A metà fra la monografia e la biografia, o meglio al di sopra di questi due generi letterari, il libro di Pietro Citati ripercorre le tappe cruciali - fatte di luoghi e persone, ma anche, se non soprattutto, di sensazioni e pensieri - del tormentato cammino esistenziale di Giacomo Leopardi, dal suo difficile rapporto con i genitori alla vita nel “natio borgo selvaggio”: dal corpo a corpo con la malattia e il dolore agli incontri con i letterati suoi contemporanei, dagli studi "matti e disperatissimi" alla fama ottenuta dalle sue opere in Italia e in Europa. Oltre che dalla documentazione storica, il racconto è innervato dall'attenta ed empatica lettura della prosa e dei versi leopardiani, che si snoda con sapiente sicurezza tra le lettere dello stupendo “Epistolario”, alcuni dei passi salienti e memorabili dello “Zibaldone”, e - elettivamente - le “Canzoni”, gli idilli e le “Operette morali”, oggetto di una rivisitazione così partecipe e intensa da ricavarne sempre nuove suggestioni e scoperte.
Gli ultimi avvenimenti in Birmania hanno rivelato al mondo il nome di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace nel 1991 e anima della resistenza del popolo birmano alla dittatura militare. Con coraggio e determinazione, questa donna da anni lotta contro la giunta al potere. Rifiuta la provocazione, rifiuta la paura, rifiuta l’odio. Si ostina a cercare il dialogo. Dove nasce, in lei, così tanta forza e convinzione? Come è riuscita a conservare la sua straordinaria pacatezza di fronte alle ingiurie, agli arresti – da anni è prigioniera nella propria casa e per più di due è rimasta senza notizia di suo marito e dei suoi figli – ai soprusi quotidiani? Con chiarezza e semplicità Aung San Suu Kyi, in conversazione con il giornalista Alan Clements, risponde a questi interrogativi in un libro di scottante attualità e di saggezza senza tempo.
Di tutta la grande famiglia dei «fratelli riformati», gli anglicani sono quelli che più si avvicinano ai cattolici. Ciò è dovuto al noto senso di moderazione degli inglesi, che hanno saputo trovare un buon compromesso tra gli estremi. Il mirabile equilibrio fu raggiunto da una sovrana straordinaria, tollerante e di larghe vedute, che seppe contrastare il fanatismo religioso della sorella (Maria la sanguinaria) riuscendo a creare una fede che fosse veramente nazionale.
Elisabetta I fu la regina più amata della storia. Fu lei a saper capire il suo popolo come nessun altro; fu grazie a lei che l’Inghilterra si affermò come potenza mondiale; fu intorno a lei che i suoi sudditi si strinsero come un sol uomo nel momento del pericolo. Lei la regina adorata, osannata, celebrata, e dai più grandi poeti, come Gloriana, la Regina Vergine.
Tutto ciò è romantico e commovente; peccato che, come questo libro dimostra documenti alla mano, sia profondamente falso. Il regime elisabettiano fu, di fatto, un sistema totalitario tra i più amari della storia. Peccato che il mito di Gloriana sia stato sapientemente costruito, pezzo dopo pezzo, da una minoranza al governo che fece carte false per conservare il potere. Peccato che il popolo si sia visto perseguitato, impoverito, oppresso come mai prima di allora. Peccato che la tanto decantata «vicinanza» degli anglicani al cattolicesimo sia nata da un duplice desiderio fondamentalmente molto semplice e concreto: gettare fumo negli occhi dei sudditi e formare una gerarchia di agenti governativi travestiti da ecclesiastici. Peccato che l’evoluzione-involuzione degli inglesi sia costata migliaia di vite umane, molte delle quali (tra cui anche la Regina di Scozia) finirono immolate e squartate sul patibolo per alto tradimento.
Peccato che, come nel Mercante di Venezia shakespeariano, lo scrigno d’oro contenga soltanto un teschio.
Aleksandr Solženicyn (1918-2008) è uno dei grandi scrittori del XX secolo.Testimone della rivoluzione russa, della seconda guerra mondiale, dell’oppressione staliniana e del crescente dominio del materialismo, si considerava erede della grande tradizione del cristianesimo ortodosso. Divenne progressivamente sostenitore degli umili e accusatore della violenza della rivoluzione, e fu quindi costretto all’esilio. Fuori dalla Russia, tuttavia, Solženicyn si sentiva come un leone in gabbia.Trascorse la seconda parte della sua vita a denunciare congiuntamente il trionfo del materialismo occidentale e sovietico. Secondo una definizione di Ljudmilla Saraskina, la sua vita fu «un incessante slancio dello spirito».
Destinatari
Un volume per chi desidera approfondire la figura di Aleksandr SolzÃåenicyn.
Punti forti
è l’unica biografia autorizzata: lo stesso Solženicyn ne ha seguito la stesura fino alla morte.
Un’opera che ha vinto il prestigioso Premio di Stato in Russia.
Di questo libro stanno giaÃÄ parlando ampiamente in rete forum e blog. eÃÄ un titolo che faraÃÄ discutere.
Un’opera estremamente completa e aggiornata.
Nel 1994 ,Tony Blair sale alla ribalta come leader del Labour inglese: è l'inizio di un vero e proprio terremoto politico. Nel giro di pochi anni, trasforma radicalmente il partito e raduna attorno a sé un vasto consenso nel Paese, ottenendo la più grande vittoria laburista di tutti i tempi alle elezioni del 1997 dopo 18 anni di governo conservatore. Un viaggio è il racconto in prima persona della vita politica, durante e oltre gli anni vissuti da Primo ministro inglese, di uno dei leader centrali degli ultimi decenni, rieletto al governo con tre successivi mandati in anni turbolenti. Per la prima volta, Blair parla del suo ruolo nei grandi eventi della storia recente, dalla morte della principessa Diana alla guerra contro il terrorismo. Spiega le decisioni strategiche necessarie a reinventare un partito e ad affrontare le battaglie sull'istruzione e la salute, avviando la maggior riforma dei servizi pubblici dal secondo dopoguerra. Descrive le relazioni con colleghi come Gordon Brown e con altri leader mondiali come Mandela, Clinton, Putin, Bush, Berlusconi. E analizza l'aspetto etico di decisioni difficili come l'intervento in guerra: in Kosovo, Sierra Leone, Afghanistan e la più controversa di tutte, l'Iraq. "Un viaggio" è anche il libro sulla natura e sugli usi del potere politico. Tony Blair ripercorre gli alti e bassi della sua carriera con uno stile franco, coraggioso e non privo di ironia, offrendo una riflessione sull'uomo che sta dietro al politico e allo statista.
Un racconto biografico su un grande personaggio della letteratura italiana in cui risaltano temi e momenti storici mai finora così esplorati e definiti. La nascita in una Sicilia tra Medioevo e Far West che ne segnò la vita e l'ispirazione, il fascismo di Pirandello, tutt'altro che superficiale ed episodico, ma sentito e coltivato anche se, a volte, solo e soprattutto per motivi opportunistici. La vera storia del rapporto con la moglie pazza e con i figli, di cui il drammaturgo fu carnefice e vittima. L'appassionante racconto del rapporto affettivo e artistico tra Pirandello e Marta Abba: una delle storie d'amore "a senso unico" più grandi della letteratura. Le opere di Pirandello finalmente spiegate, passo passo, dal racconto della stessa vita dell'autore, ma anche nella loro grande attualità. Con l'evolversi dei mass media, infatti, sotto i riflettori che dovunque e in ogni momento illuminano la scena della vita, le maschere pirandelliane sono più che mai utili per aiutarci a sopravvivere.
È il 1962 e "Accio" ha 12 anni. È in seminario - sognava di fare il missionario - ma ora s'è stufato e vuole tornare a casa, a Latina. Lì, però, non lo accolgono troppo volentieri: sette tra fratelli e sorelle, più un padre operaio e madre in crisi di nervi. E allora scappa da casa, non va più a scuola, s'iscrive al MSI. Gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura, lo espellono dall'MSI, entra nel Movimento Studentesco, diventa maoista... Antonio Pennacchi racconta la storia di un eroe istintivo, stupido, goffo, attaccabrighe, arrogante, sentimentale.
Rachelina Ambrosini (1925-1941), muore giovanissima lasciando un così luminoso esempio di sapienza e maturità spirituale da costituire un valido riferimento per i giovani di oggi, e non solo per loro. Ripercorrendo il suo vissuto interiore, contempleremo le meraviglie che Dio compie nel cuore dell’uomo.
destinatari
Per chi è interessato a conoscere la figura della serva di Dio Rachelina Ambrosini.
L’autore Raffaele di Muro, postulatore della causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Rachelina Ambrosini, è sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. È padre spirituale del Collegio Internazionale “Seraphicum” in Roma e docente di spiritualità nella Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura”.
Amedeo Guillet è uno degli eroi dimenticati del Novecento italiano. Nato a Piacenza nel 1909, allo scoppio della Seconda guerra mondiale si trovava nell’Africa italiana come comandante di un reparto di cavalleria indigeno. Con i suoi uomini si rese protagonista di azioni memorabili: conosciuto come cummundar-as-sheitan, il “comandante diavolo”, affrontò le superiori truppe inglesi meritandosene il rispetto grazie al genio tattico e al coraggio. Per sopravvivere dopo la sconfitta degli alleati e una strenua resistenza privata, cambiò nome e si finse acquaiolo, maniscalco, veterinario, fino a rifugiarsi nello Yemen e diventare consigliere dell’Imam. Tornato clandestinamente in patria nel 1937, combatté per la liberazione dai tedeschi; dopo il referendum del 2 giugno abbandonò la divisa in nome della propria lealtà al re, e si dedicò alla carriera diplomatica nei Paesi arabi. Una vita intensa, al termine della quale si è ritirato nella tranquilla campagna irlandese. Sebastian O’Kelly ci guida alla scoperta del Lawrence d’Arabia italiano, e in un saggio preciso e appassionato ne racconta vita, avventure e amori raccogliendone anche la viva testimonianza. Una vicenda umana coinvolgente ed esemplare, la storia straordinaria dell’ultimo protagonista di un’epoca e un mondo che sembrano ormai dimenticati.
Marx, questo sconosciuto. Su Marx persona, le idee sono restate a lungo per lo più approssimative, spesso condite di luoghi comuni. Il più ovvio è che egli sia stato il fondatore del marxismo. In realtà non voleva fondare nessuna dottrina che portasse il suo nome. Nel 1882 disse di odiare l’appellativo di marxista. «Di lui sapevano poco già i contemporanei. Esule dalla Germania venticinquenne, era uno dei tanti profughi politici che giravano per l’Europa. Tornò in patria durante i moti del 1848, riparò subito dopo a Parigi, infine a Londra. Solo pochi compagni lo frequentavano. Quando poi diventò una figura pubblica, anzitutto come anima della Prima Internazionale del 1864, il suo nome acquistò il fascino di una bandiera. E con questo scomparve ancora di più l’immagine del Marx in carne e ossa». Nicolao Merker ricostruisce le vicende biografiche del filosofo della storia, l’economista e il politico del movimento operaio, tenendo insieme queste sue tre anime, e svela quanta parte delle sue esperienze di vita abbia inciso sulle riflessioni teoriche, quanto sia stato una figura più complessa di quell’eroe granitico che la propaganda di partito esigeva, di quell’assoluto redentore degli oppressi che qualche fideistica tradizione novecentesca pretende. Il contesto in cui è vissuto Marx si unisce a informazioni storiche e riflessioni critiche sulla storia del marxismo, sulle dinamiche interne del pensiero marxiano e sulle grandi linee della storia d’Europa nell’età moderna.
Indice
I. Per orientarsi - II. Con i Titani contro la Restaurazione - III. Gli anni del liberalismo radicale - IV. L’incontro con il socialismo e con l’economia politica - V. Profugo a Bruxelles: economia, movimento operaio, teoria della storia - VI. Dal 1848 all’esilio in Inghilterra - VII. La cassaforte e il grimaldello - VIII. Chi ha il grimaldello? - IX. Impadronirsi della politica - X. Tra presente e futuro - XI. L’eredità controversa - XII. È possibile un bilancio? - XIII. Gli orologi della storia - Sigle di riviste e organizzazioni - Bibliografia - Indice dei nomi
Nell'anno in cui si celebra il 150° anniversario dell'Unità d'Italia viene riproposta la ristampa anastatica di questo volume preziosissimo e introvabile, in cui Garibaldi narra in prima persona le memorie delle sue gesta. Con una presentazione di Giovanni Spadolini.
In una schietta conversazione con Arrigo Levi, amico e collaboratore nei sette anni della Presidenza della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi racconta se stesso. Dalle radici livornesi alla Normale di Pisa, all’Abruzzo che lo accolse nel tempo della vita alla macchia e dell’avventuroso attraversamento delle linee per raggiungere l’esercito al Sud già liberato. Dal lungo apprendistato in Banca d’Italia a Macerata, alla chiamata a Roma, dove sarebbe iniziata, dal Servizio Studi, la graduale ascesa fino all’ufficio del Governatore. E poi ancora una sfida inattesa, che lo porta dalla Banca d’Italia alla Presidenza della Repubblica, con un passaggio ai vertici del governo, alla Presidenza del Consiglio e al Ministero del Tesoro, in tempo per portare l’Italia nell’euro. Tutto sembra accadere «per caso», una svolta nella vita dopo l’altra, con occasioni impreviste che si offrono all’intelligenza, alla tenacia, all’integrità, all’indipendenza politica di Carlo Azeglio Ciampi. Una lezione di storia, una lezione di metodo, una lezione di vita, in un racconto punteggiato di eventi curiosi, stampati nella memoria del ragazzo livornese che diventò Ciampi, il Presidente.
Carlo Azeglio Ciampi ha già pubblicato con il Mulino «Un metodo per governare» (1996) e «La libertà delle minoranze religiose» (2009). Arrigo Levi, saggista e giornalista, attualmente consulente personale del Presidente Napolitano, ha pubblicato recentemente con il Mulino «Un paese non basta» (2009).