I rapporti tra il vescovo di Roma e il patriarca di Costantinopoli tra il 1964 e il 1995 hanno avuto l'andamento di una curva che discende, dovuta sia alle diverse personalità, sia alla spinta dell'entusiasmo iniziale per un dialogo di riconciliazione fortemente voluto, ma anche alla maggiore difficoltà del dialogo teologico rispetto al dialogo della carità inizialmente affrontato.
È la pubblicazione degli Atti del Convegno annuale dell'Ass. Professori di Storia della Chiesa. In questo nuovo numero di "Chiesa e Storia" vengono pubblicati gli Atti del XVII suo Convegno di Studio (Roma, 2015) dal titolo: "Vita regularis sine regula in Italia tra istituzioni ecclesiastiche e società civile. Verso un primo censimento". Dall'approfondimento critico delle conoscenze oggi a disposizione sulla Vita regularis sine regula in Italia dal Tardo Antico alle soglie del Novecento, nei suoi molteplici aspetti socio-politici, se ha preso forza l'ormai evidente inderogabilità di censire il fenomeno dei semireligiosi e delle semireligiose - le cui istituzioni italiane ammontano a diverse centinaia - non si può che essere soddisfatti dei contributi qui di seguito pubblicati, benché necessariamente ancora a "macchia di leopardo" circa la Penisola italiana; sulla scia di vecchie e sempre nuove quaestiones, questi ultimi avranno poi certamente bisogno di ulteriori approfondimenti e riscontri visto che, soprattutto nei manuali di Storia della Chiesa, la presenza dei "semireligiosi" negli ultimi due secoli appare totalmente ignorata.
Il volume presenta le vicende della Chiesa dal VII al XIII secolo. Sette secoli di storia della Chiesa ripercorsi per offrire sia agli studenti universitari sia agli studiosi e ai cultori della materia, uno strumento utile a orientarsi nelle vicende che riguardano l'espansione del cristianesimo nel continente europeo fino alle soglie dell'età moderna. L'attenzione alle istituzioni e agli avvenimenti va di pari passo con una visione il più possibile globale, che tenga conto delle chiese orientali e del movimento missionario, e con una attenzione specifica alle forme di vita cristiana popolare e ai percorsi della pastorale. Si è scelto di stabilire come inizio del "Medioevo" il secolo VII, perché punto di svolta a motivo dei cambiamenti che avvennero nella centralità del cristianesimo: l'Impero Bizantino, il sorgere dell'Islam e la critica fase attraversata dalle chiese d'occidente. Il volume si conclude con l'analisi dei decenni che vanno dal Secondo Concilio di Lione fino alla fine del pontificato di Bonifacio VIII, quando già si delinearono profonde mutazioni nel ruolo istituzionale della Chiesa e nella mentalità del mondo ecclesiale.
Oltre alle consuete sezioni (Miscellanea, Recensioni e cronache, Bibliografia e Attività Sociale), il contenuto del volume 5 (2015) di Chiesa e Storia contiene gli interventi del Seminario Interdisciplinare di Studio sui Riti funebri, dal titolo: Pratiche e riti funebri dall'età antica all'età moderna, svoltosi a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, il 14 maggio 2014. I contenuti e i temi trattati: - A. Menniti Ippolito, Pratiche e riti funebri dall'antichità all'età moderna. Seminario interdisciplinare - D. Marchiandi -M. MARI, Morire per la città. Demósion Sêma e Lógos Epitáphios nell'Atene del V secolo a.C. - O. Bucarelli, Sepultus est in Basilica Beati Petri Apostoli. Note epigrafiche sulle tombe dei Papi da Leone Magno (440461) ad Adriano I (772-795) - L. M. De Palma, L'Offitium della Confraternita di San Giovanni Battista dei Crociferi di Catanzaro (Cod. Sec. XV) - P . Zovatto, Ferdinando Castelli o la speranza cristiana - M. Papalini, Le religiose del Monastero di Sant'Agostino di Viterbo tra storia e vita quotidiana - N. J. Doublet, Un secolo dalla Grande Guerra. Papato e progetti di pace - F. Sportelli, I «vota et consilia» dei Vescovi della Puglia per il Vaticano II.
Queste pagine traggono ispirazione dal crescente interesse suscitato dai santi libanesi, in particolar modo dalla figura di San Charbel Makhlouf. "I Maroniti rappresentano oggi una comunità dispersa in tutto il mondo, si contano più di cinque milioni, pronti a testimoniare, per merito dei loro Santi, la bellezza di quel mosaico religioso libanese formato da diciassette comunità confessionali. Basterebbe ricordare la presenza dei Maroniti a Roma, con la partecipazione del loro Patriarca Geremia Amshiti al IV concilio del Laterano nel 1213 e la fondazione del Collegio Maronita avvenuta nel 1584, tra i più antichi collegi pontifici. L'autrice di questo Libro, come una pellegrina charbeliana, dopo essersi dedicata allo studio dei Santi Maroniti ha riassunto coraggiosamente la storia ecclesiale, liturgica e spirituale dei Maroniti." (dalla Prefazione di P. Elias Al Jamhoury OLM, Procuratore e Postulatore)
Angelo Cesi fu uno dei vescovi nominati immediatamente dopo la fine del Concilio di Trento. Ad essi veniva affidato l’impegno prioritario di una riorganizzazione spirituale e materiale delle chiese locali. Il volume di Alessandro Fortunati è un doveroso omaggio al vescovo Cesi, un lavoro che a tutt’oggi mancava nel panorama della bibliografia umbra e che adesso, finalmente, vede la luce andando a colmare una grande lacuna. La pubblicazione coglie a pieno il modus operandi del Cesi ossia la sua strategia pastorale, la sua visione di riforma, il concreto intervento nell’adattare la sua diocesi ai dettami conciliari.
Benedetto XVI è stato veramente un Papa totale. Ricordato la maggior parte delle volte per la storica rinuncia, il successore di Giovanni Paolo II ha invece operato in meno di otto anni di pontificato una trasformazione all'interno della Chiesa. Dalla lotta senza quartiere alla pedofilia, alla nuova era della trasparenza finanziaria fino ai grandi temi quali la denuncia del relativismo. Un pontificato a tutto tondo nel mezzo di una rovinosa crisi economica e valoriale che ha cambiato la fisionomia del mondo.
Molti immaginavano un concilio di dogmi e di condanne. Ma papa S. Giovanni XVIII volle un concilio "pastorale". Lo volle insieme agli oltre duemila vescovi per presentare al mondo una Chiesa capace di Capire "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono" (GS 1). Questo fu possibile perché i padri conciliari agirono come Servi della Parola e Padri nella Fede. In queste pagine si è tentato di descrivere persone e dinamiche, pur sapendo che il vero motore di un concilio ecumenico è lo Spirito Santo (At 15,28).
La pubblicazione annuale dell'Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa quest'anno affronta le problematiche relative alle deposizioni, "abdicazioni", deportazioni e rinunce di papi e antipapi, in più di duemila anni di storia della Chiesa. I lavori hanno preso spunto dall'interrogativo posto dalla recente rinuncia di Joseph Ratzinger: "Papa Emerito" o "Vescovo Emerito di Roma"? Da qui una riflessione storico-giuridica più che mai attuale, da molti richiesta e sicuramente sentita, alla luce dei contributi di noti studiosi come Menniti Ippolito, Prinzivalli, Grohe, Canonici, Fantappiè, Rusconi.
Il libro vuole essere un contributo alla inesausta ricerca sull'affascinante tema del bilinguismo ecclesiastico. Attraverso uno studio storico, l'Autore ripercorre le motivazioni che hanno indotto la Chiesa a scegliere il latino come sua propria lingua e ad adottare, in contesti mutati, la lingua volgare.
Di cosa parla un papa a tavola con i vescovi di un paese che sta visitando? Nonostante lo sviluppo mediatico e la informalità cui ci ha abituati papa Francesco, non è facile saperlo. Non ci sono registrazioni, appunti, trascrizioni. O almeno non nella maggioranza dei casi. Solo in un caso, solo per un Pontefice, o meglio per un santo, abbiamo la preziosa possibilità di rileggere e rivivere alcuni di questi momenti. Lo storico e ineguagliabile archivio sonoro della Radio Vaticana infatti custodisce alcune registrazioni di quei momenti. Brani di discorsi improvvisati da Giovanni Paolo II in ogni parte del mondo dai quali si traggono significative indicazioni su come il Concilio abbia cambiato il senso stesso della comunione tra i vescovi e con il Vicario di Cristo. Brani che raccontano, fin dall'inizio del pontificato, quale fosse l'ecclesiologia di Giovanni Paolo II anche attraverso dei riferimenti non specificamente dottrinali, ma attraverso le pagine della memorie di un vescovo, Wojtyla appunto, che aveva portato la Chiesa polacca a Roma perché nella Chiesa della sua patria c'era da sempre Roma. Polonia semper fidelis, un motto che molti di noi hanno imparato in quello scorcio di anni '70 che, per gli italiani in particolare, erano un'epoca buia. Terrorismo, crisi economica, parole che più di trenta anni dopo sono tornati prepotenti nelle pagine di cronaca.
Francesco, Francesco, Francesco!!!
Quel grido si trasmise dal sagrato di San Pietro alla piazza, dalla piazza alla grande strada che la continua idealmente e da questa al Tevere e dal Tevere ai sette fatali Colli di Roma e al mondo intero. La Sede vacante era finita. Roma riaveva il suo vescovo e la Chiesa il suo papa… Francesco. Il suo nome è Miracolo.
Era il 13 marzo 2013: l'inverno era alla fine.
Rinasce la speranza.
Il volume raccoglie i 45 articoli che l'Autore ha pubblicato sul Giornale dell'Umbria, dall'11 febbraio 2013 (giorno in cui Benedetto XVI annunciò il suo ritiro dal pontificato) fino al 21 settembre 2014. L'Autore vede in questo straordinario evento un vero inizio nella storia della Chiesa e del papato.