Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono così radicate nella cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che, capitolo per capitolo, segue le avventure di Pinocchio. La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo.
Per raccontare la straordinaria storia del Vaticano basterebbe, forse, ripercorrere quei secoli in cui alcuni dei più eccelsi maestri del pensiero, dell'architettura e delle arti figurative di tutti i tempi si incontrano alle corti papali. Alberti, Bernini, Bramante, Leonardo, Maderno, Michelangelo, Raffaello sono solo alcuni dei geni che competono tra loro per rendere sublime il tempio custode delle spoglie dell'apostolo Pietro. Eppure, il viaggio nel tempo che si compie leggendo il volume "La Storia del Vaticano", a cura di Valerio Maria Piozzo, inizia prima della nascita dell'arte, dell'uomo e persino della storia, quando l'area del Vaticano è sommersa da un vasto mare caldissimo. Nel Medioevo si assiste all'ascesa del papato, che assume in sé il potere divino e temporale. Quest'ultimo dura fino al 20 settembre 1870, quando gli ideali risorgimentali corrono con i bersaglieri alla presa di Roma, detronizzando il legittimo sovrano Pio IX. Il racconto ci conduce così al Novecento, con Hitler che vorrebbe occupare il Vaticano e arrestare Pio XII, l'unica autorità a rimanere a Roma durante l'occupazione e per questo ricordato come "defensor Urbis".
Pur essendo il suo nome conosciuto da tutti, Paolo di Tarso difficilmente viene immaginato come figura rilevante al di là del recinto confessionale. Eppure, è sua una delle operazioni teologiche più creative e complesse di sempre: la traduzione culturale del messaggio cristiano, con l'avvento di una nuova coscienza di sé e un'appartenenza non più di sangue o etnica, ma spirituale, egualitaria, universale. A partire dalla prima metamorfosi, quella di Paolo stesso di fronte alla luce accecante che lo disarciona da sé sulla strada di Damasco, niente sarà più come prima. Nelle sue azioni e nelle sue parole, il tessuto sociale e politico, i paradigmi etici, le idee teologiche del tempo subiscono una cesura, un'interruzione, e si impone la necessità di mettersi in cammino per reinventare il modo di vivere, di pensare, di agire, accogliendo idee e linguaggi nuovi, sconcertanti e illuminanti. E non vale allora la pena di conoscerlo meglio questo ebreo-romano catturato dal Cristo, questo inventore della letteratura cristiana, questo infaticabile pellegrino costruttore di comunità? José Tolentino Mendonça ci dice di sì, tracciando un ritratto efficace di Paolo e del suo pensiero plastico, capace di adottare e adattare modelli e idee con lo sguardo sempre fisso sulla novità di Gesù Cristo. Un esempio e uno stimolo per ripensarci anche oggi, nella stagione che stiamo vivendo come cristiani e come Chiesa, e non solo. Per aprire la breccia di una metamorfosi necessaria a partire dalla quale riformulare una grammatica del credere senza automatismi, in costruzione continua; dar vita a una comunione di fede concreta, mai astratta, sinodale nella molteplicità dei doni e dei carismi; essere sempre, come dice Tolentino, «in stato di ripartenza», non semplici testimoni, ma documenti del futuro.
Nella piccola autobiografia e nel lungo Diario di Suor Maria Immacolata tutti potranno trovare pagine meravigliose, insegnamenti tanto semplici quanto utili e adatti a condurre anime alla bontà, alla semplicità e al più alto grado di perfezione. Potranno molti imitarla nella sua mirabile semplicità, nella puerile ingenuità, nella sua ineffabile purezza e sincerità, nella fervida carità e nella sua profondissima umiltà. Potranno seguirla nella dedizione assoluta al suo Dio e nell’unione intima e nell’amore più puro ed ardente al suo Sposo Gesù, all’Eterno Padre, allo Spirito Santo ed alla sua cara Mamma Celeste e le anime, conoscendo le sue continue e terribili prove, sopportate da forte e tutte felicemente superate con la preghiera e con l’aiuto del suo Gesù. Potranno acquistare fortezza e coraggio per sopportare con pazienza e rassegnazione tutte le prove più o meno affliggenti della vita e abbracciare fidenti le croci che il Signore manda loro.
Un raccolta di pensieri e aforismi tratta dagli scritti di don Tonino Bello dai quali emerge - quasi come un assaggio - il suo universo interiore, il suo amore per il Cristo e per i poveri, gli abbandonati, i sofferenti. Ciascuna voce, che il curatore Saverio Gaeta ha ordinato alfabeticamente, vibra per l'originalità dei contenuti che fanno del vescovo di Molfetta uno dei maggiori interpreti dell'uomo contemporaneo. Un libro adatto per iniziare a conoscere la spiritualità di un grande del nostro tempo, destinato quindi non solo ai fedelissimi di don Tonino, ma anche il pubblico laico che ancora non lo conosce.
El Movimiento de Cursillos de Cristiandad nació con una impronta apostólica y evangelizadora que lo sitúa en total sintonía con la misión pastoral de la Iglesia en el mundo actual.
El presente estudio expone las raíces del Movimiento, recrea con un estilo ágil y narrativo el ambiente y las necesidades a las que respondieron sus iniciadores, recuperando el espíritu que los movió, hace una descripción del desarrollo del Cursillo desde sus orígenes y analiza sus fundamentos doctrinales, sus medios y su técnica.
Se trata de un manual imprescindible para dirigentes, cursillistas y para cualquier cris-tiano que quiera vivir su fe en vanguardia y hacer presente en la sociedad el auténtico espíritu del Evangelio.
Mons. José Ángel Saiz Meneses, Cursillista desde su juventud, Dirigente y después, como sacerdote, Consiliario, es actualmente Obispo de Terrassa, Barcelona (2004), y Consiliario Nacional del Movimiento de Cursillos de Cristiandad (2017).
En este manual se entiende la gracia como el efecto personal de la salvación que causa la renovación interior del hombre, lo convierte en hijo y amigo de Dios.
La gracia es una cuestión teológica central que, en la historia, ha dividido a las teologías católica, protestante y ortodoxa. En este manual se entiende la gracia como el efecto personal de la salvación que causa la renovación interior del hombre, lo convierte en hijo y amigo de Dios, y establece con Él un vínculo interior, una Alianza. La Nueva Alianza es, en definitiva, el Espíritu Santo. Al contemplar toda la materia desde esta perspectiva resulta posible enlazarla con la liturgia y espiritualidad cristianas.
Come si alimentano le disuguaglianze? Quali processi psicologici impediscono a chi è in condizione svantaggiata di ribellarsi? E chi domina, come giustifica a se stesso e agli altri il proprio privilegio? Una chiave nuova e originale per capire a fondo una delle questioni centrali del nostro tempo. Le disuguaglianze sono tra le cause principali dell’infelicità collettiva: seminano sfiducia, indeboliscono la coesione sociale e mettono a rischio la democrazia. Perché, allora, i tentativi di contrastarle sono pochi e deboli? Questo libro esamina come le disuguaglianze vengono costruite, occultate, accettate, interpretate, contrastate. Esplora il gioco dei meccanismi di assoluzione o di colpevolizzazione rispettivamente dei dominanti e dei dominati seguendo due diverse prospettive: la prima si sofferma sui processi cognitivi e motivazionali che fanno sì che i privilegiati, che della disuguaglianza beneficiano, si convincono di possedere la ‘stoffa giusta’ e di meritare i propri vantaggi. La seconda ricostruisce i processi di chi subisce la disuguaglianza e la accetta, interiorizzandola.
Bracciale con catena in metallo color argento. Chiusura a T.
13 pendenti con rilievo di Madonne e Santi su fronte e retro della medaglia.
Una delle medaglie raffigura Papa Francesco.
Lunghezza bracciale: cm 20 - medaglie: Ø mm 2 x 1,5
"Uomo evangelico": chi l'ha conosciuto così chiamava san Domenico. Le prime comunità da lui fondate erano chiamate comunità apostoliche. San Domenico (1173 circa - 1221) fonda la sua spiritualità e il suo agire sulla Parola di Dio. Ha come sorgente Gesù Cristo, come animatore segreto lo Spirito Santo, come modelli gli apostoli dopo l'esperienza della pentecoste, come riferimento storico privilegiato il cenacolo e come esperienza reale e globale la Chiesa apostolica primitiva. Fu trasformato dalla misericordia di Cristo e chiedeva per tutti questa stessa misericordia, di notte intercedendo per la conversione di tutti e di giorno predicando il Vangelo della misericordia. Domenico Abbrescia ha raccolto e commentato le parole che realmente san Domenico ha pronunciato e che ci sono state tramandate da fonti accreditate e autorevoli. In pochissime pagine siamo così introdotti nella conoscenza e nell'ammirazione di san Domenico.
Le basi musicali consentono l'esecuzione dei brani ai gruppi corali che non hanno la possibilità di accompagnamento strumentale.
Cosa ha da dire Giovanni della Croce al «giovane che vive sul divano [...] che va in pensione a 20 anni», per usare una forte immagine di papa Francesco? Questo testo confronta la realtà di dipendenza dalla tecnologia e dai social network unitamente all'opinione di una buona fetta di gioventù "atea per delusione", con la spiritualità del dottore mistico Giovanni della Croce. Il testo mette in luce l'attualità del Dottore Mistico che dimostra una profonda conoscenza delle dinamiche del conflitto interiore di fronte alle contraddizioni degli appetiti della natura sensibile che assediano da sempre la spiritualità umana. I suoi consigli sono al contempo sia la base per comprendere l'affettività autentica rivelata dal Cristo sia un tentativo di risposta al modo di pensare e di relazionarsi dei giovani scettici di oggi. Riscoprire la ricchezza dell'incontro concreto è l'augurio di questo libro.