La storia della modernità coincide con l'espansione dell'ateismo, che ambisce a superare le concezioni tradizionali dell'uomo in una concezione prometeica della costruzione della società e del mondo. Il presupposto filosofico dell'affermazione dell'ateismo nella civiltà occidentale è quindi l'interpretazione, elaborata tanto dal razionalismo quanto dall'idealismo, della storia della filosofia moderna come processo di secolarizzazione che conduce all'idea dell'uomo creatore.
Una lettura critica dell'incontro-scontro fra Arendt e il suo maestro Heidegger. Emerge la centralità del giudizio quale espressione di amore. Il giudizio nasce dalla decisione di prendere parte al mondo, come tentativo di salvaguardia della realtà. L'amore come passione dell'esistenza, accettazione dell'opacità del proprio essere. La carenza d'essere, che l'uomo evidenzia con la sua azione, non ha esito nichilistico, bensì rimanda a un altro.
Il volume è organizzato in cinque parti: oggetti e soggetti classici; una revisione imposta; il richiamo alla prassi per la fisica quantistica; l' ebrezza del numero; soggetti, oggetti, numeri.
Il linguaggio rappresenta uno dei temi privilegiati della filosofia contemporanea, forse l'unico capace di appassionare in egual misura autori e correnti che per il resto rimangono molto differenti e lontani fra loro. Si direbbe anzi che il pensiero attuale paia destinato a trovare una qualche unità all'insegna di un atteggiamento di fondo o di uno "stile" che si può chiamare in senso lato ermeneutico e di cui la corrente così propriamente denominata ha avuto il merito di offrire per prima una adeguata caratterizzazione. Tuttavia anche le posizioni culturali che sembrano essere più tipicamente contemporaneamente possono avere radici profonde e talora insospettate nell'elaborazione di autori a noi meno vicino nel tempo e, almeno apparentemente, nella sensibilità e negli interessi.
Questo lavoro si propone di mostrare come proprio attorno al tema del linguaggio e ad alcune questioni strettamente collegate si possa giungere a cogliere una sorta di concordia discors fra Hegel e l'ermeneutica contemporanea, soprattutto quella di stampo gadameriano. A dispetto di alcune ovvie ragioni di conflitto, le possibili convergenze fra le due posizioni sono meritevoli di attenta indagine e mostrano quanto possa essere utile ancora oggi lo studio di Hegel, pure in relazione a temi che sembrerebbero lontani da ogni orizzonte propriamente idealistico.