La Chiesa di Milano, come tante Chiese italiane ed europee, sta vivendo una forte trasformazione. Diminuisce la partecipazione alle attività pastorali e ai sacramenti, ma ancor più diminuisce, e diminuirà ancora, il numero dei presbiteri. Finora si è scelto di rendere alcuni preti parroci di più parrocchie, fino ad otto, spesso aggregate in cosiddette Comunità Pastorali. Tuttavia, la fatica del clero, dentro queste scelte, è divenuta spesso insostenibile, e si faticano a tracciare percorsi fruttuosi e risolutivi per le comunità. Quali sono le priorità e i criteri per abitare il cambiamento? Alcuni docenti del Seminario, insieme a ricercatori e teologi, si interrogano rispetto ai possibili cammini.
Il celibato ecclesiastico è attualmente al centro di tantissimi dibattiti all'interno della Chiesa Cattolica. Non solo a causa della diversità di interpretazione dei suoi fondamenti biblici e della disparità con cui esso è vissuto dalle varie Chiese Cristiane, ma anche perché non pochi cattolici ed ecclesiastici sono convinti che una delle spinte più forti verso le revisione della disciplina del celibato ecclesiastico venga proprio dal Concilio Vaticano II. La verità invece è che il Vaticano II ha sostenuto e raccomandato il celibato ecclesiastico, fino a presentarlo come una virtù sacerdotale irrinunciabile per coloro, sia celibi che sposati, che in Oriente o in Occidente sono chiamati al sacerdozio cattolico. Per molti questa può essere una grande sorpresa, ma è un dato di fatto che merita di essere sottolineato e propriamente spiegato a tutti coloro che sono interessati al tema del celibato. Proprio per questo la presente pubblicazione si sviluppa su due assi principali: da una parte l'analisi del pensiero conciliare sul "celibato ecclesiastico" e dall'altra l'approfondimento magisteriale fattone da Paolo VI, sulla base della dottrina e della storia bimillenaria della Chiesa. . Questa breve pubblicazione viene offerta come aiuto a chi deve affrontare con competenza i dibattiti in corso sulla legge del celibato/continenza ecclesiali, ma soprattutto a coloro che stanno percorrendo con grande generosità il cammino del celibato ecclesiastico, o che, come i seminaristi, si stanno preparando a percorrerlo.
«La formazione del clero non riguarda solo il clero. È irrinunciabile un fraterno camminare insieme con tutto il popolo di Dio per condividere "il pensiero di Cristo"» scrive l'arcivescovo Mario Delpini. In questo Quaderno si mettono in luce le occasioni di formazione offerte a tutte le componenti del popolo di Dio nella Diocesi di Milano, le possibilità di confronto, di formazione personale e comunitaria, secondo quanto indicato nella proposta pastorale dell'Arcivescovo, che invita la comunità intera a «offrire indicazioni, aiuti, discernimento, accompagnamento perché sia benedetto il Dio della vita, perché sia benedetta la vita». E continua Delpini nella sua Prefazione: «Queste parole di benedizione dobbiamo comprendere e imparare, lasciandoci provocare dalle domande e dalle tragedie del nostro tempo, dai pensieri che ci aprono orizzonti impensati, dalle provocazioni che ci mettono a disagio, dai luoghi comuni che sfidano l'invito al confronto con l'ostinazione a non pensare, a rifiutare il confronto».
Il presbitero vive la sua tipica partecipazione alla celebrazione eucaristica nel presiederla. Il libro propone alcuni spunti di riflessione, a modo di meditazioni, sul rapporto tra il presiedere l'Eucaristia e il presiedere la comunità, mettendo in evidenza come nella celebrazione eucaristica confluisce e allo stesso tempo viene rilanciata la "carità pastorale" del presbitero.
Che senso ha farsi preti? Cosa significa essere preti oggi? E soprattutto, ne abbiamo davvero ancora bisogno? Queste e tante altre sono le domande che l'autore si pone con arguzia e con una buona dose di autoironia sul "mestiere impossibile" del prete. Formazione nei seminari, burnout da parrocchia, senso del celibato sono solo alcuni dei temi presenti in quello che vuole essere anche un manuale d'istruzioni per un "mestiere", quello del prete, ormai in via di estinzione, ma che molti, così sembra, sentono ancora di dover custodire. L'autore ci restituisce in queste pagine il volto più umano e più fragile del prete di oggi, ma forse proprio per questo anche quello più credibile perché più simile al mistero fragile di Dio.
Padre Leopoldo svolge la sua missione a Bassano del Grappa, a Capodistria e a Thiene, dedicandosi esclusivamente al sacramento della Riconciliazione e alla direzione spirituale. Nella primavera del 1909 i superiori lo inviano nel convento di Santa Croce a Padova. In pieno conflitto mondiale, padre Leopoldo, nel 1917, è costretto a lasciare Padova e a trasferirsi nel Sud Italia. Terminata la guerra può tornare a Padova, dove rimarrà fino alla fine dei suoi giorni. Muore il 30 luglio 1942. È beatificato da Paolo VI il 2 maggio 1976 e canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1983. Il 6 gennaio 2020 viene eletto patrono dei malati di tumore.
Nella stagione post-conciliare è rifiorita la forma di consacrazione dell'Ordo Virginum, che ha radici molto antiche, ma presenta anche concreti tratti inediti. Le donne che hanno riconosciuto in questa particolare forma di vita la loro vocazione, come pure i Vescovi che hanno accolto e promosso questo carisma, avvertono la necessità di orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise di discernimento, di formazione e di cura pastorale delle donne consacrate nell'Ordine delle Vergini. La storia di un carisma e i frutti di santità che ne derivano si possono conoscere solo nei tempi lunghi e nella docilità allo Spirito di Dio. Le presenti indicazioni pastorali hanno lo scopo di offrire punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari che vivono in Italia, in attuazione della normativa ecclesiastica vigente.
Il volto della Chiesa in Italia sta cambiando. La presenza di religiosi e religiose provenienti da altre parti del mondo ha sempre maggiore rilevanza e pone nuovi quesiti e nuove sfide. Patricia Murray e Paolo Martinelli affrontano il tema delle consacrate che, originarie di Paesi diversi, sono inviate "in missione" in Europa e, in particolare, in Italia. È in atto un processo che merita di essere osservato e compreso in tutte le sue implicazioni e che rimanda alla "Chiesa dalle genti" cui si guarda con speranza. Intercultura, comunione dei popoli, ecumenismo, dialogo, feconda contaminazione: le "suore internazionali" (alcune delle quali, in questo volume, portano la propria testimonianza diretta, raccolta da Anna Megli) aprono scenari inediti e interessanti per il futuro delle nostre comunità.
La differenza fra uomo e donna non è più garantita da una gerarchia dei sessi. D’altra parte l’eguaglianza fra uomo e donna non implica il negare la differenza e uniformare anonimamente le diversità. Il possibile accesso della donna al ministero ordinato esige la riconsiderazione dell’esclusione della donna dalla pubblica autorità, civile ed ecclesiale, come dato culturale comune, non come contenuto della rivelazione. Questo è il tema su cui il libro offre 24 variazioni, in un confronto serrato con le argomentazioni antiche e recenti. Per passare dalla società dell’onore (basata sulla differenza) alla società della dignità (basata sulla eguaglianza) occorre pensare il ministero ordinato alla luce di Pacem in terris e di Dignitatis Humanae. Si scoprirà che l’ordinazione della donna non è questione dottrinale ma dipende da una trasformazione antropologica e sociologica che non solo è possibile ma reale, almeno in una parte considerevole del mondo. I compiti della donna e dell’uomo sono il prodotto della storia e della coscienza, nel dialogo fra creatore e creature che resta aperto. Così la forma della società, le evidenze della cultura e la relazione tra Dio e l’uomo possono rispecchiarsi.
La domanda delle domande: quale è il senso della vita? E'quella che psicologi, operatori pastorali e animatori vocazionali rivolgono alle persone per accompagnarle nel percorso di discernimento della loro vita e della loro vocazione. Realizzare un disegno, dare significato alla propria esistenza è un'esigenza della psiche della persona nella sua totalità. E questo grazie anche al contributo che Viktor Emil Frankl ha saputo dare con la sua ricerca sull'Analisi Esistenziale, una sorta di corrispondenza laica di ciò che in campo spirituale è la necessità di dare un senso alla vita rispondendo a un appello divino, ad una vocazione. Il libro si muove in un ambito dove la psicologia e l'antropologia filosofica sul tema del significato dell'esistenza dialogano con il concetto religioso della vocazione. Diventa importante la dettagliata conoscenza della storia individuale della persona chiamata, per capire se nel suo terreno sono stati messi a dimora quei semi di autotrascendenza, quel rimando ulteriore che li rende capaci di fecondare la vita di consacrazione, l'impegno comunitario e la missione apostolica.
Il Voto mariano è uno scritto teologico-spirituale che tocca le più alte vette della mistica, soprattutto quando approfondisce la tematica - già cara a san Massimiliano M. Kolbe - della "transustanziazione" nell'Immacolata. La piena realizzazione di questo mistero di grazia si concretizza nel Voto mariano della consacrazione illimitata all'Immacolata, sbocciato all'interno della Famiglia dei Francescani dell'Immacolata, ma che vuole essere non solo sostegno per tutta la Chiesa - di cui i Francescani sono speciali "riparatori" -, ma anche la roccaforte di ogni anima che ha capito che in quest'epoca delle "Tutte tenebre" è la Madonna la Stella mattutina da seguire, conoscere e amare per non smarrire la strada per il porto sicuro, il Paradiso dell'eternità beata. Il Voto mariano, analogamente alla transustanziazione eucaristica, vuole realizzare nel consacrato la "transustanziazione" nell'Immacolata: vivere il Voto mariano significa, infatti, vivere «per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria».
Una comunità, un incontro, un santo da scoprire. Laura Bosio ci conduce dentro la ricchezza di un luogo poco noto ai più ma dove ci sono uomini che "aiutano a conoscere Dio". La comunità di San Leolino è formata da sacerdoti e laici che vivono nella fraternità la loro offerta a Dio a servizio di una nuova evangelizzazione della cultura secondo la spiritualità del Concilio Vaticano II.