Gli studi raccolti in questo volume si pre ggono di fare sintesi teologica e pastorale sul senso e l’esercizio di questo sacramento nella vita della Chiesa oggi per dialogare col mondo e con le problematiche attuali. I presbiteri, infatti, sono chiamati ad amare la chiesa “con cuore pasto- rale”, come scriveva Paolo VI nell’Allocuzione all’apertura del quarto periodo conciliare, perché solo l’Amore è credibile e solo l’Amore dà senso al nostro esistere. La Chiesa non può non “usare la medicina della misericordia, invece di abbracciare le armi del rigore”, perché è “madre amore
volissima, benigna, paziente”.
Il volume raccoglie le catechesi di papa Francesco sui sacramenti e i comandamenti. La prefazione è a firma di monsignor Guido Marini, maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. L’Opera, in una veste grafica totalmente rinnovata, è completa di indice tematico.
L'opera omiletica di Lorenzo di Novara (425-440), a lungo oggetto di controversa attribuzione, viene ripercorsa con una duplice analisi: storico-critica e letterario-teologica. La prima riprende tutti i filoni d'indagine, desunti dalla critica paleografica, filologica, agiografica, monumentale e storica, che ruotano attorno alla figura dell'autore delle omelie, dando voce agli studi finora compiuti e guadagnando nuovi risultati sull'autore, sull'opera e sul suo contesto nord italiano. La seconda mostra l'originalità teologica dell'omelia del vescovo Lorenzo, audace nella sua proposta di un itinerario penitenziale/sacramentale del battezzato peccatore. Il vescovo Lorenzo, nella sua omelia, non compie tanto non un'azione moralizzatrice, ma propugna una radicale evangelizzazione delle coscienze. È un esempio pastorale intrigante ancora oggi nell'analisi dell'aspetto antropologico del cammino penitenziale, senza soccombere ai marosi della scristianizzazione. La figura di questo vescovo novarese, non ancora conosciuto pienamente, si rivela così ancora attuale e audace.
«Il volume ci restituisce il senso profondo della dimensione penitenziale della vita cristiana e educa noi, adulti, donne e uomini di chiesa, a rivedere noi stessi come viviamo la confessione e a riconoscere quanto sia povera nella nostra vita cristiana la dimensione penitenziale che la dovrebbe caratterizzare. È quello che almeno ha provocato in me: non mi sono riconosciuto molto distante da questi preadolescenti. Un risultato salutare che invita a una serie di "riconciliazioni": tra magistero e teologia, tra teologia e pastorale, tra pastorale e spiritualità». (Enzo Biemmi, dalla Prefazione)
«Prendete e mangiate, questo è il mio corpo [...]. Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue». Con queste parole Gesù istituisce la comunione. Oggi, però, sappiamo che l'eucaristia cristiana nasce dagli antichi simposi. Si è discusso a lungo su cosa si mangiasse e si bevesse nella Chiesa delle origini: formaggio, pesce o verdure? Latte, succhi o miele? Oppure soltanto pane? Lievitato o azzimo? Vino rosso o bianco? Solo per l'officiante o anche per i fedeli? In epoca moderna i dubbi non hanno fatto che aumentare: non sarebbe più igienico usare un calice personale? Il vino può essere anche analcolico e la farina senza glutine? E cosa si deve usare nei paesi in cui non si trovano né grano né vino? Vanno bene anche Coca-Cola, noci di cocco e succhi di frutta? Anselm Schubert racconta la storia dell'eucaristia dal primo Cristianesimo a oggi concentrandosi perla prima volta sugli alimenti utilizzati. Ne risulta una brillante ricostruzione che fa vedere con altri occhi il Cristianesimo e il suo rito più solenne.
Oggi risulta urgente la necessità di ricordare la verità dell'Eucaristia e la sua centralità, soprattutto per riaffermare l'identità "cristica" della Chiesa. Infatti, se è vero che la "Chiesa fa l'Eucaristia", è altrettanto vero che la natura del "Corpo di Cristo" dipende strettamente dal suo intimo rapporto con il sacramento che è "fonte e culmine" di tutta la vita cristiana. Conoscere e amare il "Mistero della fede" significa conoscere più a fondo la natura misterica della Chiesa ed imparare ad amarla con più ardore e devozione. Con questo saggio l'autore offre una teologia dell'Eucaristia ricollocata all'interno dell'orizzonte cristologico. La dimensione della presenza reale (transustanziazione) e del sacrificio sono dapprima studiati dal punto di vista storico e biblico e poi approfonditi in maniera sistematica, ma sempre partendo dalla persona e dall'opera di Cristo, centro propulsivo di tutta quanta la teologia.
Partendo da ciò che Gesù fece «nella notte in cui fu tradito», seguendo i tornanti della riflessione cristiana nei secoli, il volume ci guida alla riscoperta del mistero eucaristico: la sua celebrazione, letta sullo sfondo della ritualità che accompagna l’universale esperienza religiosa; il suo «contenuto», cioè il gesto con cui Gesù Cristo consegna al Padre la propria vita perché il mondo abbia la vita; la sua finalità, cioè l’edificazione di un popolo che di Gesù Cristo condivida la dedizione. Fino alla morte, anzi fino alla risurrezione.
Informazioni sull'autore
Pierpaolo Caspani, prete della Diocesi di Milano, ha conseguito il dottorato in Teologia nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. È docente ordinario di Teologia sacramentaria nella Sezione della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, costituita presso il Seminario di Milano. È autore di vari contributi per La Scuola Cattolica, Rassegna di Teologia, Rivista Liturgica, Rivista di Pastorale Liturgica.
Nel proliferare discorde di commenti e interpretazioni sull'esortazione post-sinodale Amoris laetitia, il presente saggio intende percorrere una via diversa e originale. Non ha come obiettivo una valutazione immediatamente morale o pastorale delle indicazioni contenute nel documento pontificio, ma cerca di mettere in luce i presupposti impliciti e sottintesi che vi agiscono nascostamente e da cui scaturiscono soprattutto i problematici orientamenti del capitolo VIII. La diagnosi a cui si approda è che in realtà, alla radice della «nuova disciplina» sui cosiddetti «divorziati risposati» che Amoris laetitia propone, si riscontra una carente impostazione dei rapporti fra sacramenti e morale cristiana e una riduzione della morale specifica del sacramento del matrimonio a etica generale. La morale del discernimento e del «caso per caso», che l'esortazione pontificia presenta, mostra una debolezza originaria: lo sradicamento della morale matrimoniale dal suo naturale terreno liturgico-sacramentale. Ma questo è anche il limite di un'idea e di una prassi pastorali, oggi largamente diffuse (e di cui l'esortazione pontificia è un esempio), che a loro volta fanno a meno del carattere di culmen et fons della celebrazione e del sacramento. Una pastorale del discernimento, se staccata dalle coordinate comprensive della natura e dell'azione sacramentali della Chiesa, non rappresenta più un semplice e neutrale «metodo» che traduce nell'oggi il vangelo di sempre, ma rischia piuttosto di compromettere il nucleo più profondo della vita e della fede cristiane. Il volume di Meiattini, - qui presentato in una edizione riveduta e ampliata con nuovi materiali -, nonostante questi rilievi critici, non intende porsi come contestazione al magistero in quanto tale, ma come un tentativo di rigorizzazione del principio supremo della caritas, nelle sue conseguenze di verità teorica e vitale.
Siano di fronte a Dio tutte le tue opere e i tuoi pensieri, e riconduci tutte le tue cose a Cristo. Volgi spesso l'anima a Dio e affida il tuo pensiero alla potenza di Cristo, come in un rifugio, riparato da ogni discorso e attività grazie alla luce divina del Salvatore.
Alfonso Giorgio all’interno del suo lavoro «accoglie l’invito di Papa Francesco a riscoprire la bellezza evangelizzante della liturgia e, inserendosi nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II, riporta al centro il tema dell’inculturazione della fede e dell’annuncio del Vangelo che una Chiesa “in uscita” realizza primariamente mediante la singolarità della liturgia, convinti che la bellezza non è un fattore decorativo dell’azione liturgica ma, piuttosto, suo elemento costitutivo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua rivelazione» (dalla Presentazione di mons. Rino Fisichella).
Per la Chiesa il matrimonio è: un’istituzione naturale riscattata e rinnovata dall’azione salvifica di Cristo. Questo volume racconta a tutto tondo il rapporto "speciale" fra cristianesimo e famiglia attraverso diversi temi: l'evoluzione e lo sviluppo storico del matrimonio, il fondamento biblico del matrimonio, gli elementi della celebrazione liturgica, i servizi della Chiesa locale di supporto e di azione pastorale. A conclusione di tutto il percorso, spunti di riflessione da Amoris Laetitia, per delineare al meglio le linee della spiritualità coniugale.
Un contributo aggiornato alla definizione di Oriente cristiano e sul rito Siro-Antiocheno sviluppato dalla Chiesa cristiana. Il volume è arricchito da un inserto di tavole a colori sulla geografia delle Chiese siriache.