L'autore spiega come la Chiesa cattolica è alle soglie di una nuova era. Man mano che il sipario cala sulla Chiesa definita dalla Controriforma del XVI secolo, il velo si solleva sul Cattolicesimo evangelico del terzo millennio: un modo di essere cattolici e un rinnovamento incentrato sulla pastoralità, come espresso dal Concilio Vaticano II, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI. Fondato sul Vangelo, il Cattolicesimo evangelico del futuro invierà ogni giorno il popolo della Chiesa in territori di missione - territori oggi identificati più che mai nell'Occidente spiritualmente assopito e segnato da un secolarismo aggressivo. Una controcultura capace di dare vita a una rivoluzione culturale e offrire agli uomini e alle donne un'alternativa profondamente umana al soffocante egocentrismo della modernità.
A partire da un ampio ventaglio di fonti documentarie, in gran parte inedite, il volume ricostruisce la genesi e lo sviluppo del movimento di Gioventù Studentesca. Tale realtà, nata come esperimento di apostolato di ambiente dell'Azione Cattolica milanese (sulla scorta dell'esperienza della Jeunesse Étudiante Chrétienne francese), arrivò a rappresentare per le sue peculiarità metodologiche e la sua capacità di attrarre studenti spesso lontani dalla Chiesa uno dei più significativi e discussi fermenti dell'AC negli anni Cinquanta e Sessanta. La vicenda di Gioventù Studentesca, fondata da Giancarlo Brasca nel 1945 e rifondata da don Luigi Giussani tra il 1953 e il 1954, si inserisce in un mondo cattolico in cui iniziavano ad affiorare i primi segni di una crisi che avrebbe raggiunto il suo culmine alcuni anni più tardi. Da questo punto di vista, il volume apre nuove prospettive per comprendere i cambiamenti che hanno investito la gioventù cattolica tra il Concilio e la contestazione.
Il presente volume storico-fotografico raccoglie i più significativi discorsi dei Papi durante le Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), da Roma a Cracovia, la città di san Giovanni Paolo II e di santa Faustina Kowalska, luogo in cui Papa Francesco celebrerà l'imminente Giubileo dei Giovani. Il libro è corredato inoltre da suggestivi scatti del fotografo polacco, Grzegorz Galazka, curatore del volume. La Prefazione è a cura di don Giuseppe Costa SDB, direttore della Libreria Editrice Vaticana.
Tra il 1925 e il 1929, nell'indifferenza del mondo cosiddetto civile, il Messico visse una tragedia senza precedenti. Il governo della Repubblica nelle mani di un piccolo gruppo di potere, gli "uomini di Sonora" - inasprì a tal punto la legislazione antireligiosa che già aveva colpito la comunità cattolica, da rendere impossibile qualsiasi manifestazione della fede. Il clero fu espulso, ogni cerimonia e rito cancellati. Tutti i luoghi o gli istituti in qualche modo collegati al culto (chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità) furono chiusi o confiscati. Di fatto, dopo il 31 luglio 1925 la Chiesa sparì dalla vita del popolo messicano. A quel punto accadde però qualcosa che nessuno aveva previsto: centinaia di migliaia di messicani, appartenenti a tutti gli strati della popolazione, insorsero dandosi alla macchia. I generali dell'Esercito federale pensarono di poterli sconfiggere in breve tempo, ma l'insurrezione di Cristo Re, la "Cristiada", coinvolse presto milioni di cittadini e interi Stati della Federazione caddero sotto il controllo di un esercito "cristero" sempre più potente e benvoluto. La reazione del Governo non si fece attendere e fu di straordinaria durezza: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa. Ma i "Cristeros" moltiplicavano le forze a ogni sconfitta, mostrandosi pronti al martirio. E infatti non furono le armi a sconfiggerli, ma la diplomazia internazionale con gli Accordi del 1929.
È stata valida l'elezione del vicario capitolare? E, qualora non sia stata valida tale elezione, le sue decisioni sono vincolanti oppure no? Dopo l'esposizione relativa alla sede impedita e alla figura del vicario capitolare, viene presentata la situazione particolare creatasi in Cecoslovacchia, nella diocesi di Spis, durante il regime comunista. Viene, perciò, descritta la situazione verificatasi dopo la seconda guerra mondiale, considerando il rapporto tra la Chiesa e lo Stato e gli attacchi dello Stato contro la Chiesa.
La Collana «Atti e Documenti» del Pontificio Comitato di Scienze Storiche ha avviato la sua attività nel 1980 ospitando studi su tutti gli ambiti della Storia della Chiesa, dall’Antichità al Medio Evo, sino all’Età Moderna e Contemporanea, ed è diretta dal Segretario del Comitato. Con la Lettera apostolica Egregiae virtutis (31 dicembre 1980), Giovanni Paolo II, come già Papa Leone XIII (il 30 settembre 1880), aveva esteso a tutta la Chiesa cattolica il culto dei due Santi fratelli proclamando i Santi Cirillo e Metodio, assieme a San Benedetto da Norcia, patroni d’Europa. I Santi Cirillo e Metodio – per il loro modo pacifico di edificare la Chiesa – possono essere considerati un «ponte» fra Oriente e Occidente, non soltanto nei tempi in cui vissero come missionari del Vangelo, ma anche oggi in quanto si offrono a noi con l’esempio e con la testimonianza della loro vita e della loro missione, invitandoci a crescere – come scrive Bernard Ardura – «nella mutua comprensione delle ricchezze spirituali e culturali legate alle varie tradizioni che costituiscono il patrimonio culturale cristiano dell’Europa».
Sezione monografica. I Papiri Bodmer. Biblioteche, comunità di asceti e cultura letteraria in greco, copto e latino nell'Egitto tardoantico:- Anatomie d'une bibliothèque de l'Antiquité tardive:l'inventaire, le faciès et la provenance de la 'Bibliothèque Bodmer' (J.-L. Fournet)- Les Papyrus Bodmer: contribution à une tentative de délimitation (P. Schubert)- Qualche riflessione sugli aspetti codicologici e titologici dei Papiri Bodmercon particolare riguardo ai codici copti (P. Buzi)- I Papiri Bodmer: scritture e libri (P. Orsini)- Quelques réflexions sur la cohérence de la composante copte des P. Bodmer (A. Boud'hors)- Poesia greca nella (e della?) biblioteca Bodmer (G. Agosti)- Per un profilo storico-religioso degli ambienti di produzione e fruizione dei Papiri Bodmer: contaminazione dei linguaggi e dialettica delle idee nel contesto del dibattito su dualismo e origenismo (A. Camplani)- Tracce di ascetismo (C. Berolli)- Hermas and Bodmer. Another Look at the Text of Vision 1.3.4, 2.3.1,and 3.2.1. P.Bodm. XXXVIII (J. Verheyden)- Dalla documentazione papiracea (P.Bodm. XX e P.Chester Beatty XV)alle raccolte agiografiche: la lunga storia degli Acta Phileae in versione etiopica (A. Bausi)- Recent Progress in Understanding the Constructionof the Bodmer 'Miscellaneous' or 'Composite' Codex (B. Nongbri).
Due uomini del fare. Un Papa piceno venuto dalla povertà e un architetto originario dell'operosa terra ticinese. Due abbaglianti comete che sullo spirare del cinquecento solcarono i cieli di Roma imprimendo alla città dei Papi segni grandiosi e indelebili: i chilometrici rettifili che scavalcano alture e crinali; le piazze immense popolate di svettanti obelischi e di grandiosi gruppi scultorei; i palazzi solenni, le colonne istoriate romane, eccetera. Due uomini che coi loro interventi trasformarono Roma in una moderna città percorribile in carrozza. E che infine, a suggello del loro operare realizzarono anche la Cupola di S.Pietro. La Cupola più audace e più ardita dell'antichità, alla quale, da che 25 anni prima era morto Michelangelo, nessuno aveva più avuto animo di metter mano; ma che i nostri due protagonisti realizzarono invece nello sbalorditivo termine di soli 22 mesi, a fronte dei 192 occorsi per la - meno alta - cupola di S.Maria del Fiore a Firenze. Due uomini che oltre a tutto ciò, diedero vita a innumerevoli opere di industria e utilità sociale: quali acquedotti, opifici, ospizi, biblioteche, università, ecc.
La sera del 2 marzo 1939, mentre l'Europa si avviava verso la guerra, sul balcone del Palazzo apostolico apparve, acclamato dalla folla riunita in piazza San Pietro, il nuovo pontefice. Pallido e con passo esitante Pio XII si affacciò alla balaustra, benedisse per tre volte i fedeli e, senza dire una parola, si ritirò nelle sue stanze. Di lì a poco scese nelle Grotte vaticane, deciso a risolvere uno dei più grandi enigmi della Chiesa, un enigma che prefigurava, in piccolo, l'epica impresa segreta del suo pontificato. Negli anni successivi, infatti, nelle catacombe di San Pietro i collaboratori di Pio XII si sarebbero riuniti per architettare, con la sua benedizione, il piano più audace della seconda guerra mondiale: l'eliminazione del "tiranno", Adolf Hitler. Mark Riebling, saggista avvezzo a esplorare i sentieri poco battuti della storia dei servizi segreti, in "Le spie del Vaticano" ricostruisce, sulla base di una monumentale raccolta di documenti da poco desecretati, un intrigo spionistico al centro del quale si colloca la figura di Pio XII, un pontefice definito talvolta "ieratico e visionario", lontano dai fedeli e dai drammi della guerra, e spesso accusato per i suoi "silenzi" nei confronti del regime nazista se non addirittura per la complicità nell'Olocausto. Fu proprio Pacelli, invece, a organizzare una rete di cospiratori impegnati a combattere in segreto il Male Assoluto.
Nella collana "Sapientia ineffabilis" trova posto anche il linguaggio di Pio II, e le conoscenze geografiche allora conosciute. Nell'incontro con tanti popoli e culture desta interesse l'insieme delle argute osservazioni con cui il pontefice fa conoscere storia e caratteri di popolazioni. Lasciarsi prendere da questa lettura è un'occasione per immergersi nelle conoscenze culturali e storico-geografiche al tempo del secolo XV, alla vigilia dell'invenzione della stampa!
Questa Storia della Federazione – Compagnia di Sant’Orsola, l’Istituto fondato da Sant’Angela Merici nel Cinquecento, mette in luce la “connaturalità” della Federazione rispetto alla storia mericiana, confermata nel passaggio istituzionale che ha riconosciuto e formalizzato la rete spontanea, per quanto sino alla seconda metà del XX secolo ancora implicita che ha sempre legato tra loro le figlie di Sant’Angela delle varie diocesi. A un tempo, emergono nel volume le fasi di istituzione canonica e successivo sviluppo dell’Istituto federato, che hanno favorito una maturazione della consapevolezza del proprio stato di consacrate secolari – attraverso le revisioni costituzionali e il cammino di autoformazione carismatica e spirituale -, per tutte le Orsoline. Così come la Federazione si è trovata ad accompagnare le Compagnie della Penisola nel cammino di riassetto postconciliare aperto soprattutto alla nuova mondialità, favorendo la diffusione del modello di consacrazione secolare mericiano all’estero, in particolare nelle terre extraeuropee, su di un’ampiezza geografica e culturale mai registrata nei secoli precedenti. Come scrive Francesco Bonini nella Prefazione, «Paolo Gheda ricostruisce in questo pagine intense e vivaci» le vicende della Federazione attraverso «una rigorosa ricerca storica proposta con sicura e consolidata metodologia», avendo potuto per la prima volta attingere largamente a tutta la documentazione inedita conservata nell’archivio centrale della Federazione di Milano e presso molte Compagnie diocesane, in Italia e all’estero.