Tre diverse raccolte di poesie di questo grande autore del Novecento sono raccolte in questo volume. Immanenza, trascendenza, amore, unità sono le parole tematiche essenziali della poesia di don Barsotti e della sua poetica; più che parole tematiche, sono addirittura le note con le quali compone la sua armonia. Non si penetra nel suo mondo se non si accetta che tutto il suo discorso è una tessitura di assoluti; tutto è riportato al confronto, al paragone (usando questi termini nel loro senso più forte) con l'assoluto che Dio ha posto come un seme nell'uomo e che, entro la storia, è continuamente irraggiungibile e fuggente. La vita umana è dunque divisa in perpetuo tra attesa e presenza, tra evento e profezia, tra incompiutezza e totalità; e al tempo stesso trova il suo significato nell'unità di quelle sempre rinascenti divisioni. Il bilico infinito tra immanenza e trascendenza si proietta e si risolve nell'unità (che è il vero volto del mondo redento dal Cristo) mercé l'intermediazione dell'amore, il quale, proprio perché tensione all'unità, supremo valore, partecipa insieme dell'immanenza e della trascendenza, del tempo e dell'eterno, dell'io e di Dio.
Scrive p. Serafino Tognetti nella introduzione di questo testo: "Finalmente un libro che parla bene dei preti". Abbiamo anche noi i nostri eroi. Come possono questi uomini di Dio stare ore ed ore in confessionale, spendersi dalla mattina alla sera, donarsi senza risparmiarsi un attimo senza ricevere nulla in cambio, se non li spingesse uno sconsiderato amore per Dio e per le anime? Questi sono i nostri eroi, i nostri santi e amati sacerdoti. L'autrice ne ha incontrati tre, ed è rimasta folgorata. I tre sacerdoti che le hanno dato Dio, ossia la vita vera, non potevano rimanere mute realtà rattrappite da chiudere nel cassetto dei ricordi. No: essi sono la Chiesa viva che pulsa e che è presente nelle nostre strade, checché se ne dica e benché si tenti di offuscarla ostentando in continuazione solo la parte oscura. Don Rodolfo, don Luigi, don Divo, sono tre giganti che hanno segnato l'anima di Mariadele Orioli. Di due di loro si sta occupando anche la Chiesa per vagliarne le virtù, al fine di proporli come santi da canonizzare. Non possiamo che ringraziare commossi l'autrice, che ci fa conoscere lati dei tre che non conoscevamo: l'umiltà potente di don Rodolfo, l'identificazione col Cristo di don Luigi nel ministero della confessione, l'epistolario personale e straordinario di lei con don Divo Barsotti, grande mistico contemporaneo. Sono perle che escono dall'esperienza puramente personale di Mariadele Orioli e divengono ricchezza per tutta la Chiesa.
L'Opera e' composta da tre volumi raccolti in cofanetto. Che vita e' stata quella di don Divo Barsotti? Cosa dice all'uomo moderno? Quale testimonianza ci lascia in eredita'? Dopo un'accurata analisi della sua vita e della sua formazione, del suo pensiero teologico, della sua antropologia e dell'attualita' di Barsotti per la teologia contemporanea, l'autore si e' soffermato sulla possibilita' dell'uomo di divenire simile a Dio pur rimanendo creatura. Attraverso la lettura e l'analisi dei quattordici inediti riordinati in ordine cronologico dal 1950 al 1988, con delle introduzioni di sintesi, l'autore ci restituisce tutta la limpidezza e creativita' delle parole e la genialita' delle ispirate intuizioni di don Divo Barsotti sul tema della divinizzazione.
Il carteggio tra Divo Barsotti e Giuseppe Dossetti si snoda per oltre quarant'anni, dai primi anni cinquanta a metà degli anni novanta del Novecento, e testimonia l'evolversi del rapporto tra l'inquieto sacerdote pisano e uno dei protagonisti più originali della vita politica, istituzionale e religiosa del Novecento italiano. Nelle lettere emergono i problemi che attraversano le loro vite, la storia del paese e le vicende della Chiesa italiana: domande sull'autenticità e sulla fedeltà alle proprie scelte, sulle difficoltà di relazione con la Chiesa degli anni '50, sui possibili modi di essere cristiani nel tempo e nella storia, sui profondi bisogni di rinnovamento e di riforma ecclesiale. Spesso il discorso si allarga ed emerge la ricca trama di contatti e avvenimenti in cui si inserisce il loro rapporto: la vita politica nazionale da cui Dossetti è uscito, lasciando una complessa e discussa eredità; la vivacissima Firenze degli anni '50 e '60, con Giorgio La Pira e molti altri; la vita locale, politica ed ecclesiale di Bologna. Anche i grandi fatti della storia internazionale sono presenti: la guerra del Vietnam, la tensione tra i due blocchi, occidentale e sovietico, le questioni mediorientali e il conflitto israelo-palestinese. Le lettere rappresentano così il racconto di due vite, attraverso cui rileggere alcune delle questioni cruciali della fede cristiana e della società italiana del secolo scorso. Questioni che, a ben vedere, giungono fino ai nostri giorni.
"Le pagine barsottiane raccolte in questo volume sono dedicate ad alcuni letterati italiani del '900: Italo Svevo, Luigi Pirandello, Cesare Pavese, Aldo Palazzeschi, Tornasi di Lampedusa, Clemente Rebora ed Eugenio Montale. Barsotti, come osserva Massimo Naro, ha vissuto una profonda sintonia con questi scrittori (e con tanti altri), 'portandosi sempre appresso i loro libri e custodendo dentro di sé l'eco della loro parola, come una sorta di viatico: nella loro scrittura letteraria rintracciava le formulazioni più efficaci anche delle sue interiori domande, dei suoi personali 'perché', mentre pure si rendeva conto di dover discernere il senso autentico - quasi sempre implicito, quasi mai dichiarato - dei loro dubbi, delle loro rivendicazioni, dei loro appelli. Leggerli e interpretarli, [...] significava per lui rintracciare il mondo e ritrovarsi nel mondo. Ma non per indugiare su quella soglia, che anzi - sentiva con impellenza di dover oltrepassare. Si trattava per lui di risonare quelle umane parole all'orecchio di Dio: solo così esse sarebbero state finalmente dotate di senso, davvero ascoltate e capite." (dalla Presentazione di Massimo Naro)
Per l'autore di questo libro, don Divo Barsotti, fondatore della "Comunità dei figli di Dio", la Messa è vita e il Mistero Eucaristico è un atto sempre nuovo, vissuto, preparato, sentito come incontro vivo e drammatico con Gesù Cristo e il suo Sacrificio che ci riscatta, atto di amore che ci fa partecipi della vita divina, mistero nuziale e compimento della vita cristiana del battezzato. La vita di don Barsotti era tutta tesa verso la Messa, e da questa poi si dipana per lo sviluppo della sua azione, della sua giornata e della sua missione. E questo d'altronde è il carisma della famiglia religiosa di monaci da lui costituita nel 1946, formata da laici consacrati e religiosi il cui impegno è vivere la radicalità battesimale con i mezzi che sono propri della grande tradizione monastica."Nella Messa c'è tutto!" era solito dire don Divo ai suoi giovani monaci. E davvero da ogni pagina del volume appare evidente che l'autore è un uomo "rapito" dal Mistero del Padre e di Cristo nell'Eucaristia.
A che cosa vanno preparati gli studenti? Lasciandosi guidare dalla lezione di Divo Barsotti, l'autore dà una risposta che può sulle prime spiazzare il lettore affermando che gli studenti dovrebbero essere "preparati per la morte". Non si tratta di disdegnare la storia umana, che va rispettata ed amata, ma di riconoscere in essa il segno di un'altra realtà. "Ogni vita esige la fine della storia" perché è nella "fine" che trova senso (compiutezza) tutto ciò che si è vissuto in precedenza. Ma la "fine" è insieme lo svelamento della rivelazione definitiva.
Prendendo in considerazione un brano della Lettera ai Romani (8, 12-17) e portando numerosi esempi dei Padri della Chiesa, don Divo aiuta a riconoscere l'opera dello Spirito Santo nella vita di ciascuno di noi e ci mostra la meta verso la quale stiamo faticosamente camminando: essere figli del Padre nello sguardo stesso di Cristo.
La legge del cristiano è lo Spirito Santo che vive nel cuore dell'uomo; non c'è una legge che costringa dall'esterno, soltanto lo Spirito che vive dentro di te e al quale devi abbandonarti è la tua vita e la tua legge.
«Chi non si è mai accostato al sacerdote fiorentino, o lo ha fatto solo saltuariamente, trova in questo libro una partenza per iniziare un viaggio affascinante.
Più leggo e studio l’opera di don Divo, più resto conquistato dalla sua unità interiore, da una “logica intrinseca” che tiene assieme un’impressionante ricchezza di temi. Che cosa pone in essere questa unità? Se ho visto bene, la contemplazione instancabile dell’Atto di Cristo, l’Atto con cui Cristo dona se stesso sulla Croce. Da qui la centralità dell’Eucarestia e della Liturgia: del “Mistero cristiano nella Liturgia”.
Speriamo che quest’opera segni l’inizio di una conoscenza più ampia, non limitata a qualche pubblicazione o congresso».
(dalla Prefazione del card. Carlo Caffarra)
Destinatari
Religiosi.
Autore
Serafino Tognetti è nato a Bologna nel 1960. Dal 1983 è membro della Comunità dei figli di Dio fondata da don Divo Barsotti, e dal 1990 è sacerdote. Ha pubblicato La santa Messa. Riflessioni spirituali (Ediz. Città Ideale) e Il santo Curato d’Ars. Ho visto Dio in un uomo (Ediz. Shalom). Attualmente vive nella casa della Comunità, Casa San Gregorio, nei pressi di Biella.