È possibile vivere con Dio? La risposta può sembrare ovvia: basta conoscere Gesù! Certo, ma quale Gesù? Questo libro si struttura come un cammino dalle tenebre alla luce, come contemplazione dei suoi passi, per entrare nell'identità di colui che si dichiara luce del mondo, e ancora, via, verità e vita, perché se davvero Gesù è l'uomo Dio, egli diventa l'unica strada da percorrere per la nostra salvezza. L'autore attraverso una progressiva e sorprendente illuminazione conduce la propria esistenza dentro l'intimità divina e l'esperienza spirituale che trasmette non lascia indifferenti. Il cammino non parte dai miracoli (mirabilia) ma dal gesto estroverso e servile della lavanda dei piedi che manifesta chiaramente, all'inizio della sua passione, il volto autentico di Gesù, il Cristo. Tutto questo per dire che solo la Misericordia può farci accettare l'Incarnazione del Figlio di Dio in verità, senza fuorvianti sdolcinature, accogliere la bellezza che invita alla rinascita personale e favorire la decisione alla sequela. Il libro spinge a "perderci" in Cristo, a riscrivere la propria vita, se necessario, sulle tracce della storia della salvezza.
In questo libro padre Serafino Tognetti, monaco della Comunità dei figli di Dio fondata da don Divo Barsotti, con il suo stile inconfondibile ci aiuta a meditare su alcuni aspetti della nostra vita cristiana. Sono meditazioni formidabili per la loro semplicità e per la loro profondità. Meditazioni che sono un sano nutrimento spirituale per i cristiani di questo tempo un po' tristi e chiusi in se stessi . Meditazioni che rispondono all'appello di Papa Francesco: "Donate la gioia di aver incontrato Gesù!". Padre Serafino Tognetti Gesù l'ha veramente incontrato e ci comunica la gioia di questo incontro!
Questo è il primo dei tre volumi che raccolgono le lettere del domenicano p. Molinié ai suoi amici. Lettere valide per tutti in questo mondo in cui i valori naturali stanno naufragando a dimostrare che appunto questi valori non bastano. A volte Dio permette che tutto crolli, affinché sia chiaro che nulla resiste. Ma questo non dovrebbe scoraggiarci. Nietzsche proclamava che Dio è morto: questa affermazione, almeno, ha il vantaggio di essere radicale. Di fronte a tutto questo, c'è una sola cosa da fare: diventare cristiani. E queste lettere ci aiutano a diventarlo. Dio è morto? C'è del vero. È morto quel dio che si limita a coronare da lassù (il più lontano possibile) una vita fondata sui valori umani. Questo dio è morto non il Venerdì Santo, ma la sera della "caduta". Il Dio Salvatore, Lui, non è morto. E se abbiamo l'impressione che quel Dio che è Padre non ci risponde, è perché non vogliamo rivolgerci a Lui. Una lettura che ci aiuta a vivere la nostra realtà di cristiani.
Poesia e prosa si susseguono, si intrecciano e si fondono nelle pagine di questo libro. Il testo è il frutto dell'esigente desiderio di condividere la gioia di un incontro personale con Cristo, l'incontro determinante su cui l'autore ha voluto fondare la sua vita, perché questo incontro dà significato autentico all'esistenza. Questo libro è un viaggio sul veliero della Parola che, nel tempo, si è resa visibile in molti modi e in forme diverse, fino ad abitare dentro carne umana. Protagonista del libro è dunque la Parola di Dio, lentamente accolta fino a diventare respiro vitale. L'autore è quel bimbo della copertina che, a braccia aperte, si lascia trasportare dalla brezza leggera dello Spirito e vola. L'indole contemplativa di Lorenzo Tobaldini, il suo intimo travaglio spirituale si è liberato in versi e in prosa, ovvero in gradini di fatica e in verdi ripiani di riposo che rappresentano i riflessi fruibili dell'intuizione mistica. Poesia e prosa, intersecandosi, si arricchiscono vicendevolmente.
La presunta minorità del femminile, teorizzata e imposta dagli uomini di tutti i tempi, di tutte le società e di tutte le religioni, ha sempre relegato le donne ai margini della storia, della vita e anche della Chiesa, costringendole ad assumere il ruolo di esseri secondari, dipendenti, al punto che troppe donne hanno subito questo pregiudizio come un destino. Nell'ultimo secolo qualcosa è cambiato, ma forse non sostanzialmente, forse non abbastanza. L'autrice affronta questo tema dal suo punto di vista cristiano, e partendo da una situazione personale. Ciò l'ha spinta ad approfondire la questione femminile nei suoi vari aspetti, non soltanto religiosi, ma anche sociologici, psicologici, storici. Ed è giunta ad una sua conclusione. Forse, nell'immaginario maschile, le donne resteranno "il sesso debole" fino alla fine dei tempi, ma ciò non significa che corrisponda alla verità. Anzi: le donne non hanno alcun motivo di piangere, perché in realtà non sono né "deboli" né "secondarie", e perché la loro storia e la loro vita riflettono la stessa storia e la stessa vita di Cristo. Una realtà, questa, che secondo l'autrice è tutta da scoprire, da interiorizzare, da vivere, nella libertà di un'esistenza pienamente femminile e nella volontà di essere completamente e veramente donne.
Nella società occidentale sta crescendo il ricorso ai curatori laici dell'anima (psicologi, psicanalisti, psichiatri), oppure ai "maestri" dell'oriente. Cresce anche il ricorso alla medicina preventiva e a ogni attività che contribuisca a mantenere il corpo sano, giovane, piacente. Tutto ciò rivela il profondo disagio che opprime l'uomo moderno. Questo trattato affronta l'abisso buio e misterioso che ognuno di noi si porta dentro, le malattie che ci angosciano (fisiche, psichiche, spirituali) e che forse non vogliamo chiamare per nome. La radice di ogni malattia è una sola: il peccato. Ma l'uomo moderno rifiuta questa realtà. Eppure è il peccato che non solo ha atrofizzato le facoltà originali dell'uomo, ma ha fatto anche ammalare la natura umana. Siamo tutti malati, e non ce ne rendiamo conto. Siamo tutti malati, e non vogliamo riconoscere la radice delle nostre malattie. Questo testo è un aiuto preziosissimo, quasi una guida per poter conoscere meglio se stessi e incontrare l'Unico che può veramente guarirci. Non si può guarire se prima non si è diagnosticata la malattia e se non si accetta la cura proposta dal medico. Inoltrarsi in questa lettura, mettere la nostra anima allo scoperto di fronte a queste pagine è già, in fondo, una liberazione, è già un inizio di guarigione. È cominciare davvero a guarire da soli, senza altri supporti che la potenza dello Spirito Santo.
Uno studio della figura della donna nella Sacra Scrittura attraverso gli scritti di don Divo Barsotti.
La Spiritualità traccia un cammino, è un modo concreto di vivere le situazioni umane di ogni giorno dando alla vita propria e a quella altrui (ai fatti, agli avvenimenti, alle difficoltà, alle gioie come ai dolori ecc…) un suo preciso significato…
Quindi, la tua spiritualità è la tua esperienza concreta di Dio, il tuo modo di vivere il rapporto con Lui, il tuo modo di crescere nella comunione con Dio e nel servizio dei fratelli. Il Beato Giovanni Paolo II, Terziario carmelitano, quasi confidando la propria spiritualità, disse che il carmelitano, "nella fedeltà viva e coerente all'orazione e alla vita di orazione, bisogna che raggiunga quella esperienza del Dio vivente che nella Chiesa è il suo titolo di nobiltà, la sua speciale vocazione, la sua missione di salvezza.
Frate Emilio Romeri, in una malga a 1450 metri di altezza ha potuto vivere in mezzo alla natura giorni di meditazione, di riflessione, giorni per guardare, ascoltare, accogliere e stupirsi di Dio con la natura. In questo agile libretto fissa l'esperienza di quei giorni: i suoi pensieri, le sue preghiere, i suoi ricordi. Ci avverte che il nostro vivere quotidiano è pieno di inganni, è troppo sofisticato, è una corsa nel vuoto. Ci rende consapevoli di aver perso la naturalezza dell'umano e del divino in noi: "Spesso siamo troppo rituali nelle nostre relazioni con le persone; troppo spesso siamo superficiali e non curanti della bellezza naturale della Creazione tutta: rimaniamo nella formalità e non gustiamo il naturale della natura". Ci esorta a riscoprire la natura e tutta la Creazione: "Occorre riscoprire in noi la necessità di ridiventare naturali come Dio ci ha creati, ad immagine e somiglianza di Dio".
Questo libro canta una speranza: Dio ci attende tutti al punto più basso dello sprofondamento scavato in noi dalle delusioni e dalla crudeltà della vita. Là l’uomo, come Giacobbe, lotta con Dio, perché entrambi si cercano.
Noi non siamo capaci di amare Dio, perché non sappiamo che Dio ci ama. E non sappiamo che Dio ci ama perché non lo amiamo. Questo è il circolo vizioso al quale la Rivelazione cerca di sottrarci.
Nel 1° capitolo ci si riferisce alla Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, per riuscire a capire che Dio ci ama, e soprattutto in che modo folle, inimmaginabile e persino opprimente egli ci ama.
Nel 2° capitolo si vede invece che, malgrado le apparenze, noi non lo amiamo, e che di conseguenza non sappiamo amarci gli uni gli altri, così come non sappiamo amare realmente la vita, la felicità o qualunque altra cosa con fedeltà, condannati in un certo senso ad essere intimamente insoddisfatti finché non avremo trovato il Salvatore.
Nell'ultimo capitolo, infine, si cerca di capire in che modo noi giungiamo ad amare Dio nonostante tutto: perché «ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio» (Lc. 18,27), ed egli riesce ad ottenere - per quali vie misteriose? - che noi l'amiamo perché comprendiamo il suo amore, e che, amandolo, penetriamo sempre più nell'ardente oscurità dal fondo della quale usciremo per sempre in piena luce..
La libertà è uno dei temi fondamentali non solo del pensiero umano, ma soprattutto della vita religiosa, in modo particolare del Cristianesimo. La vita del cristiano quaggiù in che modo può essere veramente piena libertà, assoluta libertà? L'assoluta libertà per l'uomo non è propria soltanto della vita futura?Questo libretto si propone di meditare questo tema, di approfondirlo, non di capirlo, certo, ma di avere nozioni se non altro più esatte, che d'altra parte ci daranno una grande luce sulla condizione dell'uomo quaggiù, sulla condizione dell'uomo nei confronti di Dio, sui rapporti dell'uomo riguardo a Dio nel Cristianesimo e finalmente nella vita del Cielo. Un testo ideale per la meditazione personale e per approfondire la propria fede.
Canta il salmista: "I ricchi impoveriscono e patiscono la fame, ma a chi Ti ama, o Signore, non mancherà mai niente". I ricchi senza di Te sono poveri! Se dispongono bene delle loro ricchezze, a servizio tuo e dei tuoi poveri, sono nella piena benedizione della tua povertà, ricchissima povertà. Difficile passare per la cruna di un ago: difficile per un povero superbo e facile per un ricco umile. Se il ricco è umile passa in velocità attraverso la cruna dell'ago e va dritto nel regno dei cieli. Una sola ricchezza, una sola miseria. Un solo bene: Tu. Un solo male: il peccato. A confronto della tua sapienza, Signore, tutto l'oro del mondo è un pizzico di sabbia e tutto l'argento un pugno di fango. Ma se l'oro e l'argento vengono usati per Te, per la tua gloria, quale benedizione!