Giovedì 2 settembre 1971. Un carro funebre, partito dal cimitero Maggiore di Milano, sfreccia lungo la Riviera italiana e francese in direzione del confine spagnolo. L'autista non sa ancora chi sta portando a Madrid. I documenti identificano la defunta come Maria Maggi vedova De Magistris, ma l'eccentrico personaggio che accompagna il feretro, e si presenta come il fratello, sa che quelle carte mentono. Nella bara c'è il corpo mummificato di Evita, che per quattordici anni è stata sepolta sotto falso nome. Sta tornando dal marito, Juan Domingo Perón, l'ex presidente dell'Argentina, esule nella Spagna di Francisco Franco dopo essere stato deposto nel 1955 dalla Revolución Libertadora. Inizia così, con i ricordi tuttora vividi dello chauffeur italiano che inconsapevolmente contribuì a trafugare la mummia più ricercata al mondo, la biografia della donna che in patria continua a essere venerata come una santa. Oppure odiata come un'arrampicatrice senza scrupoli. Quel viaggio, in fondo, è anche la metafora della vita di Eva Duarte: un'esistenza vissuta a tutta velocità, bruciata dall'ansia di arrivare. Viva o morta, il suo traguardo è sempre stato Perón. Le intense pagine di Elisabetta Rosaspina la seguono da quando, sedicenne, partì dall'anonimato e dalla povertà della pampa verso il suo riscatto, nella Buenos Aires degli anni Trenta e Quaranta. Cercava fortuna come attrice, l'avrebbe trovata come politica e filantropa, fino a diventare la donna più potente dell'America Latina, capace di riscuotere l'ammirazione dell'Europa intera, allorché, nell'immediato dopoguerra, girò la Spagna, l'Italia, il Vaticano, la Francia, il Portogallo e la Svizzera in settantanove giorni di lussi e di misteri. Ha «regnato» sull'Argentina appena sette anni, consacrandosi all'amore per i suoi descamisados e all'odio per l'oligarchia, eppure sarà sempre circondata da intrighi e sospetti, idolatria e maldicenza. Persino sulle sue spoglie, «eternizzate» da un medico spagnolo, si scateneranno battaglie, e sulla sua memoria continueranno a scontrarsi sostenitori e detrattori. L'enigma di Evita, agli occhi del mondo, non è mai stato svelato.
«Questo è il racconto di come si svolse questo capitolo della storia dell'ebraismo italiano che io ho vissuto giorno per giorno...» Alfredo Sarano Custodito per oltre settant'anni in un cassetto dalle figlie Matilde, Vittoria e Miriam, il diario di Alfredo Sarano riemerge oggi dal passato aggiungendo nuove, preziose pagine di storia al libro del genocidio del popolo ebraico. Fogli ormai ingialliti dal tempo si affiancano così alle opere di Anna Frank ed Etty Hillesum, scritte proprio per vincere il silenzio e testimoniare l'orrore delle persecuzioni. Questo volume è frutto delle ricerche di Roberto Mazzoli, che ha riportato alla luce il diario di Alfredo Sarano inquadrandolo nel contesto storico dell'epoca e riportando le testimonianze dei sopravvissuti. Un libro che riporta alla luce l'eroismo di Alfredo Sarano, l'uomo che mise in salvo migliaia di vite nascondendo gli elenchi della comunità ebraica milanese.
La legge Rognoni-La Torre viene approvata l’indomani della morte del generale Dalla Chiesa. Questa legge istituisce il reato di associazione mafiosa e offre finalmente alla lotta alla criminalità organizzata uno strumento eccezionale sul fronte dell’investigazione patrimoniale, con la misura della confisca. Il generale Dalla Chiesa, con la sua esemplare determinazione e senso dello Stato, ha contribuito a dare slancio a questo cambiamento.
Biografia del parroco Pino Puglisi. La vita del prete che lottò per rompere il giogo di umiliazioni e soprusi perpetrati dalla mafia palermitana, che lo assassinò nel 1993.
Francesco II Gonzaga e Isabella d'Este furono due protagonisti dell'Italia del Rinascimento. Trasformarono una piccola città come Mantova in uno dei centri culturali e politici del continente e vissero pericolosamente tra intrighi, guerre e congiure.
In un ritratto rigoroso e incalzante che per la prima volta riavvicina donna e simbolo, tra i mille irresistibili dettagli di un'esistenza e di una Royal Family senza pari al mondo, l'autrice rende ancora più amabile una protagonista della Storia, con noi da quasi un secolo e finora sconosciuta.
Chi è, e da dove viene, Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, ex attore comico, interprete di serie tv, che tutto il mondo ha imparato a conoscere dopo il tragico 24 febbraio 2022? Una biografia rigorosa, che non tace delle contraddizioni, degli errori, delle promesse non mantenute da Zelensky dopo la sua elezione nel 2019, ma che lo individua anche come l'uomo che ha saputo unire la sua nazione nella resistenza all'aggressione russa. "Oggi, dietro Zelensky c'è una società ucraina unita, forte e invincibile. Nessuno in Ucraina ha mai visto una tale unità di persone come nei giorni di questa sanguinosa guerra contro la Russia". Prefazione di Paolo Di Paolo
La figura e la vicenda terrena del Servo di Dio Dom Emilio Maria Colombo Osb (1920-2000), monaco benedettino virginiano, è tutta inscritta nel primato di Dio e della carità, di cui il fondamento si trova nell'esperienza chiara e intensa dello Spirito Santo. Dopo aver svolto numerosi incarichi di fiducia e di responsabilità, nel 1976 diviene priore della comunità monastica del Santuario di Montevergine.
Francesca Ambrosoli, figlia primogenita dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, ripercorre la vita del padre, comprese le vicende relative al suo incarico di commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona e la sua uccisione sotto casa l'11 luglio 1979 per mano di un sicario. Un libro nelle cui pagine pubblico e privato si alternano, con spaccati di vita familiare legati al padre, inclusi quei momenti in cui la sua presenza o, viceversa, la sua assenza ha lasciato il segno. Questo racconto, così privato, si intreccia con la memoria collettiva di una figura pubblica che ha fatto la storia. Con gli occhi di allora e la maturità di oggi, Francesca - insieme alla giornalista Luisa Bove - racconta ciò che è accaduto prima e dopo la morte di suo padre, e diffonde la memoria e la lezione di vita che la figura dell'avvocato Ambrosoli può rappresentare per le generazioni di oggi e di domani.
Uno straordinario racconto scritto da un testimone diretto delle stragi del 1992. Ripercorrendo le idee-guida che Falcone e Borsellino hanno lasciato come testamento politico-culturale, il volume ne sottolinea l'attualità a 30 anni dalla morte dei magistrati. Un bilancio di ciò che in questi anni è avvenuto, di positivo e di deludente, nella storia dell'antimafia in Italia. La mafia come soggetto militare è in forte difficoltà; non altrettanto come soggetto politico, economico e culturale dal momento che i circa cinquemila affiliati a Cosa Nostra possono contare su un'ampia area di sostenitori e simpatizzanti per convenienza o per paura. La diagnosi, impietosa, si intreccia con alcune indicazioni terapeutiche affinché questa lunga battaglia per la giustizia e la democrazia possa essere finalmente vinta.
Con quest’opera autobiografica, il celebre studioso di UFO Antonio Chiumiento ripercorre la sua pluridecennale carriera di ufologo e di insegnante.
Oltre a testimoniare la sua profonda dedizione all’insegnamento, al quale si è dedicato con passione raccogliendo l’apprezzamento di tantissimi suoi studenti, l’Autore ricorda anche alcuni episodi dolorosi e controversi che lo hanno visto protoganista suo malgrado.
Il libro contiene inoltre 120 indagini su altrettanti casi di avvistamenti e sulla fenomenologia cosiddetta “limite”, condotte in prima persona da Chiumiento o dai suoi collaboratori nel corso del tempo.
Antonio Chiumiento, docente di Matematica Applicata e di Economia Aziendale, è l’ufologo investigatore che ha indagato su oltre 1600 episodi inerenti al fenomeno UFO e a quello di strane creature, adottando sempre un’opportuna e rigorosa metodologia d’inchiesta. Possiede un enorme archivio, costituito quasi interamente da vicende inedite. Il suo interesse verso la tematica in argomento risale al 1977, per pura curiosità scientifica: egli, infatti, non ha mai visto alcunché di anomalo. Negli anni Ottanta è stato vicepresidente del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) e il primo presidente del Centro Italiano Studi Ufologici (C.I.S.U.). Da anni è un ufologo indagatore e divulgatore del tutto indipendente, coadiuvato da un’équipe di validi collaboratori.
Sono trascorsi trent'anni dall'attentato in via D'Amelio che uccise Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Limuli, Claudio Traina, Emanuela Loi ed Eddie Walter Cusina. Sono trascorsi trent'anni ma la storia è ancora aperta così come il ricordo della vita e dell'operato di Borsellino è vivo nella memoria degli italiani. Con l'aiuto dei figli del magistrato - Fiammetta, Lucia e Manfredi - Lucentini ripercorre non solo la cronologia degli ultimi giorni di Borsellino, ma anche le troppe omissioni e manipolazioni che hanno caratterizzato le inchieste sulla strage di via D'Amelio; i processi clamorosamente smentiti dopo 26 anni da una sentenza che ha certificato un depistaggio, uno dei più gravi della storia giudiziaria del nostro Paese, che ha tanti protagonisti e comparse. Un danno per la collettività tutta che ha reso - a causa del troppo tempo trascorso - difficilissima, se non addirittura impossibile, la ricostruzione della verità processuale.