In questo volume, Carla Danani raccoglie la sfida gadameriana di tornare alle riflessioni dei Greci per rilanciare l'interrogazione filosofica, intrecciando questioni teoretiche e temi di storia della filosofia antica. Il suo studio non si propone tanto di confrontare le interpretazioni gadameriane con i testi degli antichi, né con altre loro interpretazioni, quanto, piuttosto, di raccoglierne le cospicue provocazioni teoretiche. Da ciò deriva non solo una luce nuova alle parole antiche, ma la riproposizione in chiave ermeneutica di temi decisivi della riflessione filosofica.
Gregory Vlastos ha avuto il merito di inquadrare in una prospettiva autenticamente ermeneutica gli studi su Socrate, affrancando il suo pensiero, così determinante per la storia della filosofia occidentale, dalle fuorvianti deformazioni di carattere teorico e dalle esagerazioni scettiche di una filologia ipercritica. Socrate non ha mai smesso di vivere e di parlare nei Dialoghi giovanili di Platone, in cui è possibile rintracciare la sua peculiare dottrina, scandita e supportata da un metodo altrettanto specifico, l’elenchos. Gli Studi socratici di Vlastos restituiscono i punti nevralgici del pensiero e della personalità di Socrate, a partire dal suo metodo di ricerca elenctico, analizzato nei presupposti logici e dialettici, fino al suo controverso disconoscimento della conoscenza, di cui viene offerta un’interpretazione che non esiteremo a dire conclusiva. Evocando infine la possibile fede politica che avrebbe animato il figlio di Sofronisco nel tempestoso V secolo ateniese, queste raffinate analisi trovano un’eco suggestiva quanto attuale nell’epilogo Socrate e il Vietnam, che ricorda i limiti così umani dell’imponente figura del filosofo greco, come anche la silenziosa grandezza dello studioso Vlastos, che al pensiero di Socrate dedicò gran parte della sua attività di ricerca.
La carriera accademica di Gregory Vlastos (1907-1991), iniziata in Canada, si è svolta in alcune tra le più prestigiose università degli Stati Uniti da Cornell a Princeton. Tra le sue opere ricordiamo: “Plato’s Protagoras (New York, 1956)”; “The Philosophy of Socrates. A Collection of Critical Essays” (Garden City, 1971); “Platonic Studies” (Princeton, 19812); “Socrates: Ironist and Moral Philosopher” (Cambridge-Ithaca, 1991).
Il dolore si presenta come un mistero, perché indica l'umanità della persona e la profondità della sua singolarità. È un argomento che mette alla prova la capacità di riflessione e coinvolge chi vi si avvicina, come si vede in questo volume, in cui sono raccolti i contributi di medici, filosofi e teologi, che guidano in modo interdisciplinare ad un'attenta riflessione sulla sofferenza.
Ordinario di estetica all'Università di Firenze, Sergio Givone ricostruisce in questo volume, proposto qui in edizione economica, la storia del "nulla" mostrando quale varietà e ricchezza di risposte i filosofi abbiano dato nei secoli alla domanda "Che si può dire e pensare del nulla"? L'autore ripercorre così la storia della filosofia, da Parmenide a Heidegger, da Pascal a Leopardi, dai tragici ai mistici.
Quando culture filosofiche d'Occidente hanno incontrato pensieri d'Oriente, hanno assunto, in generale, due diversi atteggiamenti: o uno sguardo troppo distaccato, interessato solo a rivendicare le proprie superiorità; oppure uno sguardo troppo innamorato, interessato soprattutto ad esaltare le superiorità altrui. In "East & West" non si prende a modello nessuno di questi atteggiamenti, consapevoli che entrambi possono condurre alla distruzione di identità: quello "eurocentrico" rischiando di imporre nuove forme di colonialismo alle culture d'Oriente, quello "esotico" condannando senza riserve le culture dell'Occidente moderno.
Il volume raccoglie saggi, scritti negli ultimi quindici anni, che spaziano dalla polemica con altri grandi filosofi contemporanei (Davidson, Putnam, Habermas, Derrida, tra gli altri) alla storia della filosofia, alla relazione della filosofia con l'etica e la politica (toccando i temi del femminismo, del leninismo, dei diritti umani). Nel suo radicale scetticismo, Rorty ci invita a sbarazzarci, una volta per tutte, dell'idea di verità senza per questo rinunciare alla speranza nel progresso dell'umanità.
In questo secondo volume dell'Archivio Arendt sono raccolti diciassette saggi, contemporanei agli anni della grande riflessione arendtiana sul totalitarismo. Dall'indice: Gli intellettuali e la religione; Le tecniche delle scienze sociali e lo studio dei campi di sterminio; I postumi del dominio nazista: reportage dalla Germania; Le uova alzano la voce; A tavola con Hitler; Umanità e terrore; Comprensione e politica; La natura del totalitarismo; Heidegger la volpe; Comprendere il comunismo; Religione e politica; Gli ex comunisti; Una replica a Eric Voegelin; Sogno e incubo; L'Europa e la bomba atomica; La minaccia del conformismo; L'interesse per la politica nel recente pensiero filosofico europeo.