Con questa lettera aperta l'autore propone un Giubileo possibile. Un invito a restare nei propri paesi, a non programmare manifestazioni spettacolari a Roma, a prestare attenzione al prossimo e a solidarizzare con i poveri.
La scienza e la tecnologia hanno fornito straordinari contributi al miglioramento della qualità della vita dell'uomo. Ciò nonostante da più parti della nostra società emerge il desiderio di uno stile di vita più naturale e la nostalgia di un passato idealizzato. I bei tempi antichi, i sapori di una volta, i rimedi della nonna, la genuinità di certi prodotti, l'armonia con la natura sono richiami che esercitano un fascino irresistibile su molti individui. L'aggettivo "naturale" è oramai sinonimo di bontà, salute, sicurezza, genuinità ed è spesso associato a diverse attività umane: agricoltura, alimentazione, medicina, cosmesi, sessualità ecc. Ma siamo sicuri che tutto ciò che è naturale sia davvero buono? E ciò che viene chiamato naturale è davvero tale? L'autore analizza in modo critico tutti questi aspetti, al di là delle prese di posizione ideologiche e degli slogan commerciali.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno promosso dalla Fraternità Francescana Frate Jacopa sulle Dolomiti nell'agosto 2015. Il tema - "Laudato si'. Sulla cura della casa comune. Custodire la terra, coltivare l'umano" - è stato analizzato da autorevoli esperti a partire dall'esame dell'Enciclica di Papa Francesco sull'ambiente. A fronte del quadro inquietante della terra, sempre più agitata da una crisi antropologica ed etica, oltre che ambientale, emerge una interpellanza profonda al cambiamento, che richiede da parte di tutti un impegno sistematico ed urgente, innanzitutto sul versante dell'ecologia umana per porre relazioni con Dio, con gli uomini e con la natura, improntate allo spirito di fraternità universale e cosmica, ed approdare, sulla base di una ecologia integrale, ad un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. "Laudato si'" rimanda all'esemplarità di S. Francesco, per vivere il presente restituendo al nostro pianeta, così oltraggiato, quel volto che il Creatore gli aveva dato secondo un progetto di pace e bellezza. Perseguire stili di vita improntati ad una cittadinanza attiva e responsabile, segno di una conversione personale e comunitaria, è nostro compito.
Gaetano Vassallo è il manager dei rifiuti che per primo ha collaborato con la giustizia dando il via, con le sue confessioni, a tredici processi, alcuni dei quali ancora in corso. Cresciuto nella discarica del padre, nella campagna tra Caserta e Napoli, inizia nel 1982, poco più che ventenne, a gestire con la famiglia uno sversatoio e a organizzare traffici destinati ad arricchire in pochi anni tutti e dieci i fratelli. All'inizio si tratta di mettere a disposizione dei comuni della zona le cave dove scaricare l'immondizia. Poi arrivano, sempre più numerose, le richieste delle grandi aziende di tutta Italia, che cercano il modo per smaltire gli scarti industriali risparmiando sui costi. È allora che la camorra entra in campo e che Vassallo diventa il "ministro dei rifiuti" di Francesco Bidognetti, boss dei casalesi. Nelle discariche si accumulano i veleni: residui di concerie, oli di veicoli rottamati, scorie di lavorazioni industriali, ceneri e fanghi che sterminano perfino i topi. Le voragini si moltiplicano, i sacchi vengono incendiati per far posto a nuovi carichi. La spazzatura è nascosta sotto le strade in costruzione e nelle fondamenta dei palazzi, i liquami si usano per irrigare i campi. Boss e imprenditori lavorano indisturbati, perché chi dovrebbe controllare è a libro paga dei clan, e l'affare diventa sempre più sporco e redditizio, fino alla beffa dell'intervento del governo che, per risolvere l'emergenza rifiuti in Campania, sovvenziona gli stessi camorristi.
Il testo prende spunto dall’ultima enciclica di Papa Francesco Laudato si’. L’autore l’ha meditata all’aria aperta, immerso nella natura: una lettura itinerante – ricca di incontri – non soltanto nei boschi di montagna, ma anche nelle splendide coste della Sardegna. L’enciclica, infatti, non affronta esclusivamente i problemi ambientali, ma anche il nostro vivere quotidiano: «Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con se stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente». Infine, ha concluso la lettura al termine di una giornata nella quale ha “abbracciato” dieci uomini che vivono l’esperienza del carcere, i loro familiari e diversi volontari; sperimentando così quanto ha scritto V. Woolf nel suo saggio “Una stanza tutta per sé”: «Pensavo com’è spiacevole rimanere chiusi fuori; e poi quanto deve essere peggio rimanere chiusi dentro».
"L'abbondanza entro i confini planetari richiede una profonda trasformazione della mentalità. Non crescita senza limiti, e nemmeno limiti alla crescita, ma crescita entro i limiti." (Johan Rockström e Mattias Klum). È tempo di voltare pagina. Siamo nell'Antropocene, un'epoca in cui le azioni di sette miliardi di persone rischiano di destabilizzare i sistemi naturali della Terra, con conseguenze a cascata sulle società umane. Scienza, immagini e racconto si intrecciano in "Grande mondo, piccolo pianeta", che illustra le scoperte più recenti sulla necessità, la possibilità e le opportunità offerte da un nuovo paradigma di sviluppo, l'abbondanza nell'ambito dei confini planetari. Johan Rockström e Mattias Klum respingono infatti l'idea che la crescita economica e lo sviluppo umano debbano avvenire a spese dell'ambiente. Al contrario, abbiamo un'opportunità straordinaria per entrare in un "Antropocene buono". Quello che serve è una trasformazione radicale dei modi di pensare. Dobbiamo proteggere le bellezze rimaste sulla Terra, usando la sostenibilità globale per liberare l'innovazione e aumentare la resilienza: è questo il fulcro del nuovo modo di pensare alla crescita entro i limiti della Terra.
I gatti di Torre Argentina, i gatti della Piramide, i gatti di Tor Pignattara. Un simbolo, quello del felino, ormai entrato a pieno titolo nell'immaginario collettivo: basti pensare a calendari e cartoline che li ritraggono al sole su qualche monumento. Nella Roma antica il gatto era un compagno nella vita terrena e anche in quella oltre la morte. Alcuni reparti dell'esercito romano avevano sugli scudi il simbolo di gatti di colori differenti. Da qui giunsero alla Roma imperiale, dove il gatto domestico conobbe la definitiva affermazione e consacrazione. In un tempio, dove oggi sorge la chiesa di Santo Stefano del Cacco, venne rinvenuta la piccola statua della gatta che ancora oggi si può ammirare su un cornicione di Palazzo Grazioli, in via della Gatta. Arrivò poi il Medioevo, quando i gatti vennero associati alle streghe e con loro bruciati. La loro storia accompagna dunque quella dell'Urbe e non sono pochi i personaggi romani inseparabili dal loro amico a quattro zampe. Storia, aneddoti, fatti meno noti che raccontano il gatto romano e, con lui, anche il volto più scanzonato della nostra città.
Merle e Ted Kerasote si sono incontrati nel deserto dello Utah. Merle aveva circa dieci mesi, era stato abbandonato e aveva l'aria di cercare qualcuno che lo adottasse. Ted aveva quarant'anni, scriveva articoli e saggi sugli animali ed era alla ricerca di un compagno a quattro zampe. Merle si è subito trasferito nella casa di Ted nel Wyoming, una zona prevalentemente rurale, e Ted ha fatto installare una porta che permettesse a Merle di andare e tornare a suo piacere, completamente libero. In questo modo, fra i due si è instaurato un rapporto unico che ha insegnato molto a entrambi, ma soprattutto a Ted: gli ha insegnato che non si tratta solo di lasciare porte aperte sul mondo esterno (anche se è importante), quanto di lasciarle aperte verso le nostre emozioni, permettendo agli altri di entrare e uscire.
Micio vive in una casa con il fratello Ramirez e due "esseri grandi" (l'Uomo e la Donna): sa di essere un "gatto", ma sicuramente è anche un "coniglietto" e un "orsacchiotto", visto che i due grandi a volte lo chiamano così. Il racconto di Micio inizia dal giorno in cui è arrivato nella nuova casa (ma perché non sono rimasto nel fienile con la mia mamma?, si chiede) e prosegue con viaggi, avventure, cronache di vita quotidiana, e tantissime scoperte: il treno, la neve, le farfalle, i dottori, i topi, i cani, il gioco della salsiccia, gli scacchi, gli altri gatti. Micio è un animale intelligente, sensibile e soprattutto molto curioso, si interroga sulle abitudini di vita dei grandi, che ai suoi occhi appaiono davvero bizzarre, a volte incomprensibili. Micio è un acuto osservatore e dimostra di possedere tante qualità, anche se fa molti errori di ortografia e sa contare solo fino a due. Un romanzo che racconta il mondo, gli uomini e gli animali ribaltando l'usuale punto di vista, rivelando il perché di molti comportamenti felini e descrivendo aspetti del comportamento umano come solo un gatto può fare.
La temperatura media globale è in crescita ormai da più di cent'anni. Con sempre maggiore frequenza eventi estremi come uragani, piogge torrenziali o siccità prolungate rovesciano sul nostro habitat e le nostre vite i loro effetti disastrosi. Al pari della disoccupazione e delle crisi monetarie internazionali, il cambiamento climatico è uno dei grandi problemi economici (oltre che etici) da fronteggiare. Possiamo ancora farlo? La direzione giusta - ci indicano gli autori - è quella dello sviluppo sostenibile: una strada che, agendo con urgenza, è ancora possibile percorrere.
Fin dalla scelta del nome, papa Francesco ha comunicato al mondo un messaggio di semplicità e di rispetto per il creato, in continuità con la testimonianza del Santo di Assisi. Questa dimensione è diventata ancora più evidente con l'enciclica Laudato si'. La vasta risonanza avuta dal documento, a partire dal titolo in italiano che ha sorpreso i media, testimonia l'importanza del tema trattato; la forza della denuncia con cui Papa Francesco ha voluto sensibilizzare i credenti e tutti gli uomini di buona volontà sulle drammatiche condizioni attuali del pianeta; la ricchezza della sua proposta tesa a far sì che il creato torni ad essere la casa bella e la famiglia fraterna capace di generare un futuro di giustizia e di pace per tutti. Questo volume, curato da Giuliano Vigini, raccoglie i più significativi testi del papa sull'ambiente e sul creato e costituisce un ottimo approfondimento all'enciclica Laudato si'.
II mutamento climatico è da considerarsi il fattore chiave di una crisi ecologica che tocca profondamente la condizione umana sul pianeta Terra. Un fattore da indagare, al di là delle spiegazioni che di esso possono dare i settori scientifici, dal punto di vista etico. Etica intesa come disciplina che, nella misura in cui investe l'ambiente naturale nel quale viviamo e, di conseguenza, i comportamenti e le pratiche sociali, le linee della politica e dell'economia, si declina come "etica ambientale", inerente a un particolare ambito delle cosiddette "etiche speciali", in via di crescita e definizione. Si tratta di una prospettiva - già esplorata nel Novecento da autori del calibro di Hans Jonas, Eugene Hargrove, John Baird Callicott, Holmes Holston III - assunta qui non solo per riprendere gli aspetti fondativi della disciplina - temi, principi, metodo dell'indagine etica sull'ambiente -, ma soprattutto per mettere a fuoco alcune questioni concrete del dibattito degli ultimi anni e le principali direzioni che il pensiero contemporaneo e quello cattolico (in riferimento a una bibliografia internazionale e all'enciclica sul creato di papa Francesco, l.audalo si') adottano rispetto a esse.