Il volume trova origine in una precedente opera dei due autori, i "Lineamenti di diritto dell'Unione europea", avviata nel 2008 e destinata a proseguire il suo autonomo percorso, sempre per i tipi della Giappichelli Editore. Se i "Lineamenti" conservano l'originario intento di fornire uno strumento, a fini essenzialmente didattici, per lo studio dei principali profili del sistema giuridico-istituzionale dell'Unione europea (istituzioni, fonti, tutela giurisdizionale dei diritti), il presente e ben più ampio volume ha l'ambizione di rappresentare un'opera manualistica tendenzialmente completa, destinata a consentire una lettura di quei profili anche alla luce delle competenze materiali dell'Unione e delle concrete realizzazioni in cui esse si sono tradotte. Nelle sei Parti in cui essa è suddivisa, vengono infatti illustrati tanto i diversi aspetti in cui si articola l'assetto istituzionale, normativo e giurisdizionale dell'Unione, quanto gli specifici ambiti di attività nei quali le sue istituzioni sono chiamate ad esercitare le loro competenze. La ragione di questa ben più impegnativa impresa risiede essenzialmente nella convinzione che fosse ormai non più procrastinabile il momento di integrare l'offerta editoriale italiana, al pari di quanto avviene da tempo in altri Paesi, con una trattazione tendenzialmente completa, e al tempo stesso condensata all'interno di un unico volume, della dimensione giuridica del processo d'integrazione europea. Scelta, questa, che ha ovviamente costretto gli autori a uno sforzo supplementare per contenere quanto più possibile le dimensioni dell'opera senza tuttavia compromettere la qualità e la completezza della trattazione e la comprensione del senso e della portata delle concrete realizzazioni del processo d'integrazione.
La didattica sta vivendo una nuova centralità: le trasformazioni del contesto socio-culturale, il protagonismo dei media digitali, i nuovi stili e ritmi di apprendimento dei più giovani, le esigenze di aggiornamento nelle professioni ne spiegano le ragioni. Questa centralità trova conferma nei nuovi paradigmi e linee di ricerca (neurodidattica, enattivismo, semplessità), tutti accomunati dall'importanza dell'insegnante, della sua guidance nel contesto della classe. Il manuale vuole rendere conto dello scenario che ne deriva, segnato dalla consapevolezza del valore della didattica come sapere professionale, dei processi di trasposizione e regolazione, della pratica riflessiva nella formazione e nello sviluppo professionale, del ruolo che le tecnologie giocano al riguardo. Infine, una ricca selezione di contenuti digitali disponiblii online ne costituisce la funzionale estensione.
Il libro nasce dal desiderio di concentrarsi sulla scrittura del quotidiano mediale, o meglio, sulle scritture, che rappresentano allo stesso tempo il "grande problema" del digitale (spesso metafora di corpi inermi, di una comunicazione ossessiva...) e "la sua soluzione" (cioè competenze di produzione di senso, di creatività, di nuove professioni...). Il volume si sviluppa con un approccio che va dal livello del "sacro" transdisciplinare (dall'antropologia dei media alla psicologia e alla filosofia del web), a quello del "profano" dei comportamenti dell'utente post-moderno, che sovente si serve dei media in modo (apparentemente?) poco significativo. Il testo offre sia taluni spunti teorici sulla natura dello scritto mediale, sia un quadro concreto (orientato al saper fare) di pratiche formative e didattiche dedicate alle scuole, per favorire sia lo sviluppo delle competenze tecnologiche utili al saper scrivere con i media sia l'acquisizione di una consapevolezza matura delle potenzialità dei linguaggi mediali. Presentazione di Ambrogio Artoni.
Tra i radiologi si dice che trovare un tumore in una mammografia è come trovare una palla di neve in una tormenta. Umorismo nero tra medici che illustra le difficoltà di trovare segnali (palle di neve) entro un ambiente pieno di segnali disturbanti (tormenta). I medici affrontano problemi simili ogni giorno quando vagliano montagne di dati provenienti dagli esami del sangue, dai raggi X o dall'infinita lista dei sintomi dei pazienti. Ammettiamolo, le diagnosi sono spesso soltanto fondate congetture e le prognosi sono ancora meno certe. C'è una significativa quota di incertezza nella pratica medica quotidiana che dà luogo a confusione e a complicazioni potenzialmente letali. Questo libro è un'indagine sui molti aspetti dell'incertezza nella medicina moderna con l'obiettivo di dare al lettore un'idea delle sfide che si incontrano in tutti i campi della medicina, dal cancro alle patologie cardiovascolari, alle malattie infettive e altro ancora, con l'idea di fondo che riconoscendo piuttosto che negando l'incertezza si possono prendere decisioni migliori sulla salute delle persone. La medicina può fallire - qualche volta spettacolarmente - quando pazienti e dottori ripongono troppa fede nella tecnologia medica moderna. Questo libro ci rende al contempo più umili e più in grado di padroneggiare il lavoro clinico, togliendo i veli all'oscurità che permea la teoria e la pratica della medicina moderna. È dunque una lettura essenziale per medici e pazienti. Steven Hatch è professore di medicina all'Università del Massachusetts Medical School. Lavora nella divisione di malattie infe
Il metodo e le idee di Maria Montessori non sono qualcosa del diciannovesimo secolo, qualcosa di vecchio e polveroso. E la poca tecnologia presente nelle sue scuole non è dovuta a un ripiegamento sul passato. Facendosi guidare da chi ha approfondito le idee montessoriane scopriremo invece che tutto quello che si fa in quelle scuole, tutti i materiali apparentemente arretrati che vi si usano hanno solidissime basi scientifiche. Maria Montessori infatti, che era un medico e una scienziata sperimentale, era arrivata a scoperte sul funzionamento del cervello del bambino che oggi gli scienziati stanno confermando. Ed è su queste basi che si fonda l'approccio montessoriano alle tecnologie nei periodi fondamentali per lo sviluppo della personalità dei nostri bambini, approccio che li prepara per un mondo in cui le tecnologie saranno sempre più pervasive. Vedremo infine come il progetto Montessori permetta di inglobare le nuove tecnologie nel lavoro educativo in maniera tale che aiutino e non siano d'intralcio allo o dei nostri abitanti del futuro. Prefazione di Grazia H. Fresco.
Contributi di Paolo Carnevale, Alfonso Celotto, Carlo Colapietro, Franco Modugno, Francesco Rimoli, Marco Ruotolo, Giovanni Serges, Massimo Siclari.
L'equità è un concetto polisemico, allude all'idea dell'uguaglianza e dell'equilibrio che devono regnare nel mondo degli uomini. Questo lavoro prosegue un itinerario di conferenze e laboratori, giunto alla sua quarta edizione, che ha avuto come obiettivo la ricerca dell'ottimizzazione dell'esercizio pratico della giustizia, in particolare di quei criteri che, nei moderni ordinamenti sociali, possano renderla umanamente efficace e orizzonte perseguibile di bene comune. L'obiettivo primario è quello di evitare, attraverso pratiche concrete di epikéia, e cioè di duttilità, che il summum ius si qualifichi come stimma iniuria, così da promuovere un'idea di giustizia sempre più lontana dal mero legalismo, e più vicina alla tutela delle relazioni positive e costruttive, parte attiva di una società dove ognuno si senta valorizzato, incoraggiato e incluso. Gli autori lo ritengono un vero antidoto, valido in ogni tempo, per motivare i giovani a dedicarsi con passione, energia e impegno a coltivare la straordinaria risorsa delle relazioni umane.
All'interno della psicologia sociale, la psicologia giuridica e criminologica sono discipline che si sono affermate in modo crescente e radicato ormai da anni, sia nel panorama accademico che nel territorio sociale e, in questi contesti, un numero sempre maggiore di operatori si trovano impegnati a gestire casi che richiedono un continuo aggiornamento normativo e metodologico. Questo testo non ha la pretesa di rappresentare un manuale onnicomprensivo sui temi giuridico-criminologici, tuttavia si pone all'attenzione di chi è in formazione, così come di chi già opera sul campo, come interessante aggiornamento rispetto a tematiche attuali, di ambito civile e penale, che riportano l'attenzione scientifica, giudiziaria e clinica, su argomenti attuali ed estremamente controversi quali l'alienazione parentale, la rilevazione e rivelazione nei casi di abuso su minore, l'omogenitorialità, la disforia di genere, il femminicidio, il figlicidio, ecc. Il volume risulta particolarmente indicato per lo studio e l'approfondimento di laureandi e laureati in psicologia, giurisprudenza, medicina e chirurgia, sociologia, scienze dell'educazione, scienze del servizio sociale e scienze della comunicazione che sono intenzionati a comprendere operativamente i diversi ambiti applicativi della psicologia giuridica e criminologica. Il taglio prettamente manualistico fa sì che questo contributo rappresenti anche un utile strumento di aggiornamento per figure professionali dei vari settori giuridico, sociali e sanitari, dal momento che le diverse tematiche vengono trattate approfondendo le relative metodologie tecniche, necessarie allo sviluppo di competenze adeguate all'attività e alla consulenza nei diversi ambiti della psicologia giuridica e criminologica.
Le questioni ecologiche occupano uno spazio centrale nell'esperienza e nell'immaginario della contemporaneità. L'ecologia è divenuta una struttura di senso, rispetto alla quale individui e società orientano i propri valori e costruiscono le proprie rappresentazioni. In tale contesto, la letteratura ha un ruolo essenziale: l'idea di ambiente e le forme di relazione tra uomo e natura, infatti, sono state fissate specialmente attraverso i testi letterari. In un duplice senso: da un lato, il discorso ecologico ha adottato costruzioni tipicamente narrative; dall'altro, la letteratura ha trovato nell'ecologia argomenti attuali (per esempio, il dilagare dei rifiuti o la contaminazione tra paesaggi urbani e naturali nelle aree periferiche delle grandi città) ed elementi per rinnovare temi classici (la ricerca di un'armonia con la natura o, all'opposto, il timore di una prossima apocalisse). Il volume interpreta la relazione tra la tematica ambientale e i dispositivi formali che la modellano, mettendo a confronto le prospettive ecologiche presenti in opere rappresentative della letteratura mondiale e l'idea di natura ereditata dalla tradizione.
I quotidiani sono ancora un modello di lingua scritta per gli italiani di oggi? Come è cambiata la scrittura dei giornali negli ultimi vent'anni? Come sono scritti e come vanno letti gli articoli di un giornale? Il volume risponde a queste domande ripercorrendo la storia linguistica dei giornali italiani dall'Ottocento a oggi, e offre ai lettori non specialisti un'agile guida alle tecniche della scrittura giornalistica, con esempi di analisi di testi. La nuova edizione aggiorna ampiamente i capitoli dedicati ai giornali in rete e presenta inoltre una riflessione sull'etica dell'italiano giornalistico al tempo della cosiddetta post-verità.