Questo volume raccoglie una selezione di messaggi celesti dati ai Figli della Divina Volontà per fornire all’umanità importanti indicazioni sugli avvenimenti che si potranno verificare negli Ultimi Tempi.
L'argomento dell'"aldilà" è trattato in questo saggio con rigore di pensiero e chiarezza teologica: una sintesi avvincente e stimolante offerta agli operatori pastorali e ai cristiani più attenti.
Moltissime visioni della monaca di Dresda sono state confermate dai fatti storici: avvicendamenti politici, la conversione della Russia, l’elezione al soglio papale di Ratzinger, lo strapotere della scienza, l’inquinamento che ci sta uccidendo e la reggenza, che sta per imporsi o si è già imposta, della gerarchia di Satana su questo mondo.
Preparatevi ad essere proiettati in un elenco drammatico di turbamenti della terra, predetti fino quasi al Tremila. Ma soprattutto, preparatevi a fronteggiare i 6666 giorni di buio, ovvero la dominazione sul mondo degli uomini di Satana. Si sono già insediati o stanno per insediarsi?
“Questi Appelli del Cielo non mi appartengono, ma appartengono a ciascuno di voi, che siete la ragione per cui questa Parola viene rivelata all’umanità, al fine di essere messa in pratica” (Luz de María). “Per coloro che li accolgono con Fede e con umiltà, il contenuto di questi Messaggi è un trattato di Spiritualità, di Sapienza Divina e di morale, pertanto ne raccomandiamo la lettura, la meditazione e la prassi” (Juan Abelardo Mata, Vescovo della Diocesi di Estelí, Nicaragua Guevara).
Manuale di escatologia cristiana pensato principalmente per il primo ciclo di studi di teologia.
Oggi sarai con me in Paradiso! Cristo è risorto anche noi risorgeremo! Sì ma come risorgeremo? Cos'è il Paradiso? Dov'è? Come vivremo?
A queste legittime domande cerca di rispondere questo libro.
Lo fa con un linguaggio evocativo e al tempo stesso teologicamente preciso, ma non specialistico da tratta escatologico. Espone in maniera piana una compiuta riflessione sul Paradiso, a partire dal libro del Nuovo Testamento che più diffusamente ne parla: l'Apocalisse e dalla sua affermazione centrale, il Paradiso è Cristo!
Particolarità del saggio è il riferimento alle esperienze dei santi: chi meglio di loro, teologi per eccellenza, può parlare del paradiso? Fra tutti i santi spicca poi la singolarità di Maria, nella quale tutto si è già compiuto; Ella è in Paradiso, ma si manifesta a noi tutti.
Simone Giusi è Vescovo di Livorno, catecheta e saggista. Tra i suoi saggi si può ricordare: "Solo l'Amore salva" ed. Paoline e su temi prettamente escatologici il libro: "Corri tempo si avvicina la festa", ed. Pharus.
È possibile conoscere Dio e credere in Lui? È possibile distinguere il Dio vero dagli idoli che, sotto mille volti, si spacciano per Lui? È possibile riconoscere l’autenticità di un messaggio divino? E, se sì, come? E, infine, è possibile riconoscere il volto enigmatico, suadente e beffardo, dell’Anticristo?
Il volume parte da una ricostruzione storica del culto a san Giuseppe come patrono dei morenti, riprendendo tutta la tematica teologica legata all'evento della morte dell'uomo dal punto di vista cristiano (la cosiddetta escatologia o, nel linguaggio teologico-catechistico, i Novissimi). Vengono poi approfonditi i quattro temi classici dei Novissimi ossia: morte, giudizio, inferno e paradiso, letti sotto la lente del rapporto tra escatologia e santità. Nella società occidentale del Novecento si è determinata una dimenticanza della prospettiva della vita «per sempre» o della «vita eterna». Fenomeno che è coinciso con la strategia (consapevole o meno) della censura civile dell'evento della morte. Cosa succede poi nel cosiddetto «tempo intermedio», cioè tra la morte e la risurrezione? Anche questo tema viene approfondito nel volume insieme all'esame biblico dei due possibili esiti della libertà umana: il fallimento o la beatitudine, l'inferno o il paradiso, la dannazione o la salvezza.
Santa Caterina da Genova, grande mistica del XV secolo, è ricordata non solo per le sue opere di misericordia verso i poveri e gli ammalati, ma anche per il suo Trattato del Purgatorio, frutto di ciò che lei stessa visse e provò nel suo cammino mistico. La vita di Caterina da Genova fu infatti lo specchio di ciò che descrisse nel suo trattato sul purgatorio, che ebbe modo di osservare in profondità perché lo sperimentò in se stessa in tutta la sua dolorosa realtà. Ciò che scrisse delle povere anime ci mostra un aspetto essenziale della loro condizione: da una parte sono compenetrate da un ardentissimo amore di Dio, dall’altra provano un grande dolore per la propria imperfezione. Così l’amore nelle povere anime è nel contempo “fuoco” della beatitudine e “fuoco” di tormentato dolore ed è attraverso questo fuoco che avviene la loro purificazione.
La riflessione sull'escatologia cristiana - ossia l'intelligenza credente della destinazione umana - sembra essere giunta oggi a un momento di paralisi, stretta com'è in un gioco di pesi e contrappesi che insiste sulla contrazione schematica nei riguardi della morte e del giudizio. E la paralisi non si scioglie decidendo di dare più peso alla misericordia invece che alla condanna, all'amore invece che alla giustizia. Servono piuttosto l'umiltà e la generosità di un appassionato confronto con la rivelazione definitiva di Cristo, con la sua apertura alla ricchezza della parola di Dio che la istruisce, provocandoci ad accoglierne i salutari paradossi senza avere bisogno di mettere fra parentesi la tradizione dogmatica. Dialogando in questa direzione con la tradizione vivente della Chiesa, i tre autori del volume - un biblista come Franco Manzi e due teologi come Pierangelo Sequeri e Davide Bonazzoli - si concentrano sulla «vita del mondo che verrà» annunciata dall'ultima frase del Credo, partendo dalla domanda su come la creatura che Dio ha messo al mondo rimane 'vivente', secondo la pienezza di ciò che significa essere umani. E ci portano ad affacciarci su scenari interessanti in cui la vita terrena può essere interpretata come iniziazione alla destinazione eterna che rimane vita a tutti gli effetti, e il giudizio, lungi dall'essere visto come un verdetto dispotico, mostra invece una componente relazionale, nello stile proprio di Gesù, nel rapporto agapico tra il Risorto e l''io-anima' dotato di coscienza, volontà e sensibilità.
L'immortalità dell'anima e la risurrezione dei corpi, il giudizio universale e quello individuale, l'inferno e il paradiso sono i temi ricorrenti nei saggi raccolti nel volume, dedicati alle tematiche escatologiche nell'iconografia medievale. Il principale argomento della trattazione è tuttavia la morte, considerata sia nella sua portata analogica - la riflessione cristiana ha conosciuto da sempre differenti accezioni e livelli - che in quella dialettica, che coglie della morte un volto positivo e uno negativo. Prefazione di Severino Dianich. Con un saggio in collaborazione con Agnese Maria Fortuna.
«Scrivo non per i miei, ma per le estreme generazioni future, per voi esseri umani che verrete...».
Così parlava Enoch, il settimo della discendenza di Adamo che, dopo una vita durata 365 anni, è salito al Cielo ancora vivente. Dalla notte dei tempi egli ha indicato all’umanità una strada luminosa da percorrere. Enoch è risalito alle cause del male e grandi sono state le sue sofferenze per la malvagità umana e le sue esortazioni a coltivare il bene e la saggezza.
Tutti i suoi scritti, che sono stati qui riportati affiancati dall’'interpretazione di Pincherle, furono ritrovati e raccolti nel tempo precedente la nascita di Cristo. Non riconosciuti dalla Chiesa e ignorati nella raccolta del Vecchio Testamento, oggi sono pubblicati in tutto il mondo. Oltre a darci una illuminante panoramica della straordinaria civiltà che in quei tempi fioriva sulla Terra, questi scritti offrono chiare spiegazioni sull'’inizio del peccato, sulla caduta degli angeli, sull’'intervento degli arcangeli sul futuro dell'’umanità, sull’'apocalisse e sull'’arrivo del Messia e del regno di Dio in Terra.
«In ogni periodo di crisi della storia umana, quando la morale è disprezzata e la malvagità impera dovunque, si invoca un aiuto divino che farà prevalere la sua suprema giustizia contro tutte le opposizioni diaboliche e materialistiche della giustizia terrena».