, Tasso, Goldoni, Alfieri, D.Azeglio, Belli, Pascoli, Wilde, Papini, Stein, Greene, Claudel, Pasolini, Luzi, De Luca.
Il pensiero di Feuerbach presentato da uno dei massimi specialisti: il quadro biografico, l'analisi delle opere, un glossario con i termini chiave e la storia della ricezione.
Le basi teoriche, le radici culturali, gli strumenti operativi e le esperienze condotte nella scuola: una presentazione completa del metodo elaborato da Reuven Feuerstein, efficace in migliaia di casi in tutto il mondo nel potenziare le risorse cognitive e affettive personali. Il metodo Feuerstein è anche una filosofia di vita, uno stimolo ad operare e ad agire seguendo criteri di attualità, praticità, dinamismo ed ottimismo, nella consapevolezza che ogni individuo è modificabile sul piano cognitivo in quanto l'organismo umano è un sistema aperto, caratterizzato da grande plasticità. Un testo rivolto soprattutto a chi opera nel mondo della scuola, ma utile a chiunque ricopra un ruolo di guida nella relazione d'aiuto.
I fatti terroristici di gennaio e novembre 2015 a Parigi rischiano di evocare equazioni tra Islam e terrorismo, alimentando confusioni culturalmente infondate. Ponendo la domanda "Quale Islam?" il testo invita il lettore, in modo argomentato e storiograficamente fondato, a comprendere il volto plurale del mondo musulmano, non riducibile a quello jihadista rappresentato da Isis e Al-Qaeda. Un percorso dalle origini delle parole Islam, musulmano, jihad (nella sua dimensione spirituale di lotta interiore) al loro articolarsi nelle divisioni tra sunniti e sciiti, alla radicalizzazione dell'Islam politico nell'età del coloniale e post-coloniale, agli scenari contemporanei legati all'ascesa del Califfato. Un'attenzione alla molteplicità delle voci dell'Islam che è insieme segno di rigore e chiarezza. Pagine per capire e distinguere.
Le molteplici variabili che influenzano la motivazione scolastica, i comportamenti di bambini e ragazzi di fronte all'impegno scolastico, il ruolo dell'adulto nell'influenzare tali comportamenti. Attraverso le chiare spiegazioni teoriche, supportate dai risultati di numerose ricerche scientifiche, gli esempi concreti, i box di approfondimento e i questionari proposti (sia per gli insegnanti e i genitori sia per gli stessi bambini e ragazzi), il lettore scoprirà le sfaccettature che la motivazione scolastica assume, individuando gli aspetti su cui è utile lavorare per sostenere, in ciascuno studente, ma anche in se stessi, il desiderio di apprendere, studiare e impegnarsi in un'attività. Il volume è rivolto a ehi a vario titolo lavora con bambini e ragazzi (per esempio in ambito ricreativo e sportivo) e a chi, con curiosità, vuole comprendere meglio se stesso.