All'indomani del 25 luglio 1943, la destituzione di Mussolini venne salutata con forme di distruzione simbolica del regime fascista (abbattimento di busti e statue del duce, cancellazione delle scritte murali, saccheggi delle sedi fasciste, falò purificatori, ecc.). I sette fratelli Cervi, insieme agli antifascisti del loro paese, portarono invece in piazza due bidoni del latte, ricolmi di pastasciutta; proposero, cioè, un banchetto collettivo all'interno del quale, senza distinzioni e gerarchie, una comunità avrebbe ritrovato un nuovo senso della propria identità. Alla fine degli anni Ottanta, si ebbe la felice intuizione di riproporre l'antico gesto dei sette fratelli; nel corso degli anni, la festa della pastasciutta antifascista si è diffusa in tutta Italia, fino a diventare una delle manifestazioni più importanti e conosciute dell'antifascismo italiano.
Il volume raccoglie gli atti di un convegno interdisciplinare, svoltosi a Roma nel 2021, che ha riunito alcuni tra i più noti studiosi di Roma medievale. I contributi, a seguito di un ampio confronto, permettono di delineare le caratteristiche delle strade dell'Urbe medievale: una complessa e peculiare trama viaria che connetteva tra loro palazzi, case, un numero eccezionale di chiese, orti e vigne, mescolati alle antiche rovine o sorti direttamente su di esse, in un'intricata compresenza di testimonianze di una gloria passata ma anche di un vivace presente. Di tale trama, grazie all'analisi dei resti materiali e delle fonti, si analizzano e ricostruiscono da un lato la consistenza fisica e di immagine, dai manti stradali ai fronti delle case, fino agli elementi di 'arredo urbano' più o meno progettato, tra cui gli spolia che attiravano curiosità o anche ammirata celebrazione; dall'altro la vita sociale che per le strade si svolgeva, da alcune tra le più significative cerimonie religiose della cristianità fino agli atti della vita quotidiana.
La storia dell'assistenza alle vittime civili della seconda guerra mondiale in Italia, un tema ancora poco conosciuto, si arricchisce di questo nuovo contributo, che prende le mosse da due importanti novità legislative della fine degli anni Settanta e giunge fino ai giorni nostri. Per la prima volta, in particolare, si studiano gli effetti concreti della riforma sanitaria del 1978 su uno specifico caso di studio, l'ambito ben delimitato - ma assai ampio - delle vittime di guerra. La loro storia si inserisce così in un contesto assai vasto, e decisivo per la storia italiana recente, quali la riforma delle istituzioni e del welfare state tra anni Ottanta e Novanta, e poi ancora - dopo la fine della "Prima Repubblica" - nei primi due decenni del nuovo millennio. Il volume dà voce alle vittime di guerra, alle loro esigenze, ai loro problemi economici, materiali, assistenziali ma spesso anche morali ed emotivi: le ferite aperte dalla seconda guerra mondiale, infatti, per molti italiani e italiane non si sono mai del tutto richiuse. Come lo Stato ha risposto a queste esigenze e problemi negli ultimi decenni è uno dei temi portanti del volume.
Eletto deputato nelle liste della DC nel 1976, Mario Segni si mostrò da subito profondamente contrario agli indirizzi dati da Aldo Moro al partito. Non era solo la strategia del "compromesso storico" a preoccupare il giovane deputato sardo, ma l'intera cultura politica democristiana che egli vedeva ancorata a principi inconciliabili con una razionalizzazione del sistema politico e, più in generale, con le sfide poste dalla società postindustriale. Per rispondere a tali sfide, sul finire del 1978 Segni promuoveva la nascita di una piccola ma combattiva corrente, «Proposta», che si sarebbe rivelata un vero e proprio laboratorio liberal per il nuovo decennio. Esauritasi quell'esperienza, scettico sulla capacità del sistema di autoriformarsi, Segni avrebbe avviato un movimento per la riforma elettorale maggioritaria che, tra il 1991 e il 1993, si sarebbe affermato per via referendaria.
Il volume è frutto della prima giornata di studi dedicata al Magistero di Giovanni Paolo I sulla base dell'acquisizione delle fonti promossa dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I in collaborazione con il Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Università Gregoriana. In questa occasione sono state approfondite le linee maestre del Magistero di Giovanni Paolo I in una prospettiva sostanzialmente nuova data dal recupero e dal riordino delle carte dell'archivio privato di Albino Luciani e dall'edizione critica integrale dei testi e degli interventi del Pontificato. I contributi offrono un riferimento per un'attenta analisi teologico-pastorale, ecumenica, storica ed ecclesiale del Magistero di Giovanni Paolo I, che in tempo breve ha concorso a rafforzare il disegno di una Chiesa conciliare e rimane punto di riferimento nella Chiesa universale.
Prima che il concilio di Trento (1563) lo codificasse rigidamente, nel basso medioevo il matrimonio mantenne a lungo una natura laica, mutevole e versatile, caratterizzata da una grande variabilità di pratiche e modelli. Pare quindi più opportuno parlare di matrimoni al plurale, abbandonando la visione univoca dell'istituto affermatasi solo dopo Trento. Nel volume si farà, pertanto, ampio riferimento non solo ai matrimoni legittimi e codificati, ma anche all'esteso ventaglio di quelli incerti e irregolari, come i matrimoni a tempo, le unioni di fatto, i matrimoni plurimi, le convivenze more uxorio o i rapporti concubinari; si passeranno in rassegna le diverse forme di unioni trasgressive, dal ratto all'adulterio, dai matrimoni finti e simulati sino a quelli violenti e forzati; si rifletterà, infine, sulle forme proibite o a stento tollerate, come i matrimoni interconfessionali, la promiscuità interreligiosa e le unioni con gli esclusi e i marginali.
La strage di Monte Sole - più conosciuta con il nome del comune dove è stato costruito il sacrario, Marzabotto - è l'eccidio più sanguinoso compiuto dai tedeschi in Italia durante l'occupazione nazista del nostro Paese. Tra il 28 settembre e il 5 ottobre del 1944, in un'operazione formalmente presentata come rastrellamento antipartigiano, vennero sterminate intere comunità situate nell'altopiano fra le Valli del Reno e del Setta: furono quasi 800 i civili uccisi, per lo più bambini, donne e anziani. Insieme alla strage di Sant'Anna di Stazzema, quella di Monte Sole è diventata, agli inizi degli anni Duemila, il simbolo di una nuova e singolare stagione giudiziaria relativa agli eccidi nazifascisti compiuti in Italia tra il 1943 e il 1945 che, oltre a rappresentare una importante svolta nella metodologia e nella giurisprudenza, ha fornito preziosi materiali agli storici, consentendo l'acquisizione di documenti e testimonianze inedite. Per quanto tardivo il processo per la strage - celebrato nel 2006 presso il Tribunale militare di La Spezia - ha permesso di individuare, processare e condannare decine di criminali di guerra sottrattisi per oltre sessant'anni alla giustizia.
Delio Cantimori (Russi 1904 - Firenze 1966) è stato uno storico italiano. Ha insegnato alla Scuola Normale Superiore, all'Università di Pisa, in cui si era formato, e in quella di Firenze. Tra le sue opere, oltre a libri fondamentali come Eretici italiani del Cinquecento. Ricerche storiche (1939) e Utopisti e riformatori italiani, 1794-1847. Ricerche storiche (1943), si ricordano diverse raccolte di contributi, tra cui Studi di storia (1959); Storici e storia (1971); Umanesimo e religione nel Rinascimento (1975); Politica e storia contemporanea. Scritti 1927-1942 (1991).
Gastone Manacorda Roma (1916-2001) è stato uno storico italiano, professore di Storia contemporanea all'Università di Catania, all'Università di Napoli "L'Orientale" e alla Sapienza Università di Roma. I suoi principali campi di studio sono stati il socialismo e l'Italia liberale; ne sono derivate opere come Il movimento operaio italiano attraverso i suoi congressi (1953); Il socialismo nella storia d'Italia (1966); Crisi economica e lotta politica in Italia 1892-1896 (1968). Politicamente impegnato nelle file del Partito comunista, è stato direttore di «Società» e «Studi Storici».
Nella storiografia italiana dell'Italia unita sono molti gli autori che hanno lasciato notevoli riflessioni memorialistiche e autobiografiche. La Giunta centrale per gli studi storici intende aprire un cantiere su questo problema, pubblicando una serie di volumi, ciascuno incentrato su uno storico italiano attivo dopo il 1861 e autore, in vari modi, di riflessioni autobiografiche. In primo luogo testi di memorie, narrazioni, ricostruzioni e ricordi ma anche documenti di varia origine e con varia destinazione, nei quali le storiche e gli storici hanno parlato di sé e della propria collocazione nelle vicende del loro tempo, compresi quelli affidati all'oralità e disponibili in registrazioni audiovisive. Gaetano De Sanctis (Roma 1870-1957) è stato uno storico italiano, professore di Storia greca e romana presso le Università di Torino e Roma. Si è occupato di storia dell'antichità con straordinaria competenza in campo archeologico ed epigrafico. è stato presidente dell'Istituto della Enciclopedia Italiana, commissario straordinario per la Giunta centrale degli istituti storici, senatore a vita. Tra le sue opere più importanti: Storia dei Romani, Storia dei Greci, Scritti minori.