Il libro raccoglie vari articoli che sono stati pubblicati nel corso degli anni sulla rivista accademica Studia Moralia. Essi sviluppano il concetto di giustizia e misericordia come dono di Dio, arrivando a delineare il giusto comportamento morale a cui è tenuto ogni uomo. L'opera, nel suo insieme, raccoglie pluralità di pensiero, frutto dello studio di diversi autori in tempi e in contesti sociali differenti. A seguire, si è analizzato il rapporto tra giustizia e misericordia alla luce del pensiero di Sant'Alfonso, una rilettura più che mai appropriata per i giorni nostri.
La Morale nel Pensiero di Dio e La Morale nelle opere sono le due grandi sezioni in cui si articola questo volume, la cui pubblicazione quasi alla fine della chiusura del Giubileo della Misericordia, non è sicuramente casuale. L’Autore, noto filosofo e teologo – personalmente impegnato nella pastorale ci propone di ripercorrere la lettura dei Comandamenti quale Parola di dio nella “divina condiscendenza”, così come dice la Dei Verbum al n. 13, e, dunque, quale espressione grandissima dell’Amore di Dio per i suoi figli: ogni buon genitore educa i propri figli proponendo una strada da seguire, e la correzione non è solo un dovere ma è una volta espressione di un amore grandissimo. A maggior ragione quanto è vero questo per il Padre che è nei Cieli! La lotta al "mi piace", anzi, al "faccio quel che mi pare", trova in queste pagine una splendida esortazione ad approfondire la Legge di Dio, e ci incita a recuperare la dimensione di armonia che il nostro mondo apparente ha smarrito. Per porci di fronte alle nostre scelte, dinanzi alle proposte del Padre, l'esame viene affrontato anche alla luce di "dialoghi immaginari": ne è esempio nel nostro percorso storico la conversazione tra un uomo qualsiasi e un grande Padre della Chiesa quale Sant'Agostino, o quella tra un giovane e il suo pastore. A noi riflettere su quanto proposto.
Dopo secoli di sacralizzazione o di diffidenza, la sessualità rischia oggi di perdere di significato. I modelli culturali dominanti non valorizzano veramente il corpo. Il cristianesimo, che fu spesso fiancheggiatore del suo disprezzo, tuttavia partecipa in sommo grado alla sua valorizzazione.La religione dell'incarnazione, dell'eucaristia e della risurrezione chiama al superamento di ogni dualismo e osa affermare la vocazione del corpo alla gloria. In questa luce si possono riesaminare i fondamenti di un'etica cristiana della sessualità. L'affinità fra l'unione dei corpi e l'unione dei desideri ne è il fulcro. Il mistero cristiano riunisce qui i significati ai quali è riconducibile una fenomenologia della tenerezza.L'attenzione al linguaggio del corpo prepara a comprendere la sessualità come luogo del dono reciproco. A tal fine l'arte e la poesia offrono un importante contributo.
In una società liquida che sembra rinunciare ai tradizionali punti di riferimento l'etica può essere considerata un'arca di Noè costruita attorno alla fraternità, al bene comune e alla cura.La bussola per la navigazione è offerta da papa Francesco nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, dove si ricorda che l'unità «prevale sul conflitto», che il tutto «è superiore alla parte», che «il tempo è superiore allo spazio» e che la realtà «è più importante dell'idea».Il volume offre due piste di riflessione: una fa riferimento ai fondamenti etici della vita sociale e l'altra analizza alcuni temi su cui si misura il cambiamento d'epoca in atto. La convivenza, sostiene l'autore, va rifondata a partire da alcuni snodi concreti: un nuovo rapporto tra la coscienza morale e le leggi, una fraternità vissuta a partire dai beni comuni e dalla condivisione, una pace «giusta» e, da ultimo, stili di vita capaci di incarnarsi concretamente nella realtà.
La teologia morale di oggi è certamente plurale e regionale, rispetto a quella monolitica preconciliare, che a livello filosofico e teologico adottava quasi esclusivamente categorie scolastiche. Oggi assistiamo a teologie di contesto culturale che si confrontano e riflettono a partire dalle problematiche locali emergenti, per esempio le teologie della liberazione e quelle del dialogo interreligioso. All'interno della stessa teologia interagiscono filosofie che declinano in modo diverso il dato morale e sono presenti opzioni diverse e alternative riguardo ad alcune tematiche e alle loro modalità.Alla luce di queste osservazioni, questo manuale si propone di offrire un'informazione di base esauriente e completa, per poi dare ragione di alcune scelte e di alcune conclusioni emerse nella riflessione teologico-morale contemporanea.
"Persona", "corpo" e "natura" sono i tre pilastri che possono sostenere un progetto etico che recupera il proprio fondamento senza ricorrere per questo a istanze metafisiche anacronistiche, ma anche senza incorrere in una prospettiva relativistica. Si tratta di categorie che, collocandosi al punto di convergenza fra soggettività e oggettività, da un lato forniscono all'etica un solido ancoraggio valoriale e, dall'altro, le assicurano la necessaria duttilità per affrontare correttamente - e concretamente - le varie e complesse questioni oggi emergenti. Il modello che viene in tal modo affermandosi è quello di un'etica "situata" che, pur appoggiandosi a strutture portanti ineludibili, non esita a misurarsi con i limiti propri della condizione umana. In questo saggio sono pertanto offerte le chiavi interpretative di una proposta morale che, facendo appello alla dignità della persona, è in grado di intrecciare aspetto soggettivo e aspetto oggettivo dell'agire umano, conferendo a quest'ultimo il vero significato.
È normale affermare (anche all'interno della Chiesa) che le azioni degli imprenditori hanno effetti negativi sulla società: in questo saggio Padre Robert A. Sirico spiega invece che la professione imprenditoriale non solo è legittima, ma anche degna di lode, tanto da essere una vera e propria “vocazione” e una forma di evangelizzazione. Contribuendo a creare benessere per la società, questa vocazione è messa in relazione con il più profondo messaggio cristiano, la dignità dell'uomo e la santificazione del mondo attraverso il lavoro. Introduce il volume Ettore Gotti Tedeschi che immagina un'allocuzione indirizzata agli imprenditori scritta da un Papa di questo secolo.
Il trattato di teologia morale fondamentale delinea una triplice prospettiva. La prima riguarda l'immagine di Dio che si rivela come Padre, amore, misericordia. La seconda esplora l'identità dell'essere umano, che in Gesù conosce «la sua altissima vocazione»: essere e agire da figlio di Dio. La terza tocca la relazione interumana, caratterizzata dalla fraternità e capace di trasformare i figli dello stesso padre in fratelli e sorelle.Le tre prospettive, distinte e coordinate, tracciano il contesto entro il quale può e deve essere trasmesso il messaggio morale del Vangelo, se si vuole evitare che la morale cristiana diventi acefala e incomprensibile. Si ha un deficit comunicativo quando la pastorale, di fatto o in teoria, dimentica che la «morale, senza essere secondaria, è seconda». Prima viene l'iniziativa di Dio, che si è manifestata in pienezza in Gesù Cristo; la morale «viene dopo» come risposta di amore all'amore ricevuto per dono. Presentazione di Luigi Lorenzetti.
La vita teologale ha alla base le tre virtù teologali: la fede c'introduce nel mistero di Dio e del suo amore; la carità ci fa partecipi di questo mistero; la speranza ci apre al tutto e al sempre dell'Amore. La fede, la carità e la speranza sono portatrici di quella carica di verità e di grazia che è alla base della morale evangelica, e che il cristiano vive come una fonte incessante di libertà e di azione. Per esse la vita teologale s'estende all'agire: è principio di un'etica teologale che informa, anima e dirige il volere e l'operare.
Il volume raccoglie gli Atti del Seminario di studio che si è svolto a Catanzaro, dal 30 giugno al 3 luglio 2015: Teologia morale e teologia pastorale. La dimensione pratica della teologia. La relazione tra teologia morale e teo­logia pastorale, pur nel rispetto dello statuto epistemologico e metodologico di ciascuna disciplina, ha messo in risalto la possibilità di dialogo tra le due scienze teologiche, ma anche la prospettiva di unione che diventa fortezza se vissuta in relazione sinergica e dinamica. Gli interrogativi che il Seminario ha suscitato sono stati molteplici.
Attenta e accurata riflessione è stata riservata ai due sinodi sulla famiglia e in particolare alla questione etico-teologica ma soprattutto pastorale dei fedeli divorziati-risposati. Il nesso tra teoria e prassi è stato messo a tema in maniera specifica nell’ambito della teologia e in particolare della teologia pastorale. Nell’articolazione del rapporto tra momento teorico e momento pratico sarà necessario attivare una relazione di reciprocità. Non solo la teoria illumina la prassi, ma anche la prassi dà luce nuova alla teoria.
Alberto Melloni tratteggia la storia e la dottrina del Concilio Vaticano II; Giuseppe Angelini illustra La teologia morale: il comandamento di Dio tra natura e cultura; Dario Vivian delinea Il pratico e le pratiche: ricognizione sulla teologia pastorale e il suo statuto epistemologico; Severino Dianich propone Magistero incerto? Prassi e interpretazioni in evoluzione; mentre Basilio Petrà illustra Il rapporto tra magistero romano e coscienza etico-dottrinale della chiesa nella sua cattolicità: una riflessione tra due sinodi; Martin M. Lintner propone Lo status quaestionis etico-teologico dei divorziati risposati e modelli teologico-pastorali in Germania e Austria; Franco Lanzolla illustra I fedeli divorziati e risposati. Linguaggi, atteggiamenti e prospettive di accompagnamento.
Salvatore Cipressa è ordinario di teologia morale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Lecce e docente invitato presso l’Istituto Teologico Calabro. Segretario nazionale ATISM.
La teologia morale post-conciliare, nelle diverse scuole di pensiero, sta provando da tempo a essere un ponte tra sensus fidelium e Magistero, dando il proprio contributo per "illustrare" (e dunque presentare in maniera chiara nello "splendore della Verità"), da un lato l'identità più profonda e il progetto vocazionale di Dio per l'intera comunità dei fedeli in Cristo, dall'altro per ricordare la missione, il compito, di tutto il popolo: "apportare frutto nella carità per la vita del mondo". Per realizzare questo compito è essenziale, per il teologo moralista, confrontarsi costantemente con il Dio rivelato (dimensione teologica), ma anche con la comunità dei "fedeli in Cristo" (dimensione antropologica e ecclesiologica), che vivono nel mondo. Questa raccolta di saggi, frutto del XXV congresso nazionale dell'ATISM, si pone positivamente e propositivamente in questo percorso che, in linea con il magistero di papa Francesco, si sta realizzando nella comunità ecclesiale.
Il tema del prestito nella tradizione cristiana ha sempre suscitato dispute complesse e piuttosto controverse. Il prestare implica il dare, senza sperare e pretendere un ritorno, senza richiedere un qualsiasi interesse. Il "dare" è fondamentale nella prassi e nella teologia cristiana. Connesso a questo tema difficile rimangono tante altre "questioni" da affrontare e da risolvere. Ad esempio: l'esegesi, a commento di tanti testi biblici, emette un verdetto di incompatibilità tra Cristianesimo e mercato, o ha saputo trovare vie di soluzione? Ed anche: come teologia e magistero hanno affrontato le secolari questioni relative a povertà e ricchezza, gratuità ed interesse, carità e giustizia? Attraverso un approccio teologico-morale, questo volume intende offrire un valido contributo ai protagonisti del prestito, siano essi singoli individui o istituti finanziari, perché nella salvaguardia e nel rispetto degli "interessi" e dei diritti delle parti, la contrattazione tra creditori e debitori sia rispettosa della giustizia e della carità perfetta.