Gli antichi eremiti cristiani sapevano guarire le malattie, dominare le forze della natura, prevedere il futuro; lottavano contro i demoni e conversavano con gli angeli; vivevano un'esistenza di stenti e privazioni difficile da immaginare, che li poneva però in una condizione privilegiata nel rapporto con Dio; dimoravano nelle solitudini dei deserti o in aride lande, ma godevano al tempo stesso di rilievo sociale e grande prestigio. Bastano queste poche caratteristiche a delinearne l'eccezionale profilo: la loro straordinaria storia si sviluppò nel mondo romano tra il III e il VII sec. d.C., in particolare nei territori di Egitto, Siria, Palestina e Asia Minore. Questo libro ripercorre le vicende dei "solitari", proponendo nuove prospettive di studio ed evidenziando un aspetto finora inedito:nello stesso arco cronologico alcune donne decisero di seguire la strada dei Padri del deserto e divennero eremite; scegliendo forme di solitudine adeguate alla natura femminile, sfidarono i pregiudizi di quel tempo e trovarono la loro strada verso la "Città di Dio".
"Esamerone" è il termine che indica la narrazione biblica dell'opera della creazione. Nelle nove omelie che, probabilmente, furono pronunciate durante la quaresima del 377, san Basilio commenta in modo affascinante sia l'aspetto letterale sia quello allegorico della Sacra Scrittura.
Apportando una ricca messe di esempi tratti dalla natura, il santo Dottore afferma così le più fondamentali verità religiose, quali l'onnipotenza e la trascendenza di Dio, la sua eternità e l'originaria bontà di tutte le cose.
In occasione del 50? Anniversario dalla morte di Padre Gabriele di S.M.Maddalena, un libretto che descrive le meraviglie dello Spirito Santo. Il presente volumetto (un inedito che solo le monache sono capaci di conservare e...riscoprire), riesce a descriverci le meraviglie dello Spirito Santo in poche ed efficaci pennellate che costituiscono un autentico capolavoro di sintesi e chiarezza. In nove brevi, semplici e profonde meditazioni si presentano con rara efficacia la persona, i doni, e l'opera mirabile che lo Spirito compie nella storia di ogni anima. Arricchite da altrettanto brevi e ispirate preghiere di santi carmelitani, le meditazioni si possono proporre come un ottimo piccolo corso di predicazione, in occasione di celebrazioni, feste, novene in onore dello Spirito Santo.
Il Medioevo è incessantemente rivolto all'investigazione razionale della verità nel suo difficile ma vero rapporto con la teologia. Impegnato nella ricerca di una teologia che rispecchiasse l'esperienza di fede vissuta di individui e comunità, non meno che in quella di una vita che fosse espressione della verità evangelica, l'uomo medioevale abita il proprio tempo con la certezza che limiti e difficoltà del vivere non possono né rallentare né ostacolare la tensione alla contemplazione delle "mirabilia Dei".
Un approccio molteplice alla vita e al pensiero di Filone, fra tematiche storico-politiche, teologico-etiche e antropologiche.
Gli "Ambigua" di Massimo il Confessore (580-655 circa d.C.) costituiscono il culmine della speculazione di questo grande Padre della Chiesa Orientale. Vissuto in un'epoca di accese controversie cristologiche, ispirato da una forte spiritualità, Massimo scrisse numerose opere di contenuto ideologico, ascetico, spirituale, esegetico e concluse la sua vita incarcerato e mutilato ad opera dell'autorità di Bisanzio per avere difeso la ortodossia e la dottrina di Roma. I "Problemi" rappresentano la sua opera più significativa sul piano del pensiero teologico e spirituale. La presente traduzione dal greco è la prima completa in lingua moderna, accompagnata dall'introduzione di Claudio Moreschini e da un ricco apparato di note.
Il Contra fatum di Gregorio Nisseno (ca. 335/340 - ca. 395) rappresenta il contributo più denso e significativo di un Padre della Chiesa al dibattito antiastrologico, prosecuzione della riflessione sul fato e il libero arbitrio avviata nelle scuole filosofiche di età ellenistica. In un fitto succedersi di argomentazioni, in parte certamente attinte alla tradizione filosofica, in parte forse nuove, o almeno non attestate altrove, Gregorio difende la libertà dell’uomo: «sorte e destino è la volontà di ciascuno». Non sono le stelle che assegnano all’uomo la sua sorte: egli è libero, e se vuole avere parte di vero bene, rivolga il suo sguardo a Dio, che ne è l’unica fonte.
Note sull'autore
Michele Bandini (Firenze 1964) ha studiato filologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato in particolare di prosa filosofica greca – curando l’edizione critica dei Memorabili di Senofonte nella «Collection des Universités de France» (Parigi 2000) e pubblicando una serie di contributi filologici a Senofonte, Platone, Dione di Prusa – e di letteratura cristiana antica. In quest’ultimo ambito ha pubblicato un nuovo frammento del Pastore di Erma («Revue d’histoire des textes» 30, 2000) e vari contributi all’opera di Gregorio Nisseno. Attualmente insegna filologia classica e letteratura cristiana antica presso l’Università degli Studi della Basilicata.
Atti dell'Ottava seduta pubblica del Consiglio di Coordinamento tra Accademie Pontificie (Vaticano, 6 novembre 2003). Il tema scelto appare nella sua singolare attualita: i martiri non appartengono solo al passato della Chiesa, anche se sono gli araldi del Vangelo della salvezza che non potranno mancare alla Chiesa, perche il loro sacrificio e l'espressione piu alta della carita.
Testimoni della grande tradizione della Chiesa, i padri latini e greci ne hanno elaborato la dottrina, la liturgia e l’esegesi biblica. Giustino, Tertulliano, Girolamo, Ambrogio, Ignazio d’Antiochia, Origene, Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e numerosi altri hanno combattuto il pensiero pagano e hanno scritto opere significative per la letteratura latina e greca. L’opera presenta una moderna introduzione ai padri che concentra la sua attenzione sulla personalità dei singoli scrittori e sul contesto ecclesiale nel quale operarono. Grande conoscitore dei padri, l’autore ha scelto volutamente un accostamento lineare, lasciando spesso la parola a estratti e citazioni degli autori.
Jean Laporte è il traduttore francese della Patrologia di J. Quasten. Ha insegnato patristica per 25 anni all’Università Notre-Dame dell’Indiana (Stati Uniti) e ha pubblicato numerose opere sui primi secoli cristiani.