In questo quattordicesimo volume delle Catechesi di Benedetto XVI sono presenti le riflessioni sul tema della fede, su come approfondirla e rafforzarla.
Pur tenendo presente l'anno della fede che si sta celebrando, la presente pubblicazione non si lega direttamente a esso. Vuole piuttosto "riscoprire la gioia nel credere e l'entusiasmo nel comunicare la fede" con la lettura integrale e meditata delle parole che Gesù ha pronunciato durante l'ultima Cena, quali sono riferite nel Vangelo di Giovanni ai capitoli 13-17. Anche se questi cinque capitoli non devono essere considerati come una summa della fede cristiana, tuttavia essi si collocano al vertice del quarto Vangelo e questo, a sua volta, è al vertice dei Vangeli Sinottici.
«Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?» (Es 17, 7). «Signore, se tu sei con noi, perché ci è capitato tutto questo?» (Gdc 6, 13). La fede di Israele non è facile. Spesso è messa in crisi non da ragionamenti astratti, ma dagli avvenimenti della storia che sembrano smentire le promesse del Signore. Nell’esperienza dell’abbandono la fede non scompare: è messa alla prova. Purificata, non vinta. Don Bruno, con la sapienza del maestro, guida il lettore a ripercorrere il difficile cammino di fede dei personaggi biblici, per scoprire che il vero modo di stare davanti a Dio – a volte misteriosamente incomprensibile – è affidarsi.
Il presente volume raccoglie gli interventi ufficiali tenuti da Mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario militare in Italia, negli ultimi tre anni.
Alcuni testi sono interventi che intrecciano pagine dolorose della vita della nazione; altri sono la testimonianza del lavoro di formazione e catechesi che egli ha proposto ai sacerdoti e a quanti, diversamente impegnati in questa pastorale, accompagnano la vita quotidiana di una comunità cristiana nel succedersi dei tempi liturgici e delle feste. Queste pagine sono un valido aiuto per quanti desiderano vivere con intensità e in comunione con tutta la Chiesa la grazia dell’Anno della fede
ed essere confermati nell’impegno di testimonianza. Una via per affrontare con audacia l’entusiasmante sfida della nuova evangelizzazione.
L'autore
Vincenzo Pelvi è stato Vicario generale e Vescovo ausiliare dal 1999 al 2006. Giornalista e direttore del settimanale diocesano, ha insegnato per oltre vent’anni Teologia dei sacramenti, Teologia liturgica e Antropologia teologica presso la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Ha pubblicato testi di dogmatica e di spiritualità, scrive per «L’Osservatore Romano» e l’«Avvenire» e collabora con varie riviste. Segretario generale del XXX Sinodo, dal 1981 al 2006 è stato Consulente dell’USMI diocesana. Delegato per l’Ordo virginum della Diocesi di Napoli dal 1998 al 2006, ha approfondito il carisma della verginità consacrata e ha tenuto relazioni a diversi incontri nazionali. Dal 14 ottobre 2006 è Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Alle vergini consacrate (2009) e Nella verità la pace (2010).
Padre Cesare Giraudo approfondisce quella parte del Credo che fa menzione della “remissione dei peccati”, affronta quindi il sacramento della Confessione. Attraverso il ricorso alle preghiere con le quali nelle Chiese Orientali, nonché nella tradizione antica della stessa Chiesa d’Occidente, si celebra il sacramento, si scopre la ricchezza che vi è in questo sacramento. Ma questo è possibile nella misura in cui si rinunci a riferire il termine «confessione» esclusivamente ai peccati; è necessario infatti riferirlo in primo luogo a Dio, giacché, confessando le nostre infedeltà, noi confessiamo il Signore sempre fedele. A concludere il volume con dieci consigli per il possibile penitente.
L'autore
Cesare Giraudo sj è nato a Roccavione (Cuneo) nel 1941. Completata la formazione filosofica all’Aloisianum di Gallarate e quella teologica alla Facoltà di Lyon-Fourvière, ha conseguito il dottorato in teologia presso l’Università Gregoriana di Roma. Ha ricevuto un apporto stimolante per i suoi studi dal contatto con la tradizione religiosa orale della Costa-Est del Madagascar, dove si è impegnato nel ministero pastorale. Attualmente è docente ordinario di Teologia dogmatica al Pontificio Istituto Orientale di Roma. Insegna pure come docente invitato presso la Sezione S. Luigi della Pont. Facoltà Teologica di Napoli e presso
la Pont. Università Gregoriana. Dopo la sua tesi dottorale La struttura letteraria della preghiera eucaristica (Analecta Biblica 92, 1980, rist. 1989), ha pubblicato Eucaristia per la Chiesa (Aloisiana 22, 1989) e Preghiere eucaristiche per la Chiesa di oggi (Aloisiana 23, 1993). Collabora a riviste teologiche italiane ed estere con frequenti contributi che riguardano la liturgia, la teologia dei sacramenti, l’inculturazione del linguaggio e la pastorale.
Dario Vitali spiega la formula del Credo: «Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà». Affronta così le questioni dell’esito finale della vita del singolo e del mondo intero a partire dagli interrogativi degli uomini di oggi. La fede cristiana senza il rimando alla vita eterna è incomprensibile e irrilevante e questo libro si offre come portale d’ingresso a un mistero che non può mai essere esaurito. Il desiderio
è quello di mostrare la bellezza del mistero che ci attende, insondabile nella sua profondità, ma che, proprio per questo, spinge il nostro sguardo – quello interiore – oltre questa storia, sulla vita in Dio che non può essere dimostrata, ma solo e sempre creduta.
L'autore
Dario Vitali, nato a Edolo il 29 agosto 1956, è presbitero della diocesi di Velletri-Segni; ha conseguito i titoli accademici in teologia sotto la guida di Zoltan Alszeghy. Per lunghi anni
ha unito al ministero pastorale come parroco di San Giovanni Battista in Velletri l’insegnamento negli Istituti di Scienze Religiose di Latina e Velletri e presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (Fr). Attualmente è professore ordinario di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana e professore invitato presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Delle sue opere
si possono ricordare: Sensus fidelium. Una funzione di intelligenza della fede, Brescia 1993; in collaborazione con F. Lambiasi, Lo Spirito santo, mistero e presenza. Per una sintesi
di pneumatologia, Bologna 2005; Chiara di Montefalco. Un pellegrinaggio della memoria, Lecceto 2008; Lumen Gentium. Storia, commento, recezione, Roma 2012; Popolo di Dio, Assisi 2013. Collabora con diverse riviste quali Gregorianum, Rassegna di Teologia, Rivista del Clero Italiano, Presbyteri.
In questo volume Roberto Repole spiega ai lettori cosa voglia dire oggi la “vita cristiana”, vale a dire come i cristiani sono chiamati a vivere la loro fede. L’intento dunque è di mostrare che il Vangelo di Cristo può continuare a prendere carne anche nel mondo attuale. Nella convinzione che si rimane davvero fedeli al Vangelo solo se si è ancora in grado di mostrare la sua capacità di trasfigurare, non soltanto qualche aspetto marginale della esistenza umana, ma tutta quanta la vita.
L'autore
Roberto Repole (1967), prete della diocesi di Torino, ha conseguito licenza e dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana
di Roma. È docente di Teologia sistematica presso la sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. Ha dedicato buona parte della sua riflessione a un ripensamento della Chiesa nell’orizzonte della cultura contemporanea. Tra le sue opere più recenti si possono segnalare: Il pensiero umile. In ascolto della Rivelazione (Città Nuova 2007); L’umiltà della Chiesa (Qiqajon 2010); Come stelle in terra. La Chiesa nell’epoca della secolarizzazione (Cittadella 2012). Dal 2011 è presidente dell’Associazione Teologica Italiana (A.T.I.).
Un libro dedicato a chi vuole intraprendere la strada della Ricerca e a chi si trova già in viaggio". Coed. Elledici -Velar. "
Piccole riflessioni pastorali in occasione dell'Anno della Fede.
Un aiuto offerto ad ogni credente per intraprendere un cammino di approfondimento della fede consapevole.
"Quella del nostro tempo è una fede che vive con drammaticità la scommessa, mai appieno risolta, di trovare le ragioni per credere e per continuare a credere dentro l'incerto recinto della cultura del frammento e nell'instabile "casa" della cultura contemporanea, in cui abita ormai un inquilino malaticcio: il "pensiero debole". Per completare la metafora va aggiunto che il guaio maggiore di questa "casa" non consiste nell'avere le pareti disintonacate e disadorne, o la volta malferma, ma nel fatto che di essa è caduto 'il muro di sostegno'".
In questo volume è stata ricostruita la figura di Contardo Ferrini attraverso un'antologia di suoi scritti e di testimonianze sulla sua persona, in sinossi con alcuni passi del "Compendio del catechismo della Chiesa cattolica". Tale parallelo è stato concepito allo scopo di far emergere come il pensiero e le opere dell'illustre professore possano considerarsi come un catechismo vivente.