Cosa significa fare il Dirigente scolastico oggi? Quali sono le principali aree strategiche da presidiare? Quale contributo può fornire il Dirigente nella gestione di progetti di miglioramento? Sulla base dell'esperienza condotta nel Master "Management delle Istituzioni scolastiche e formative" promosso dall'Università di Torino in partnership con altri soggetti pubblici e privati, vengono sviluppate un insieme di risposte alle questioni poste e si propone un repertorio di progetti di miglioramento pensati, realizzati e valutati nell'ambito del percorso formativo. Le "buone pratiche" come opportunità di formazione al profilo dirigenziale.
Eugen Bleuler (1857-1939), uno dei più importanti psichiatri europei del Novecento, presenta in questo scritto una difesa del metodo psicanalitico non trascurando tuttavia alcuni rilievi critici. In forma autonoma rispetto alla gran parte della letteratura scientifica del suo tempo, Bleuler offre una lettura e una interpretazione spassionata delle teorie freudiane dimostrando di saperne recepire gli elementi di novità alla luce di una più complessiva proposta di etica clinica e di "alleanza terapeutica" tra medico e paziente. La pubblicazione, per la prima volta in italiano, di questo saggio a cento anni dalla sua apparizione in tedesco intende rivalutare la profondità e l'originalità interpretativa di uno psichiatra che ricostruzioni storiografiche unilaterali hanno talora ingiustamente inteso come mero esponente di una psichiatria repressiva.
Come fare dello studio una bella esperienza che risvegli il gusto della conoscenza? L'autore cerca di dare risposte costruttive alle tante domande che puntualmente si presentano a scuola e in famiglia a proposito dello studio. Il testo si rivolge a docenti, studenti e genitori indicando metodi di insegnamento e studio efficaci.
In questo lavoro viene presentato un approccio globale alla disabilità, che opera per una scuola dell'inclusione: ogni individuo, senza distinzione tra disabile e non disabile, viene considerato come un organismo complesso, in continua evoluzione, con sentimenti, emozioni, bisogni, aspirazioni e vissuti personali. Il testo riporta come esempio paradigmatico l'esperienza quarantennale della "Casa del Sole" di Curtatone, in provincia di Mantova. Una guida per educatori ed insegnanti, che operano nella scuola, per osservare bambini e ragazzi disabili e intervenire in modo efficace favorendone la crescita.
La famiglia, nelle sue varie declinazioni, tradizionale, aperta, allargata e così via, è sempre più spesso al centro dell'interesse della cinematografia italiana, osservatorio interessante per leggere le tendenze della società. Il libro tenta uno sguardo d'insieme su come il cinema racconta la famiglia italiana, partecipando alle sue difficoltà, spesso con un atteggiamento di comprensione che offre a ciascuno una seconda possibilità. L'intervista a protagonisti del settore - i registi Anne Riitta Ciccone, Alessandro D'Alatri e Giovanni Veronesi - e le approfondite schede di lettura di 16 film recenti si propongono come strumento di confronto e supporto formativo per operatori ed educatori.
Partendo da un'indagine condotta a Torino dall'AVIS su un gruppo di volontari italiani e marocchini, l'autrice mette in rilievo il carattere culturale e sociale della donazione del sangue. La sua ricerca analizza in primo luogo il rapporto tra donazione del sangue e la categoria antropologica e etnografica del dono. Quindi, prende in considerazione le figure del medico e del donatore, ridefinendone ruoli e implicazioni. Infine, confronta le due tipologie di donazione, da parte di italiani e immigrati, per comprendere meglio le dinamiche di questo tipo di dono, nel tentativo di individuare quale posto rivesta nella società contemporanea.
Osservare il piccolo schermo con uno sguardo vigile e disincantato, aggirare i luoghi comuni per restituire alla televisione l'immagine di un medium complesso e sfaccettato. Questo libro-intervista ad uno dei più famosi critici televisivi italiani tocca nodi importanti: la sfida del digitale, la rete e le trasformazioni imprevedibili dell'informazione, i tormentati rapporti con la politica. Sullo sfondo, il racconto del mestiere del critico e del docente, tra storia, indagine scientifica e cronaca di un tema per lo più ridotto a chiacchiera.
Il titolo di questa raccolta di scritti pedagogici di Tagore allude a un racconto in cui viene messo alla berlina uno dei difetti principali del sistema educativo corrente: il principio di imitazione. La sua pratica va abbandonata, perché soffoca gli impulsi spontanei del fanciullo, imprigionandolo tra le pareti di un'aula scolastica, deprimendone la libera creatività, non permettendogli di raggiungere i reali obiettivi del processo educativo: l'indipendenza e la libertà. Per Tagore il maestro deve rimanere fanciullo nell'animo, credere nell'improvvisazione come strumento per produrre una personalità creativa ed equilibrata, rispettando i bisogni profondi degli allievi in un rapporto paritario basato sulla comunicazione e sull'amore anziché sul principio di autorità. La rilettura di questo classico del XX secolo risveglia, in chi legge, il desiderio di saggezza - una saggezza dell'Oriente che parla anche all'Occidente.
Tra la filosofia e la pedagogia come si ridefinisce l'educazione? In pedagogia, infatti, va di moda la cura: l'"educare" pare sempre più un "curare" sé e gli altri. Non pochi pedagogisti hanno importato nella loro disciplina importanti suggestioni filosofiche, da Heidegger, ma anche da Stein, Foucault, Derrida, MacIntyre, Nussbaum. Il testo, con analisi interne ed esterne al pensiero di questi autori, rifiuta la pertinenza di questi approdi e rivendica all'educazione ciò che è dell'educazione, senza confusivi slittamenti epistemologici.
"La continuità e la salvezza della società umana dipendono oggi dalla scuola in misura ancora maggiore che nel passato". Così Albert Einstein. E, in realtà, solo "menti aperte" costituiscono il presidio più sicuro di una "società aperta", libera, solidale, accogliente. da qui l'urgenza di pratiche didattiche che, illuminate dalla riflessione epistemologica ed ermeneutica, si configurino come strumenti efficaci indirizzati alla formazione di menti critiche. Conseguentemente, schierarsi dalla parte dell'impegno formativo e della funzione sociale degli insegnanti, in anni in cui la scuola ha subito e seguita a subire ferite da una politica dissennata, vuole essere un segno di speranza in un futuro non avvelenato da una rassegnata resa ai fatti.
In Italia la "questione legalità" resta all'ordine del giorno. La diffusione di molteplici comportamenti illegali tiene accesa l'attenzione su un tema delicato e decisivo per l'ordinata convivenza civile. Si avverte la necessità di far crescere una cultura della legalità. Un processo che richiede il concorso di molti protagonisti, dove l'educazione riveste un ruolo imprescindibile: la legalità assume significato e valore se inserita nel quadro generale della formazione della persona, in tutte le sue dimensioni (intellettiva, affettiva, morale, sociale, civica...). In gioco è cosa si intende per cittadino attivo e responsabile.