L'autore è entrato nel mondo segreto di Teresa Merlo - Tecla in religione cofondatrice delle Figlie di San Paolo, una congregazione dedita all'annuncio del Vangelo con tutti gli strumenti, le forme e i linguaggi della comunicazione. Con la precisione dello storico e la scioltezza del giornalista, avvalendosi di un'ampia documentazione, Domenico Agasso fa emergere una figura femminile semplice e lineare che vive lo "straordinario" come la realtà più comune e feriale, senza enfasi e senza affanno. In tale atteggiamento, Tecla Merlo, diventa superiora generale, avvia le Figlie di San Paolo a usare per l'evangelizzazione tutti i complessi mezzi della comunicazione, mossa da un solo intento: "fare del bene", diffondere il Vangelo. Il libro è una pubblicazione nel centenario della fodazione della Congregazione.
Il presente volume contiene tre saggi. Il primo, dedicato al problema morale della diffamazione, vede ora la luce per la prima volta, e riguarda una tematica importante, sulla quale Papa Francesco si è soffermato spesso negli ultimi mesi.
Gli altri due erano stati pubblicati divisi in altra forma, negli anni 1997 e 1981. Nella prima metà degli anni novanta si discuteva di alcuni problemi specici della pastorale familiare. In tale scenario veniva invocata da più parti l’applicazione dell’epicheia come possibile via di soluzione per alcune situazioni particolarmente delicate. Da quando Papa Francesco ha convocato un sinodo straordinario sulla famiglia per l’autunno del 2014 e un altro ordinario per il 2015 sullo stesso tema, si è tornati di nuovo a parlare dell’epicheia in un contesto analogo a quello degli anni novanta. Per questa ragione ci è sembrato utile riprendere quanto avevamo scritto sull’argomento, riproponendolo con alcune modifiche, con l’augurio che possa contribuire a chiarire almeno questo aspetto della complessa e grave problematica riguardante la famiglia oggi.
Ángel Rodríguez Luño è Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, nonché professore ordinario di Teologia Morale Fondamentale.
Dal 1993 è consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
È autore di numerosi libri e articoli in varie lingue, tra cui: K. Marx-F. Engels: Miseria della Filosofia e Manifesto del Partito Comunista (1978), I. Kant: Fundamentación de la metafísica de las costumbres (1977), La fecondazione “in vitro”: aspetti etici e morali (1985), La scelta etica (1988), Scelti in Cristo per essere santi. Morale Fondamentale (III edizione 2003, in collaborazione con E. Colom), “Cittadini degni del Vangelo” (Fil 1,27). Saggi di etica politica (2005), Scelti in Cristo per essere santi. Morale Speciale (II edizione 2008), Ética General (VII edizione 2014).
Il sistema che si è dimostrato più efficace per imparare la gestione di una crisi è il metodo del caso, che aiuta a capire la dinamica reale degli avvenimenti e le soluzioni migliori. I presenti "Scenari di crisi nella Chiesa" raccoglie casi di situazioni di conflitto o di crisi in ambito ecclesiale, a modo di palestra virtuale per gli addetti alla comunicazione di istituzioni di Chiesa: diocesi, ordini e congregazioni religiose, movimenti apostolici, conferenze episcopali, ONG cattoliche, ecc. Le storie riportate sono adattamenti di casi reali, sebbene semplificati in ragione del tempo disponibile per la discussione e modificati per non ledere né la privacy, né la carità.
"Comunicazione al servizio di un'autentica cultura dell'incontro" è il titolo del primo messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali (la XLVIII, celebratasi il primo giugno 2014). Alcuni docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana di Roma, secondo le proprie specifiche competenze, ne hanno approfondito le tematiche, sottolineando particolarmente il richiamo del papa al mondo dei media ad "aver cura" dell'umanità.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la felice iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare vengono raccolti in questo terzo volume i tweet del Santo Padre dal 5 marzo al 30 ottobre 2014. Una dimostrazione tangibile di come il nuovo pontefice si muova con grande disinvoltura nel mondo della comunicazione digitale e dei social network, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel nobile scopo dell'evangelizzazione.
Ogni giorno siamo bombardati da decine di notize, spesso contraddittorie e poco sicure. In questo confuso turbinio di informazioni, è possibile e doveroso distinguere la pula dal grano, cioè quanto c'è di buono e nutriente per la mente e lo spirito da quanto invece è inutile. Questo libro è una raccolta di utili osservazioni da parte di chi si trova in una posizione privilegiata e cristiana all'interno del mondo della comunicazione e deve districarsi tutti i giorni tra "bufale - e false polemiche per garantire un degno servizio ai suoi lettori. Con la verve critica per la quale è conosciuto, don Antonio Sciortino, direttore di "Famiglia cristiana", mette in guardia lettori e giornalisti sui doveri di una informazione corretta. Don Antonio Sciortino, direttore di "Famiglia cristiana", mette in guardia lettori e giornalisti sui doveri di un'informazione corretta.
È possibile, per chi lavora in un ufficio di comunicazione della Chiesa, riuscire a raccontare la vitalità della fede superando la visione solo istituzionale della realtà ecclesiale? Può il comunicatore della Chiesa andare oltre il suo compito di produrre comunicati stampa e diffondere informazioni, per far sentire ai media la viva voce dei cristiani? La fede ha una dimensione personale che nel secolo della comunicazione globale rappresenta una forza trainante. Nell'apparente anonimato favorito dai processi digitali, dove si moltiplicano i legami ma si approfondiscono poco i rapporti interpersonali, l'esperienza vissuta e raccontata in prima persona continua ad essere lo strumento più efficace per trasmettere la fede. Lo scenario mediatico del XXI secolo è un terreno che si presenta particolarmente fecondo per accogliere le storie personali, le vicende, persino biografiche, dei protagonisti della Chiesa; siano essi semplici fedeli, alte cariche Ecclesiastiche, sacerdoti comuni o personaggi pubblici. Chi lavora in un ufficio di comunicazione deve saper rispondere a questa esigenza di volti e di storie per far splendere la testimonianza di un cristianesimo incarnato. L'VIII Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, svoltosi a Roma dal 16 al 18 aprile del 2012 presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha cercato di creare uno spazio di riflessione attorno a questi temi.
Queste pagine ricostruiscono la nascita e lo sviluppo della sala della comunità. In filigrana scorre l'appassionato contributo assicurato dall'ACEC, l'Associazione nata alla fine degli anni Quaranta dall'Ente per lo Spettacolo per lo più con una funzione di coordinamento delle sale cinematografiche cattoliche. Il testo riprende il filo di una storia e di un'azione pastorale che partono da lontano, e prosegue poi a delineare il volto odierno della sala della comunità: la sua qualificazione pastorale e culturale; l'ormai assodata destinazione della sala al di là della pura attività cinematografica; il ruolo essenziale della comunità ecclesiale. Come conseguenza naturale della riflessione, arriva quindi un rinnovato stimolo a investire sulla formazione della figura dell'animatore della cultura e della comunicazione, che proprio nella sala della comunità trova l'ambito peculiare in cui svolgere il proprio servizio ecclesiale.
Il teatro è forma di espressione e rappresentazione culturale di una comunità. Per i suoi elementi essenziali - chi lo agisce e chi vi partecipa -, il teatro richiede la presenza dello spettatore e rende condivisibile il vissuto che lega il primo al secondo. Partendo da queste considerazioni, il volume inquadra il fenomeno teatrale all'interno della sala della comunità, tenendo conto delle sue peculiarità di luogo culturale e pastorale in cui nascono gruppi teatrali amatoriali e dove si ospitano compagnie di professionisti, definendo una proposta di tipo umano e culturale unica. Nelle pagine finali, inoltre, si traccia un vademecum essenziale per chi opera nelle sale della comunità, indicando i principali adempimenti burocratici e amministrativi e suggerendo strategie di programmazione, comunicazione e promozione dell'attività teatrale.
Questo libro aiuta ad affrontare consapevolmente le questioni fondamentali del nostro tempo: per abitare il presente con entusiasmo e responsabilità, per affrontare anche la crisi come un'occasione di rinascita.
Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione è il titolo del volume ed anche il tema del Messaggio di Papa Benedetto XVI in occasione della XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali celebrata il 12 maggio 2013. Il testo del messaggio è stato l’ispiratore di dieci brevi saggi attraverso i quali il direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana (mons. Domenico Pompili) ed alcuni docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontifica Salesiana (Cosimo Alvati, Simonetta Blasi, Emanuela Coscia, Franco Lever, Mauro Mantovani, Fabio Pasqualetti, Maria Paola Piccini, Pietro Saccò, Carlo Tagliabue), hanno voluto commentare il Messaggio di Papa Benedetto XVI alla luce della propria esperienza accademica e professionale nel campo della comunicazione sociale.
Questa pubblicazione è il secondo volume di Percorsi di comunicazione, un progetto editoriale e culturale avviato nel 2013 dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontifica Salesiana, con l’intenzione di proporre delle riflessioni e approfondimenti su temi specifici nel campo della comunicazione. Un cammino di conoscenza e di aggiornamento in quell’ambito scientifico che assume sempre più i tratti di «una nuova ‘agorà’, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità» (Benedetto XVI, Reti sociali).
Questo libro, scaturito dalla grande esperienza dell'autore, sottolinea l'importanza in ambito missionario ed ecclesiale di una comunicazione intesa non più solo come strumentale. Occorre riappropriarsi della propria capacità di giudizio, per restituire dignità alla conoscenza e per poter dire chi siamo e che cosa vogliamo in relazione alle vicende di un mondo soggetto a repentini cambiamenti. Se non sappiamo comunicare la Parola, parafrasando papa Francesco, come pensiamo di uscire dalle sacrestie, di scendere nell’agorà, di avventurarci nelle periferie?
GIULIO ALBANESE, comboniano, ha diretto il New People Media Centre di Nairobi e fondato la Missionary Service News Agency. Attualmente collabora con varie testate giornalistiche per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo tra cui «Avvenire» e il Giornale Radio Rai. Dal 2007 insegna giornalismo missionario presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e dirige le riviste missionarie delle Pontificie Opere Missionarie Italiane. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Missione XL. Per un Vangelo senza confini (EMP 2012); Cliccate e troverete (con S. Pillon, Infinito edizioni 2011); Ma io che c’entro? Il bene comune in tempi di crisi (EMP 2009); Hic sunt leones (Paoline 2006); Soldatini di piombo (Feltrinelli 2005).