Libro ricco di approfondimenti scritturistici, teologici, ed ecclesiali, corredato da un ricco apparato di note bibliografiche, e uno di quei testi di spiritualita che fanno sostare" con gioia in contemplazione delle Beatitudini. "
L'obiettivo centrale di quest'opera è mettere in luce lo sviluppo della dottrina conciliare sulla direzione spirituale nel periodo postconciliare. Punto di partenza sono stati i documenti del Concilio Vaticano II, proseguendo con quelli magisteriali per approdare alle ultime tre esortazioni apostoliche post-sinodali: Christfideles laici, Pastores dabo vobis e Vita Consecrata. Dai documenti emerge che la Chiesa si preoccupa della direzione spirituale in connessione con i temi della cura delle vocazioni, della formazione iniziale e permanente, della preparazione specifica dei direttori spirituali.
Nello spazio geo-politico mediterraneo della Corona catalano-aragonese, tra il Due e Quattrocento, opera una folta schiera di esponenti francescani. È un'autentica élite itinerante che contribuisce alla costruzione e al rafforzamento di quella comunità politica, divenendo parte integrante della sua classe dirigente. Gli esponenti del francescanesimo che si muovono tra Valencia e Palermo sviluppano un arsenale lessicale con il quale forgiano una serie di discorsi comunitari definenti paradigmi etico-politici, economici e identitari di notevole interesse. Con le loro parole essi costruiscono valori, norme e istituzioni. Il tutto a partire da un patrimonio linguistico e valoriale che rinvia direttamente al «codice francescano» costituito da parole-chiave quali paupertas, caritas, humilitas. Nei loro discorsi affrontano nodi centrali del «farsi comunitario»: l'inclusività e l'appartenenza, l'esclusione e il riconoscimento, la legittimità e l'agibilità del mercato delle merci e del denaro.
Destinatari
Studenti e studiosi del francescanesimo
Autore
PAOLO EVANGELISTI, laureato in storia presso l'Università di Trieste, partecipa dal 2000 a gruppi e programmi di ricerca interuniversitari. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo «Fidenzio da Padova e la letteratura crociato-missionaria minoritica. Strategie e modelli francescani per il dominio (XIII-XV secolo)», Bologna 1998.
Attraverso la biografia del ministro generale Federico Lauro Barbarico da Venezia (1718-1801) viene tracciata la storia dell'Ordine francescano conventuale nel corso del Settecento Attraverso la biografia di p. Federico Lauro Barbarico, l'Autore costruisce un grande affresco della storia culturale politica e religiosa in cui ebbe a vivere il protagonista nel corso del XVIII secolo. Una storia tracciata tra i due poli: quello con cui si apre il secolo con la dottrina giurisdizionalista statale che sottoponeva a stretto controllo la vita religiosa e, quello con cui si chiude il secolo, con i grandi mutamenti politici e culturali legati alla rivoluzione francese.
Il volume presenta i risultati di un'indagine sociologica condotta su un campione di circa 600 preti in attivita nella regione ecclesiastica del Triveneto.
Corso di formazione permanente rivolto ai sacerdoti, promosso dalla Congregazione per il Clero e realizzato mediante video-conferenze via internet.
La vita e il ministero del prete mostrano oggi un volto nuovo: spesso il sacerdote si trova a sperimentare e a testimoniare la fede in forme di radicalità diverse da quelle del passato. Riflettendo, in prima persona, su questo vissuto del presbitero, Severino Pagani illumina il percorso di maturazione che ogni sacerdote oggi è chiamato a intraprendere nella fedeltà al suo Signore. In questa lettura affiorano motivi di consolazione e nuove domande. Tutto conduce verso un itinerario non ingenuo di semplificazione: diventare semplici è un traguardo avanzato della vita spirituale. Il semplice è colui che attraversa la complessità con animo umile e intelligenza vigile; ricerca la verità e vive nel cuore la pace: il suo animo sereno riesce a sostenere la distanza che lo separa da ciò che è diverso da sé, dai suoi progetti, dalle sue aspettative. Non è un debole, o un uomo senza identità, ma un credente saldamente poggiato sulla fedeltà di Dio. In questo cammino, il sacerdote si alimenta alla fonte di un’intensa vita spirituale e di una preghiera che è abbandono e riconoscenza a Dio. Il suo ministero è un permanere nella fede, un continuo operare nella carità concreta tra la gente. Il suo stile è il desiderio sincero della comunione. Il prete di oggi, come quello di sempre, ricerca la gloria di Dio, innanzitutto, la sua santità personale e quella del popolo che gli è stato affidato.
Sono molti i preti che oggi, nelle nostre comunità, vivono così. E la lettura di questo libro invita sacerdoti e laici a riscoprire nel ministero presbiterale il senso di un’esperienza di fede e di dedizione pastorale tutt’altro che ordinaria: una testimonianza autentica, capace di infondere nuova linfa nel corpo vivo della comunità cristiana.
Severino Pagani è sacerdote della diocesi di Milano dal 1976. Nel suo ministero, oltre all'insegnamento di materie antropologiche e spirituali, si è sempre occupato del mondo giovanile nei vari contesti della vita ecclesiale, curando in modo particolare il discernimento vocazionale dei giovani. Docente di Filosofia e Rettore per diversi anni nel biennio teologico del Seminario arcivescovile di Milano, attualmente è Delegato arcivescovile per la Pastorale giovanile nella sua diocesi. Tra le sue pubblicazioni: L'accompagnamento spirituale dei giovani (Milano1996); Vogliamo vedere Gesù (Milano 2001); Farò la Pasqua da te (Milano 2003); Cerco il tuo volto (Milano 2003); Le parole dell’amore (Milano 2004); Il Dio che nasce (Milano 2004). Collabora inoltre a diverse riviste, tra cui «La Rivista del Clero Italiano», edita da Vita e Pensiero.
Nato dall’esperienza “sul campo”, il volume accompagna il lettore lungo un percorso di progressiva messa a fuoco di che cosa significa fare formazione, ovvero educare alla responsabilità e insieme alla libertà. L’autore introduce alla relazionalità come caratteristica costitutiva dell’uomo, mette a fuoco gli elementi principali di una buona formazione, individua nell’apprendimento cooperativo il metodo e il valore della formazione, per poi passare ad esemplificare alcuni ambiti che ne costituiscono il contesto. Egli quindi procede mostrando come il nucleo profondo di ogni buona formazione debba condurre alla conoscenza di sé e degli altri anche aprendosi alla trascendenza: la dimenticanza del cosiddetto “fattore umano” è infatti in gran parte dovuta alla dimenticanza di Dio. Il testo si chiude con alcune “storie di formazione”, testimonianze di persone note e meno note.
Sommario
Introduzione. 1. Diversi ma insieme. 2. Fare formazione. 3. Lavorare insieme. 4. Il lavoro di rete. 5. Valorizzare il «capitale umano». 6. Conoscere sé, gli altri, l’Altro. 7. Storie di formazione. 8. Riferimenti culturali. Per concludere: un tributo.
Note sull'autore
Elio Meloni, pedagogista e formatore, lavora alla Facoltà di scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e svolge formazione e consulenza per università, enti locali, scuole, aziende, agenzie educative e formative del privato sociale. È membro dell’associazione di volontariato Mondo di Comunità e Famiglia. Con le EDB ha pubblicato: Vivere con la porta aperta, 21999, in collaborazione con B. Volpi, e Costruire l’uomo, 2004, in collaborazione con V. Mariani.
Il volume presenta gli atti del seminario di studio «La figura del prete» (Roma, 17-18.6.2005), volto a dar conto della comprensione della figura del presbitero nella sua attualità storica e culturale. La prospettiva è anche quella di guardare al futuro, al fine di interpretare l’evoluzione che il ministero presbiterale sta compiendo in questi anni in Italia. Qual è la figura del prete in questa Chiesa italiana sospinta a rinnovarsi, a scegliere i modi più adeguati per svolgere il proprio ministero in una società profondamente cambiata?
L’esercizio del ministero del prete e particolarmente del parroco si articola oggi su tre diversi ‘livelli’: quello personale-quotidiano (il prete, la sua attività, le sue condizioni di vita, la sua spiritualità), quello istituzionale (il prete nella Chiesa, nella comunione col presbiterio, nel legame con il vescovo, nella pastorale integrata), quello socio-culturale (il prete in rapporto alla società e alla cultura odierne).
In un mondo dai tratti secolarizzati che pur manifesta una ricerca religiosa, in una società segnata dall’indifferenza che tuttavia pone al centro di molti dibattiti la religione, solo l’intreccio dei tre ‘livelli’ può consentire di tradurre in opportunità le obiettive difficoltà della situazione, superando l’intimismo, la rassegnazione, la riduzione della Chiesa a un piccolo gruppo, la cura elitaria del ‘vicini’.
Sommario
Introduzione (G. Ambrosio). Il profilo del prete nella cultura contemporanea (U. Folena). Il ruolo del prete nelle trasformazioni delle istituzioni e delle organizzazioni religiose. Temi di un’analisi sociologica (L. Diotallevi). I preti secondo i mass-media (D.-E. Viganò). Il prete nella Chiesa italiana della seconda metà del Novecento (A. Riccardi). Conclusioni (G. Ambrosio).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato con EDB: L’Europa sfida e problema per i cattolici. II Forum del Progetto Culturale, 2000; Libertà della fede e mutamenti culturali. III Forum del Progetto Culturale, 2001; Il futuro dell’uomo. Fede cristiana e antropologia. IV Forum del Progetto Culturale, 2002; Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro. V Forum del Progetto Culturale, 2003; Ripensare la parrocchia, 2004; A quarant’anni dal Concilio, 2005; assieme all’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI: Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione, 2003.