Quello dell'amicizia è un tema fondamentale: riguarda ciascuno di noi. L'amicizia è infatti un vitale rapporto con il prossimo, capace di innescare un dialogo che ci trasforma reciprocamente. È una miracolosa fonte di gioia ma anche un equilibrio fragile, da tutelare. La relazione non esclude la solitudine, che anzi si trova al cuore dell'amicizia. I rapporti amicali non sono poi tutti uguali: mutano nel tempo, a seconda delle diverse età della vita, del genere, dei caratteri, delle condizioni esterne, familiari, sociali e storiche. L'amicizia, non ultimo, ha risonanze in psichiatria, tanto più in una situazione post-pandemica, ed è alla base della cura. Grandi pensatori, poeti e scrittori accompagnano Eugenio Borgna in questa riflessione a tutto campo sul sentimento di amicizia: Friedrich Nietzsche, Emily Dickinson, Rainer Maria Rilke, Thomas Mann e Antonia Pozzi, fra gli altri, prestano le loro parole per coglierne meglio il senso e il valore.
Quando si trovano ad affrontare situazioni sgradite come fare i compiti o andare a dormire, oppure discussioni sul tempo consentito per stare davanti alla TV o al PC, i bambini si fanno prendere spesso dalla rabbia o si chiudono a riccio, adottando un comportamento reattivo. Gli adulti di riferimento possono contrastarlo favorendo lo sviluppo di uno yes brain, di un atteggiamento di apertura e curiosità nei confronti degli altri e della vita; possono alimentare la capacità di dire sì al mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili. I bambini ricettivi, rispetto a quelli reattivi, sono più curiosi e ricchi d'inventiva, maggiormente portati a osare e a esplorare, meno preoccupati di commettere errori. Sono anche più competenti sul piano delle relazioni, più inclini alla flessibilità e alla resilienza davanti alle avversità e alle emozioni intense. In questo volume, gli autori forniscono a genitori e operatori gli strumenti (idee, strategie, "piani d'azione") per accompagnare i bambini di ogni età nel percorso verso una positività ricca di straordinari benefici.
Con Disturbo dello Spettro dell'Autismo (ASD) ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi del neurosviluppo, caratterizzati da deficit persistenti della comunicazione e interazione sociale, e da pattern di comportamento, interessi e attività ristretti e ripetitivi. L'elevata frequenza del disturbo, la sua cronicità e gli alti costi assistenziali fanno dell'Autismo una vera emergenza socio-sanitaria non solo nei Paesi occidentali ma in tutto il mondo, ponendo pressanti questioni di politica sanitaria. Forse anche per questo motivo circolano in merito molte false notizie e le famiglie si ritrovano spesso perse. Il Tavolo della CEI dedicato ai Disturbi dello Spettro Autistico ha voluto quindi realizzare questo piccolo Glossario che contribuisce a fare chiarezza sul tema, proponendosi inoltre come utile supporto per le famiglie
La Nuova Psicoterapia Cognitiva è il frutto di un lavoro di approfondimento e ricerca durato oltre quindici anni, condotto avendo sempre davanti la realtà clinica in cui sfilano le forme di disagio psichico più comuni nell’uomo di oggi che sollecitano lo psichiatra e lo psicologo a fornire l’aiuto necessario. Il risultato di questa opera di riflessione e perfezionamento dei metodi per giungere alla comprensione delle cause della sofferenza mentale è riportato in questo primo libro di una nuova serie dedicata alla Psicoterapia Cognitiva Causale. L’addetto ai lavori, ma anche il lettore mosso da un naturale interesse a conoscere la vita mentale personale, troverà qui nuovi percorsi che l’intelligenza umana può intraprendere per svelare il prezioso tesoro nascosto nell’esperienza dei disturbi d’ansia, depressivi o di altre problematiche emotive che all’apparenza opprimono senza condurre a frutti di qualche significato. L’Autore è certo che ciò che noi chiamiamo patologia è, nella sua essenza, una forma di fisiologia indispensabile all’uomo perché lo stimola e lo motiva a rintracciare la struttura delle cause permettendo la ripartenza e una risposta nuova compatibile con una più piena realizzazione personale.
Obiettivo del volume è presentare un nuovo modello di terapia basato sui costrutti della mentalizzazione e dell'intersoggettività, con particolare attenzione ai processi di rottura e riparazione dell'alleanza terapeutica. Diviso in una prima parte più teorica e in una seconda più centrata sul trattamento, il testo contiene contiene molti esempi in forma di vignette cliniche e brevi trascrizioni di sedute. Nella parte dedicata alle appendici sono inclusi due strumenti per la valutazione della mentalizzazione, che possono essere utilizzati dai clinici nella pratica quotidiana, e uno strumento elaborato ai fini della ricerca in psicoterapia per la valutazione della mentalizzazione nei trascritti delle sedute.
La complessità della vita richiede uno sguardo capace di riconoscere la bellezza nelle persone e nelle cose. Tuttavia, le situazioni contingenti rischiano di fagocitare questo sguardo per farci vivere con ansia, angoscia e preoccupazioni. Mantenere vivo questo sguardo aiuta ad illuminare quello che stiamo vivendo e, pur non eliminando il dolore e la sofferenza, lascia spazio alla speranza e alla gioia. Per riuscirci è necessaria una pedagogia, ovvero, occorre educare il nostro cuore alla bellezza e il nostro sguardo alla compassione e alla cura.
Un libro che offre chiavi di approfondimento sui temi dell'identità sessuale per fornire al lettore una riflessione scevra da condizionamenti ideologici nell'ambito del dibattito sulla teoria del gender. Basandosi su un enorme lavoro d'indagine tra centinaia di riferimenti bibliografici di neuropsicologia e biologia umana, René Écochard, medico ed esperto di ecologia umana integrale, spiega come, dal concepimento all'età adulta, ciascun essere umano abbia costruito nel proprio corpo, nella propria psicologia e nella relazione con gli altri la propria dimensione sessuata. L'opera propone uno scenario di modi di vivere il rapporto tra uomo e donna come un'armoniosa complementarità. Un libro accessibile a tutti, con un linguaggio chiaro e senza tecnicismi, che fornisce i punti di riferimento essenziali e un approccio molto pratico che ogni genitore o educatore dovrebbe conoscere.
«Mi osservo di nuovo, mi sono separata da una parte di me che dovevo lasciar andare. Ora c'è una nuova leggerezza che prende spazio. Il mondo fuori è lo stesso, ma io sono diversa.» La vita è imprevedibile. Nel bene e nel male, non è mai dato sapere cosa succederà domani; quello che sembra un percorso già tracciato e sicuro può trasformarsi in una strada impervia, disseminata di ostacoli inattesi, di difficoltà che appaiono insormontabili. Ma non ci sono vie secondarie o scorciatoie: si può solo andare avanti, cadendo e rialzandosi, con la meta ben chiara in testa. Tutto questo Serena Banzato l'ha imparato sulla propria pelle e lo ha affidato a queste pagine, sperando che possano aiutare altri a superare i propri momenti bui. Il suo è un racconto autentico - e una riflessione profonda - sul viaggio di una giovane donna, mamma e atleta che realizza il sogno di partire per il cammino di Santiago, e su come questa esperienza le abbia cambiato la vita per sempre, nel modo più inaspettato. Sì, perché Serena è scampata alla morte per un sospiro: ciò che sembrava un infortunio da nulla, si è rivelato l'inizio di un incubo che mai avrebbe immaginato di vivere. Ma, nella tragedia, ha imparato che le seconde occasioni esistono e che le matite, anche se spezzate, possono colorare ancora. Tra aneddoti personali e pillole di saggezza appresa lungo il cammino, fisico e metaforico, l'autrice si libera passo dopo passo di quei pesi inutili - il senso di colpa, i rimorsi, l'ansia - che tutti ci carichiamo sulle spalle e che ci rallentano, impedendoci di apprezzare quanto abbiamo di più importante: la vita stessa, e le persone per cui vale la pena «allacciarsi le scarpe e ripartire da zero». Prefazione di Davide Banzato.
È come se lentamente, ma inesorabilmente, si fosse insinuata nella mente di tutti noi una profonda sfiducia nella nostra possibilità di prenderci cura adeguatamente dei nostri figli: se davvero il nostro ruolo è così delicato e importante come affermano gli psicologi, e se i nostri inevitabili errori possono determinare effetti così funesti, come possiamo deciderci a rischiare? Eppure, il bambino che nasce in risposta alla nostra disponibilità alla vita porta in dote qualcosa per noi: la fiducia assoluta che il cucciolo d'uomo ha in colui al quale viene affidato. Questa fiducia così totale, questo essere inermi e bisognosi di tutto, attiva in noi un desiderio di risposta. Ogni figlio che viene al mondo desidera e merita il miglior rapporto possibile proprio con quei genitori che gli sono toccati in sorte, e non con altri ipotetici genitori più perfetti... I nostri figli vogliono proprio noi, così imperfetti e in cammino come tutti siamo. «Mariolina Ceriotti Migliarese», scrive lo psicologo Marcello Cesa-Bianchi nell'invito alla lettura, «dalla sua esperienza ha cercato e recepito l'insegnamento che porta a quel "buon senso" di cui tanto si avverte la mancanza. Tuttavia il "buon senso", il testo lo conferma, non è sufficiente: deve essere accompagnato, anche negli scritti che riguardano la famiglia, da un profondo e sistematico aggiornamento scientifico, e da quella sapienza che solo l'operato sul campo può offrire, nella riscoperta di valori che mai dovranno andare perduti, quali il rispetto reciproco tra generazioni, la comprensione e la solidarietà fra tutti i componenti della famiglia, una affettività che accompagni, con una creatività sempre maggiore, i bambini e gli anziani, i nonni e i nipoti, e quell'ironia che è bene segua tutta la vita dell'uomo con il suo intelligente sorriso».
Le emozioni non sono spontanee, ma organizzate ritualmente: mobilitano una serie di vocaboli e movimenti del corpo che differiscono a seconda della cultura. È quanto mostra David Le Breton in questo testo in cui analizza, tra l'altro, lo statuto del corpo nella comunicazione, i rituali dello sguardo e il mestiere dell'attore, che offre una sorprendente illustrazione del modo in cui le persone usano i segni per vivere e mostrare le proprie emozioni.
Il termine pudore rischia ancor oggi di risuonare come sinonimo di limiti, tabù, complessi di altri tempi. Non si tratta solo di libertà e trasgressione: il vestire, il parlare, il comunicare in pubblico o in internet non sono mai neutri, perché rivelatori dell'intimità e della dignità di ogni persona. Il testo intende rispondere ad alcuni interrogativi sempre attuali: il pudore esiste ancora o è scomparso del tutto? È solo una questione di libertà, di buon gusto o di buona educazione nei rapporti con gli altri? La fede ha un qualche ruolo nelle scelte del vestire e della custodia del proprio corpo o della propria intimità? Non sarebbe forse il caso di riconoscere il valore intrinseco e pedagogico del pudore, come promotore della dignità presente in ciascuno di noi? Poche realtà come il pudore, forma sublime di amore, sembrano in grado di favorire una sana autostima e un'autentica capacità relazionale, costruite sul dono di sé e sul rispetto dell'alterità.