Il volume ricostruisce la visita compiuta nel 1608 a Roma da António Manuel, detto "il Negrita", quale inviato del Re Mpangu-a-Nimi-a-Lukeni (Dom Alvaro II), allo scopo di consolidare il cristianesimo nel Congo - il cui territorio all'epoca si estendeva su gran parte del territorio attuale dell'Angola - e prestare ubbidienza alla chiesa cattolica. L'episodio - che viene ricordato ora con una mostra documentaria tenutasi a Luanda alla quale hanno concesso l'Alto Patrocinio i Presidenti della Repubblica Italiana e della Repubblica di Angola -, rappresenta un particolare interesse storico trattandosi della missione del primo ambasciatore africano a Roma.
Il libro esamina uno dei momenti più delicati e significativi della recente storia politico-istituzionale italiana: la vittoria del voto repubblicano nel referendum del 2 giugno 1946. L'indagine è divisa in due partti: nella prima si ricostruiscono le vicende politico-istituzionali che portarono al passaggio dalla Monarchia alla Repubblica. La seconda ricostruisce gli ultimi giorni di regno di Umberto II.
˛ˇ U n o p e r a i n d i s p e n s a b i l e
p e r u n a r i f l e s s i o n e e c u m e n i c a s u l m i s t e r o d e l l a c h i e s a ,
u n o p e r a i n d i s p e n s a b i l e
p e r c o n o s c e r e l a c h i e s a o r t o d o s s a r u s s a
I n c o n c o m i t a n z a c o n l a R i v o l u z i o n e d o t t o b r e , l a C h i e s a o r t o d o s s a r u s s a v i s s e n e l c o n c i l i o l o c a l e d e l 1 9 1 7 - 1 9 1 8 u n o s t r a o r d i n a r i o m o m e n t o d i c o n f r o n t o e d i r i p e n s a m e n t o d e l l a p r o p r i a m i s s i o n e n e l m o n d o m o d e r n o . A l l i n s e g n a d e l l i d e a g u i d a d e l l a s o b o r n o s t ( c o n c i l i a r i t ‡ ) , c e n t i n a i a d i v e s c o v i , c h i e r i c i e l a i c i d i e d e r o v i t a a u n a p p a s s i o n a t o d i b a t t i t o c h e p r e p a r Ú l a R u s s i a a l l a s t a g i o n e d e l m a r t i r i o . Q u e s t e p a g i n e r i c o s t r u i s c o n o p e r l a p r i m a v o l t a l a s t o r i a d i q u e l l a s s i s e c o n c i l i a r e , d e s t i n a t a a r i m a n e r e , a l p a r i d e l c o n c i l i o V a t i c a n o I I , u n a p i e t r a m i l i a r e n e l c a m m i n o d i r i c e r c a d i u n a s e m p r e m a g g i o r e a d e s i o n e a l l e v a n g e l o d a p a r t e d i t u t t i i c r i s t i a n i .
H y a c i n t h e D e s t i v e l l e , g i o v a n e s t u d i o s o e r i c e r c a t o r e d o m e n i c a n o , Ë l a u r e a t o i n t e o l o g i a e c u m e n i c a a l l I n s t i t u t C a t h o l i q u e d i P a r i g i e i n t e o l o g i a o r t o d o s s a a l l I n s t i t u t S a i n t S e r g e , s e m p r e a P a r i g i .
L'autore ha raccolto per l'Editrice AVE alcuni suoi saggi storiografici apparsi, negli ultimi decenni del Novecento, in sedi diverse: miscellanee, enciclopedie, dizionari, riviste, giornali. Si tratta di scritti vari su argomenti eterogenei che possano aiutarci a comprendere la spiritualità e l'attività di un'Associazione, l'Azione Cattolica Italiana, che ha avuto un ruolo importante nella vita della Chiesa e della società civile del nostro Paese. Il libro è diviso in tre sezioni. Nella prima vi sono contributi di carattere generale, con aspetti e momenti della storia di AC tra il primo '900 e la riforma statutaria del 1969. La seconda comprende un saggio sul dibattito storiografico relativo all'Azione Cattolica del tempo di Pio XI e di Pio XII. La terza offre nove profili biografici di personaggi che hanno avuto un ruolo significativo nella vita dell'Associazione: Federico Alessandrini, Vittorio Bachelet, Armida Barelli, Carlo Carretto, mons. Franco Costa, Igino Giordani, Bruno Paparella, Sergio Baronetto e Vittorino Veronese.
Nel settembre del 2001 è stata riportata alla luce presso l'Archivio Segreto Vaticano una pergamena originale che la comunità scientifica credeva perduta da secoli. L'atto di assoluzione da parte di papa Clemente V all'ultimo Gran Maestro del Tempio e agli altri capi dell'ordine rinchiusi dal re di Francia nel castello di Chinon. I risultati confermano quanto contenuto in un altro importante documento conservato nella cancelleria di Clemente V, una carta privata sul quale il papa lavorò con i suoi collaboratori giungendo alla conclusione che i Templari non erano eretici. Gli strumenti dell'analisi diplomatica illuminano i punti oscuri di uno dei più grandi intrighi internazionali del Medioevo.
È la Chiesa che ha fatto l’Italia, o è l’Italia che ha fatto la Chiesa? O, in altri termini, in che modi e in che misura la fisionomia della Chiesa e l’identità nazionale sono il frutto di un rapporto biunivoco? Quali tratti si sono impressi sul volto della Chiesa per il fatto di partecipare alla storia, alla cultura, alla vita politica della nazione italiana? E nell’altro senso, non separabile dal primo, quali contributi essa ha dato (o non ha dato) alla coscienza nazionale?
Gli studi raccolti in questo volume, frutto di un convegno tenuto a Milano nell’ottobre del 2001, cercano una risposta a tali quesiti, interrogandosi sull’identità del cattolicesimo italiano e sul suo ruolo nella formazione dell’identità nazionale.
La costituzione dell’identità italiana è un problema che ha avuto di recente un ‘ritorno di fiamma’, riproponendo la discussione sul rapporto fra cattolicesimo e coscienza nazionale. Tale dibattito ha avuto per lo più sullo sfondo l’eterna domanda se la presenza della Chiesa sia stata utile o dannosa alla nazione. In questo volume si è voluto, invece, spostare l’attenzione sul come. Il rapporto fra le due identità costituisce, infatti, una realtà complessa e variabile. Ecco perché si è inteso verificarne analiticamente le caratteristiche e le trasformazioni, mostrando come in alcuni momenti storici il volto della società religiosa si sia costituito e modificato nell’incontro con i dinamismi della società generale, e come, per converso, i dinamismi interni alla Chiesa abbiano influito sull’immagine (reale o pensata) dell’Italia.
Hanno collaborato a questo volume: Antonio Acerbi, Pietro Cafaro, Alfredo Canavero, Fulvio De Giorgi, Guido Formigoni, Agostino Giovagnoli, Giuseppe Goisis, Maurilio Guasco, Clemente Lanzetti, Filippo Mazzonis, Renato Moro, Luciano Pazzaglia, Gianpaolo Romanato, Giorgio Rumi, Pietro Scoppola, Francesco Traniello, Giorgio Vecchio, Guido Verucci, Roberto P. Violi.
Quale fu il contributo di monaci che vivevano secondo un ideale di vita ritirata a una società di uomini legati alle cose del mondo? In quale misura il monastero determinò lo sviluppo urbano? Il fine ultimo dei monaci medievali era il Paradiso e, per questo, il loro atteggiamento verso il mondo terreno si manifestò in forme rituali, incidendo solo marginalmente sulla società circostante. Anche se il sistema dei valori spirituali monastici venne col tempo imposto a tutti i cristiani, il ruolo dei monaci fu limitato dalla crescente e stretta osservanza dei voti che li confinava nel chiostro. Una tesi provocatoria che trova riscontro nell'analisi di Milis.
La nascita e l’evoluzione dei tribunali dell’Inquisizione, nati nella prima metà del XIII secolo per tutelare la fede e la disciplina ecclesiastica, in un saggio divulgativo e tascabile. Oltre le cupe leggende e la malsane curiosità, l’autore ricostruisce i fatti e la fisionomia di questa istituzione nelle diverse nazioni europee, nel momento di massimo sviluppo tra il pensiero libero in Italia e in Europa e la custodia dell’ortodossia.