Pier Giorgio Frassati nacque a Torino, dove visse, il 6 aprile 1901 e morì di poliomelite il 4 luglio 1925. Nel luglio del 1989 Giovanni Paolo II si recò pellegrino alla tomba di Pier Giorgio a Pollone, dove confessò:
«Anch’io, nella mia giovinezza, ho sentito il benefico influsso del suo esempio e, da studente, sono rimasto impressionato dalla forza della sua testimonianza cristiana».
Il 20 maggio 1990 il Papa, in Piazza San Pietro, lo proclamò beato. Pier Giorgio Frassati, primo santo della Torino laica, è considerato patrono delle Giornate mondiali della Gioventù.
Perché non mi confesso? è un testo del 1931, di sole 31 paginette, «destinato alla gioventù studiosa e a quanti non hanno tempo, per le loro occupazioni, di approfondire le grandi verità religiose». Don Primo Mazzolari lo ha pensato e scritto in forma dialogica di domanda e risposta, interessante ancora oggi per la sua vivacità e sincerità, per la sua attualità. Già allora, nell'avvertenza, si soggiungeva che l'opuscoletto «farà del gran bene perché è scritto da chi conosce l'anima contemporanea, e sarà la più bella preparazione alla Pasqua…».
Sommario
Introduzione (G. Campanini). Nota editoriale. Perché non mi confesso? 1. In faccia alla confessione. 2. La confessione nel vangelo di Gesù e nella pratica della chiesa. 3. Dietro i passi del prodigo. 4. Le ombre dell’uomo. 5. Annessi. a. Note dal Diario. b. Un «lontano» si confessa. L’incontro con Agostino.
Note sull'autore
Giorgio Campanini, fra i maggiori studiosi del pensiero politico cattolico dell’Otto e del Novecento, ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università di Parma ed è stato docente alla Pontificia Università Lateranense e alla Facoltà teologica di Lugano. Per EDB è autore di numerose pubblicazioni, tra cui La dottrina sociale della Chiesa: le acquisizioni e le nuove sfide (22009), La spiritualità familiare nell’Italia del ’900. Percorsi profili prospettive (2011) e Bene comune. Declino e riscoperta di un concetto (2014).
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, fu cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale e trascorse la sua vita come parroco di Cicognara e di Bozzolo, due piccoli paesi in provincia di Mantova. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all’attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia ecclesiastica. EDB ha in catalogo la sua opera completa.
Leggendo la biografia di Edvige Carboni ci si rende davvero conto che Dio è meraviglioso nei suoi Santi e che il muro che sembra separare la nostra città terrena da quella eterna, è fragile. Nei mistici Dio lo vuole abbattere e dare una risposta a tante tesi che oggi lo negano o a quanti vogliono metterlo a tacere sulla bocca di chi, al suo posto, sa di dover parlare. La vita di Edvige Carboni fu una vera teofania.
Un piccolo libro per la preghiera quotidiana da portare sempre con sé, nelle borse e nelle tasche. Un regalo economico e perfetto per invitare alla preghiera.
Una ricostruzione approfondita e ben documentata delle origini della Centrale del Latte di Firenze, sia dal punto di vista storico-politico che della complessa soluzione normativa e quindi aziendale. La ricerca, che pone al centro il lungo e complicato itinerario che sfociò con l'amministrazione Giorgio La Pira nella costruzione della Centrale, presenta un quadro esaustivo delle scelte che portarono la Giunta fiorentina a una soluzione originale per risolvere il problema della produzione e della distribuzione dell'alimento a Firenze nel secondo dopoguerra. La questione del latte, come elemento base per la popolazione, era socialmente rilevante anche per gli aspetti igienico-sanitari, tanto che le amministrazioni comunali delle grandi città e i governi si erano posti questo problema fin dagli inizi del Novecento. L'autrice coglie tutti i significati politici, economici, sociali e culturali dell'azione di La Pira sindaco, facendo comprendere la statura e la capacità di risolvere i problemi dimostrate con lui da buna parte della classe dirigente di quel difficile dopoguerra, nell'interesse della città e del Paese. Prefazione di Zeffiro Ciuffoletti.
San Giorgio è in assoluto uno dei santi più venerati e popolari della Cristianità. Il suo culto e la sua immagine sono presenti con particolare frequenza e intensità in tutto il mondo cattolico, in quello ortodosso, ma anche in ampie frange della cultura protestante.
Noto in tutto il mondo come “uccisore di Draghi”, questa figura unisce al proprio interno tradizioni spirituali precristiane e cristiane, dando vita ad una sintesi che spiega l’amplissimo numero di chiese, città e monasteri ad esso dedicati dal Portogallo alla Russia.
In questo saggio, accanto alle antiche leggende, vengono semplicemente spiegati al lettore le simbologie, i significati e i percorsi della devozione popolare nel confronti di San Giorgio, con particolare riguardo all’Italia centro-settentrionale.
Un modo eccellente per unire storia, religione e memoria cittadina di decine di paesi e città italiane.
È una proposta per l'accompagnamento dei genitori di bambini che partecipano al cammino di iniziazione cristiana ispirato al catecumenato, strutturata su 4 anni che corrispondono a precise tappe.Per ogni tappa sono previsti 5-6 incontri in stile laboratoriale, nei quali vengono offerti materiali per stimolare la partecipazione e il coinvolgimento dei genitori e riflessioni, centrate sulla parola di Dio, utili al risveglio della vita di fede, perché in loro possa ripartire un vero cammino d'incontro con Cristo e d'inserimento nella vita ecclesiale. Un'esperienza indispensabile per ogni comunità cristiana che desideri offrire un secondo annuncio in un passaggio particolare della vita degli adulti. Questo secondo volume offre ai genitori l'opportunità di approfondire la propria fede attraverso l'incontro con la parola di Dio nella riscoperta della persona di Gesù.
Questo libro si rivolge a tutti i cristiani che desiderano approfondire il loro rapporto personale con Cristo: un rapporto di amicizia favorito da una rinnovata pratica di "devozione al Sacro Cuore", per entrare nella ricchezza interiore della persona del Salvatore. Il percorso proposto si sviluppa in nove sessioni ben strutturate (ingresso nella preghiera, contemplazione di una scena, riflessioni teologiche, conclusione); ognuna conduce il lettore a scoprire tutti i tesori nascosti che il Vangelo suggerisce: la relazione tra il cuore di Gesù e quello di Maria, la sua conquista dei cuori durante la vita pubblica, la sua offerta al Padre durante la Passione ecc. Numerose citazioni del Catechismo e di grandi scrittori spirituali arricchiscono questo approccio.
Il volume raccoglie il carteggio, intercorso tra l'agosto del 1956 e il dicembre del 1975, tra Mariano Rumor (Vicenza, 1915-1990) e Giorgio La Pira (Pozzallo, 1904-Firenze, 1977), protagonisti di primo piano, per oltre un cinquantennio, della vita politica italiana: l'uno, deputato veneto all'Assemblea Costituente, ministro di Stato di vari dicasteri (Agricoltura, Interni, Esteri), parlamentare europeo, presidente dell'Unione europea dei democratici cristiani (Uedc) e poi dell'Unione mondiale dei democratici cristiani (Umdc), nonché presidente del Consiglio dei ministri in cinque governi della Repubblica; l'altro: giurista, docente di diritto romano, anch'egli deputato alla Costituente, per tre mandati sindaco di Firenze e presidente della Federazione mondiale delle città unite (Fmcu). La conoscenza di queste fonti, sino a oggi inedite, consente non soltanto di sondare il loro rapporto ma di gettare nuova luce su alcuni snodi cruciali della storia della Democrazia cristiana e, più in generale, dell'evoluzione della democrazia italiana. Introduzione della curatrice.
Alle parole pronunciate negli ultimi istanti della vita, un uomo affida il senso della propria esistenza. Così è per le parole che Gesù ha pronunciato «dalla croce», sintesi reale della sua storia e della sua missione. Esse esprimono la sua passione per l'uomo, il suo libero donarsi per strapparci dal dominio del male e della morte e introdurci alla vita stessa di Dio. Dalla croce, luogo di supplizio, dove apparentemente trionfa il mistero del male, giunge a noi un annuncio di redenzione, un "Exultet" che vuole attirarci a un Dio «che non teme né si preoccupa della propria debolezza, che ci invita a non vergognarci neanche delle nostre mancanze», ad ascoltare un Dio che «si consegna a noi e ci insegna così a consegnarci a lui», a lasciarci afferrare e penetrare dal Suo «ho sete» di te, dal Suo grande amore «fino alla fine». Attraverso queste meditazioni, l'Autore ci accompagna a scoprire quanto sia smisurato e desiderabile il dono di Dio e ci invita amorosamente a contemplare la Vita per divenire assetati di vita.
C'è, infatti, una modalità di fare politica - che non fu certo del solo La Pira, ma che lui visse in maniera del tutto essenziale - che deve essere riconsegnata alle giovani generazioni: la politica, cioè, come la capacità «di proporzionare le risorse ai bisogni», secondo il programma che La Pira espresse nel suo primo discorso da Sindaco di Firenze, e come è riaffermato spesso nelle pagine di questo libro. La politica è la capacità degli uomini, della loro intelligenza e della loro volontà, di trovare le risorse per risolvere i problemi degli ultimi. È decisivo, quindi, imparare che il problema degli altri è il mio. Giorgio La Pira lo aveva imparato ad una scuola speciale, quella della eucarestia celebrata coi poveri. È commovente che Giulio Andreotti, ormai molto anziano, riconosca - come si capisce da queste pagine - in La Pira un suo maestro di vita proprio per averlo coinvolto nella messa coi poveri.