La Chiesa sinodale in Cristo Gesù è il popolo di Dio in cammino, profezia della fraternità universale e del Regno. La sinodalità ha caratterizzato, anche se con termini, istituzioni e modalità diversi, il cammino della Chiesa fin dall'inizio, manifestandone l'identità e la missione. I diversi doni carismatici e ministeriali, la stessa costituzione gerarchica della Chiesa non precedono la comune vocazione sinodale, ma la servono. Vivendo a fondo questa chiamata comunitaria i carismi e i ministeri, laicali e ordinati, sfuggono da ogni pericolo di contrapposizione e di opposizione, depotenziando in questa prospettiva ogni logica di potere e facilitando la comunione e il servizio. La tensione sinodale è connaturale a ogni dono carismatico, ministeriale e gerarchico. In questo panorama teologico, ecclesiologico e sacramentale si colloca la rilettura sinodale della Chiesa, popolo di Dio, dei carismi e dei ministeri che la costituiscono e della sua stessa missionarietà. È questa la proposta e la prospettiva che l'autore vuole offrire alla comunità ecclesiale e alla riflessione teologica.
Questo tratta di Etica sociale, o applicata, si pone l'obiettivo di individuare le implicazioni della vita buona, o felice, nell'insieme delle varie relazioni umane che costituiscono il tessuto della vita quotidiana, ovvero le reazioni famigliari, sociali, professionali e politiche.
Al fine di superare le carenze e i limiti dell'etica classica su questi temi, l'autore attinge spesso alla riflessione della filosofia personalistica che trae le sue radici nella filosofia kantiana ed è rappresentata da filosofi come Solovev, Guardini, J. de Finance, K. Wojtyla, Spaemann, Taylor, ecc.
I più recenti studi di psicologia e antropologia affermano che gli effetti nel soggetto che perdona sono notevoli: il perdono contrasta meccanismi mimetici, libera dalla rabbia, dal risentimento, dall'odio generando positività e serenità dentro e fuori di sé. È curativo. Chi perdona sviluppa atteggiamenti pro-sociali trasformando un accadimento negativo in una occasione per scoprire nuove risorse interiori e vivere in modo rinnovato con sé e con gli altri. Il perdono libera la propria e altrui storia. Partendo da queste consapevolezze e avvalendosi di testimonianze e realtà letterarie, filosofi, psicologi e teologi si sono confrontati in un gruppo di ricerca triennale per studiare le condizioni di possibilità del perdono, la sua natura e processo. Gli autori hanno trovato un linguaggio comune e approdano a idee condivise in una visione articolata e unitaria al contempo, risultato di un lavoro sinergico. Il lettore entrerà così in contatto con esempi di perdono vissuto e sarà accompagnato nell'elaborazione teorica dall'ausilio di esperti di diversi settori disciplinari.
La fede cristiana e la cultura attuale hanno tante cose da spartire, tra le quali la stessa teologia, che è atto e frutto di mediazione tra fede e cultura: si tratta di un ruolo che oggi è particolarmente importante approfondire, in quanto aiuta a comprendere perché sia necessaria una formazione teologica per ogni cristiano consapevole della sua missione nella Chiesa e nel mondo.
Questa edizione contiene i titoletti a margine e un glossario finale (ottimo per il lettore): un dizionarietto di termini sociologici onde capire e ripassare insieme la materia.