Parole e immagini per esprimere la gioia e la gratitudine nei gesti di ogni giorno. Tenere e delicate, le illustrazioni di questo libriccino accompagnano le preghiere più belle da far recitare ai nostri bambini. Età di lettura: da 4 anni.
Un’opera monumentale, dedicata a un monumento della cultura americana, e da molto prima che il Nobel ponesse il suo sigillo sull’arte di Bob Dylan. E un’opera senza paragoni, che parla della Bibbia così come è stata letta, e selezionata, da Dylan. Un lavoro di dieci anni, condotto con passione e competenza, che l’autore presenta così: Spero che il libro possa contribuire non solo alla conoscenza e alla valorizzazione delle canzoni di Dylan, ma anche alla conoscenza della Bibbia, e che sia utile sia a chi, come Dylan e come me, la considera un libro ispirato nel senso letterale del termine, sia a chi si limita a ritenerla il «grande codice» della civiltà occidentale”.
Questo "Breviario continuo" viene incontro all'esigenza dei fedeli e dei pastori di disporre di un libro per l'uso liturgico che sia facilissimo da utilizzare. Il testo della preghiera è stato disposto per intero in maniera continua, senza abbreviazioni, senza rimandi e senza presupporre nel lettore competenze specifiche e conoscenze previe. Il volume raccoglie le preghiere "principali" del mattino e della sera della Liturgia delle Ore secondo il calendario romano di Avvento e Natale.
Le storie più belle della Bibbia, illustrate con immagini poetiche, accompagnano alla scoperta delle meraviglie dell'amore di Dio. Età di lettura: da 6 anni.
Una ricerca assai approfondita per conoscere il sofferto cammino che ha portato Lutero alla scoperta dell'«Evangelo, che egli ha difeso fino alla fine, come il lieto annuncio della "soavissima misericordia di Dio Padre, Cristo donato a noi"».
L'autore tenta di elaborare una "cristologia ipnotica" all'interno dell'orizzonte trinitario e nella fedeltà al dogma della due nature di Calcedonia. Lo scopo è quello di fondare la possibilità di un'esistenza integralmente umana (spirito-anima e corpo) del figlio di Dio, sviluppando una riflessione cristologia che cerchi di armonizzare la verità dogmatica della permanenza immutata delle due nature nella sola persona del Verbo e l'affermazione scritturista dell'auto-svuotamento del Figlio.
L'autore dimostra in modo convincente, sulla scorta di stringenti argomenti biblici e storico-teologici, che la fede di Gesù come atto personale del credere non solo è plausibile da sostenere, ma deve essere ragionevolmente postulata come sviluppo coerente del dogma cristologico. Cristo, fedele e autentico portavoce dea volontà del padre, ne è anche l'esecutore. La non attribuzione formale e diretta alla persona di Gesù dei termini relativi all'atto di fede non esclude in alcun modo la possibilità di rispondere positivamente all'interrogativo sulla fede di Gesù.
Il volume presenta gli atti di un Seminario teologico, svoltosi a Loppiano (Firenze) il 10 e 11 giugno 2016, promosso e organizzato dal dipartimento di Ontologia Trinitaria dell'Istituto Universitario Sophia e dalla Comunità dei Figli di Dio. Gli interventi partono dalle idee e dai carismi di Chiara Lubich e Divo Barsotti, come chiavi per sviluppare una rilettura teologica dell'esperienza di Dio in Gesù, quindi dell'esperienza del divino per noi uomini e donne di oggi. I contributi presenti in questo volume sono il frutto di una collaborazione, di un "pensare insieme", in cui studiosi di diversa provenienza accademica, si sono lasciati coinvolgere e provocare.
La fatica della determinazione di una forma ecclesiale adeguata all’annuncio del Vangelo deriva, anche nel contesto italiano, dallo scarto tra il principio teologico della portata universale della fede e il dato sociologico di una fede che, a causa della trasformazione culturale in atto, non è più patrimonio di tutti.
La tesi tenta di accompagnare questo travaglio ecclesiale a procedere dall’ipotesi di una riabilitazione della figura del cattolicesimo di popolo. La sua riconduzione alla sola realizzazione storica che esse ha assunto nel tempo della civiltà parrocchiale e la sua svalutazione a fenomeno puramente sociologico non consentono di cogliere la specialità del suo dinamismo: proporre l’esperienza cristiana come ripresa interpretante delle forme antropologiche elementari.
Il pensiero teologico e spirituale di Nicola Cabasilas si presenta come un modello paradigmatico per ripensare l'esperienza dei sacramenti dell'iniziazione cristiana. Il battesimo, la cresima e l'eucaristia non sono una realtà statica, ma fortemente dinamica; atti ciascuno a realizzare attraverso la propria specificità e dono di grazia la nostra umanizzazione, ossia la nostra unione con Cristo. I sacramenti sono anzitutto una esperienza dell'agire di Dio, in Cristo, per opera dello Spirito Santo, ma anche il luogo della nostra risposta filiale a un dono di amore che sempre ci precede, ci accompagna e ci guida.
La misericordia di Dio non è un concetto astratto e inafferrabile. Nel libro dell'Esodo la Bibbia ci mostra come essa si inscriva all'interno di un racconto, toccando la vita degli uomini e del popolo. La rivelazione del Sinai è la rivelazione del Nome divino, che vuol dire presenza di Dio nella storia e nel futuro del popolo. Il Signore è il Dio che è con me, che dai cieli si china per camminare al mio fianco.
La morte si presenta come una tematica che inquieta e insieme affascina: basti pensare alla sua presenza in film, musiche, romanzi. Nello stesso tempo viene sempre più rimossa dall'immaginario quotidiano, considerata come un accadimento che riguarda solo altri. In queste pagine dopo aver presentato alcune conseguenze di questa rimozione, si cercano di delineare i possibili passi che caratterizzano l'elaborazione del lutto, prendendo spunto da un testo letterario, il "Diario di un dolore" scritto da C.S. Lewis in seguito alla morte della moglie. In questo piccolo libro, l'autore, oltre a indicare il valore terapeutico della scrittura, riconosce che per il lavoro del lutto sono indispensabili due cose: un punto fermo, l'esperienza di senso, che la morte scuote ma non può distruggere, e la vicinanza al dolore altrui.