Quali sono le ragioni per poter dire che nella Chiesa "l'autorità è servizio"? A partire dal fondamento cristologico e pneumatologico è importante la ricostruzione di alcune figure storiche nevralgiche, quali il passaggio dall'età apostolica alla seconda generazione cristiana, il tempo medievale e il contributo del Vaticano II. Nell'auspicio di un "potere sanato" si riaffermano ad un tempo l'irrinunciabilità del potere e la necessità di una costante e vigile riforma delle sue attuazioni.
Monte Sole è una collina dell'appennino Bolognese, nota per la più grande strage perpetrata dalle truppe tedesche nell'Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale: tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 muoiono circa ottocento persone in diverse località distribuite su quella montagna. L'eccidio è passato però alla storia come l'eccidio di Marzabotto, per il luogo in cui dal 1945 si è svolta la celebrazione di ricordo annuale. Solo dal 1975 si è iniziato a parlare di Monte Sole, in particolare per impulso delle comunità cristiane che hanno scelto di risalire alle disabitate località del massacro e di ripulire le rovine delle chiese. Il libro affronta la strage da punto di vista, finora poco approfondito: quello ecclesiale. Attraverso un minuzioso e paziente esame delle fonti reperibili, dopo un lungo silenzio su quelle vicende, si è passati ad una riscoperta che ha riconosciuto in quei luoghi un "santuario" per il nuovo millennio. Il percorso di analisi permette di rileggere in modo fecondo la storia della diocesi all'interno delle vicende italiane dal dopoguerra alla fine del millennio. Nello stesso tempo la riscoperta di quella realtà così tragica fa emergere domande che conducono a rileggere questioni storiche e teologiche preziose per comprendere gli appelli dell'oggi.
Se l'uomo è la prima e fondamentale via della Chiesa, tracciata da Cristo stesso con la sua venuta nel mondo e con il suo sacrificio per la redenzione e la salvezza di tutti, è chiaro che la Chiesa nel suo insieme non può che riservare all'uomo un'attenzione tutta speciale, nell'andare incontro alle sue istanze e ai suoi bisogni, per un'esistenza realizzata e piena. Ma con l'avvertenza che la credibilità di questa testimonianza nel servizio passa, prima di tutto, da ciò che si è: ossia non solo da quanto uno dona, ma anche da quello che uno tiene per sé. Da qui la calda esortazione del papa ad assumere un abito interiore ed esteriore di sobrietà, semplicità e soprattutto povertà, testimoni in questo del Cristo povero, sollecito e generoso verso i poveri e gli ultimi.
Le attuali esigenze di conversione e rinnovamento costituiscono solo l'epilogo di una lunga storia della comunità ecclesiale che è storia della sua riforma, espressione di una insopprimibile esigenza dettata dall'evangelizzazione. In linea con una ermeneutica della continuità, il presente della vita ecclesiale avverte con forza l'urgenza di darsi "nuova forma". Come indica a chiare lettere il titolo Riforme nella Chiesa, riforma della Chiesa, il volume mira a mantenere un legame tra l'Ecclesia semper reformanda e l'Ecclesia semper purificanda, nella consapevolezza che non sono sufficienti interventi parziali o meramente strutturali, se non partono e tendono all'anima del rin novamento. Muovendo da un esame della realtà sociale, i contributi si interrogano prima circa i cambiamenti sociali e i suoi influssi sulla vita e sulla missione della Chiesa, intendendo presentare l'idea teologica di riforma. L'attenzione si trasferisce, poi, su alcuni sistemi giuridici a base religiosa, per verificare se e in che modo anche in essi, come nella Chiesa cattolica, siano presenti istanze riformatrici. Sullo sfondo di una possibile rinnovata sinodalità ecclesiale, e tenuto conto che il diritto della Chiesa continua a svolgere una funzione propulsiva di riforma, viene quindi proposta una verifica dell'ermeneutica della continuità nell'ambito del matrimonio, della famiglia e dei processi per la dichiarazione di nullità matrimoniali. Dall'ascolto e dall'esperienza delle giovani Chiese possono sorgere interpellanze riformatrici. Così è stato in passato, così è oggi. Dunque, la domanda finale e fontale del volume punta a esplorare le condizioni e le modalità del diritto missionario, quale contributo specifico per la riforma della e nella Chiesa.
Il volume raccoglie le riflessioni dell'autore, nunzio apostolico in Germania, sul tema "Un nuovo dinamismo sinodale". Articolate in quattro parti esse affrontano la sinodalità nella Chiesa Cattolica con una attenzione al suo sviluppo attraverso i Concili ecumenici e alla natura del Sinodo dei Vescovi. Il volume è chiuso da alcune proposte per un ulteriore sviluppo del Sinodo quale espressione di un rinnovato dinamismo.
Il volume presenta un breve itinerario in 4 passaggi sul "dispositivo di blocco", che è stato introdotto nel magistero cattolico per proteggere la Chiesa da ogni possibile dinamica, confermando la sua autorità mediante una "negazione di autorità". Tale "dispositivo" però induce la Chiesa ad una progressiva autoreferenzialità, cui ha reagito prima il Concilio Vaticano II e ora papa Francesco, con il suo magistero "in uscita". «Andrea Grillo ha scelto un'immagine particolare per orientare la riflessione di queste pagine, quella della differenza tra un museo e un giardino. Si tratta di ambienti diversi, con vocazioni o finalità diverse: il museo conserva e protegge reperti rari, testimonianze di epoche perdute e documenti preziosi per riuscire a riscostruire una rappresentazione di quel che è stato e che non è più...L'immagine è di aiuto per comprendere il tema di queste pagine, che invitano anzitutto a riconoscere nella Chiesa cattolica una realtà viva e perciò bisognosa di essere curata come un giardino e non come un museo» (Giovanni Grandi).
Antonio Ruccia, conquistato dall'esempio di don Tonino Bello, vuole una Chiesa che sconfigge le sonnolenze e combatte le dis-missioni di persone e di comunità. Non si può mai dire: «La Missione è finita». Abbiamo bisogno di persone affascinate da Gesù, missionari senza confini. Abbiamo bisogno di una Chiesa «estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé», a cui papa Francesco ha aggiunto: «contempl-attiva, innamorata di Dio e appassionata dell'uomo», riprendendo proprio le parole di Tonino Bello. È la proposta di una nuova pastorale per tutti i cristiani, espressa con un linguaggio provocatorio, spiazzante, che costringe a riflettere e non permette alcun «non tocca a me!». Le parole di don Ruccia vanno di pari passo con quelle di don Tonino Bello, scelte dagli interventi più illuminanti, provocanti e pungenti - ma anche appassionati e gonfi di tenerezza - del vescovo salentino.
Questo libro propone una piccola, ma autentica, esperienza di Chiesa sinodale attraverso le relazioni, gli interventi dei partecipanti e i contenuti dei laboratori della terza edizione delle Giornate di studio dedicate a diaconia, ministerialità e corresponsabilità. Proprio nella Chiesa sinodale uomini e donne possono scoprire, esprimere e far crescere la propria specifica identità, mai svincolabile da una relazione di reciprocità che si traduce anche in responsabilità e apporti condivisi e rafforzati da un sincero desiderio di comunione.
Come rispondere agli slogan che oggi, in nome dello Spirito del Concilio Vaticano II, intendono cambiare la dottrina di sempre della Chiesa.
Nella Chiesa di oggi si respira aria di crisi, smarrimento e incertezza. Il cosiddetto “Spirito del Concilio” viene spesso utilizzato per imporre cambiamenti arbitrari nella liturgia, nella morale, nella teologia e nella pastorale. L’eccessivo adeguamento al mondo ha svuotato i seminari e diradato le presenze a Messa, ha accresciuto l’opera di scristianizzazione e allontanato dalla vita della Chiesa proprio quel laicato che il Vaticano II voleva valorizzare. Eppure il pensiero ampiamente diffuso è che in questi cinquant’anni, se non si sono ottenuti i risultati sperati, è perché non si è avuto il coraggio di applicare davvero il Concilio e di andare oltre esso, magari con un Vaticano III. Questo agile prontuario presenta argomenti e aneddoti posti in ordine alfabetico e offre così gli strumenti per ribattere agli slogan oggi in voga e opporre a ognuno di essi il nostro vibrato “adesso basta”.
Quale sguardo ha avuto Gesù verso le donne? Qual è stata la considerazione della donna nella storia della chiesa? Quale visione in proposito ha espresso il magistero dal Vaticano II ad oggi, e quale ruolo la donna può avere nella vita della chiesa? E come vedono, le donne, la realtà ecclesiale, che opinione hanno circa la loro presenza, come valutano il posto oggi loro riservato? Ne discutono quattro teologhe o esperte del problema femminile nella chiesa. Fa loro eco il curatore, che discute la possibilità e le condizioni di una ministerialità specifica della donna nel futuro della chiesa, tale da includere anche l’accesso a ruoli direzionali di primaria importanza, quale il cardinalato, come hanno auspicato già i cardinali Ratzinger e Tobin. Per una chiesa anche al femminile appare però indispensabile un vero cambiamento, di carattere antropologico ed ecclesiologico, nella formazione del clero così come nella mentalità e nelle relazioni tra i membri della chiesa.
Destinatari
Tutti.
Autore
Michele CASSESE, già docente di storia moderna all’Università di Trieste (1991-2012), è professore di storia delle chiese cristiane e di spiritualità ecumenica presso l’Istituto di studi ecumenici di Venezia. Ha pubblicato lavori sulla Riforma e il pietismo, la liturgia anglicana, la donna nella storia del protestantesimo, donne di potere nei secoli XV-XVI, vescovi e politiche di riforma nella chiesa cattolica. Si segnala anche il suo intervento su La missione evangelizzatrice della Chiesa nella comunità parrocchiale, in «Rassegna di teologia», 58 (1/2017).
La città rappresenta l’àmbito per il necessario rinnovamento della Chiesa e della pastorale in senso missionario. L’àmbito in cui vivere una fede che sappia misurarsi con la concretezza quotidiana e dove operare per l’umanizzazione del mondo, tenendo fermi due poli di ascolto e di riferimento: la Parola di Dio e la voce, meglio, le voci della città. Nella città confluiscono, e in essa anche nascono, molte sfide che oggi il mondo si trova ad affrontare, ponendo in modo nuovo la questione dell’uomo e del suo destino. Osserva il prof. Antonio Maria Baggio in Prefazione, che «il risanamento di una città comincia dal risanamento dei rapporti tra le persone», il suo stato di salute dipende «da coloro che ne hanno cura: non si tratta dei governanti o dei sapienti che parlano dall’alto, ma dei cittadini-custodi, coloro che si assumono la responsabilità ciascuno degli altri, che generano le persone alla cittadinanza e insieme cercano di scoprire il “disegno” della città e di custodirlo». La città va ascoltata, leggendo le sue trasformazioni attraverso i volti, nella certezza che, come ha detto Papa Francesco, «il Signore è attivo e all’opera nel mondo».
C’è un’intima connessione tra annuncio del Vangelo e servizio all’uomo nella sua concretezza storica. Uno stretto legame tra edificazione della Chiesa, nella quale è vivo e presente il Cristo risorto, e la costruzione della società, quale città degli uomini redenti dallo stesso Cristo morto e risorto. Il cristiano è chiamato a vivere la città, il suo essere cittadino, con la consapevolezza che è suo compito contribuire a edificarla e che, nello stesso tempo, deve attenderla con speranza, perché l’opera è più grande di quello che viene affidato alle sue mani.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".