Durante la segunda mitad del siglo XIX las mujeres fueron el eje de la familia, que condicionaba su presencia en la vida pública y en el mercado laboral. Se analiza el discurso sobre el modelo femenino y lo relaciona con la realidad vivida por las mujeres. A través del estudio de dotes y testamentos se retrata el entorno doméstico de las madrileñas, sus mentalidades y las estrategias matrimoniales de los distintos grupos sociales. Se hace una semblanza de la proyección pública de la Duquesa de Santoña, modelo y contrapunto de las mujeres de la élite, y se pasa revista a los trabajos realizados por mujeres de las clases medias y de las clases populares.
In questo libro, piccolo ma prezioso, si parla di intere famiglie cinesi, uomini e donne, persone inserite pienamente con i loro figli nel loro Paese, che sono state "martiri" unicamente perché "cristiani". Con eroismo ammirabile non hanno avuto paura davanti alla morte che è stata loro minacciata, e hanno testimoniato la loro fedeltà a Cristo e alla sua parola nella rivoluzione dei Boxeurs nel 1900. In tal modo sono diventati un esempio luminoso anche per la Chiesa dei nostri giorni, che - come ha denunciato più volte papa Francesco è a sua volta sottoposta in varie parti del mondo a persecuzioni violente e irrazionali.
Lo scambio epistolare tra i due fratelli Mann, testimonianza del legame fra la più singolare e illustre coppia di fratelli scrittori dell'età moderna, è uno strumento fondamentale per approfondire e analizzare il complesso rapporto che ha legato Thomas a Heinrich. Uniti dalla vocazione di scrittori, i Mann saranno sempre divisi dal diverso orientamento politico, di cui le lettere rispecchiano le varie fasi. Il conservatorismo apolitico di Thomas da una parte, l'evoluzione in senso democratico di Heinrich dall'altra, si fronteggiano negli anni 1914-18. Gli avvenimenti storici successivi faranno riavvicinare e convergere le loro strade, nella lotta contro il comune nemico.
Una ricostruzione classica, ancora oggi insuperata per originalità di taglio interpretativo e freschezza di racconto, del pensiero filosofico italiano della prima metà del secolo. Come afferma lo stesso Garin nell'Avvertenza iniziale: "più che alle opere conchiuse nella loro definitiva compostezza, si è guardato alle riviste e ai giornali, in cui le dottrine si affacciarono dapprima, o in cui discesero poi a combattere in una polemica o a volgarizzarsi in una propaganda. (...) In altri termini, uomini e dottrine sono qui considerati come espressione di un tempo e, insieme, come forze che in un tempo agirono: non spiriti disincarnati, ma persone reali, che presero posizione in terra anche quando dichiararono l'inconcludenza sublime e l'oltremondanità del pensiero".
Una ricostruzione classica, ancora oggi insuperata per originalità di taglio interpretativo e freschezza di racconto, del pensiero filosofico italiano della prima metà del secolo. Come afferma lo stesso Garin nell'Avvertenza iniziale: "più che alle opere conchiuse nella loro definitiva compostezza, si è guardato alle riviste e ai giornali, in cui le dottrine si affacciarono dapprima, o in cui discesero poi a combattere in una polemica o a volgarizzarsi in una propaganda. (...) In altri termini, uomini e dottrine sono qui considerati come espressione di un tempo e, insieme, come forze che in un tempo agirono: non spiriti disincarnati, ma persone reali, che presero posizione in terra anche quando dichiararono l'inconcludenza sublime e l'oltremondanità del pensiero".
Marcello Flores dedica un'attenzione speciale al mondo extraeuropeo, alle dinamiche tra centri e periferie del globo, agli eventi che unificano sotto i medesimi processi paesi diversi e lontani. La novità di questa storia risiede principalmente in uno sguardo spiazzante che sa rendere evidente come il Novecento sia un secolo a dimensione globale: un secolo mondo appunto. Una narrazione concreta e densa di fatti in cui accanto all'evoluzione economica e sociale trovano posto i mutamenti della mentalità, la storia dei paesi e la storia degli uomini, secondo un tracciato che va, in questo primo volume, dalla guerra dei boxer alla seconda guerra mondiale.
"'L'Italia del Novecento' è la descrizione dell'Italia e degli italiani attraverso lo sguardo delle istituzioni e dei partiti, quello dei fotografi professionisti o delle agenzie e quello stesso degli italiani che si sono autorappresentati attraverso la fotografia di famiglia. Dall'incrocio di questi sguardi emerge una storia italiana in cui la complementarità tra locale, regionale e nazionale rappresenta la soluzione adottata, autonomamente dal basso, per sopperire alle carenze dell'"artificialismo" statuale; queste identità locali sono infatti sopravvissute con spontanea vitalità, non ponendosi in alternativa alo Stato unitario ma semmai sottolineando i limiti nella capacità di attivare un efficace processo di integrazione." (G. De Luna)
Questo libro stabilisce un collegamento costante tra la storia della famiglia e la più ampia e drammatica storia della prima metà del Novecento. Finora nessuna storia del XX secolo aveva posto al centro della propria analisi la famiglia né aveva esaminato i momenti chiave della rivoluzione e della dittatura attraverso le lenti della vita familiare. Ginsborg attinge a un repertorio sterminato di fonti e letture per mettere insieme immagini e storie che fotografano le dinamiche familiari e il loro contesto sociale e politico. Coniugando storia sociale, narrazione biografica e storia della cultura, Ginsborg concentra la sua indagine comparativa su cinque paesi: la Russia, nel passaggio dall'Impero allo Stato sovietico; la Turchia, dall'Impero ottomano alla Repubblica; l'Italia fascista; la Spagna della rivoluzione civile; e la Germania, da Weimar allo Stato nazista. Costruendo ogni capitolo come una piccola biografia di un personaggio emblematico - da Halide Edib e Margarita Nelken, ad Aleksandra Kollontaj; dal gerarca nazista Goebbels al futurista Marinetti e al comunista Gramsci - lascia intravedere sullo sfondo la vita familiare degli stessi grandi dittatori - Stalin e Hitler ma anche Atatürk, Franco e Mussolini. Emerge un quadro in cui le risorse delle famiglie affetti, rete, solidarietà, segreti e lealtà - si fanno sentire anche quando il loro mondo sembra totalmente schiacciato dai regimi dittatoriali.