Non più “non ci indurre in tentazione” bensì “non ci abbandonare alla tentazione”. Questo il cambiamento deciso dai vescovi italiani per la preghiera del Padre nostro. Ma perché la nuova traduzione? In controtendenza rispetto alla spiegazione che va per la maggiore, e cioè che in questo modo il testo sarebbe più in linea con il contenuto evangelico, il libro Non abbandonarci alla tentazione? Riflessioni sulla nuova traduzione del Padre nostro, a cura di Aldo Maria Valli, sostiene che il cambiamento ha origine da un indebito ammorbidimento delle parole che Gesù stesso ha insegnato ai discepoli. La nuova traduzione nasce nel clima di buonismo e misericordismo a cui si ispira la Chiesa in questa fase, ignorando però che Dio, nella Sacra Scrittura, mette più volte alla prova le persone per verificare la loro fede e che Gesù stesso, durante la permanenza nel deserto, fu esposto alle tentazioni. La smania di cambiamento è espressione del “cambio di paradigma”, o “rivoluzione culturale” che si vuole attuare nella Chiesa odierna, in nome di un “ecclesialmente corretto” che non deve disturbare la sensibilità moderna. I contributi raccolti nel libro sono di monsignor Nicola Bux, dom Giulio Meiattini, di don Alberto Strumia e Silvio Brachetta.
L’Opera è aggiornata con:
- il D.L. 30 dicembre 2019, n. 162 (Decreto milleproroghe);
- il D.L. 30 dicembre 2019, n. 161, nuove norme sulle intercettazioni;
- la L. 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di bilancio 2020);
- la L. 19 dicembre 2019, n. 157, di conversione, con modificazioni, del D.L. 26 ottobre 2019, n. 124 (Decreto fiscale), che introduce nuove norme sui reati tributari.
In caso di acquisto dell’e-book - in formato epub - si rimanda alla guida www.latribuna.it/ebook-help per il download e la consultazione del volume in formato digitale.
Il Codice, con il suo formato pratico e versatile, rappresenta uno strumento utile per una agevole e veloce consultazione delle norme, nonché di tutta la legislazione complementare, senza rinunciare alla completezza e all'aggiornamento. All'interno del volume, infatti, oltre alle norme del codice civile, vi è una attenta selezione di normativa complementare, aggiornata alle ultime novità legislative.
Descrizione Il diritto delle assicurazioni è una materia che, negli ultimi anni, è stata interessata sia dalla cristallizzazione in un codice organico che da successivi interventi normativi, frequenti e non di rado estemporanei. Il Compendio di diritto delle assicurazioni è articolato in venti capitoli, che tratteggiano le linee essenziali (privatistiche e pubblicistiche) della legislazione assicurativa: esse spaziano dalla definizione dell'indagine al sistema delle fonti, dalla disciplina (generale e speciale) del contratto a quella del mercato descrivendo, sotto diversi profili, il regime giuridico dell'attività dei soggetti coinvolti (enti pubblici, imprese, intermediari e periti di assicurazione). Il Compendio intende infatti fornire al lettore (giurista od operatore del mercato) un'analisi, al contempo, sintetica, approfondita e aggiornata di un settore del diritto contraddistinto da una crescente importanza nell'economia moderna e da una rilevante complessità.
L'esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato per la società contemporanea, che su essa può e deve misurare la propria capacità di accogliere, sostenere e aiutare le persone, anche quando la loro vita è ormai priva di prospettive. Ma che cosa accade nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o le ultime settimane della loro esistenza? Quali storie si intrecciano, quali dialoghi nascono, quali sentimenti maturano? Le storie raccolte da Attilio Stajano riflettono vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune: alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo l'amore. Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Soprattutto ci insegna a vivere meglio, fino alla fine. Prefazione di Marie De Hennezel.
Il volume è strutturato in maniera tale da contemplare sia i contenuti relativi alla disciplina di insegnamento sia la possibilità di valutare le proprie competenze con una serie di domande a risposta chiusa e aperta secondo le modalità di prova già svolte nei cicli precedenti. È strutturato in 4 parti: Area I: I Fondamenti della disciplina di insegnamento. Area II: Competenze didattiche. Area III: Per le preselezioni, batterie di domande a risposta chiusa. Area IV: Per la prova scritta, quesiti a risposta aperta relativi alle tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche Materie presenti: La scuola e la normativa di riferimento - Competenze psicopedagogico-didattiche -Modelli, metodologie, strumenti e valutazione per una didattica inclusiva - Strumenti esercitativi.
Il volume è strutturato in maniera tale da contemplare sia i contenuti relativi alla disciplina di insegnamento sia la possibilità di valutare le proprie competenze con una serie di domande a risposta chiusa e aperta secondo le modalità di prova già svolte nei cicli precedenti. È strutturato in 4 parti: Area I: I Fondamenti della disciplina di insegnamento. Area II: Competenze didattiche. Area III: Per le preselezioni, batterie di domande a risposta chiusa. Area IV: Per la prova scritta, quesiti a risposta aperta relativi alle tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche Materie presenti: La scuola e la normativa di riferimento - Competenze psicopedagogico-didattiche -Modelli, metodologie, strumenti e valutazione per una didattica inclusiva - Strumenti esercitativi.
L'atmosfera sinistra di una vecchia casa abbandonata o di un cimitero, una sensazione improvvisa di gelo, rumori inspiegabili, una figura evanescente percepita con la coda dell'occhio: l'apparizione di un fantasma è da sempre ben radicata nel nostro immaginario. Se c'è un elemento comune a tutte le culture del pianeta è proprio la credenza in queste manifestazioni soprannaturali, presenze inquietanti che suscitano timore, protagoniste di leggende popolari, miti e tradizioni arcaiche. Nella storia i fantasmi hanno assunto molteplici forme: gli spiriti dei defunti temuti e onorati nel mondo antico, dall'Egitto alla Grecia; le ombre degli avi evocate da Ovidio nei Fasti; gli spaventosi 'draugar' del folclore norreno che infestano i tumuli; i 'bhuta' del continente indiano, pericolosi e sempre affamati; le apparizioni del Medioevo cristiano, talvolta miracolose e angeliche, talvolta inganni del demonio. Nessuna epoca, racconta Lisa Morton, sfugge a questa fascinazione: in pieno, razionale XIX secolo esplode la mania dello spiritismo, in cui confluiscono tecniche scientifiche, trucchi teatrali, truffe plateali e il sincero desiderio di entrare in contatto con i propri cari estinti. E se in passato era soprattutto la letteratura a tramandare la figura del fantasma, oggi sulle case infestate abbondano soprattutto leggende urbane, film horror e programmi televisivi dedicati ai cacciatori di ectoplasmi e ai loro bizzarri strumenti. Spaziando da Amleto a "Il sesto senso", in "Fantasmi" Lisa Morton stila una vera e propria enciclopedia spettrale che raccoglie miti, racconti e testimonianze di eventi inspiegabili, narrando così la storia delle nostre paure più profonde - e più affascinanti.
Il volume affronta il tema, al centro di un rinnovato interesse storiografico, delle origini medievali dello Stato moderno. Attraverso una prospettiva storico-istituzionale si individuano le strutture fondamentali e si delineano le vicende ritenute più interessanti che hanno portato alla contrastata formazione dello Stato nell'Occidente europeo, precisando al contempo le possibili alternative (cittadine, imperiali, confederali). Lo scopo della ricostruzione storica e politica è quello di superare la troppo rigida divisione tra Medioevo ed età moderna, cercando di far emergere il pluralismo costitutivo del processo di formazione dello Stato e le molteplici traiettorie di sviluppo. La ricostruzione si arresta alle soglie della modernità evidenziando sia il quadro unitario di riferimento sia le profonde differenze, istituzionali, sociali e territoriali, che connotano la complessa vicenda dello Stato moderno in Occidente, troppo spesso riferita alle sole esperienze monarchiche.
Riproporre oggi il problema dell'attualità del gesto fenomenologico, o, per riprendere la domanda di Croce a proposito di Hegel, di "ciò che è vivo e di ciò che è morto" nella fenomenologia, presuppone di collocare quest'ultima nel contesto della filosofia nel suo complesso, e quindi di confrontarla con altre correnti e altri metodi. Questo è il progetto del libro di Claude Romano, unico nel suo genere. La tesi è che la fenomenologia non può essere compresa solo come un ritorno all'esperienza, o una filosofia descrittiva; ciò che è in gioco in essa è la questione dei rapporti tra linguaggio ed esperienza, la messa in luce di strutture prelinguistiche immanenti all'esperienza stessa e di significati "muti" che la attraversano. In poche parole, la riproposizione del problema della ragione. La fenomenologia ha infatti opposto a una razionalità striminzita (quella della logica e della matematica) quel che Husserl chiamava una razionalità "di gran cuore", capace di accogliere in sé il suo altro, cioè la sensibilità. Quello che la fenomenologia ha elaborato prevalentemente è una nuova immagine della ragione. In questo lavoro di ridefinizione della fenomenologia e dei suoi compiti, tramite un dialogo sostenuto tra filosofia analitica e continentale, Romano ci propone una traversata dell'intero pensiero contemporaneo.
L'industria dell'intrattenimento è oggi protagonista di enormi trasformazioni: dall'arrivo di Netflix alla scesa in campo di altri grandi player dei media (come Disney+ o HBO Max) e della tecnologia (Apple TV+), tutti gli operatori del mercato sono stati chiamati a rivedere le proprie strategie. Questo libro ripercorre i passaggi fondamentali della rivoluzione in atto, raccontandone i protagonisti, le peculiarità tecnologiche e i riflessi sulla creatività e sui principali soggetti in campo. Un volume ricco di case history, che scandaglia non solo la ricca e potente industria statunitense, ma rivolge il suo sguardo anche a Oriente, dove la Cina svolge un ruolo di primo piano nell'economia dell'immateriale. Una lettura per chi è alla ricerca di una sintesi completa e aggiornata, arricchita da un glossario.