In tono colloquiale gli eterni interrogativi dell'uomo e le nuove sfide e questioni della bioetica, della psicologia, della ricerca tecnica e scientifica. Che cos'è la filosofia? Qual è il suo oggetto di studio? Chi crede può fare filosofia? Quale relazione deve esserci tra ricerca scientifica e ricerca filosofica? Che cos'è la coscienza? Come trovare Dio? Un libro intervista a padre Philippe che, per il carattere poliedrico della sua persona - docente di filosofia, religioso domenicano, uomo di fede e intellettuale in dialogo - spazia sugli eterni interrogativi dell'uomo e sulle nuove sfide e grandi questioni che le nuove frontiere della bioetica, della psicologia, della ricerca tecnica e scientifica pongono all'uomo di oggi. Un libro che grazie al vivace alternarsi di domande e risposte e il tono colloquiale del discorso è uno strumento di riflessione - piacevole e di semplice lettura sul senso della vita e dell'essere umano.
Nell'orizzonte della modernità e dei legami fra modernità e cristianesimo si colloca la proposta della cristologia filosofica che, come affermato da colui che ne ha definito lo statuto epistemologico, X. Tilliette, testimonia non solo il continuo confronto dei filosofi moderni con il Cristo ma, più radicalmente, come Cristo sia stato il principio ispiratore di tanti sentieri della filosofia moderna. Il volume dopo un primo capitolo in cui si delineano alcune caratteristiche essenziali della modernità e del rapporto fra cristianesimo e modernità, mette a tema la cristologia filosofica per poi presentarla in alcuni autori significativi: Spinoza, Kant, Fichte, Hegel, Schelling, Nietzsche.
La filosofia in età moderna spesso confonde e rimette in discussione divisioni disciplinari certo non incrollabili, ma sicuramente solide, in particolare nei confronti della teologia. I filosofi elaborano prove dell'esistenza di Dio, meditano sugli attributi divini, si interrogano sull'esistenza dei miracoli e dei demoni, discutono accanitamente di teodicea. È possibile individuare segni di un loro interesse anche a proposito della figura di Cristo? Una figura che, a motivo della relazione tra natura umana e natura divina che costitutivamente comporta, ben si presta a un discorso non esclusivamente teologico, ma filosofico, con risvolti morali ed etico-civili. E la riflessione sul cuore della struttura dogmatica del Cristianesimo (Trinità, Incarnazione, Redenzione), sulle sue articolazioni, sulla vita terrena di Gesù, in che misura interagisce poi con gli sconvolgimenti determinati dalla Riforma protestante? I saggi raccolti in questo volume cercano di recare chiarimenti e contributi interpretativi su un argomento che conferma una volta di più l'ampiezza di prospettiva della filosofia in età moderna.
L'opera vuole studiare ed esporre in modo chiaro e con parole semplici la figura di Gesù Cristo, un seguito all'opera "L'io di Gesù" dello stesso autore che con questo saggio semplifica l'esposizione filosofica del precedente volume cercando di rendere partecipi tutti i credenti alle verità di fede. Dunque si vuole in qualche modo suscitare o provocare nel cristiano, in qualsiasi momento e luogo si trovi, la domanda su chi è Gesù, per accendere in lui il desiderio di cercarlo o di lasciarsi trovare. Il libro è suddiviso in nove capitoli che si possono leggere in modo separato, anche perché ogni capitolo riflette una catechesi sua propria.
Non si può fare i cristiani.
Si può solo essere cristiani.
Perché si può solo essere di Cristo.
E non si può appartenere a una persona che per schiavitù, o per amore.
Tertium non datur.
Essere Cristiani vuol dire innamorarsi di Ges√π.
E per farlo non c'è altra possibilità che incontrarlo, che vedere il suo volto e ascoltare la sua voce, mettersi a tavola con lui...
Ed è questo per essere cristiani: rendersi conto che tutto ci√≤ √® possibile.
Gesù è ancora vivo.
Questo libro è un accorato e scanzonato invito a Cristiani e a non Cristiani, perché si torni a fissare gli occhi sull'unico vero cuore della fede; così da poter tornare a guardare la vita per, con e in Cristo con meraviglia, curiosità e passione
Seguire Gesù non è semplicemente "vivere bene", "vivere naturale". Questo è un vivere buono ma limitato: non arriva mai al regno di Dio, non scopre la gratuità dell'amore di Dio.
Seguire Gesù è il vivere stesso di Gesù nell'uomo. È il vivere della grazia. E un vivere povero, semplice, ma pieno dello Spirito di Dio. Qui si trova il regno di Dio. E il vivere dei veti "adoratori.. ""Se non diventerete come questo bambino. " E il fuoco che Gesù vuole accendere sulla terra per incendiare d' amore tutta l'umanità.
Tutto è dono. La sequela è un dono. Vivere la sequela è un dono.
Gesù Cristo è un dono del Padre...
La "sequela" dono di Gesù, è tutta da riscoprire. Tutta da liberare dalle strutture ormai sterili e schiavizzanti.
La "sequela" dono di Gesù è la luce Pasquale, è l'amore divino donato all'uomo. È la libertà dei figli di Dio. E la gioia e la forza del servo di Jahwè. E l'annuncio evangelico fatto vita.
Emilio Romeri: frate minore dal 1961. Ordinato sacerdote nel 1964, ha lavorato in fabbrica per sette anni.
Ha svolto il suo ministero come presbitero itinerante in numerose comunltà neocatecumenali in Italia, Austria, Ungheria e Romania. Attualmente vive a Verona.
Ha pubblicato, tra l'altro, Il dono di essere Sacerdote, Il dono di essere donna e uomo, Il dono della Luce, II. dono dell'eremo, Il dono della lode, Il dono della Croce illuminata.
La traccia è un testo aperto, che vuole stimolare un coinvolgimento diffuso verso il Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), arrivando per quanto possibile a tutte le realtà delle nostre Chiese locali. Tale traccia, volutamente, non è esaustiva, ma sarà accompagnata nel sito web da materiali di approfondimento come la lettura tematica delle esperienze e testimonianze pervenute, lo sviluppo di singoli paragrafi del documento, alcune proposte su come utilizzare la traccia nei vari contesti di base. Obiettivo di questa traccia è di continuare un dialogo e un cammino, stimolando la consapevolezza ecclesiale, e cercare insieme vie nuove per affrontare le sfide coltivando la pienezza della nostra umanità, più che formulare teorie umanistiche astratte o offrire programmi e schemi pastorali precostituiti.
Gli anni che precedettero l'avvio della missione pubblica non furono 'tempo perso': senza ciò che avvenne allora, non si potrebbe spiegare Gesù.
Un saggio sul Dio che ama e si comunica come amore. Ricorrendo a categorie di forte respiro biblico e antropologico, questo volume intende cogliere la rivelazione come momento determinante del cammino che conduce Dio e l'uomo a incontrarsi, nell'orizzonte di un progetto di pace. Ripercorrendo le tappe della Chiesa dei primi secoli, dalla risurrezione ai concilii di Nicea, Efeso e Calcedonia, l'Autore individua la radice comune dell'esperienza dei primi cristiani: l'esperienza autentica e viva, ossia reale, che i discepoli hanno fatto di Gesù, il crocifisso risorto. Le comunità cristiane delle origini hanno maturato una coscienza ecclesiale della fede con la morte e risurrezione di Gesù, proclamato (nel kerygma) Signore e Messia (Kyrios e Christos). Di questo Cristo, una tra le più antiche formule di fede confessa: "Cristo è morto per i nostri peccati, secondo la Scrittura, ed è apparso a Cefa, poi ai Dodici" (1Cor 15,3-5). È questo l'annuncio attorno al quale è nata la prima comunità cristiana, quasi certamente proprio quella di Gerusalemme, città-luogo della crocifissione di Gesù e punto di partenza dell'evangelo.
Il volume contiene una selezione dei discorsi che il papa emerito Benedetto XVI ha pronunciato nelle catechesi del mercoledì. I santi qui presentati sono monache e monaci che papa Benedetto ha offerto come modelli ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Oltre alle catechesi, sono raccolti in questo volume altri discorsi che sono stati pronunciati dal papa emerito in varie circostanze, sia nell'ambito monastico o anche in circostanze in cui il richiamo è stato all'ambiente monastico.
Il discorso della fede in Cristo è un discorso breve. Discorso breve perché Cristo è il discorso breve o abbreviato di Dio. Tutto è detto in Cristo e dunque Cristo è il centro di questa dizione divina. Il cristocentrismo ha una statura cosmica perché mostra come tutte le cose siano centrate in Cristo e siano permeate da lui. In queste pagine il cardinale Giacomo Biffi offre una sintesi relativa appunto alla tesi del cristocentrismo cosmico ed insieme una presentazione rapida, organica e, per quanto è consentito, integrale della verità rivelata. Non è catechismo. Lo scopo di questa esposizione è quello di offrire ai credenti e ai non credenti un mezzo idoneo per conoscere con esattezza che cosa creda la Chiesa. Non esclude perciò la mediazione catechistica: la precede e la postula. Anche le formule di domanda-risposta sono introdotte all'unico fine di porre alcune affermazioni in particolare rilievo. Questo lavoro suppone di essere accessibile agli uomini che siano disposti a fare un po' di fatica per imparare. Ma ne vale la pena, perché la verità è intrinsecamente salvifica e liberante.
"In questo mio libro", annuncia G. Lohfink, "intendo prendere sul serio il fatto che Gesù era un ebreo e che è pienamente vissuto in virtù delle esperienze religiose d'Israele. Egli, nello stesso tempo, ha anche portato tali esperienze religiose al loro traguardo e al loro compimento. Chi vuole realmente comprendere Gesù e che cosa egli fu non può fare a meno di lasciarsi coinvolgere in tale fede religiosa. Mi auguro allora che questo libro possa aiutare tanti uomini odierni ad accostarsi in modo critico, con discernimento e nello stesso tempo con fiducia e con animo aperto, al Gesù reale".