La prima e più completa sin qui realizzata guida delle Mura di Roma. Quattro itinerari minuziosamente descritti e riccamente illustrati delle Mura Serviane poste a difesa della città più antica e delle Mura Aureliane a difesa dell'Impero. Delle Mura Urbaniane a difesa del Gianicolo e delle Mura Vaticane erette a difesa del Papato. A distanza di secoli le Mura di Roma, straordinariamente conservate, costituiscono ancora un'unica, solida, splendida cinta. Una possente ed efficace macchina da guerra pensata per la difesa, ma al tempo stesso una preziosa corona che cinge la città e dona, con la sua monumentalità, maestà, bellezza e decoro. La "Guida delle Mura di Roma" si prefigge lo scopo di aiutare il lettore a decifrare le tracce materiali per ricostruire le vicende millenarie del monumento in un'unica, lunga, complessa e sorprendente storia. Quattro cinte difensive, quattro epoche e uno stesso luogo da proteggere sono descritti in queste pagine attraverso itinerari, approfondimenti tematici e un ricco patrimonio iconografico di disegni, litografie, acquerelli, foto storiche e attuali, tratte dagli archivi della Sovrintendenza Capitolina.
Una guida lungo un itinerario denso di storia: i Papi, le loro famiglie, le loro fastose proprieta. II lettore curioso potra ammirare la bellezza di luoghi segreti e poco conosciuti Perdersi nell'incanto di ricche decorazioni ed emozionarsi davanti alla meraviglia di architetture uniche Immergersi in una epoca lontana, ma colma di fascino, facendosi cullare dall'incanto di giardini pieni di meraviglie
"La Chiesa dei Bolognesi a Roma. Santi Giovanni Evangelista e Petronio" è una monografia a colori curata dal prof. Francesco Buranelli e dal Monsignore Fabrizio Capanni che si avvale di una serie di saggi scritti da studiosi e storici dell'arte - tra gli altri Luigi Ficacci, Sergio Guarino, Rossella Vodret - dedicati ad approfondire la storia, l'architettura e le opere della Chiesa dei Bolognesi. Il volume, attraverso la descrizione della Chiesa dei Bolognesi, costruita dall'architetto petroniano Ottaviano Mascarino e decorata da alcuni sommi artisti come il felsineo Domenico Zampieri detto il Domenichino, ripercorre la storia della confraternita dei Bolognesi, costituita nel 1575 ed eretta ad Arciconfraternita l'anno seguente dal papa concittadino Gregorio XIII. Il libro restituisce il senso che condusse alla creazione delle confraternite: letteratura e direzione spirituali, assistenza ai bisognosi, vita economica, committenza artistica per architettura, arti figurative e musica, identità nazionale.
La chiesa dello Spirito Santo dei napoletani in via Giulia a Roma, ha rappresentato storicamente un punto di riferimento per la nazione napoletana. Oggi, con questa nuova edizione interamente illustrata a colori, si è provveduto a celebrare lo splendore della chiesa che permette al turista e al lettore della guida di cogliere la bellezza e l'importanza delle opere d'arte di Luca Giordano, Bonaventura Lamberti e Domenico Guidi e le vicende architettoniche con gli interventi effettuati da Cosimo Fanzago ad Antonio Cipolla passando per Carlo Fontana. Nuove ricerche hanno permesso di gettare piena luce su diversi aspetti dell'edificio e sulle opere contenute. In particolare, è stato dedicato uno studio all'organo elemento fondamentale e testimonianza dell'attività della chiesa nei secoli scorsi e al suo restauro. Contestualmente si è dato spazio ai recenti restauri degli affreschi realizzati nella cupola nella prima metà del '700. Attraverso l'esame dei documenti presenti in appendice, riportati nelle loro trascrizioni originali, è stato possibile ricavare riferimenti certi alla datazione di alcune opere nonché testimonianza dell'attività degli artisti e dei loro compensi.
Da oltre un secolo studiosi di tutto il mondo consultano la straordinaria documentazione conservata presso l’Archivio della Fabbrica di San Pietro, l’istituzione che dal 1506 presiede non solo agli interventi di costruzione, decorazione e manutenzione ma anche ad ogni aspetto della vita della basilica vaticana, spirituale, liturgico, cerimoniale, amministrativo etc. Innumerevoli sono gli studi che nel corso del tempo hanno attestato l’importanza di questo patrimonio unico al mondo, ma negli ultimi anni sono stati aperti nuovi filoni di ricerca, frutto di una più ampia lettura delle carte dell’Archivio, che dai soli ambiti storici, artistici e architettonici si è spostata anche verso altri settori, da quello più eminentemente spirituale ai non meno rilevanti aspetti economici, sociali e amministrativi. Dalla fioritura di una vasta letteratura storico-artistica, si è passati a studi di più ampio respiro sull’evoluzione della struttura della Fabbrica di San Pietro, dalla fondazione alla sua natura giuridica e all’organizzazione interna ed esterna, dalla preparazione e strutturazione delle maestranze alla programmazione delle diverse attività lavorative, dalla centralità ed esemplarità delle sue tecniche edili e costruttive alla trasmissione dei saperi, dalla grande influenza esercitata sulla realtà romana, alla proiezione verso l’area italiana e verso il mondo. Se le ricerche sugli aspetti storico-artistici hanno messo in luce la valenza e il profondo significato delle opere d’arte raccolte nella Basilica di S. Pietro, giungendo a rappresentare un punto di riferimento inequivocabile nel mondo dell’arte, lo studio della Fabbrica ha dunque aperto nuovi e stimolanti orizzonti d’indagine. Questo volume raccoglie i frutti di alcuni dei più recenti studi condotti sui documenti dell’Archivio Storico della Fabbrica di San Pietro da un gruppo di ricercatori provenienti da ambiti scientifici e accademici diversi; si tratta di studi selezionati con il triplice obiettivo di evidenziare il carattere fortemente interdisciplinare delle ricerche, di diffonderne i risultati e di mettere in luce l’influenza che le attività della Fabbrica hanno esercitato nel corso dei secoli sullo sviluppo culturale, tecnico-edilizio, economico e sociale della città di Roma. I dieci saggi che compongono l’opera, infatti, tratteggiano in modo inequivocabile un legame indissolubile con la città eterna: la vicenda plurisecolare della Fabbrica di San Pietro si radica profondamente in quella di Roma, che a sua volta trova nelle carte dell’Archivio della Fabbrica una fonte di conoscenza storica unica, preziosa, insostituibile. Un importante corredo iconografico, costituito anche da rare ed inedite immagini, accompagna i diversi saggi firmati dai maggiori esperti e studiosi di ogni singolo argomento.
La campagna romana è uno di quei luoghi e di quei nomi che più di altri suscitano ed evocano un fascino incredibile e straordinario. In particolare, per tutto il XVIII° e XIX° secolo quei luoghi incantati fecero sognare e furono motivo e ragione di un viaggio per intere generazioni di poeti, pittori e scrittori che andavano alla ricerca di una natura e di un paesaggio incontaminati oltreché delle vestigia e delle testimonianze delle antiche civiltà che quei luoghi e quelle contrade avevano a lungo abitato e reso così splendide. Nacque così il fenomeno del Grand Tour che ebbe nell'Italia e nella Campagna Romana una tappa fondamentale ed imprescindibile per tutti coloro che lo intraprendevano per trovare le ispirazioni alla base delle loro produzioni pittoriche e letterarie. Chateaubriand, Goethe, Zola, Poussin, Corot, Hackert (solo per citarne alcuni) lasciarono tracce indelebili nei loro scritti e nei loro dipinti di quei luoghi così desolati ed abbandonati ma quantomai ricchi di straordinarie bellezze artistiche ed archeologiche. Il paesaggio naturale e bucolico modificato anche dall'opera dell'uomo oltreché dalla natura, i resti degli antichi acquedotti, delle ville, dei sepolcri e dei monumenti che ancora oggi si possono osservare ed ammirare seppure come isole non in mezzo al mare ma fra le edificazioni troppo spesso invasive, sono raccontati e descritti dall'autrice del volume che li presenta al lettore provando e cercando di stimolarne la curiosità alla loro scoperta e conoscenza.
Uno dei territori più singolari e suggestivi dell'Italia centrale è senza dubbio la zona delle necropoli rupestri dell'Etruria meridionale. L'incontro fra opera umana, con le sue forme evocatrici e i suoi tagli a volte immani, e la materia naturale così lavorata; il fascino selvaggio dei luoghi, ancora in parte (ma per quanto?) vergini, e il contrasto cromatico tra la vegetazione e i rossi vivi e i grigi caldi del tufo: l'impressione di fantastici miraggi di città del passato che sembrano sorgere tra le macchie dell'addensarsi delle sagome delle tombe intagliate: tutto questo rappresenta una delle più tipiche manifestazioni di simbiosi fra archeologia e paesaggio, che si conoscono nella nostra penisola. Il volume che presentiamo, raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale organizzato proprio nel cuore dell'Etruria rupestre, cioè a Barbarano Romano e Blera ed include una serie di relazioni e comunicazioni di autorevoli studiosi italiani e stranieri che trattano temi riguardanti la geologia e l'ambiente, la topografia storica, la storia, gli insediamenti, le necropoli e monumenti, l'architettura e ideologia funeraria dell'Etruria rupestre (San Giuliano, Blera, Tuscania, Norchia, Castel d'Asso, Sovana, ecc.) dalla Protostoria fino al Medioevo ma anche confronti in altre zone dell'Italia e del Mediterraneo come in Asia Minore, nel vicino Oriente e in Africa settentrionale.
L'architetto Gioacchino Ersoch (Roma 1815-1902) è stato al servizio del Comune di Roma dal 1848 al 1889, nei quarant'anni cruciali per il passaggio di Roma da capitale dello Stato Pontificio a capitale d'Italia. Un periodo che ha comportato mutamenti decisivi non solo per le vicende politiche, sociali e culturali, ma anche per la storia urbanistica e architettonica della città. Ersoch ha cercato di interpretare questi cambiamenti fornendo proposte e risposte alle mutate esigenze di una metropoli moderna, spaziando dall'architettura civile a quella industriale e funzionale, dalla progettazione del monumento celebrativo all'arredo urbano e dei giardini, dai piani di razionalizzazione dei mercati e dei cimiteri alla programmazione ed esecuzione di innumerevoli interventi di manutenzione e riqualificazione dei beni edilizi pubblici. Ma Ersoch è soprattutto il "grande inventore" del nuovo mattatoio di Testaccio, un'operazione colossale, tecnicamente all'avanguardia rispetto ai tempi che, se da un lato ha rafforzato l'efficienza della mattazione a Roma e in tutto il centro Italia, dall'altro ha esposto Ersoch, la sua architettura e quindi la nuova capitale d'Italia, alla conoscenza del mondo ingegneristico e architettonico europeo. L'architetto si è anche dedicato all'allestimento di complesse macchine pirotecniche di grande spettacolarità, genere in voga nei primi anni di Roma Capitale, per celebrare degnamente le nuove feste istituzionali nazionali.
Se Roma fosse un dolce sarebbe un Millefoglie, i cui strati corrispondono alle diverse epoche, alle storie e alle culture che convivono dando alla città eterna un sapore unico. Il libro è una vera e propria incursione all'interno delle pasticcerie romane, nei forni, nelle gelaterie, nelle cioccolaterie, una incursione nei luoghi più dolci della Capitale per prendere per mano il lettore inguaribilmente goloso ed accompagnarlo alla scoperta di quest'altro tesoro della Città Eterna. Federico Garcia Lorca sosteneva che, per conoscere davvero la vita di una città, più dei monumenti sono necessari le canzoni e i dolci. Questo libro conferma appieno l'affermazione del grande scrittore spagnolo. Il libro è strutturato in due parti distinte; la prima è dedicata e rivolta ad illustrare i diversi dolci tipici o importati da altre culture e tradizioni culinarie che caratterizzano l'offerta romana mentre la seconda è una vera e propria guida interamente dedicata a segnalare e a suggerire, rione per rione, quartiere per quartiere le migliori e più golose pasticcerie dove poter trovare i dolci raccontati, descritti ed illustrati dai disegni a colori di Sara Basilotta.
Sono sempre più numerose sono i turisti che decidono di compiere un viaggio nella città o nei luoghi che sono stati rappresentati in pellicole cinematografiche di particolare successo. Questo è il presupposto che è alla base e al fondamento di questa guida che intende scoprire e raccontare la città di Roma in un modo nuovo ed originale attraverso cioè la rappresentazione che di essa hanno reso una serie di film capolavoro celeberrimi dal dopoguerra ai giorni nostri. La guida, strutturata per capitoli, presenta al lettore i film Ladri di Biciclette, Vacanze Romane, La Dolce Vita, Caro Dario, La Finestra di Fronte, ed Angeli e Demoni attraverso una breve scheda riassuntiva dell'opera cinematografica e presentando un itinerario che si snoda per le vie e le piazze della città che hanno fatto da protagonista al film. Sfogliando le pagine della guida si rivivrà così la magica atmosfera di Vacanze Romane, le oniriche rappresentazioni dell'Eur di Fellini, i luoghi più segreti del Vaticano e dei palazzi nobiliari romani oltre al fascino inimitabile della Garbatella di Nanni Moretti e del quartiere ex-polo industriale Ostiense. Si potrà così scoprire una Roma nuova, diversa da quella di solito raccontata dalle guide più comuni e diffuse ma non per questo meno affascinante e seducente.
Insegnanti una categoria a parte. Vale ancora questo giudizio? Nel tentativo di capirlo, Paolo Marcacci, giornalista sportivo, scrittore ma in questo caso soprattutto insegnante di lettere in una scuola media di Roma, ci racconta la categoria, osservata dal di dentro, vissuta quotidianamente, monitorata con occhio sempre ironico ma spesso anche spietato, inclemente. Tutti abbiamo avuto degli insegnanti e tutti li abbiamo detestati o amati alla follia, a seconda dei casi, per ciò che ci hanno lasciato o fatto subire. È stato normale, per generazioni di studenti, osservare generazioni di insegnanti, carpirne i comportamenti, i tic, le frustrazioni, i "riti" comportamentali, le modalità espressive. In questo caso però è un insegnante a descrivere i suoi colleghi, in una galleria infinita di personaggi e situazioni di volta in volta ridicoli, bizzarri, malinconici; pescando nella propria esperienza quotidiana, nel vissuto della cattedra, avendo come unica fonte di ispirazione i colleghi che in questi anni gli sono capitati in sorte raccontando con mano leggera e contenuti profondi, un mondo di professoresse e professori, di riti e di abitudini che scandiscono l'anno scolastico, di psicologie che si aggrovigliano e si scontrano in un terreno dove il solenne e il ridicolo continuano a convivere, spesso all'insaputa di coloro che ne sono i protagonisti.