La parte monografica di questo numero della Rivista vuole approfondire per quanto possibile il contributo della donna all'agire missionario della Chiesa.
Una ricostruzione storica unitaria degli eventi che hanno radicalmente modificato i caratteri del sistema internazionale tra il 1919 e il 1945: il dopoguerra, contrassegnato da problemi come il revisionismo tedesco, l'insoddisfazione francese e l'ambivalenza italiana; la paura della ivoluzione russa e la grande depressione economica che paralizza gli Stati Uniti nel '29; la Germania hitleriana e l'Europa del secondo conflitto mondiale. Il rovesciamento di alleanze nel 1941, segnato dall'attacco tedesco all'Unione Sovietica, è il momento di svolta, così come un altro momento è l'attacco giapponese agli Stati Uniti con la globalizzazione del conflitto. La prima questione atomica conclude questa fase della storia mondiale.
Ripercorrere la storia del libro cristiano non vuol dire solo conoscere più approfonditamente autori e opere che hanno fatto dell'esperienza di fede la loro cifra spirituale e letteraria. Vuol dire anche comprendere da una prospettiva privilegiata lo sviluppo della cultura umana, nel quale il libro cristiano, nella varietà delle sue espressioni e delle sue forme, ha esercitato un ruolo dinamico e spesso insostituibile. A quest'impresa si è dedicato Giuliano Vigini, figura di spicco nel panorama dell'editoria italiana, in un'opera in tre volumi, in cui colloca il libro cristiano nei vari contesti religiosi, culturali ed editoriali in cui si è sviluppato e diffuso ed esamina le opere che maggiormente hanno illustrato questo cammino sotto il profilo teologico, spirituale e letterario. In questo primo volume si parte dalla letteratura biblica per arrivare alla metà del VI secolo, quando si conclude un grande ciclo della patristica e inizia un'epoca nuova. Per la portata che a vario titolo rivestono nella storia della nostra cultura, un particolare accento viene posto sul corpus biblico e sull'opera di Agostino. Il "Libro dei libri" occupa uno spazio e un'importanza senza confronti non solo nell'ambito spirituale, ma nella storia dell'editoria tout court, grande codice religioso, morale ed etico delle comunità di fede che lo hanno assunto come loro imprescindibile riferimento, è stato anche la fonte d'ispirazione primaria per tutta la cultura occidentale.
La dimensione simbolica degli animali, un tempo corrente e universalmente accettata, ha lasciato traccia nel nostro mondo moderno. Anzi, man mano che la fauna selvatica sparisce dal nostro habitat, sembra quasi che gli animali simbolici tornino sempre più a popolarlo: la colomba rappresenta i movimenti pacifisti, il cavallino rampante è l’emblema di una casa automobilistica orgoglio degli italiani, leoni leopardi lupi e aquile sono adottati dalle più agguerrite squadre di calcio. Ancora oggi additiamo negli animali lo stereotipo di vizi e virtù che contraddistinguono il comportamento umano: il coraggioso è un leone, il vigliacco è un coniglio; la ragazza intraprendente fa la civetta e il maestro chiama asini i suoi studenti.
Alla ricerca delle radici remote da cui ha tratto alimento il simbolismo animale scopriamo il ruolo centrale dell’esegesi biblica: a nessuno può sfuggire come, dalla Genesi all’Apocalisse, dal serpente al drago, la Bibbia si apra e si chiuda con una bestia-simbolo.
L’opera tratta di animali: non tutti gli animali, è ovvio, ma solo quelli che sono menzionati nella Bibbia e hanno quindi goduto dell’attenzione degli antichi esegeti. La curatrice, di cui è nota la sicura competenza in questo ambito, propone una ricchissima e accurata antologia. Due i possibili livelli di lettura: per informazione e per consultazione. Ciascun capitolo è dedicato a un animale, rigorosamente in ordine alfabetico (il volume arriva fino alla lettera G). Si possono leggere tutti, l’uno di seguito all’altro, o consultarli come voci di un’enciclopedia, a seconda dei propri interessi; si può andare direttamente agli indici, alla ricerca di un autore o una citazione specifica.
Ogni capitolo ha la medesima struttura tripartita: un’introduzione traccia brevemente la storia del simbolo animale, seguono i passi antologici suddivisi per simbologie, il corredo di note accorpate a fine capitolo fornisce il necessario complemento di passi paralleli e le spiegazioni più essenziali.
Il rigore scientifico che contraddistingue il volume e il prestigio della collana che lo accoglie non traggano in inganno: scritto con uno stile agile e accessibile a tutti, corredato sempre di traduzione per quanti non conoscono (o più non ricordano) il greco e il latino, il testo è veramente "godibile" dal più ampio pubblico.
Note sull’autore
Maria Pia Ciccarese è professore ordinario di letteratura cristiana antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, dove dirige il Dipartimento di studi storico-religiosi; dal 1998 è presidente della Consulta universitaria di letteratura cristiana antica. Si occupa di esegesi biblica, di escatologia e visioni dell’aldilà, di edizioni critiche di testi cristiani; da oltre dieci anni pubblica contributi sul simbolismo cristiano degli animali. Ha curato i volumi: Il "Contra adversarium legis et prophetarum" di Agostino, Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1981; Visioni dell’aldilà in Occidente. Fonti modelli testi, Biblioteca patristica n. 8, Firenze 1987; La Letteratura cristiana antica nell’Università italiana, Letture patristiche n. 5, Fiesole 1998.
"In 'Giuseppe e i suoi fratelli' si è voluto vedere un romanzo sugli Ebrei, anzi per gli Ebrei. La scelta dell'argomento veterotestamentario non fu certo un caso. Essa era senza dubbio in segreta, testarda e polemica relazione con tendenze del tempo che mi ripugnavano visceralmente, con il razzismo giunto in Germania a livelli inauditi, che costituisce una componente fondamentale del volgare mito fascista. Scrivere un romanzo che è una sorta di monumento allo spirito ebraico era attuale, proprio perché appariva inattuale. Ed è vero, il mio racconto si attiene con una fedeltà sempre per metà scherzosa ai dati della Genesi e spesso va letto come esegesi e amplificazione della Torah, come un midrash rabbinico." (Thomas Mann)
Il volume raccoglie studi, cronache, recensioni su varie tematiche teologiche.
Il volume nella IV parte, da pagina 301 a pagina 318, contiene parte del messaggio dottrinale del card. Ratzinger, con un'omelia ai seminaristi nel 2004 e con alcune risposte del cardinale stesso su alcuni temi di dottrina della Chiesa. Questo primo volume, curato dal Seminario Filosofico-teologico Internazionale Giovanni Paolo II", tratta della genesi della Forma Christi. "
Negli anni ’50 e ’60 il miracolo italiano stupì il mondo e la criminalità diminuì in modo drastico. Ma si è nascosto agli Italiani il cancro della massoneria che, dall’unità d’Italia, aveva invaso Parlamento, Magistratura, corpo forense e stampa. Il cancro, sempre dedito a rapinare, nell’occulto, le risorse del Paese, nel 1970 propose ai vertici mafiosi di iscriversi alla massoneria per partecipare ai loro profitti in cambio di protezione politica e giudiziaria. Iniziò subito l’incremento strabiliante delle organizzazioni mafiose sul punto di scomparire, dei loro profitti e l’eliminazione dei magistrati onesti, dal procuratore capo di Palermo Gaetano Costa sino a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questa setta ha causato un danno di migliaia di miliardi di euro, l’enorme aumento del debito pubblico e della pressione fiscale, i salari più bassi d’Europa, la perdita dei migliori cervelli e il crollo dell’economia. Sono state attuate tante stragi ed è stata incrementata anche tutta la microcriminalità per deviare l’opinione pubblica.
Un corso in due volumi per raggiungere un livello avanzato di competenza linguistica.
Un viaggio attraverso l’Italia in una giornata d’estate, piena di sole e di gente che si incontra e si racconta su un treno che parte da Milano e arriva in Sicilia.
• Un corso a episodi
• La lingua italiana proposta come strumento di azione nello scenario sociale
• Un approccio comunicativo per sviluppare e accrescere la capacità di interazione
• Grammatica come processo di ricerca e scoperta
• Glossario in quattro lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo)
Oltre tre millenni, ripercorsi tenendo fermo lo sguardo in direzione di quella parte di spazio umanizzato del nostro paese che chiamiamo Toscana. Comunicazione di massa e flussi turistici ne fanno oggi la regione italiana forse più nota nel mondo, legandola a immagini codificate che tendono a divenire fattori di identità: paesaggi segnati dal lavoro contadino, borghi e città d'arte, robuste tradizioni civiche e di solidarietà sociale insieme a rivalità municipali, intraprendenza economica di individui e comunità. Proporne una storia significherà dunque anche spiegare quanto sarebbe sbagliato immaginarla in termini di continuità organica e di lineare evoluzione verso il presente, quasi come se esistesse una Toscana perenne.