Il saggio esamina la formulazione di diverse scuole di pensiero all'interno dell'Ortodossia ellenofona contemporanea circa il rapporto tra essa e l'Europa. A seconda dei modelli ermeneutici, si può verificare ora l'appoggio a logiche di contrasto e ora la convergenza con le altre chiese sul piano pratico.
Si può fare teologia in modo ecumenico? Qual è il contributo della filosofia alla teologia della riconciliazione? Questo libro rappresenta un tentativo di revisione di alcune questioni teologiche che sono divenute ragioni di contesafra oriente e occidente cristiani. Rivolgendosi sia al lettore cattolico sia a quello ortodosso, l’autore affronta in particolare alcuni dei temi più noti del divario teologico: l’immacolata concezione della vergine Maria, il Filioque e il ministero petrino del papa.
John Panteleimon Manoussakis monaco della chiesa greca e presbitero, è nato ad Atene e ha ricevuto la propria formazione a Boston. È docente onorario alla Facoltà di teologia e filosofia all’Australian Catholic University e professore associato di filosofia al College of the Holy Cross (Worcester Ma).
In vista delle celebrazioni per i 500 anni dalla Riforma protestante
Sono pochissime le personalità storiche che, a distanza di cinquecento anni, continuano a esercitare un fascino magnetico tanto sugli amici quanto sui nemici. Lutero è una di queste. Andando oltre le infinite, contraddittorie immagini stereotipate che di lui ci siamo fatti, Kasper sceglie di parlare dell’attualità di Lutero, inquadrando la sua persona e la sua opera nella mutata situazione che le chiese vivono oggi, nell’epoca dell’ecumenismo.
Descrizione
Nel 2017 si commemorano i cinquecento anni dalla Riforma protestante. «Molti cristiani si aspettano giustamente che quell’anniversario ci faccia fare un passo in avanti, sul piano ecumenico, verso l’obiettivo dell’unità», scrive Kasper all’inizio del suo saggio su Lutero.
Anziché proiettare i propri desideri o preoccupazioni sulla figura del Riformatore – sottolinea Kasper –, occorre liberare Lutero dalla monopolizzazione di interessi di parte, tanto di ieri quanto di oggi. Bisogna porsi serenamente in ascolto di un Lutero a noi alieno: il mondo cui apparteneva e il messaggio che annunciava si ponevano al crinale fra l’epoca medievale e l’età moderna. Eppure, una volta attivata questa capacità di ascolto, si scoprirà quanto sia rilevante il discorso di Lutero. Si noterà, per esempio, che «il messaggio della misericordia di Dio era la risposta al suo problema e al suo bisogno personale, come pure agli interrogativi del suo tempo», e che lo è nondimeno «ai segni dei tempi e alle pressanti domande di molte persone di oggi».
Il volume contiene le meditazioni tenute alla Casa Pontificia in presenza di papa Francesco nella Quaresima 2015. La sua genealogia è legata alla visita di papa Francesco in Turchia che, terminata con l'incontro con il Patriarca Ortodosso Bartolomeo, e in particolar modo con l'esortazione a condividere la comune fede dell'Oriente cristiano e dell'Occidente latino, ha convinto l'autore ad assecondare - con questa raccolta - il desiderio del papa che è anche quello di tanti cristiani d'Oriente e di tutta la cristianità: "due polmoni e un unico respiro". Le meditazioni contenute riguardano i grandi misteri della fede: il mistero della Trinità, la persona di Cristo, quella dello Spirito Santo, la dottrina della salvezza.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, dedicato alla beatitudine dei pacifici, tema che interpella la coscienza di ciascuno e la vita delle chiese. Contributi di: I. Behr, J. Chryssavgis, A. Dibo, J. Forest, R Georgi, C. Hovorun, N. Ignatovi~, R Kalaitzidis, Ch. Karakolis, A. Makaryan, Sr. Magdalene, A. Manolescu, D. Morozova, V. Mutafov, A. Papanikolaou, S. A. Paschalidis, A. Peckstadt, M. G. Seleznev, K. Sigov, R A. Yfantis, K. Ware, M. Van Parys.
È possibile un nuovo modo di esercitare il primato del papa? L'autore contribuisce, in conformità con l'insegnamento del concilio Vaticano II e attingendo anche ai dati storici del I e del II millennio, al cammino ecumenico con una proposta significativa per giungere a vivere il primato petrino come servizio di amore e di comunione tra tutte le chiese.
Il 28 luglio 2014 papa Francesco ha compiuto un gesto destinato a rimanere nella storia: è andato a Caserta a far visita al suo amico Giovanni Traettino, pastore pentecostale della Chiesa della Riconciliazione. Vincendo la resistenza dei protocolli e della diplomazia, papa Francesco ha affermato il primato della libertà della coscienza e della relazione. A partire dai discorsi pronunciati in quell'occasione dal papa e dal pastore, gli autori presentano il senso profondo di quell'incontro richiamando anche le dolorose vicende delle persecuzioni subite dai pentecostali in Italia negli anni del fascismo e nel primo decennio della Repubblica ad opera anche di non pochi cattolici. Persecuzioni per le quali il papa a Caserta ha chiesto perdono.
Nella fede e nella carità riunisce gli interventi di Papa Francesco nel corso del suo viaggio apostolico in Turchia - che si è svolto dal 28 al 30 novembre scorsi, toccando Ankara e Istanbul -. Dal saluto ai giornalisti nel corso del volo Roma-Ankara, alla conferenza stampa durante il volo di ritorno, passando per l'incontro con le autorità turche, la visita al presidente degli affari religiosi, la Messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo a Istanbul, la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio, la preghiera ecumenica, la divina liturgia e la dichiarazione congiunta con il Patriarca ecumenico Bartolomeo.
La tensione all'unità è il movimento contrario all'estraniamento: è ricominciare ogni giorno l'apprendistato della comunione, affinché le chiese imparino di nuovo a dimorare nell'unità.L 'itinerario proposto, interrogando insieme il cammino ecumenico e l'esperienza monastica, muove dalla persuasione che tra i doni del monachesimo c'è un carisma ecumenico, un ministero di riconciliazione offerto a tutti.
"Chi siamo noi per chiudere le porte" allo Spirito Santo? È la domanda che ha posto papa Francesco. Ma è la stessa domanda che ha guidato i padri del concilio cinquant'anni fa. Ieri come oggi lo Spirito Santo fa andare la Chiesa "oltre i limiti, più avanti". È stato lo Spirito che ha "aggiornato" la Chiesa di Dio e che anche oggi la rinnova facendola camminare per strade impensabili: quelle di chi getta ponti e non scava trincee.
In un mondo dove troppi crimini sono commessi nel nome della fede, culture e religioni differenti possono coesistere pacificamente? Quali i fondamenti del dialogo e le finalità dell’incontro tra religioni? Con sapienza e passione risponde a tali interrogativi il patriarca ecumenico, forte dell’esperienza del suo ministero di unità. Mai come oggi si registra un bisogno urgente di guide spirituali capaci di coinvolgersi nelle questioni di questo mondo.
Bartholomeos I (1940), dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, ha caratterizzato il suo ministero con un appassionato impegno per l’unità dei cristiani, la salvaguardia del creato e la ricerca della pace. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Gloria a Dio per ogni cosa (2001) e il recente Incontro al mistero (2013).
Nel reciproco scambio di esperienze spirituali e nel mutuo ascoltarsi su questioni che toccano la fede e la vita, le due tradizioni religiose, il Cristianesimo e l'Islam, possono percorrere il cammino di arricchimento reciproco fondato sulla conoscenza della verità, nel perseguimento del bisogno umano e spirituale dell'altro. Parliamo qui dell'incontro tra due fedi, tra due culture che hanno come soggetto Dio, il quale spinge l'uomo a ricercarlo in ogni aspetto della realtà. Sia il Cristianesimo che l'Islam hanno come oggetto la riscoperta dell'umano in tutta la sua dimensione naturale e spirituale, ossia l'uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Su questo presupposto il dialogo interreligioso vuole riflettere sulle possibili esperienze e sui modelli di riferimento.