Una biografia può essere rigorosa come un saggio e affascinante come un romanzo? Sì, se il personaggio di cui si insegue la vita in un vertiginoso balzo all’indietro nel tempo è Vincent van Gogh e il biografo ha la bravura di Giordano Bruno Guerri.
Noi non sappiamo davvero chi fosse van Gogh, benché questo pittore-genio sia tra i più celebri, tra i più visti, oggetto di culto collettivo e il più costoso sul mercato. E il libro di Guerri dà la possibilità di addentrarsi fra i suoi segreti, di esistenza e pensiero. La ribellione contro la piccola borghesia del XIX secolo, le infatuazioni mistiche, l’abbandono della fede e la riscoperta di una visione totalizzante della natura, il rapporto con le donne (le “amiche” e “sorelle” prostitute), il legame morboso con il fratello Theo, la malattia mentale che infine prorompe in perfetto parallelismo con un’estrema consapevolezza creativa.
Sono queste le tappe ripercorse per impadronirsi di quell’aura misteriosa che circondò il pittore per antonomasia. Una storia amara, di felicità intellettuale e sensuale, raggiunta attraverso la solitudine più completa. Quella stessa solitudine che gli consentì di dipingere alcuni dei capolavori assoluti dell’arte contemporanea, di “andare al cuore della gente, al cuore delle cose”.
“IL LIBRO È IL FILM DELLA SENSIBILITÀ DI VAN GOGH, DEL SUO SCONTRARSI CON I TABÙ DELLA BORGHESIA OTTOCENTESCA.”
Antonio Debenedetti, Corriere della Sera
L'autore
NADIA NERI, psicologa analista, membro didatta dell'Associazione italiana e internazionale di psicologia analitica (AIPA), vive e lavora a Roma. Ha esplorato in articoli e saggi alcuni aspetti della dimensione psichica femminile. Ha pubblicato, tra l'altro, numerosi studi su Etty Hillesum (il primo, del 1988, è tradotto in olandese). Ha scritto Oltre l'Ombra. Donne intorno a Jung (Borla, Roma 1995). Per le edizioni Borla ha inoltre curato diversi numeri dei Quaderni di Psicoterapia Infantile: Uno spazio per i genitori (Roma 2007, con S. Latmiral); L'Odio. Irreparabile? (Roma 2007) e Desideri di maternità (Roma 2010, con C. Rogora).
Il libro
Questo libro mostra la poliedrica personalità di Etty Hillesum (1914-1943), giovane ebrea olandese, appassionata lettrice di Rilke, Dostoevskij, Jung e mistici quali Meister Eckhart e Tommaso da Kempis. Maturando un'identità femminile "normale", Etty vive il profilarsi della tragedia del secolo, dalle prime misure antisemite dei nazisti all'universo concentrazionario. Testimone esemplare di un atteggiamento etico di paradossale novità, persino nel campo di Westerbork, Etty proclama la necessità di non odiare e il primato della compassione là dove ogni brandello di umanità era scomparso, nessuna vittima, nel novecento, era riuscita a trasformare così il dolore in forza, il comprensibile odio in indignazione e persino in compassione. La sua grande lezione è racchiusa nella frase: «Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile».
Il volume contiene numerose pagine del diario e delle lettere inedite in italiano: passi imprescindibili verso la conoscenza integrale di un'autorevole figura del novecento, che si affianca a Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil.
"A lui il suo grande sogno, l'ansia del fare, l'opportunità meravigliosa ira quante ad una volontà umana abbia offerto la storia, avevano dato una incredibile febbre di lavoro. Egli non si risparmiava in quegli anni memorabili I biografi ci narrano che dormiva poche ore, era in piedi sovente alle quattro e dava appuntamenti per quell'ora o poco appresso, lavorava, con brevi interruzioni, sino alla mezzanotte, alacre, quasi gioioso, molteplice, intenso. Ebbe talora tre e quattro ministeri ad un tempo. Nel periodo della guerra del '59 era ministro dell'Interno, degli Esteri, della Marina e della Guerra".
Lo splendore delle corti, la bellezza delle ville e dei giardini, il miracolo delle Arti e delle Lettere: questa la luminosa scena in cui si muove con i suoi amici il giovane Conte di Mirandola, appassionato di cabala ebraica e sostenitore dell'armonia filosofica, uomo audace fino all'arroganza, sicuro di sé, entusiasta.
Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri mostra attraverso i suoi scritti una figura dall'attività febbrile, dalla prodigiosa capacità di apprendimento, dalle non rare malinconie e solitudini. Tutti caratteri che, assieme alla dottrina vasta e mirabile, disegnano l'ideale di una comunanza culturale senza steccati, dove le suggestioni delle sapienze antiche sono per Pico la base per una cultura nuova ed europea e per un complessivo progetto di pace.
Una biografia agile e di piacevole lettura scritta dal maggior esperto di Viktor E. Frankl.
L’opera di Martin, la prima biografi a “ufficiale” del Nobel colombiano, si distingue per imparzialità e veridicità: «troppi sono gli aneddoti, le storie circolanti su Márquez, tutti aventi un barlume di verità» ammette l’autore. E di qui la decisione di scartare gli elementi inverosimili e di dare invece testimonianza di quelli contraddittori. La biografi a racconta l’affascinante ascesa di Márquez alla fama e alla ricchezza, ma anche il conflitto in lui tra celebrità e valore letterario, tra politica e scrittura, tra potere, solitudine e amore; il contrasto tra la sua origine caraibica e il mondo internazionale. Grazie a quindici anni di incontri e colloqui con Gabo, a oltre trecento interviste (tra cui quelle con Fidel Castro, Carlos Fuentes e Mario Vargas Llosa) e allo studio di un numero sterminato di documenti, Martin ricostruisce la vita del maestro del “realismo magico” e la storia della sua famiglia, vera, grande fonte di ispirazione. Molte pagine sono dedicate alla genesi e alla stesura delle opere. Martin non tace le due accuse lanciate a Márquez: la sua amicizia con Castro e il suo silenzio sugli abusi del regime cubano.
In sette conversazioni con il giornalista e storico Luciano Garibaldi, Giovanni Terzi, 46 anni, attualmente assessore del Comune di Milano, rivela il rapporto di intensa stima e di amore nei confronti del padre, il grande giornalista e narratore Antonio Terzi, scomparso l’8 settembre 2001.
Il libro riavvolge il colorato gomitolo della vita di Giovanni dalla prima infanzia, all’ingresso in politica, alla maturità ora raggiunta, nell’abbraccio sereno di papà Giovanni e di mamma Luisa e nella complicità forte con il fratello maggiore Pietro.
Ma rivivono nelle pagine, nello stile avvincente di un esperto giornalista, anche quarant’anni di storia e di vicende non soltanto milanesi, ma italiane, ricostruite attraverso il tessuto di relazioni e i fatti salienti della parabola umana e professionale di Antonio Terzi, oltre che attraverso i ricordi e le esperienze dei due autori-biografi: dagli «anni di piombo» ai protagonisti delle vicende di storia e di cronaca (solo per fare un nome, Enzo Tortora) che hanno segnato la seconda parte del Novecento, per irrompere nell’attualità, seguendo il cammino politico e culturale di Giovanni Terzi, professionista nella Milano di oggi, dove ha promosso una serie di iniziative volte al futuro della metropoli (tra le tante: i grandi concerti in piazza Duomo, il «sindaco d’agosto», la maratona, la fondazione di «Sìamo Milano», l’associazione che riunisce tutti gli «immigrati» di successo, i milanesi d’adozione che – come ha scritto il Corriere della Sera – «vogliono pagare il debito di riconoscenza con la città che li ha ospitati e ha permesso loro di fare strada nella vita»)...
Questo volume è, in definitiva, la storia di una famiglia affiatata, nel respiro di una famiglia più grande, altrettanto accogliente e unita, quale resta, nonostante tutto Milano.
Le contadine e le lavoranti a domicilio che faticano senza sosta, la casalinga meravigliata del suo primo bagno in casa. Le militanti cattoliche, le comuniste, le fasciste e le femministe di varie tendenze. Le donne che trasportano bombe per liberare il proprio paese, quelle disposte a commettere un omicidio per salvare l'onore della figlia, quelle che rischiano la vita ricorrendo all'aborto clandestino e quelle pronte a morire per Mussolini. Le donne all'avanguardia nel campo del lavoro, dell'istruzione e della politica e quelle impegnate in iniziative sociali, su fronti opposti, dalle cattoliche alle socialiste. Le nuore tiranneggiate nelle famiglie mezzadrili e le vedove bianche. Le studentesse, le badanti immigrate e le ministre del governo.
È con tutte loro che l'Italia è arrivata al Duemila, dopo aver superato un secolo intenso e difficile, quel Novecento in cui la metà femminile della popolazione è protagonista, al pari degli uomini, di profonde trasformazioni politiche, sociali, economiche, giuridiche e culturali.
In questa prima biografia collettiva del Novecento delle italiane, Perry Willson esplora come la realtà femminile sia stata condizionata e abbia a sua volta plasmato eventi storici fondamentali, tra cui l'ascesa del fascismo, le due guerre mondiali, il 'miracolo economico' e le agitazioni culturali e politiche degli anni Settanta. Un lungo periodo che ha visto grandi progressi e conquiste per le donne italiane, in un continuo intreccio di modernità e tradizione.
Uno studio portentoso, brillante e istruttivo sulle straordinarie trasformazioni intervenute nella vita delle donne in Italia nel XX secolo. Vivace, acuto e di ampio respiro: una lettura davvero piacevole.
Christopher Duggan
“Lei sa la differenza fra un piccolo e un grande giornale? Il grande giornale è quello che pubblica anche le notizie che dispiacciono. S’intende, la notizia che ci dispiace la si commenta come più ci piace.”
— Eugenio Torelli Viollier
Dalla Napoli borbonica alla Milano post-unitaria, dalla fondazione del “Corriere” alla battaglia per difenderne l’indipendenza, la straordinaria avventura dell’uomo che dopo l’Italia provò a fare gli italiani.
“Nacqui a Napoli, il 26 marzo 1842. I miei genitori furono Francesco Torelli e Giuseppina Viollier, della quale aggiunsi il cognome al cognome paterno”: così Eugenio Torelli Viollier iniziava la sua autobiografia, riducendo a cronaca asciutta una parabola straordinaria.
Schivo e riservato ma dotato di un’energia inesauribile, visse da protagonista una stagione di fermento civile e culturale in cui si compì l’Unità nazionale. Ancora ragazzo fu a fianco di Garibaldi sui monti dell’Irpinia, apprese i rudimenti del giornalismo sotto l’ala di Alexandre Dumas, respirò il progresso nella Francia di Napoleone III e scelse la Milano della Scapigliatura per creare quello che sarebbe diventato il più importante quotidiano d’Italia. Domenica 5 marzo 1876 uscì la prima edizione del “Corriere della Sera”, che sull’esempio di Parigi e Londra si proponeva di coniugare notizie minute e aggiornamenti politici dalla capitale, eleganza di stile e sobrietà di contenuti, interessi del pubblico e imparzialità delle voci. Nato con poche migliaia di lire, si rivelò un giornale d’avanguardia, capace di esprimere lo spirito fattivo e concreto dello Stato nascente, ma aperto anche al mondo, con i primi reportage dall’America e i dispacci degli inviati sui pogrom in Europa orientale.
Intrecciando biografia privata, affresco sociale, storia del costume, aneddoti e gustose citazioni, Massimo Nava racconta la vicenda malinconica ed esaltante di un misconosciuto “padre della patria” che agli albori del giornalismo moderno ha incarnato lo spirito di un’Italia giovane e rissosa, ambiziosa e imperfetta, spesso divisa e talvolta meschina, ma ancora animata da ideali assoluti. Come quelli di obiettività e indipendenza di un grande quotidiano.
MASSIMO NAVA, milanese, editorialista del “Corriere della Sera” da Parigi, è stato inviato internazionale e corrispondente di guerra. È autore di numerosi saggi tra cui Kosovo c’ero anch’io (1999), Milosevic, la tragedia di un popolo (2001), Vittime. Storie di guerra sul fronte della pace (2005), Sarkozy, il francese di ferro (2007, tradotto anche in Francia). Nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo, La gloria è il sole dei morti, sull’avventurosa vita dei fratelli Bixio.
Raymond Chandler si racconta. La biografia, il mestiere, i libri del padre del romanzo hard boiled rivivono attraverso una straordinaria antologia di lettere e saggi. La nuova traduzione di Sandro Veronesi e le illustrazioni di Igort fanno da guida a un affascinante viaggio dietro le quinte del noir. In appendice "The poodle springs story", l'ultimo romanzo incompiuto di Chandler con il suo investigatore Philip Marlowe.
Fotografi che ti chiamano, estranei che ti ammirano,
fan che ti acclamano, persone ossequiose che fanno gli zerbini.
E quando torni a casa, un marito che commenta:
“Vallo a dire agli operai della Breda, che sei stanca”.
DA MISS ITALIA A VOLONTARIA NEL CUORE DISPERATO DI HAITI, LA STRAORDINARIA AVVENTURA DI UNA RAGAZZA QUASI NORMALE.
Martina ha solo sedici anni quando viene eletta Miss Italia nel 1991.
La sua vita da adolescente della provincia romagnola è stravolta: passerelle, copertine, interviste e la relazione con il campione di sci Alberto Tomba.
Non sarà facile tenere i piedi per terra evitando le trappole del mondo scintillante e infido in cui è entrata, ma le soddisfazioni non mancheranno: programmi in tv e radio, ruoli cinematografici, tanti incontri importanti da Sean Penn a Berlusconi. Aggiungiamo il colpo di fulmine con l’ex difensore del Milan Alessandro Costacurta, con cui coronerà il sogno di un matrimonio felice e della maternità, e la sua storia diventa quella di una ragazza che dalla vita ha avuto tutto – bellezza, successo, amore. Ma nell’autunno 2007, di fronte alle immagini della Repubblica di Haiti devastata dalla povertà ecco il colpo di scena: Martina parte per l’inferno tropicale. Lavora fianco a fianco con i volontari della Fondazione Rava impegnati nel tentativo di dare sollievo alle vittime di tanta miseria. Affronta la fatica, l’orrore degli obitori, il dramma di un Paese dove l’ottanta per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno e un bambino su tre non arriva a compiere cinque anni. In Italia raccoglie fondi, promuove campagne, intensifica il suo impegno dopo il terribile terremoto del gennaio 2010. E capisce che se anche ha fatto molta strada da quel palco del 1991, il viaggio è appena cominciato.
In questo suo primo libro Martina si racconta in modo franco, scanzonato e orgoglioso, privo di paure e compromessi. L’autobiografia di una combattente nata, che ha saputo crescere negli affetti, nel lavoro, nella solidarietà, ma che ancora riconosce ogni mattina nello specchio la ragazza che è sempre stata. Quella per cui la vita è una, da vivere senza risparmio.
È stato un portiere d’eccezione, uno di quelli che faceva la differenza. Poi, nel 2001, una tragedia assurda ha oscurato la vita di Giovanni Galli: il figlio Niccolò, diciassettenne speranza del calcio, muore in un incidente stradale. Di fronte a quel dolore indicibile Giovanni e la sua famiglia trovano la forza di reagire e restare uniti: insieme ad alcuni amici del figlio scomparso creano la Fondazione Niccolò Galli, che da diversi anni sostiene anche economicamente i ragazzi la cui vita è stata segnata da un incidente.
Questo libro è il racconto appassionante di un’esistenza vissuta senza mai risparmiarsi: gli esordi nel calcio, i trionfi, i grandi tornei internazionali; e poi la politica, il volontariato, l’impegno in Africa. Con la sua esperienza Giovanni Galli lancia a tutti un messaggio di forza e speranza: non fermarsi mai, ricominciare ogni giorno come al fischio d’inizio di una nuova partita. Che si può vincere.
Un libro appassionante, che fa da sfondo a una vita vissuta sempre al massimo, nel bene e nel male. — Il Tempo
Dal trionfo negli stadi al rigore impossibile da parare: la perdita di un figlio. Ma per un campione la partita non finisce mai.