"Cristiani non si nasce, si diventa", diceva Tertulliano. Nella pastorale odierna si ha l'impressione che tutti gli sforzi siano finalizzati alla preparazione dei fanciulli alla ricezione dei sacramenti. Eppure le nostre parrocchie sentono la mancanza proprio di coloro che prima erano "parte" della comunità, ma, ricevuti i sacramenti, si mettono "da parte": individui "sacramentalizzati" ma non "cristianizzati". Questo libro ci aiuta a riscoprire l'iniziazione cristiana, il rito/cammino graduale e progressivo della Tradizione della Chiesa per "fare i cristiani", inserirli pienamente nel Mistero pasquale di Cristo e nella comunità. Seguendo un approccio liturgico, l'autore si sofferma sull'analisi dei riti del battesimo, della cresima e dell'eucaristia.
Pier Angelo Muroni, sacerdote dell'Arcidiocesi di Sassari, è decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana, dove insegna Liturgia. Tra le sue pubblicazioni, L'ordine dei sacramenti dell'iniziazione cristiana (Roma 2007), Il Mistero di Cristo nel tempo e nello spazio. La celebrazione cristiana (Città del Vaticano 2014) e l'Omelia: Scrittura, liturgia e comunità (Bologna 2018).
Il recente sussidio, preparato da alcuni docenti della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, Sezione San Tommaso d'Aquino di Napoli, è un servizio prezioso reso alla comunità ecclesiale in attesa del Messale. Ha una chiara impronta pastore, per sostenere la fatica degli operatori chiamati a presentare al popolo di Dio il Libro per la celebrazione dell'eucaristia.
Se l'esperienza della Fede è incontro, nel qui e ora, con la Persona di Cristo vivo, la Liturgia rappresenta il luogo privilegiato in cui questo può avvenire. Eppure quante celebrazioni trascurate, quanta sciatteria e noncuranza, quanta fretta... La Chiesa ortodossa ha forse saputo custodire con maggiore attenzione la bellezza liturgica: è tempo che anche l'Occidente la ritrovi, magari proprio riscoprendo uno dei tesori della spiritualità cristiana medievale, il Commento alla Divina liturgia del grande mistico bizantino Nicola Cabasilas.
L'Autore
Nicola Cabasilas, nobile ambasciatore bizantino, visse intorno alla metà del 1300 e fu figura di spicco nel panorama politico ed ecclesiale della Chiesa d'Oriente. Ebbe un forte legame con Gregorio Palamas, di cui seguì le vicende personali e l'esperienza spirituale. Dopo una vita spesa a servizio dell'Impero d'Oriente, si ritirò dalla politica terminando con ogni probabilità i suoi anni in un monastero sul Monte Athos, rifugio desiderato per tutta la vita.
Benedetto XVI ha affermato che "la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal culto della liturgia che talvolta viene addirittura concepita: etsi Deus non daretur". A questa formula, che riassume l'itinerario di secolarizzazione della società contemporanea, il Papa ha opposto quella etsi Deus daretur, che contiene una visione del mondo fondata sul principio del sacro. Espressione per eccellenza del sacro è la liturgia, la preghiera pubblica della Chiesa, atto di culto non del singolo uomo, ma della comunità dei battezzati, riuniti attorno al Santo Sacrificio dell'Altare. Questa liturgia non è solo la trasmissione della parola di Dio all'uomo, e la sua santificazione attraverso i Sacramenti; essa è anche e innanzitutto un insieme di forme sensibili che elevano l'uomo verso Dio e lo aiutano a glorificarlo e a rendergli il culto dovuto.
Le riflessioni qui raccolte, attraverso una rilettura dei racconti della risurrezione di Gesù, vogliono aiutare il lettore a riscoprire nella propria vita i segni del Vivente. Oggi, come allora, il Risorto si rende presente e si fa vedere in alcuni segni, che non sono evidenze. Tali segni ci offrono la capacità di passare dalla tristezza alla gioia della sua presenza, dall'immobilità alla forza di riprendere il cammino, dalle delusioni alla capacità di fidarci, dal fallimento alla gioia di assumerci nuovamente impegni.
Il Centro di Azione Liturgica rivolgendosi in modo particolare a coloroche sono in cammino verso il sacerdozio, con il suo XII Convegno, nella rilettura dei libri liturgici, ha inteso rifletteresull’“Identità e missione del diacono”,comprendendone il senso e il significato attraverso i riti e le preghiere (perRitus et preces) che bene lo caratterizzano, come espressione di una Chiesatutta ministeriale
Per semplicità di trattazione e di tema, l’intera collana è destinata a
chiunque voglia coltivare la vita liturgica cristiana.
I volumi non sono specialistici ma alla portata di tutti.
Per rendere i cristiani più consapevoli della loro identità e del loro impegno nella vita e nella missione della Chiesa, l'ecclesiologia del Concilio Vaticano II ha riscoperto che alla base della loro vita sta la dottrina del "regale sacerdotium" che, a buon diritto, può essere definita come il fondamento dogmatico liturgico della "spiritualità" dei fedeli a ragione dello stretto legame che ha con la visione della Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, e con i Sacramenti dell'iniziazione cristiana. Lo scopo del presente studio è quello di provare ad indagare come una tematica teologico liturgica particolarmente attuale, come quella del sacerdozio comune dei fedeli, sia una verità di fede da sempre creduta e affermata nella Chiesa (lex credendi) tanto da confluire nella creazione e nella stesura dei testi liturgici (lex orandi) affinché la partecipazione ai Divini Misteri stimolasse i fedeli ad assumere uno stile di vita più autenticamente cristiano (lex vivendi). Da quest'analisi avremo così la possibilità di osservare come tale dottrina si propone di insegnare ai battezzati che non può esistere dicotomia tra culto e vita in quanto la vita in Cristo, iniziata col Battesimo e rinsaldata con la Confermazione rende sacro ogni aspetto dell'esistenza facendo di ogni azione un'oblazione e un sacrificio spirituale che trova nella partecipazione all'Eucaristia la sua più alta manifestazione.
Nella celebrazione liturgica si realizza in pienezza l'esperienza della fede, è il locus theologicus da cui osservare l'apporto culturale, in base al quale esercitare un discernimento e nel quale accogliere prudentemente quell'universo organico e sistemico che è il punto di riferimento centrale della vita dei fedeli aderenti alla Chiesa, in un luogo e in un tempo, perché in quel luogo e in quel tempo si forma la comunità cristiana come populo congregato. Se nella liturgia si percepiscono conflitti per cui ritus et preces si distaccano dal contesto culturale in cui sono realizzati, significa che un passaggio del linguaggio non ha funzionato perché in uno dei due canali, mittente e destinatario, si è creata una frattura, una discrepanza o un'alienazione che pregiudica l'intero atto di culto. La liturgia deve raccogliere la sfida di essere culturalmente in grado di trasmettere il suo messaggio e di essere efficace. Al termine dei lavori dell'XI Congresso di Liturgia e presentando il volume degli Atti abbiamo notato il fiorire di numerose riflessioni capaci di portare ancora la navigazione al largo. Tentare di riprendere la questione anche per mezzo delle moderne scoperte delle scienze umane e dei dati a disposizione non fa altro che orientare nuovamente la bussola sull'impegno della ricerca.
ANNUNCIARE LA VITA NELL'ORA DELLA MORTE è un sussidio per le persone che sono invitate a formare un'equipe per la pastorale del lutto e delle esequie e a darsi le competenze necessarie per questo importante servizio Presenta tutte le tappe percorribili per un accompagnamento attento e delicato.
Mio caro bambino, essere sacerdote dell'Altissimo Iddio, poter tenere fra le proprie mani il Figlio stesso di Dio e poterlo offrire ogni giorno sull'altare, come vittima sacrificata per la salute del mondo: è questa una nobiltà, una gioia così grande, che non se ne trova l'uguale sulla terra.
Perciò, se tu sentissi nel tuo cuore la voce di Dio, che ti chiama ad essere suo sacerdote, rispondi subito a una così bella chiamata. Grazia più grande di questa il Signore non potrebbe concederti!
Io te l'auguro di tutto cuore.
Il libro segna un percorso a servizio delle parrocchie, delle comunità, dei singoli fedeli, per aiutarli a entrare nel tesoro stupendo del Vangelo della domenica (anno liturgico A, Vangelo di Matteo), giorno del Signore. Per ogni domenica e festa: un commento essenziale, chiaro e spontaneo nel linguaggio, con un taglio decisamente ”pastorale” nelle sue meditazioni, nate dalla predicazione parrocchiale; una citazione, un aforisma o una breve storia; e infine una preghiera.
Questo volume è la rinnovata edizione di un testo che si svolge in tre momenti: il primo dedicato alla croce, il secondo alla memoria, il terzo alla carità. Invita a ricondurre l'eucarestia alla Croce e la Croce all'Amore, che vi si è rivelato, per arrivare alle origini. Di conseguenza è un invito a ricondurre l'eucarestia alla Chiesa e la Chiesa alla carità, ritrovata nel Corpo dato e nel Sangue sparso, perché avvenga l'epifania dell'amore impossibile, reso possibile da colui che è venuto "non per essere servito, ma per servire e dare la propria vita per la moltitudine".