I proverbi e gli aforismi sono la migliore sintesi di quella scienza della vita, costituita dalla saggezza e dall'arguzia popolare. Una scienza che tutti possono avere a portata di mano per esprimere un'opinione, per formulare un giudizio, per ammirare una realtà degna di nota, per individuare una soluzione... in una parola, per cavarsela in fretta e con onore. Sì, perché il proverbio è sempre di altri, quasi sempre di un autore sconosciuto, e tuttavia per la verità della sua affermazione è diventato patrimonio di chiunque lo usi. Percorrere e rilanciare i proverbi del Natale e della stagione invernale è un'occasione per scoprire o per riappropriarsi di sentimenti talora sopiti o dimenticati, e cogliere una lezione di vita per rileggere in profondità personaggi, situazioni, avvenimenti che fanno della vita un'avventura continuamente da scoprire e da affrontare anche con arguzia.
Stupore e meraviglia. Con questi sentimenti Papa Francesco apre questa Lettera Apostolica sul significato e valore del presepe. Egli vuole sostenere, con semplicità di linguaggio, questa antica e preziosa tradizione delle nostre famiglie, trasmissione di un gesto che la Chiesa da secoli ha fatto proprio per tenere viva la memoria del grande mistero della nostra fede: l’incarnazione di Gesù.
Il Papa si sofferma sui vari segni del presepe, offrendo per ognuno di essi una spiegazione simbolica che tocca le profondità del mistero che viene ricordato, perché si venga coinvolti in questa meravigliosa storia dell’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino a ogni essere umano.
Il volume è arricchito dai magnifici affreschi realizzati da Giotto per la Basilica inferiore di San Francesco D’Assisi e ancora i mosaici di Santa Maria Maggiore e quelli, splendidi, del Duomo di Cefalù e del Duomo di Monreale. Il testo del Santo Padre è preceduto dall’Introduzione di Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e, in Appendice, le pagine di Tommaso da Celano,autore della Vita Prima di San Francesco D’Assisi,dedicate al presepio.
Gli autori dell'opera si interrogano sulla natura del presepe, sulla sua origine e sui suoi elementi costitutivi; da questo percorso emergono tratti di un fenomeno universale e perciò multiculturale, radicato nella storia del cristianesimo. Il presepe è un fenomeno espressivo più popolare rispetto a certa arte sacra, più legato rispetto da altri oggetti destinati alla devozione. In tal senso il presepe ha potuto diventare un veicolo della cultura locale, contrassegnato da una forte conservazione degli elementi e delle figure che fanno parte della messa in scena della natività. La duttilità del presepe a innervarsi nelle culture è resa più straordinaria della fedeltà al nucleo scenico centrale attorno al quale si nuove tutta la varia umanità. Il volume mette in evidenza la varietà espressiva presente nel fenomeno del presepe, dando spazio alle differenti tradizioni e culture che hanno dato vita a rappresentazioni della natività nelle forme più varie, sia nel corso della storia che nelle diverse regioni del mondo, dall'Europa all'America Meridionale, dall'Africa all'Asia.
Con contributi di Emanuela Fogliadini e François B?spflug.
Il presepe, scrive Papa Francesco in questa Lettera Apostolica, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo.
In questo libro il documento papale è arricchito dalle immagini dei presepi di fra Marie Bernard Barioulet. A colori.
Una conversazione sul mistero del Natale che non ci parla solo della nascita di Gesù Bambino: è una riflessione che dal presepe arriva alla risurrezione attraverso la croce e ci fa comprendere come l’itinerario di ogni credente si intrecci con l’itinerario stesso di Gesù.
La meraviglia del Natale. Il Signore ha reso pura la nostra carne
Il testo tradotto in lingua italiana dell’Omelia sul Natale di San Giovanni Crisostomo.
Contiene le riflessioni del Boccadoro sul Natale e sulla data del Natale. Nella sua argomentazione i due temi si intrecciano e in tal modo la celebrazione della festa viene a rappresentare un’occasione per parlare del mistero dell’incarnazione e reciprocamente, a partire da ciò, egli affronta e approfondisce la questione cronologica della nascita di Cristo.
Per qualsiasi domanda contatta il nostro Servizio Clienti.
In occasione del Natale, papa Francesco offre ai credenti una riflessione sul senso e sul valore del presepe. Lungi dall'essere una semplice tradizione o consuetudine, il presepe rioffre ogni anno, nelle molteplici forme che la fantasia creativa di ognuno sa inventare, la possibilità di fare forma al grande e inaudito mistero dell'incarnazione. Ogni cosa nel presepe ha un senso: il cielo, le montagne, le statuine... Tutto ci dice che Dio non è lontano, tutti lo possono raggiungere: i re e i pastori, uomini e donne, grandi e bambini... e persino gli animali. Nessuno è escluso. Allestire il presepe è raccontare l'amore di Dio. Introduzione di Rino Fisichella.
"Stupore e meraviglia". E' con questi sentimenti che Papa Francesco apre la sua Lettera Apostolica sl significato e valore del presepe. In effetti, lo stupore e la meraviglia sono immediati quando ci si accosta, nel periodo natalizio, ai vari presepi che si visitano.
(Cit. dalla prefazione di Rino Fisichella)
San Bernardo è il primo cistercense a scegliere deliberatamente di scrivere e pubblicare i suoi scritti e di non limitarsi a redigere regolamenti interni e istituzionali per il giovane Ordine. Nella sua prima opera, Bernardo si chiede infatti se abbia il diritto di parlare al mondo, essendo un monaco e un abate. La scrittura può avere spazio nella sua vita comunitaria e silenziosa? La risposta è affermativa: un monaco ha dei doveri verso il mondo fuori dal monastero. Bernardo è anche un innovatore: tradizionalmente, infatti, la forma regolare di un commento biblico era il trattato. Bernardo, invece, è stato il primo a rivitalizzare il commentario creando sermoni, e poi raccolte di sermoni. Presentiamo qui l'arco dei sermoni per l'Avvento e la Vigilia di Natale, per la prima volta tradotti, con un'ampia introduzione storica di Wim Verbaal. Uno strumento per interpretare un tempo dell'anno tanto importante per il cristianesimo.
Il fabbro Vakula è innamorato di Oksana, la ragazza più bella del villaggio di Dikan'ka, ed è determinato a sposarla. Il suo progetto viene però ostacolato dal diavolo in persona, che da tempo medita di vendicarsi di lui e di tutte le «frottole che ha messo in giro sui diavoli»: quatto quatto sale in cielo, ruba la luna e se la infila in tasca, mentre Dikan'ka cade nell'oscurità più nera. «La notte prima di Natale», pubblicato nel 1832 nella raccolta «Le veglie alla fattoria vicino a Dikan'ka» e qui proposto nella traduzione di Paolo Nori, è una prova magistrale dello stile di Gogol': come lo ha definito Nabokov, «qualcosa di ridicolo e di stellare al tempo stesso».
Grazie soprattutto ai suoi romanzi L'isola del tesoro e Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, veri capolavori di scrittura intelligente e divertente insieme, per tutti noi Robert Louis Stevenson è davvero il Narratore di Storie, come lo chiamavano gli abitanti dell'isola di Samoa dove visse i suoi ultimi anni. Ma questa definizione è insufficiente a dare ragione del «caso Stevenson», come lo chiama Alberto Manguel, il grande scrittore argentino che firma la presentazione di questo libro. Per arrivare a conoscere il segreto della sua magia di scrittore, occorre andare oltre l'immagine che Stevenson proiettò sul mondo (o che il mondo gli cucì addosso) di avventuriero in cerca di emozioni forti, nella vita come nella pagina. Questa raccolta vuole essere una piccola e insolita chiave d'accesso allo Stevenson intero, uomo e scrittore a tutto tondo. Sono testi dell'ultimo decennio della sua breve vita, di genere diverso ma accomunati da una luminosa fiducia nella cura amorevole di Dio e nella intrinseca bontà e onestà dell'uomo. Nel Sermone di Natale scritto per la famiglia dopo la morte del padre, nel saggio autobiografico Pulvis et umbra, nelle poesie e nelle preghiere composte per il rito serale nella casa samoana, persino nella lettera indignata in cui dice il fatto suo a un reverendo che aveva pubblicamente infangato la memoria di un sant'uomo, troviamo uno sguardo benevolo verso l'uomo destinato non al successo, ma semplicemente a fare ogni cosa al meglio delle sue capacità. Ecco la magia di Stevenson: nelle parole di Manguel, «una filosofia felice, grata per le piccole e grandi benedizioni della vita», che sa lasciare anche nei suoi lettori un senso di felicità.
Per Leonardo il mistero del Natale ha sempre al centro il Bambino, che lui dipinge sotto diverse luci. Celebre, tra le sue opere, resta l'Adorazione dei Magi, una storia tormentata iniziata nella sua Toscana nel 1481 e narrata anche da molti disegni preparatori. Ma l'anno dopo il genio di Vinci deve partire per Milano e lascia il quadro incompiuto. Completa invece molte Madonne e L'Annunciazione, con olio e tempera su una tavola di pioppo che riproduce un'annotazione dell'autore, «li movimenti siano annunziatori del moto de l'animo...» In questo piccolo libro a colori, a cura di Alessandro Rovetta, sono presentate grandi opere che riportano nel clima del Natale l'arte di Leonardo da Vinci come «sorpresa del divino nel mondo».