In Italia la storia del positivismo presenta tuttora aspetti inediti e stupefacenti, se solo si pensa al costante e profondo rapporto intercorso tra filosofia e psicologia. Ripercorrere il segmento storico-critico di tale corrente di pensiero, nel contesto della cultura filosofica italiana, determinatasi per tutto l'Ottocento sino agli inizi del Novecento, significa riscoprire un passato che è stato rimosso, ma dal quale dipendiamo e del quale siamo eredi. Il volume ripropone un dibattito che pure nel nostro paese ha consolidato la coscienza di due linee di tendenza (idealismo e anti-idealismo), presenti in tutte le aree geografiche e culturali nei due secoli che contraddistinguono la contemporaneità.
Attraverso alcuni nuclei tematici essenziali, il volume delinea sinteticamente il significato del concetto di 'etica sociale' e della disciplina, esaminandone l'evoluzione negli autori più significativi.
Questo volume rappresenta una ricostruzione del rapporto tra Nietzsche e Spinoza, calata nelle circostanze storiche in cui i due filosofi hanno vissuto. Una ricostruzione filologicamente completa, che delinea il progressivo passaggio di Nietzsche da una iniziale fase di entusiasmo per il pensiero di Spinoza, basata su una conoscenza di seconda mano delle sue opere, ad una successiva diretta conoscenza che lo precipita in una rabbiosa delusione e lo induce a condannare il suo sistema filosofico come "fenomenologia della tisi" del suo autore.
Verità: tema ineludibile, crocevia e chiave essenziale dell'essere uomini. Che cosa è la verità, quali metodi e atteggiamenti richiede la sua ricerca in filosofia, scienze, teologia? Nell'epoca del disincanto e della scepsi è ancora possibile che questi grandi ambiti riescano a dialogare nella ricerca del vero? Oppure sono destinati a non comprendersi e separarsi? In queste pagine si dispiega un'aereopago intellettuale della postmodernità: biologi, fisici, epistemologi, antropologi, filosofi, teologi, biblisti avanzano una lettura affascinante delle grandi opzioni epistemologiche con i loro guadagni, esitazioni, possibili chiusure.
È accaduto, e sta accadendo nei nostri anni, che l'Europa, proprio nel momento in cui giungeva alle soglie dell'unità politica ed economica, si scoprisse in preda a spinte opposte, centrifughe, a resistenze di ogni tipo - teoriche e pratiche - come se il segno dell'unità fosse innanzitutto in questo acuto sentimento di crisi. Come si spiega tutto ciò? Nietzsche scrisse una volta che l'Europa è un malato, anzi un malato incurabile. E da qui prende le mosse l'itinerario di Cacciari.
Il lavoro ricostruisce le prime tappe della fondazione gnoseologica dell'etica in Dilthey, analizzata nei suoi aspetti sistematici e storico-genetici e inquadrata nel contesto della filosofia classica tedesca dei primi decenni dell'Ottocento, dove cruciale diventa l'assimilazione e la critica della lezione tanto del criticismo kantiano quanto delle filosofie empiristiche e postidealistiche. Esso vuole porre al centro dell'attenzione il nesso inscindibile intorno al quale si concentra la riflessione etico-antropologica diltheyana, ovvero il nesso storia-etica.
Il «sentire» che Roberta De Monticelli osserva in questo saggio è componente fondamentale della nostra affettività, esplorata nelle diverse manifestazioni: dalle infinite sfumature affettive della percezione sensoriale alla vicenda degli stati d'animo, dagli umori alle emozioni, dai sentimenti alle passioni... Ricondurre questi fenomeni all'interno di una visione d'insieme significa anche cominciare a tracciare una personologia, ovvero una teoria di ciò che siamo. Per condurre la sua analisi, Roberta De Monticelli esplora lo stato della ricerca filosofica per intraprendere poi quella «riduzione all'essenziale» di marca fenomenologica al termine della quale si potrà affrontare il tema dell'indifferenza morale e della banalità del male.
Un'introduzione organica alla filosofia di Heinrich Friedrich Jacobi (1743-1819), universalmente riconosciuto come un protagonista della filosofia tedesca classica nel passaggio dall'età dei Lumi alla stagione del romanticismo. Dopo un capitolo iniziale, in cui vengono messi in luce la formazione di Jacobi, i suoi primi esperimenti letterari e filosofici, il pensiero economico e politico, si prende in considerazione il nucleo filosofico dei due romanzi Allwill e Woldemar. Seguono le ricostruzioni delle controversie sulla dottrina di Spinoza, che ha assicurato a Jacobi un posto fondamentale nella storia della filosofia moderna, contro l'idealismo e "sulle cose divine" con Schelling.