Questo volume raccoglie alcuni studi del Padre Siano sulla Massoneria, in parte inediti, in parte già pubblicati su alcune riviste di teologia. L'autore dedica grande attenzione alla ritualità e all'esoterismo della Massoneria (morte iniziatica, "illuminazione", unione degli opposti...).
Fin dalla sua rinascita nel 1859, il Grande Oriente d'Italia ha legato la sua storia a quella del Paese. Pur nella affermazione dei principi della fratellanza universale e del solidarismo umanitario, si è infatti caratterizzato per uno spiccato sentimento patriottico e per la totale identificazione con il nuovo Stato unitario. Non meraviglia che le prime logge del risorto Grande Oriente pensassero di offrire la carica di gran maestro a Cavour, e che dopo la sua morte, nel giugno del 1861, larga parte di quella generazione di patrioti che aveva partecipato alle battaglie risorgimentali decidesse di aderire alla Massoneria. Il volume ricostruisce il ruolo svolto dalla Libera Muratoria durante il Risorgimento e nelle fasi decisive della lotta per l'unità e l'indipendenza. Nello scenario di una Torino che stava per diventare capitale del Regno d'Italia, e in cui era presente una vivace emigrazione politica e intellettuale, il libro delinea il profilo di alcuni protagonisti di quelle vicende che furono ad un tempo patrioti e massoni. E grazie al contributo di studiosi italiani e stranieri getta nuova luce, nell'anno in cui ricorre il 150° dell'Unità, su una pagina decisiva della storia d'Italia.
Una fallace immagine di una Sicilia selvaggia ed incivile, stereotipo di una letteratura straniera inclina ad ottenere facili ed efficaci effetti divulgativi, ha relegato l'estremo lembo del Mezzogiorno d'Italia a semplice appendice europea dell'Africa. La grande difficoltà di accesso, attraverso le impervie Calabrie, all'isola mediterranea ha precluso, nel corso del Settecento, artisti, uomini di lettere, antiquari e giovani rampolli dell'aristocrazia del vecchio continente dal prolungare, lungo la penisola, il proprio itinerario di erudizione, concludendolo a Roma e, per i più impavidi, a Napoli. A lato di una società senza dubbio arretrata, conforme nel vecchio continente a numerosi altri esempi, spicca, all'interno di una vuota aristocrazia d'impronta feudale, una nuova generazione, intelligente e colta, pronta ad aprirsi all'emergenti idee del "secolo dei lumi". Attraverso gli scambi commerciali, i soggiorni all'estero, la lettura di gazzette e di libri, la corrispondenza epistolare, le relazioni con diplomatici, militari, mercanti e viaggiatori stranieri, anche i siciliani s'aprono, superando le circostanti acque del Mediterraneo, ad una Europa in pieno rinnovamento. Tra i protagonisti del "passaggio" non è estranea l'opera della massoneria speculativa. Un contesto che vede, anche in Sicilia, le locali logge contribuire, attraverso i propri membri, al generale processo di modernizzazione.
L'autore, da anni studioso di Libera Muratoria (massoneria), analizza l'"essere" ("filosofia", ritualità, esoterismo) e l'"operare" (nella società) della "fratellanza" massonica. Questo testo può aiutare a comprendere meglio l'incompatibilità tra chiesa cattolica e massoneria.
Si parla sempre più spesso di massoneria, se non altro perché alcuni dei più grandi autori di bestseller degli ultimi decenni l’hanno tirata in ballo nei loro romanzi, da Umberto Eco a Dan Brown, per fare solo due nomi. Spesso però la massoneria di cui i più parlano è mitica, nel senso di inventata o almeno distorta. Ma quali sono i “miti massonici” più duri a morire? Lino Sacchi ne illustra qui i principali, senza alcun intento didascalico o censorio, districando una matassa millenaria, affascinante e misteriosa, in cui si intrecciano religione, filosofia, esoterismo e politica. Che cosa c’è di vero nell’ipotesi della discendenza della massoneria dall’Ordine dei Cavalieri del Tempio? Come c’entra l’enigmatica setta seicentesca dei Rosa-Croce? Un altro mito assai diffuso è la lettura “iniziatica” di Dante, alla ricerca di verità nascoste ai più, in attesa di una rivelazione finale. E poi: che cos’è il Grande Complotto a cui i massoni parteciperebbero, secondo quanto affermano gli integralisti di tutte le risme? I miti massonici (questi e altri) – scrive Lino Sacchi in questo piccolo, ma prezioso libro –, si sovrappongono tra di loro, percorrono la storia dell’umanità come fiumi carsici, da una sponda all’altra dell’Oceano, nella vecchia Europa come nella giovane America.
Una tesi storica largamente diffusa e riconosciuta indica la massoneria come il vero strumento strategico che ha assicurato il successo della Rivoluzione francese: le logge, permeate dallo spirito anticlericale di correnti interne come quella degli Illuminati di Baviera, avrebbero rappresentato il centro di una cospirazione contro il trono e l’altare. Il sorprendente studio di Eduardo Callaey segue l’evoluzione dell’Ordine attraverso il Diciottesimo secolo per sfatare quello che lui dimostra essere un mito. La massoneria non fu affatto l’ispiratrice e l’artefice della Rivoluzione francese – e della violenza sanguinaria che ne macchiò l’epilogo. In realtà, se è vero che nelle logge del Settecento circolavano ideali repubblicani e progressisti e che molti illuministi e giacobini avevano gravitato al loro interno, i fatti dimostrano che la massoneria tradizionale, di origine giudaico-cristiana e iniziatica, fu una vittima del Terrore rivoluzionario e venne annientata in una guerra fratricida. Dalle sue ceneri sarebbe rinata una nuova organizzazione, più vicina a un partito politico che a una «scuola di misteri», in cui la dea Ragione avrebbe preso il posto dei Gran maestri dei riti esoterici. E fu proprio questa massoneria razionalista, figlia del «secolo dei lumi», a perpetuare il mito rivoluzionario e complottista, oscurando arbitrariamente l’altra anima dell’Ordine. Questo saggio fornisce la chiave per comprendere la trama occulta – e occultata – della storia massonica, la grande contraddizione che ancora oggi attraversa l’Ordine, l’eterna diatriba fra i seguaci della tradizione spiritualista e chi individua nelle logge un efficace sistema di azione politica.
Il simbolo perduto di Dan Brown ha al suo centro i segreti della massoneria, che per lo scrittore statunitense custodirebbe i misteri più profondi della storia del mondo, gli stessi che faticosamente riscoprono gli scienziati moderni e che le oscure forze del “fondamentalismo” religioso vorrebbero tenere nascosti all’umanità. Il simbolo perduto – oltre, naturalmente, a un’avventura mozzafiato costruita per il successo nelle librerie – è insieme un’apologia della massoneria, uno sguardo alla storia delle società segrete che riprende diversi temi del precedente romanzo di Brown Angeli e Demoni, dedicato agli Illuminati, e una ricostruzione delle origini degli Stati Uniti che non sarebbero cristiane ma appunto massoniche e segretamente neo-pagane.
Spesso impreciso e fazioso, il romanziere offre tuttavia l’occasione per un dibattito serio: che cos’è la massoneria? Chi sono i Rosacroce, i neo-templari, gli Illuminati, tutti evocati nei romanzi di Brown? Le società segrete dominano davvero gli Stati Uniti e la politica mondiale? Sono temi che possono fornire materia – e lo hanno fatto – a innumerevoli romanzi e film, ma che possono essere studiati seriamente. I romanzi e i miti in questo libro diventano allora occasione per una grande indagine da parte di uno dei maggiori specialisti internazionali. Un’inchiesta sulla massoneria, gli Illuminati, gli ordini occulti, il loro ruolo dietro le quinte della storia e della politica, negli Stati Uniti e altrove, e sulle ragioni per cui la Chiesa Cattolica di Papa Benedetto XVI mantiene ferma la sua condanna delle società segrete e vieta in particolare ai cattolici di diventare massoni.
Sin dall'Ottocento l'istituzione massonica ha avuto in Italia un ruolo importante: nel Risorgimento, nel consolidamento dello stato unitario e fino al fascismo che la mise al bando nel 1925. A partire da una ricca documentazione l'autore traccia la storia della massoneria italiana in questo cruciale periodo, definendone il numero degli affiliati e la loro estrazione sociale, le regioni in cui era più radicata, il suo progetto politico e sociale. Il volume ricostruisce il ruolo del Grande Oriente d'Italia nella costruzione dell'identità nazionale, nella campagna interventista, nell'avvento del fascismo, fornendo una chiave di lettura per comprendere i mutamenti sociali e politici dell'Italia fra Otto e Novecento.
La massoneria è un'antica associazione le cui origini si perdono nella leggenda e che almeno dal Settecento ha svolto un ruolo determinante nella società e nella cultura europee. In Italia la sua immagine è offuscata dal presunto coinvolgimento delle logge in intrighi politico-economici, colpi di stato, stragi, attentati, operazioni finanziarie ambigue. Avvalendosi dei contributi di diversi specialisti, quest'opera traccia un ritratto della massoneria esaminandone origine ed evoluzione, ma anche il rapporto con lo stato unitario e il regime fascista, la cultura e la filosofia, senza tralasciare di analizzare nei dettagli la dimensione internazionale del fenomeno.